28.6.15

Il WWF Teramo alla Marcia per il clima a Roma

Gli attivisti del WWF Teramo hanno partecipato, insieme agli altri attivisti arrivati da tante parti d'Italia, alla Marcia "Una Terra, una famiglia umana" a Roma a 10 giorni dalla pubblicazione dell'enciclica "Laudato si'" sui cambiamenti climatici e la tutela dell'ambiente.










27.6.15

La Goletta Palinuro ad Ortona: WWF e Marina Italiana per la tutela del Mar Mediterraneo


Questa mattina, nel porto di Ortona, a bordo dalla Goletta Palinuro si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Capitano di Fregata Gabriele Belfiore, Comandante della Nave Palinuro, Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia, Luigi Agresti, Campagna Mare del WWF Italia, e Luciano Di Tizio, delegato Abruzzo del WWF Italia.
La Palinuro, nave scuola della Marina Militare, è la protagonista assoluta della nuova Campagna di sensibilizzazione “MEdiTErraneo” voluta dal WWF e dalla Marina Militare: attraverso un periplo degli 8.000 chilometri di coste italiane, in 5 tappe da giugno a settembre, sta invitando gli italiani a conoscere meglio, amare e difendere il mare. Con la collaborazione degli allievi della Scuola Navale “Francesco Morosini” e degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, l’obiettivo è far conoscere a quanti visiteranno la nave l’importanza di proteggere la ricca biodiversità del Mar Mediterraneo e quanto questo mare faccia parte della nostra storia e della nostra identità culturale.
La Palinuro, partita da Venezia il 16 giugno scorso e che terminerà il suo viaggio a Montecarlo a settembre, in questo fine settimana farà tappa nel porto di Ortona, dove resterà ormeggiata a disposizione del pubblico, per le visite sabato 27 giugno dalle ore 15 alle ore 18.30 e domenica 28 giugno dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle 18.30. Nel molo di attracco e a bordo saranno allestiti stand con materiali informativi sulle attività del WWF in difesa di specie e ambienti; una speciale iniziativa coinvolgerà i visitatori per un “selfie” da scattare accanto ad una sagoma di balenottera comune, la specie più grande del Mediterraneo e la seconda al mondo.
Il Mar Mediterraneo è il nostro “piccolo angolo” di Oceano, ricchissimo di biodiversità, ma costantemente a rischio. Il suo lento ricambio (80/90 anni per le acque superficiali e ben 7.500 anni per l’intero volume), non riesce a smaltire l’inquinamento prodotto dalle molteplici attività umane. Le minacce sono tante dalle piattaforme estrattive petrolifere agli scarichi illegali e fuori norma, dalla cementificazione delle coste a pratiche di pesca eccessiva fino alla diffusione delle plastiche. Su quest’ultimo aspetto, secondo un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica “PLOS one”, nel Mar Mediterraneo c’è un rifiuto plastico ogni 4 metri quadrati: una massa inquinante stimata tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate e comparabile con le grandi “isole di plastica” galleggianti osservate negli Oceani.
La tappa di Ortona è dedicata in particolare a due temi: le difesa del mare dalla deriva petrolifera e l’istituendo Parco Nazionale della Costa Teatina, con la terza edizione dell’iniziativa WWF “Cammina per il Parco”.
L’allarme petrolio è particolarmente sentito in Abruzzo e in tutto il Mare Adriatico, un ecosistema importante, ma estremamente fragile, messo a dura prova da 78 concessioni attive per l’estrazione di gas e petrolio, 17 permessi di ricerca già rilasciati nell’area italiana e 29 in fase di rilascio in quella croata, a cui si aggiungono 24 ulteriori richieste avanzate per il tratto italiano: un’area di oltre 55.000 kmq del Mare Adriatico è quindi a rischio estrazioni, con conseguenti pericoli non solo per l’ambiente, ma anche per le consolidate economie turistiche costiere.
E il problema del petrolio non riguarda solo il Mare Adriatico, ma tutti i nostri mari.
Il Mar Mediterraneo, culla di civiltà e millenaria compagna dell’uomo, deve essere consegnato alle generazioni future, indenne e con tutta la sua bellezza. Il mare non ha padroni, ma solo ospiti che dovrebbero trattarlo con la massima attenzione.
Altro tema della tappa di Ortona saranno le aree naturali protette. L’Abruzzo è la regione dei parchi, con tre parchi nazionali, un grande parco regionale, un’area marina protetta e un sistema di riserve naturali regionali. Manca però un importante tassello, atteso da ormai più di 15 anni: il Parco della costa teatina, istituto con legge dello Stato nel 2001 per proteggere una dei tratti di costa più belli del litorale adriatico.
Il parco è però solo sulla carta e l’iter per giungere alla sua perimetrazione si è concluso solo recentemente, dopo tanti anni di rinvii: il WWF da sempre chiede di accelerare questo processo per creare anche sulla costa abruzzese un’importante area protetta di carattere nazionale che possa rappresentare un modello di sviluppo sostenibile per un territorio che attende da tempo una valorizzazione.
Proprio per richiamare l’attenzione su questo processo, il WWF lancia dalla Palinuro la nuova edizione del “Cammina per il Parco”.
Dal 2 al 5 luglio Marco e Andrea, due attivisti del WWF, insieme a tanti altri trekkers che si aggiungeranno ad ogni tappa, saranno i protagonisti della terza edizione del “Cammina per il Parco”, ripercorrendo l’ex tracciato ferroviario della Costa dei Trabocchi. 72 chilometri di costa percorsi in quattro giorni con incontri con amministratori, operatori economici e cittadini. Partendo da San Salvo si attraverseranno i nove comuni della costa teatina fino a Francavilla al Mare, visitando così riserve regionali, siti di interesse comunitario della Rete Natura2000, parchi urbani, dunali e archeologici. Il cammino, che ha come comune denominatore il trabocco, l’antica macchina da pesca tipica di questo territorio, procederà lungo luoghi ricchi di natura, ma caratterizzati anche dalla presenza dell’uomo che ha sempre tratto il proprio sostentamento dal mare senza distruggerlo.
La Campagna del WWF per conoscere il Mediterraneo http://www.mybluemed.org/ si svilupperà anche sui Social media: per tutta l’estate con lo slogan #MyBlueMed verranno postate ogni giorno sui profili social WWF di diversi paesi che si affacciano sul bacino informazioni e immagini su specie, habitat e le tante attività di tutela messe in atto dall’associazione nel Mediterraneo.

Info sulla goletta Palinuro e sulla tappa di Ortona.
La Palinuro, nave scuola della Marina Militare Italiana, è lunga 59 metri e larga 10. È provvista di tre alberi di acciaio, il più alto dei quali arriva a 35 metri.
Durante la tappa di Ortona la nave sarà visitabile sabato 27 giugno dalle 15 alle 18.30 e domenica 28 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30.
Sempre sabato 27 e domenica 28 giugno, dalle 15 alle 19, nei locali della Capitaneria di Porto di Ortona si potrà ammirare una mostra sui cetacei spiaggiati, organizzata in collaborazione con l’Associazione “Amici di Punta Aderci”.

25.6.15

Il calendario di luglio delle attività dell'Oasi WWF dei Calanchi di Atri

 
Sabato 27 giugno alle ore 17.30, la prima escursione guidata, tra natura, storia e leggenda, inaugurerà la stagione estiva 2015 all’Oasi WWF Calanchi di Atri.
"Anche quest'anno, nonostante i tagli, siamo riusciti a mettere su un cartellone estivo di tutto rispetto, grazie soprattutto alla collaborazione di privati e associazioni che vedono nell'Oasi un punto di riferimento sul territorio per promovere iniziative e attività", dichiara il direttore dell’Oasi, Adriano De Ascentiis.
Un calendario che, realizzato in collaborazione con Comune di Atri e Soc. Coop Terracoste, prevede numerose attività per adulti, ragazzi e bambini.
"La cultura e la natura vanno di pari passo e sono il biglietto da visita di un territorio. Rappresentano beni preziosi da tutelare e valorizzare e, come ogni anno, anche quest’anno la nostra riserva è riuscita sapientemente nel suo obiettivo" ha dichiarato l’assessore Domenico Felicione.
La prima parte delle attività sono previste dalla fine di giugno a tutto luglio.
Per chi ama la natura e il trekking, le escursioni guidate, oltre alla prima del 27 giugno, si svolgeranno anche nei pomeriggi del 3, 10, 18, 21 e 28 luglio, alle ore 17:30 con partenza dal centro visite dell’Oasi in località Colle della Giustizia ad Atri.
Appuntamento fisso che ogni anno richiama centinaia di curiosi e affezionati visitatori, l’escursione notturna al chiaro di luna "La luna, le stelle e i calanchi", che si terrà il 31 luglio, dalle ore 21:00 presso il centro visite dell’Oasi.
Il Centro di Educazione Ambientale della Riserva resterà aperto anche durante l’estate, proponendo laboratori didattici per bambini sui temi della paleontologia, archeologia, flora e fauna e riuso creativo: si svolgeranno dal 9 luglio, ogni giovedì alle ore 16:00, presso il centro visite dell’Oasi. Sabato 25 luglio, dalle ore 10:30, è in programma ArcheoLab, un laboratorio didattico di archeologia sperimentale sui Piceni, a cura di Arte Picena e Asd Natura Abruzzo.
Tanti anche gli eventi speciali.
Lunedì 6 luglio il benessere sarà protagonista alle ore 18 con "Un’Oasi di Benessere", per una serata di esercizi di bioenergetica.
Sabato 11 luglio, alle ore 18:30, sarà la volta di "Yoga in Natura" la maestro Isabel Sheridan.
Venerdì 17 luglio, alle ore 18, si terrà "L’Oasi dell’Ascolto", un laboratorio di consapevolezza ludico esperienziale.
Spazio al fitness mercoledì 22 luglio, alle ore 17:30, con MammaFit, esercizi di fitness dedicati alle mamme.
Venerdì 24 luglio, alle ore 18.30, tornerà Verderame, lo spettacolo teatrale itinerante nella natura incantata, ideato e realizzato dalle menti creative dei membri delle due associazioni culturali Les enfants rouges e La meccanica delle tende.
Mercoledì 29 luglio alle ore 21, l’associazione Sancho Panza propone una serata teatrale, dal titolo "Frullo di zampe e scalpito d’ali, i calanchi in vita".
Per una consultazione completa del calendario degli eventi estivi, vi invitiamo a consultare il nostro sito www.riservacalanchidiatri.it, oppure la nostra pagina Facebook Oasi WWF Calanchi di Atri Riserva Naturale Regionale.
Ricordiamo inoltre che tutte le attività sono su prenotazione obbligatoria, pena l’esclusione, entro le ore 12:00 del giorno precedente. Per l’attività escursionistica è necessario indossare scarpe da tennis o trekking e cappellino.
Informazioni e prenotazioni dalle ore 9 alle 17 ai seguenti recapiti: tel. 085.8780088, cell. 331.57.99.191, email info@riservacalanchidiatri.it.

Campagna MEdiTErraneo con la Palinuro ad Ortona


Approda a Ortona la Palinuro, nave scuola della Marina Militare, protagonista assoluta della nuova Campagna di sensibilizzazione “MEdiTErraneo”, voluta dal WWF e dalla Marina Militare: un periplo di 8.000 chilometri di coste che in 5 tappe da giugno a settembre sta invitando gli italiani a conoscere meglio, amare e difendere il mare. Con la collaborazione degli allievi della Scuola Navale “Francesco Morosini” e degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, l’obiettivo è far conoscere a quanti visiteranno la nave la ricca biodiversità del Mare Mediterraneo e quanto questo mare faccia parte della nostra storia e della nostra identità culturale.
La Palinuro è partita da Venezia il 16 giugno scorso e questo fine settimana farà tappa nel porto di Ortona, dove resterà ormeggiata a disposizione del pubblico, per le visite sulla nave, sabato 27 dalle 15 alle 18.30 e domenica 28 dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30. Nel molo di attracco e a bordo saranno allestiti stand con materiali informativi sulle attività del WWF in difesa di specie e ambienti; una speciale iniziativa coinvolgerà i visitatori per un ‘selfie’ da scattare accanto ad una sagoma allestita in banchina della più grande specie del Mediterraneo, la balenottera comune.
Sempre sabato e domenica, dalle 15 alle 19, nei locali della Capitaneria di Porto di Ortona si potrà ammirare una mostra sui cetacei spiaggiati, organizzata in collaborazione con l’associazione Amici di Punta Aderci.
La Palinuro, nave scuola della Marina Militare Italiana, lunga 59 metri e larga 10, provvista di tre alberi di acciaio il più alto dei quali arriva a 35 metri, ha partecipato ai più prestigiosi raduni di imbarcazioni e navi d’epoca e alle regate delle cosiddette “Tall Ships” (navi a vela di grandi dimensioni). Dopo la sosta in Abruzzo la goletta continuerà nel suo viaggio verso Catania (4-5 luglio), Livorno (11-14 luglio) e infine Montecarlo (10-14 settembre). Queste ultime due tappe saranno particolarmente significative poiché situate alle "porte" del Santuario Pelagos: uno degli obiettivi della Campagna MEdiTErraneo è quello di rendere, a 16 anni dalla sua nascita, l’area dell’accordo Pelagos una zona realmente protetta in quanto habitat principale di Balenottere comuni, Capodogli e Stenelle, ancora oggi a rischio per traffico navale mal gestito e inquinamento.
Il legame tra il WWF e la Marina Militare risale a ben 37 anni or sono, quando venne lanciata, allora con la Amerigo Vespucci, la campagna “Il Mare deve Vivere”, la prima in assoluto realizzata in Italia di sensibilizzazione sulla tutela del Mar Mediterraneo. Un accordo “antico”, ma proiettato verso il futuro visto che l’Associazione del Panda e la Marina proprio quest’anno hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per la divulgazione e la ricerca sul mare.
“È il Mare Nostrum, culla delle più grandi civiltà del passato e regno della biodiversità del presente a chiederci aiuto”: è questo il messaggio che Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia, ha affidato alla campagna.
“Questo piccolo angolo di ‘oceano’ ricchissimo di biodiversità, contiene anche molto ‘di noi’", aggiunge Marco Costantini, responsabile Mare del WWF Italia. "Il suo lento ricambio (80/90 anni per le acque superficiali e ben 7.500 per l’intero volume)  non riesce a smaltire l’inquinamento prodotto dalle nostre attività. Le minacce sono tante dalle piattaforme estrattive petrolifere alle plastiche: su quest'ultimo aspetto, secondo un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS one c’è un rifiuto plastico ogni 4 metri quadrati diMar Mediterraneo; una massa inquinante stimata tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate e comparabile con le grandi ‘isole di plastica’ galleggianti osservate negli Oceani”.
Particolarmente importante per la battaglia contro la deriva petrolifera che sta colpendo l'Abruzzo, questa tappa nella nostra regione. “L’Adriatico, piccola parte di un piccolo mare", conclude al riguardo Luciano Di Tizio. delegato Abruzzo del WWF, "è ancora più a rischio e ha bisogno dell’aiuto di noi tutti per garantire a se stesso e alle specie che ospita nelle sue acque e sulle sue sponde, uomo compreso, un futuro sostenibile. L’invito agli abruzzesi è quello di partecipare numerosi alla due giorni di Ortona, insieme al WWF e alla Marina Italiana: uniti si vince, anche nella difesa del mare".
La Campagna del WWF per conoscere il Mediterraneo si svilupperà anche sui Social media: per tutta l’estate con lo slogan #myblueMed verranno postate ogni giorno sui profili social WWF di diversi paesi che si affacciano sul bacino informazioni e immagini su specie, habitat e le tante attività di tutela messe in atto dall’associazione nel Mediterraneo.

Scioglimento delle Polizie provinciali: ennesimo regalo a chi vuole distruggere l'ambiente

"La scelta del Governo di azzerare le funzioni di tutela ambientale delle polizie provinciali, mentre ancora non è chiaro il destino del Corpo Forestale dello Stato, per destinarne il personale preposto a compiti di polizia municipale provocherebbe un crollo verticale della vigilanza e dei controlli e dunque un danno all'ambiente di grandi proporzioni, proprio quando la recente introduzione degli ecoreati comporterebbe un rafforzamento delle azioni di contrasto agli illeciti ambientali".
Lo dichiarano 15 tra le maggiori associazioni ambientaliste riconosciute (Accademia Kronos, Ambiente e Lavoro, AIIG, CAI, CTS, Federazione Pro Natura, FIAB, Greenpeace Italia, LAC, Legambiente, LIPU, Marevivo, Sigea, Touring Club Italiano, WWF) a proposito del Decreto legge 78/2015 "Misure urgenti in materia di enti territoriali", pubblicato il 19 giugno e trasmesso al Senato per l'iter di conversione in legge, che, tra le altre cose, azzererebbe lo storico ruolo delle polizie provinciali. Le Associazioni chiedono un ripensamento del Governo, o comunque un intervento del Parlamento nella fase di conversione in legge del provvedimento, che scelga la via della regionalizzazione.
"Ben prima dell'emanazione del Decreto 78/2015, le nostre Associazioni avevano consegnato al Sottosegretario degli Affari regionali Gianclaudio Bressa una dettagliata nota con cui si illustravano con chiarezza i problemi e si indicavano le soluzioni atte a di garantire la prosecuzione dei servizi, anche attraverso opportune forme di regionalizzazione. La scelta del Governo, dettata apparentemente da mere ragioni di tagli lineari, è stata invece di segno opposto e sta conducendo a quello che può davvero rivelarsi un errore gravissimo per la tutela ambientale in Italia. 
La mobilità indotta, verso i comuni con piccoli vuoti di organico, svilirebbe i ben diversi compiti di 2.700 ufficiali e agenti provinciali e farebbe disperdere competenze acquisite negli anni, in materie molto delicate quali lo smaltimento dei rifiuti, la difesa del suolo, la tutela della qualità dell’aria, l'inquinamento acustico e delle acque, la vigilanza su caccia e pesca, il contrasto al bracconaggio e la tutela della fauna selvatica.
Si tratta evidentemente di funzioni essenziali e fortemente specializzate, che non troverebbero alcuna sostituzione e dunque resterebbero scoperte, con rischi ambientali davvero incalcolabili e persino risvolti di infrazione al diritto ambientale europeo, vista la sostanziale impossibilità di realizzare una soddisfacente vigilanza sulla corretta applicazione delle norme ambientali comunitarie.
Quella delle polizie provinciali non è tuttavia l'unica preoccupazione che la riorganizzazione territoriale partita con la legge Delrio sta suscitando. Oasi di protezione, Riserve naturali, Centri per il recupero della fauna selvatica, su cui vigeva la competenza provinciale, si trovano oggi in gran parte d'Italia in seria difficoltà, in termini di deficit gestionale, assenza di finanziamenti e mancanza di rifermenti tecnico-istituzionali. Una situazione davvero grave, che il Governo e le Amministrazioni locali non possono più ignorare e che deve trovare subito, già dalla conversione del Decreto 78/2015, una soluzione adeguata".
Dunque il Governo corregga questo madornale errore o lo faccia il Parlamento, con i giusti emendamenti all'articolo 5 al fine di restituire le preziose funzioni alle polizie provinciali assegnandole alle regioni o alle rispettive agenzie di protezione ambientale.

Invito della Presidente del WWF Italia alla marcia internazionale "Una Terra, una famiglia umana"

 
Carissimi amici,
dopo l’uscita il 18 giugno scorso dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, un grande manifesto di riflessione teologica e di impegno laico, di uno dei più ascoltati leader mondiali, il WWF con sempre maggiore convinzione parteciperà alla marcia internazionale “Una Terra, una famiglia umana” che si svolgerà a Roma domenica 28 giugno, a partire della 9.30, da piazza Farnese a San Pietro (appuntamento per il WWF alle 9.00) sul grave problema dei cambiamenti climatici, in un anno cruciale delle trattative in vista della COP 21 di Parigi del dicembre 2015.
165. Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti - specie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore, il gas - deve essere sostituita progressivamente e senza indugio. In attesa di un ampio sviluppo delle energie rinnovabili, che dovrebbe già essere cominciato, è legittimo optare per il male minore o ricorrere a soluzioni transitorie. (…) La politica e l’industria rispondono con lentezza lontane dall’essere all’altezza delle sfide mondiali. In questo senso si può dire che, mentre l’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia, c’è da augurarsi che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per avere assunto con generosità le proprie gravi responsabilità”.
Queste parole tratte dall’Enciclica “Laudato si’”, che richiama l’apporto fondamentale del movimento ecologico mondiale nel pensare a lungo termine e nel far pressione sulle istituzioni perché siano finalmente raggiunti accordi globali realmente significativi ed efficaci, ci convincono a partecipare in massa.
La manifestazione, a cui il WWF ha aderito con entusiasmo, è coordinata in Italia da FOCSIV, la Federazione degli Organismi di Volontariato Internazionale di ispirazione cristiana, che ha raccolto la proposta della Campagna OurVoices diretta dalla GreenFaith che nel settembre 2014 ha portato in piazza un milione di persone in 159 Paesi.

“Diamo speranza al futuro!” questo è lo slogan che comparirà nello striscione di apertura dello spezzone del WWF Italia alla Manifestazione del 28 giugno.
Palloncini WWF e magliette con lo slogan “Save the Humans” saranno distribuiti a tutti coloro che parteciperanno.
L’appuntamento per il WWF sarà alle ore 9.00 in piazza Campo dei Fiori, all’imbocco di via dei Giubbonari (a ridosso di piazza Farnese), raggiungibile dalla Stazione Termini con il bus 64, decima fermata - Corso V. Emanuele/Piazza Navona.
Sotto le bandiere del Panda!
Vi chiedo di partecipare numerosi alla Marcia del 28 giugno da Roma deve arrivare un segnale forte a tutti i leader mondiali perché a Parigi a dicembre siano finalmente assunti impegni stringenti e concreti per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Cari saluti e grazie per il vostro impegno,
 
Donatella Bianchi – Presidente WWF Italia

20.6.15

Grande mobilitazione internazionale in difesa dell’Adriatico contro la petrolizzazione

In Abruzzo Legambiente, WWF, Italia Nostra, Lipu, Arci, Pro Natura, Marevivo e Zona22, insieme a comitati e cittadini, si uniscono all'appello promosso e lanciato oggi a Rovigno dalla coalizione ambientalista croata SOS Adriatico e da numerose altre associazioni, sigle e cittadini per fermare la folle corsa all’oro nero e difendere il mare e le coste dell’Adriatico dall’assalto delle compagnie petrolifere.
Il manifesto #StopSeadrilling - NO OIL è un impegno comune per il futuro del mare Adriatico che vede in prima linea cittadini, associazioni, istituzioni, comitati ma anche pescatori e balneatori, in diverse città che si affacciano sull’Adriatico tra le quali Trieste, Caorle, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Rosolina, Ravenna, Ancona, Pescara, Polignano... Oggi in diverse di queste città, così come in in Croazia, Albania, Montenegro e Bosnia Herzegovina saranno organizzate iniziative in contemporanea. Tutti potranno partecipare alla protesta disegnando il proprio striscione per chiedere lo stop alle estrazioni di petrolio. Un appello rivolto anche al popolo social che potrà interagire con l’hashtag #STOPseadrilling.
L’Adriatico, per le sue caratteristiche di “mare chiuso”, è un ecosistema molto importante e un ambiente estremamente fragile messo a dura prova con 78 concessioni già attive per l’estrazione di gas e petrolio, 17 permessi di ricerca già rilasciati nell’area italiana e 29 in fase di rilascio in quella croata cui si aggiungono 24 richieste avanzate per il tratto italiano, tutto questo per un’area di circa 55.595 kmq. A queste dobbiamo aggiungere il via libera rilasciato ad inizio giugno dal nostro ministero dell’Ambiente a due compagnie per compiere prospezioni su oltre 45mila kmq nell’Adriatico italiano. Le quantità di idrocarburi in gioco, tra l’altro, inciderebbero ben poco sull’economia e sull’indipendenza energetica dello Stato. Tutto il greggio presente sotto il mare italiano, stimato in circa 10 milioni di tonnellate, sarebbe infatti sufficiente, stando ai consumi attuali, al fabbisogno energetico di sole 8 settimane. La maggior parte del guadagno andrebbe a compagnie private; gli eventuali e possibili danni ricadrebbero sulla collettività.
Ma di questi fattori non sembra tener conto il governo italiano, come testimoniano i dieci decreti di VIA positiva su altrettante richieste fatte in Adriatico da compagnie petrolifere, emanati dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali solo da inizio giugno.
“La scelta di puntare su nuove attività di estrazioni di idrocarburi intrapresa da alcuni Paesi, Croazia e Italia in primis, è miope, di breve durata e anacronistica – dichiarano i partecipanti - Scelte che sono in assoluto contrasto con ogni strategia contro i cambiamenti climatici e che mettono a rischio tutta l'economia sana della zona. Per questo riteniamo necessario un tavolo che coinvolga l’Italia, la Croazia e tutti i Paesi Costieri per ragionare su una scala più vasta, al di là dei limiti territoriali nazionali, su quale deve essere il futuro del Mare Adriatico, con le popolazioni locali, le associazioni e i portatori di interesse, a beneficio della collettività. Oggi abbiamo la possibilità di investire per un grande futuro per questo bacino che metta al centro la tutela della biodiversità marina, il rilancio dell’economia legata ad una pesca sostenibile e la promozione di una nuova idea di turismo legato al mare che faccia della sostenibilità ambientale il suo punto di forza”.
Proprio la pesca è uno dei settori che sarà direttamente coinvolto dalle conseguenze delle attività estrattive e, a tal proposito, è utile citare gli studi del Norvegian Institute of Marine Research che calcolano una diminuzione del pescato anche del 50 per cento intorno a una sorgente sonora che utilizza airgun. Così come coinvolto da questa insensata corsa al petrolio sarà il settore turistico, un patrimonio importantissimo per l’economia di quest’area, che rischia di subire un notevole impatto negativo dal moltiplicarsi degli impianti estrattivi presenti e in arrivo nel mar Adriatico. A richiamare un’analisi riguardo l’impatto delle attività connesse alla ricerca e estrazione di idrocarburi in Adriatico è stato recentemente lo stesso ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nel documento di osservazioni presentato nel corso della procedura di VAS transfrontaliera per il programma croato, con particolare attenzione alle conseguenze dell’inquinamento acustico sulle specie presenti. Come fonte principale di inquinamento acustico si cita la tecnica dell’airgun e le numerose normative, regolamenti e accordi internazionali che sanciscono la necessità di una riduzione del rumore sottomarino. Peccato che lo stesso ministero non abbia usato la stessa attenzione e rigorosità verso le acque di cui è competente e continui a rilasciare permessi senza una dovuta valutazione degli impatti nell’habitat costiero.
Per questo, le associazioni firmatarie del manifesto #StopSeadrilling - NO OIL chiedono che sia messa in campo un'azione per la tutela del mare Adriatico, con un impegno su vasta scala, fra tutti i Paesi costieri, con il concorso di tutte le realtà istituzionali, politiche ed economiche delle sue coste. A cominciare dall’istituzione dell’area sensibile nell’alto e medio Adriatico, per dare un quadro di certezza e di norme agli interventi necessari per la tutela e la valorizzazione di questa grande risorsa che stiamo assurdamente mettendo a rischio.
In difesa del nostro mare sono già in programma in Abruzzo due importanti appuntamenti: nel prossimo fine settimana farà scalo a Ortona la nave scuola Palinuro, nell’ambito della campagna MEdiTErraneo del WWF e della Marina Militare. A luglio sarà nelle nostre acque la Goletta Verde di Legambiente che oggi parte proprio dalla Croazia e sosterà a Vasto i giorni 5 e 6.

18.6.15

Laudato si': appello morale e chiamata all'azione

 
Il WWF commenta con le parole delle Presidenti internazionale e italiana il testo dell’Enciclica “Laudato si’, sulla cura della casa comune’” di Papa Francesco presentata questa mattina presso l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.
La gratitudine e il sostegno del WWF alle parole del Pontefice verranno espresse anche attraverso la partecipazione alla Marcia “Una Terra. Una Famiglia umana” che si svolgerà il prossimo 28 giugno (domenica) a Roma, organizzata da Focsiv – Volontari nel mondo.
Per Yolanda Kakabadse, Presidente del WWF Internazionale, "Il messaggio di Papa Francesco aggiunge un approccio morale, tanto necessario per il dibattito sul clima. Il cambiamento climatico non è più solo una questione scientifica: è sempre più una questione morale ed etica. Esso colpisce le vite, i mezzi di sussistenza e i diritti di tutti, in particolare delle comunità povere, emarginate e vulnerabili. Di fronte a questa sfida con la natura e la famiglia umana, dobbiamo rispettare la nostra casa comune e usarla con giudizio e con giustizia. Solo riscoprendo la nostra solidarietà con l'altro, riducendo gli sprechi e adottando consumo e produzione sostenibili, possiamo salvare il pianeta, la sua vibrante diversità della vita e garantire un futuro prospero per tutti noi. Il WWF, in quanto organizzazione ambientalista, è mosso dallo stesso impulso ad avere un mondo in cui gli esseri umani possano vivere in armonia, sia tra di loro che con la natura, con equità e solidarietà. Ci auguriamo che la maggiore attenzione di quest’anno sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile si trasformi in veri e propri impegni di tutti i governi. Il 2015 deve essere l’anno di decisioni concrete, giuste e di ampia portata, l'anno in cui nessuno potrà sottrarsi all'azione”.
Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia, presente alla conferenza stampa in Vaticano, ha dichiarato: “Abbiamo letto le parole del Papa con profonda emozione. Già Papa Giovanni Paolo II e, soprattutto, Papa Benedetto XVI, avevano più volte richiamato alla salvaguardia della natura e dell’ambiente. Papa Francesco, dedicando un’intera Enciclica alla cura della Casa comune, indica l’ampiezza e l’urgenza dell’azione, esaminando nel dettaglio il legame tra la vita umana e i meccanismi biologici che la sostengono. Il cambiamento climatico, la distruzione della biodiversità, l’esaurimento delle risorse, gli sprechi non sono solo danni da motivare scientificamente, ma diventano con l’Enciclica questione morale ed etica. A essere colpita è la vita, i mezzi di sussistenza e i diritti di tutti, in particolare delle comunità povere, emarginate e vulnerabili. Meccanismi biologici che si sono raffinati in milioni e milioni di anni vengono distrutti per appetiti a breve termine di pochi. Si lede il diritto a un pianeta prospero e abitabile per le future generazioni . Come WWF abbiamo approfondito molto le motivazioni scientifiche e la necessità di adeguare i comportamenti individuali e collettivi (gli stili di vita) alla salvaguardia della casa comune; ma da sempre sappiamo che gli aspetti ambientali non possono essere disgiunti da quelli sociali, questo è lo sviluppo sostenibile. La Casa comune si difende con la solidarietà e la pace, non con la sopraffazione e l’avidità. Cogliamo quindi nell’appello del Papa l’invito ad agire insieme rivolto alle persone di buona volontà animate dalla stessa speranza di un mondo in cui gli esseri umani possano vivere in armonia, sia tra di loro che con la natura, con equità e solidarietà. Ci auguriamo davvero che l’alto messaggio del Papa smuova i cuori di tutti, a partire da quelli di chi ci governa”.

Ennesimo sversamento nel Fiume Tordino. Nuovo esposto del WWF Teramo


Questa mattina il Presidente del WWF Teramo, Claudio Calisti, ha presentato un nuovo esposto alla Procura di Teramo, al Corpo Forestale dello Stato, alla Polizia Provinciale di Teramo, alla Polizia Municipale di Teramo ed all'Amministrazione Comunale di Teramo per segnalare l'ennesimo inquinamento del fiume Tordino.
L'inquinamento è causato da uno sversamento vicino ad una conduttura di scarico posizionata nelle adiacenze del percorso ciclopedonale del lungofiume in zona Cona.
Rispetto ai mesi passati, quando il WWF Teramo presentò un altro esposto per un medesimo episodio nello stesso luogo, lo sversamento è aumentato, provocando il cambio di colore nel fiume ed un odore nauseabondo che colpisce tutti coloro che transitano lungo la pista.
All’esposto sono stati allegati filmati e fotografie.
Il WWF auspica che questa volta le Autorità competenti interverranno efficacemente e prenderanno provvedimenti definitivi per la risoluzione del problema. 
 

16.6.15

Alla scoperta degli orapi


Domenica 21 giugno 2015, nell'ambito del programma escursionistico, "Dal verde al blu", è in programma un'Escursione alla scoperta degli orapi (spinaci selvatici) con degustazione finale.
 
Programma della giornata
Ore 7:30: appuntamento al piazzale San Francesco (terminal autobus) a Teramo;
Ore 7:40: trasferimento con pulmini o auto proprie a Cortino (TE) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga;
Ore 8:30 partenza escursione da località Pianello fino alla Fiumata (sorgenti del Tordino);
Ore 13:45: rientro presso l'albergo "La Pineta" a Fonte Palumbo di Cortino (TE);
Ore 14: pranzo.
 
Dislivello in salita e discesa: 350 m.
Costo per persona: 20 euro.
Per informazioni e prenotazioni: 328.3608866. 

A Montorio al Vomano vince l'autodromo (per ora)

 
Domenica 14 giugno, poco più del 40% degli aventi diritto al voto nel Comune di Montorio al Vomano hanno partecipato al referendum sulla costruzione di un autodromo in località San Mauro.
Il 61,43% dei votanti hanno votato sì, il 38,57% hanno votato no.
L’Amministrazione Comunale, prima del voto, aveva dichiarato che avrebbe tenuto conto della volontà della maggioranza dei cittadini. In realtà su 7.525 aventi diritto al voto si sono dichiarate favorevoli all’autodromo solo 1.867 persone, poco più del 24% del totale.
Ora la situazione è nella mani del Comune che dovrà prendere una decisione per quanto di sua competenza. Lo dovrà fare nel rispetto delle leggi e degli strumenti urbanistici. E nel farlo dimostrerà come intende gestire il proprio territorio.
Nel corso della campagna referendaria sono state diffuse tante notizie fuorvianti, ad iniziare dal fatto che coloro che propongono la realizzazione dell’autodromo sarebbero già in possesso di tutte le autorizzazioni e sarebbero proprietari di tutti i terreni interessati.
Entrambe queste affermazioni sono false. Il progetto non è stato ancora autorizzato e meno del 50% del territorio interessato è di proprietà della società che propone di realizzare l’autodromo. Il resto è ancora di proprietà degli abitanti di San Mauro che hanno già dichiarato di non voler vendere e di essere intenzionati a resistere ad eventuali azioni di esproprio, essendo peraltro ancora tutto da dimostrare l’interesse pubblico dell’opera.
Il vero confronto sull’autodromo, quindi, è solo all’inizio.
Per quanto riguarda il WWF, la battaglia per bloccare la distruzione delle colline di San Mauro continuerà in tutte le sedi decisionali e non mancheremo di evidenziare le contraddizioni di questo progetto e quelli che, a nostro parere, sono gli elementi di contrasto con le normative vigenti e gli strumenti urbanistici.
Resta sicuramente il rammarico di non essere riusciti a porre in luce a sufficienza la follia di cementificare 52 ettari di territorio agricolo per costruire un autodromo che, se proprio si volesse realizzare, potrebbe essere costruito in tanti altri luoghi, a partire dalla tante aree industriali dismesse, senza determinare il devastante impatto ambientale che creerebbe a San Mauro. 

14.6.15

Passo avanti contro i richiami vivi

Come ricorderanno i nostri lettori, alcuni mesi fa avevamo seguito anche noi del blog La Gramigna la vicenda dei richiami vivi, una pratica di caccia particolarmente detestabile. 
In questi giorni abbiamo segnato un punto a favore della nostra battaglia!
Con l'approvazione alla Camera dei Deputati dell'articolo 19 della Legge europea 2014, l'Italia vieta di fatto ogni possibile cattura di uccelli selvatici al fine di richiamo e si avvia a sanare la sua infrazione comunitaria alla Direttiva europea 2009/147/CE (Direttiva Uccelli). 
L'infrazione era già stata evidenziata nel 2010 con un'indagine (procedura EU-Pilot 1611/10/ENVI) attraverso la quale la Commissione europea denunciava come l'Italia, catturando con le reti uccelli selvatici a fini di richiamo per l'attività venatoria, infrangesse l'articolo 8 della direttiva Uccelli.
Come avevamo previsto e affermato, gli interventi legislativi adottati lo scorso anno da Governo e Parlamento, sono risultati non idonei a rispondere ai rilievi della Commissione europea, che peraltro non si limitava a chiedere lo stop delle catture con mezzi vietati (e dunque, di fatto, con ogni mezzo) ma faceva notare all'Italia anche l'opportunità di rinunciare definitivamente all'utilizzo stesso di uccelli vivi come richiami per la caccia. La caccia, sostiene infatti giustamente la Commissione europea, può benissimo esercitarsi senza l'ausilio di richiami vivi.
La successiva procedura di infrazione attivata dall'Europa(2014/2006) ha finalmente costretto l'Italia ad adottare una soluzione opportuna, che ha condotto ieri all'approvazione dell'articolo 19 della legge Europea che vieta l'utilizzo delle reti per catturare gli uccelli selvatici e, in sostanza, pone fine a ogni forma di cattura degli uccelli a fini di richiamo.
"Si tratta di un passo importantissimo, atteso da decenni, per il quale ringraziamo i deputati che si sono battuti e lo stesso Governo che, dopo i tentennamenti degli anni scorsi, si è finalmente convinto ad agire per il meglio", hanno dichiarato le Associazioni ambientaliste, tra cui il WWF. "Ora il testo passa al Senato, che dovrà confermarlo senza cambiare una sola virgola e trasformarlo in legge, cosicché finalmente, archiviato il triste capitolo delle catture degli uccelli selvatici, si possa lavorare all'abolizione completa dei richiami vivi".

11.6.15

Autodromo: Montorio al Vomano al bivio!

L'area dove dovrebbe sorgere l'autodromo (clicca per ingrandire)
Domenica 14 giugno le cittadine e i cittadini di Montorio al Vomano saranno chiamati a pronunciarsi in un referendum consultivo sulla realizzazione dell’autodromo in località San Mauro.
Un mostro di cemento ed asfalto di 52 ettari incombe su un’area agricola con sbancamenti, riporti di terreno e tagli di ulivi secolari: un vero e proprio scempio che stravolgerà colline e valli alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Non si comprende come si possa ipotizzare di realizzare un’opera così impattante in un’area che tutti i piani urbanistici e paesaggistici hanno destinato al verde ed all’agricoltura, calpestando oltretutto la volontà dei cittadini che abitano quei luoghi e che lì svolgono le loro attività lavorative.
Al di là del ritorno economico che questo tipo di intervento potrà avere (tutto da dimostrare), resta il dato della localizzazione che è totalmente priva di senso.
In provincia di Teramo ci sono decine e decine aree industriali, artigianali e produttive ormai abbandonate dove si potrebbe realizzare un autodromo, senza cementificare ulteriore territorio e senza dover creare nuova viabilità. Solo in provincia di Teramo, la Regione Abruzzo nel 2014 ha individuato ben 37 siti industriali dismessi.
Ad ogni pioggia un po’ più forte del normale tutto il nostro territorio frana. E una delle cause di tale situazione è l’impermeabilizzazione dei terreni. Come è possibile continuare a costruire in aree agricole?
È evidente che si tratti di un intervento sbagliato per Montorio al Vomano e per tutta la provincia di Teramo. Come è possibile che gli Enti preposti alla pianificazione di quel territorio non dicano nulla?Cosa pensa il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di un’opera del genere posta alle porte dell’area protetta nazionale che presiede? Nei convegni si parla tanto della tutela delle produzioni agricole locali e ora non si dice nulla contro la cementificazione di 52 ettari di territorio agricolo al confine di un’area naturale protetta di valenza nazionale?
Cosa pensa il Presidente della Provincia di Teramo, visto che l’Ente da lui presieduto sostiene che vada attuata la politica del consumo zero del territorio? San Mauro di Montorio al Vomano non fa più parte della provincia di Teramo?
Cosa pensa il Sindaco di Montorio al Vomano? Possibile che non voglia pronunciarsi? È d’accordo che 52 ettari di terreni agricoli siano cementificati? Trova normale che decine di famiglie di suoi concittadini siano espropriate dei loro terreni e si ritrovino a vivere a fianco di un autodromo?
Si è scelta la strada della consultazione dei cittadini. E questa è una cosa condivisibile. Meno condivisibile è però un comportamento pilatesco!
Il WWF auspica che i cittadini di Montorio al Vomano vogliano proteggere il loro ambiente e la loro salute, andando a votare domenica prossima e votando NO! 

Consultazione globale su clima ed energia


Il Centro di Educazione Ambientale "Monti della Laga", gestito dal WWF di Teramo, è stato invitato dalla Regione Abruzzo a prendere parte alla Consultazione Cittadina Planetaria sul Clima e l'Energia (World Wide Views on Climate and Energy) che si è svolta in tutto il mondo sabato 6 Giugno 2015.
In Abruzzo l'evento si è tenuto presso la Camera di Commercio di Chieti ed ha visto la partecipazione di circa un centinaio di cittadine e cittadini abruzzesi di ogni età rappresentativi della nostra Regione.
Si è trattato di un primo, importante esperimento di partecipazione a scala mondiale in vista della COP21 sul clima che si terrà a Parigi a dicembre 2015.
I risultati della consultazione sono riportati qui: http://climateandenergy.wwviews.org/.
 
Di seguito riportiamo l'introduzione della pubblicazione distribuita ai partecipanti che illustra le motivazioni della Consultazione.
Siete stati invitati a prendere parte al Consultazione globale per discutere di Clima ed Energia in quanto crediamo che i leader politici debbano essere consapevoli delle vostre opinioni sulle azioni da intraprendere per combattere il cambiamento climatico. Siamo interessati ad ascoltare il vostro parere e a far conoscere le vostre idee a chi ha il potere decisionale e all’opinione pubblica.
Il cambiamento del clima ha impatti determinanti su gran parte della popolazione mondiale. Stiamo già riscontrando cambiamenti climatici in tutti i continenti, e variazioni delle condizioni meteorologiche che potrebbero essere una conseguenza dei cambiamenti climatici. I nostri figli e nipoti rischiano di subire conseguenze ancora più drammatiche. I politici possono decidere il futuro del pianeta, ma voi, in quanto cittadini, e i vostri figli, dovrete convivere con le conseguenze.
Per questo motivo, la vostra opinione è fondamentale.
Durante la conferenza del Consultazione globale avrete la possibilità di condividere e confrontare le vostre idee con altri concittadini. Il presente opuscolo intende fornire informazioni scientifiche generali in merito al cambiamento climatico e i diversi punti di vista su come affrontarne gli effetti. L’opuscolo servirà da quadro comune di riferimento per i dibattiti che si terranno durante la Consultazione globale. Si concentra su tematiche che saranno oggetto di negoziati durante la conferenza ONU sul clima che si svolgerà a Parigi il prossimo dicembre 2015.
La scienza ci fornisce i dati. Non ci dice cosa fare. La decisione è nostra. Dite la vostra.

4.6.15

Delfini e tartarughe all'Area Marina Protetta "Torre del Cerrano"


Questa mattina due tartarughe sono state rilasciate nello specchio di mare dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, nel corso di una bellissima manifestazione a caratterizzazione ambientale, organizzata dall’AMP in collaborazione con il Centro Studi Cetacei Onlus e la Capitaneria di Porto, che ha visto la partecipazione di numerose scolaresche di Silvi e Pineto, volontari e tanti cittadini.
Le due tartarughe sono arrivate all’Info Point di Torre del Cerrano, inaugurato per la stagione estiva, accompagnate dal Presidente del Centro Studi Cetacei Onlus, Vincenzo Olivieri. Una delle due, di un’età presunta di quattordici anni, si era accidentalmente impigliata, circa quattro mesi, fa nella rete a strascico di un pescatore, che ha prontamente richiesto l’intervento degli esperti del suddetto Centro, i quali l’hanno salvata da una morte certa, poiché presentava segni evidenti di soffocamento ed un principio di polmonite. La seconda, in ordine di recupero, di un’età approssimativa di quattro anni si è spiaggiata il 2 marzo scorso, in seguito ad una grandissima mareggiata, proprio sull’arenile dell’AMP ed anche in questo caso soccorsa e ricoverata presso il centro Studi Cetacei. Oggi, perfettamente ristabilite, grazie alle cure somministrate dagli esperti del Centro, sono state liberate a tre miglia dalla costa, nei pressi della piattaforma ‘Fratello Cluster’. E così hanno ripreso il mare, lo stesso mare dell’AMP dal quale provenivano.
Il dottor Vincenzo Oliveri, visibilmente soddisfatto, ha detto: "In caso di avvistamento di tartarughe spiaggiate o impigliate nelle reti a strascico è necessario avvertire immediatamente il Centro Studi Cetacei Onlus al numero 347.769194".
 
 
Solo tre giorni fa, a metà pomeriggio, un’altra visita straordinaria aveva allietato la Torre del Cerrano: un branco di delfini ha fatto la sua apparizione nella zona B dell’Area Marina Protetta, quella a maggior tutela, proprio a qualche decina di metri dalla riva.

3.6.15

Referendum ai nastri di partenza!

Il prossimo 14 giugno si terrà a Montorio al Vomano (TE) il referendum sulla realizzazione di un autodromo, proposto da privati, in località San Mauro.
Le Associazioni ambientaliste esprimono la loro contrarietà a tale progetto che, nonostante le rassicurazioni e le mirabolanti promesse di sviluppo economico e turistico dei proponenti, sembra destinato ad essere l’ennesimo scempio ambientale nel nostro territorio con nessun reale beneficio per le popolazioni locali.
L’opera comporterebbe lo stravolgimento di un’intera area collinare che dovrebbe essere sbancata e livellata per fare posto ad una pista lunga circa 4 km e larga 10 metri: una colata di cemento ed asfalto che andrebbe ad occupare un’area oggi agricola, contribuendo ulteriormente alla cementificazione del nostro territorio.
A parole tutti parlano di consumo di suolo zero, ma nei fatti si continua a proporre la realizzazione di opere che vanno a cementificare zone verdi, ad alta valenza paesaggistica e produttiva, come se tali zone fossero “improduttive”.
Anche il Piano Territoriale di Coordinamento, adottato dalla Provincia di Teramo, indica nel “consumo suolo zero” la via da seguire come unica reale alternativa per lo sviluppo dei nostri territori e strumento di tutela dal dissesto idrogeologico. Il Piano impone anche conferenze di pianificazione che coinvolgano tutti i territori interessati, non solo il singolo comune dove si realizza l’opera, proprio al fine di valutare insediamenti che abbiano impatti di area vasta.
L’impianto dovrebbe sorgere in un’area agricola non servita da infrastrutture per cui sarà necessario investire fondi pubblici per adeguare la viabilità esistente: una simile evenienza appare una vera e propria contraddizione in un periodo durante il quale chiudono ospedali e punti nascita e gli enti pubblici non hanno neppure i soldi per la manutenzione ordinaria delle strade!
E tutto questo, nonostante nel territorio provinciale di Teramo vi siano ettari ed ettari di aree industriali ormai abbandonate che, proprio perché già trasformate, potrebbero essere destinate ad ospitare un impianto come quello proposto a Montorio al Vomano.
Perché distruggere ancora altro territorio e non convertire e recuperare spazi già compromessi?
Sorge poi la domanda su chi decide di un territorio.
Gli abitanti dei nuclei abitativi posti nelle vicinanze dell’area dove dovrebbe sorgere l’autodromo si sono tutti dichiarati contrari a quest’opera. Perché non si vuole tenere conto della loro volontà?
L’area scelta dai proponenti è un’area agricola che è stata destinata dagli strumenti urbanistici, approvati dai rappresentanti dei cittadini, a qualcosa di completamento diverso da una pista dove far correre le auto. Perché degli amministratori comunali si dovrebbero piegare così supinamente alle richieste di privati che perseguono i propri interessi? Non dovrebbero avere a cuore gli interessi generali dei cittadini, garantendo un ordinato ed armonico sviluppo del territorio?
Montorio al Vomano dovrebbe essere una delle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. In che modo si coniuga questa vocazione con la distruzione di una collina e la sua cementificazione?
Perché non si favoriscono altre opere come parchi e aree naturali, percorsi ciclabili per collegare le zone interne montane con la costa adriatica, itinerari escursionistici a piedi e a cavallo, circuiti religiosi, enogastronomici e naturalistici per fare di questo comune il fulcro di una rete ecologicamente sostenibile per il turismo ambientale, mettendo al primo posto le peculiarità dei luoghi, siano esse ambientali, culturali, storiche, ecc.. In questo modo si avrebbero sicuramente maggiori ricadute economiche sul territorio rispetto alla distruzione di un’area verde per il vantaggio di pochi.
Oggi in Europa il solo cicloturismo muove 44 miliardi di euro e il turismo verde segna in Italia una costante crescita, con un fatturato di oltre 12 miliardi di euro nelle aree naturali protette.
Si tratta di importanti risultati economici per un turismo che rispetta l’ambiente e il territorio.
Un autodromo potrà dare tanto? Quale ricchezza dovrebbe portare? Quante saranno le assunzioni stabili? E quale potrà essere l’indotto? Chi ha fatto effettivamente questo tipo di calcoli? Un ente pubblico autonomo, o ci si è limitati a recepire i dati forniti da coloro che propongono l’intervento?
Le Associazioni ambientaliste ritengono che Montorio al Vomano debba puntare su un altro tipo di sviluppo, conservando il suo territorio e valorizzando il suo patrimonio naturale, storico, architettonico ed artistico.

WWF
FIAB
Legambiente
LIPU
Italia Nostra

Grande successo alla Biciclettata Adriatica







1.6.15

Domani, la Biciclettata Adriatica!


Martedì 2 giugno, torna, per il quinto anno consecutivo, la “Biciclettata Adriatica”, manifestazione in bicicletta che ha per sottotitolo “sul corridoio verde per una mobilità sostenibile” e vuole promuovere la realizzazione del percorso ciclabile costiero adriatico e di una rete di percorsi ciclabili regionali, oltre alla mobilità ciclistica, urbana ed extraurbana, nella nostra Regione.
Anche questo è un modo per combattere la deriva petrolifera che sta colpendo l’Abruzzo attraverso la promozione di un mezzo di trasporto pulito e sostenibile.
L’evento quest’anno sarà dedicato al prof. Lucio De Marcellis, recentemente scomparso, uno dei pionieri della mobilità ciclistica e del turismo in bicicletta in Abruzzo.
Come di consueto la biciclettata partirà contemporaneamente a nord da San Benedetto del Tronto (unendo, idealmente, Marche e Abruzzo, e auspicando la realizzazione del ponte ciclopedonale sul Tronto), e a sud da Francavilla al Mare, per giungere a Pineto, intorno alle 13.00, dopo numerose tappe in ogni cittadina adriatica attraversata.
Nel suo percorso le due carovane toccheranno da nord le città di San Benedetto del Tronto, Porto d’Ascoli, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto Lido, Giulianova, Cologna Spiaggia, Roseto degli Abruzzi e Scerne di Pineto, e da sud Francavilla al Mare, Pescara, Montesilvano e Silvi Marina. In ogni tappa le associazioni organizzatrici hanno allestito punti ristoro dove ci si potrà riposare e da dove ci si potrà aggregare. Come ogni anno, infatti, ci si potrà unire alla Biciclettata in qualunque posto e si potrà pedalare fino a dove se ne avrà voglia.
All’arrivo a Pineto ci sarà una festa finale con tante attività in collaborazione con l’Area Marina Protette Torre del Cerrano e il Comune di Pineto.
La biciclettata si tiene in occasione del Bicitalia Day, evento nazionale promosso da FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, creato per chiedere la realizzazione della Rete Ciclistica Nazionale Bicitalia.
Numerose le associazioni aderenti, da quelle ambientaliste (WWF, Legambiente, Task Force Ambientale, CEA Scuola Blu, ecc.) a quelle di promozione della mobilità ciclistica (Coordinamento Abruzzese Mobilità Sostenibile, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana, Ciclisti Anonimi Pescaresi, Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, MTB Teramo, ecc.), ad altre, come Exclamè, ITACA, AVIS Pescara, tutte unite per promuovere una mobilità dolce, città a misura d’uomo e un turismo rispettoso dei territori e delle popolazioni che li abitano.
Alla carovana proveniente da nord, a Scerne di Pineto, si uniranno ciclisti provenienti dai percorsi della vallata del Vomano, interessata dal progetto di promozione turistica “Valle delle Abbazie”, sperimentando così il collegamento ciclabile verso l’interno che, in un futuro, potrebbe collegare le colline e le montagne abruzzesi alla ciclabile costiera prevista dal progetto regionale Bike to Coast.
E proprio il progetto Bike to Coast, oltre al progetto di bike sharing regionale ViaVai, saranno i protagonisti della meta pinetese, dove quest’anno i pedalatori e pattinatori (nel gruppo, tradizionalmente, si aggregano anche gli amanti dei pattini a rotelle), incontreranno i Comuni coinvolti dal progetto della ciclabile costiera, chiamati a raccolta dalla Regione Abruzzo.
A Pineto, infatti, saranno presenti il Governatore D’Alfonso, l’assessore regionale al cicloturismo Pepe, il consigliere regionale Monticelli (già primo cittadino di Pineto) e il sindaco pinetese Verrocchio, che saluteranno i partecipanti e illustreranno le politiche regionali sulla mobilità ciclistica e il cicloturismo per i prossimi anni.
Bike to Coast, con i suoi 131 km di percorso, i 19 Comuni e le 3 Province attraversate, oltre al nuovo ponte ciclabile sul Vomano e ai percorsi ciclabili sui ponti sul Saline e sul Piomba, si candida ad essere uno dei percorsi ciclabili più importanti d’Italia.
Si tratta di un progetto importante ed ambizioso che però procede a rilento. Come fanno notare le associazioni organizzatrici della Biciclettata Adriatica, quest’anno neppure un nuovo metro di ciclabile in più potrà essere percorso rispetto alle ultime edizioni della Biciclettata.
La Regione assicura che, entro settembre di quest’anno, tutti i lavori saranno affidati e, per il 2016, forse, la sesta edizione della Biciclettata potrà aggiungere nuovi km di ciclabili a quelle fino ad oggi esistenti.
Ma il popolo dei ciclisti, pur se felice delle iniziative regionali di cui attende la concreta realizzazione, guarda avanti e rilancia: intermodalità bicicletta/treno/autobus; piano regionale della mobilità ciclistica; zone trenta negli ambiti urbani e una rete diffusa di percorsi ciclabili; politiche per incentivare l’uso della bicicletta; percorsi casa-scuola e casa-lavoro protetti; e molte altre azioni vengono chieste alla Regione e agli altri Enti competenti.
Perché, come dimostrano ormai tanti esempi italiani e europei, il futuro è nelle due ruote.