30.4.14

Primavera scientifica



Dal 4 maggio 2014 il Centro di Educazione Ambientale (C.E.A.) della Riserva Naturale Regionale Oasi WWF “Calanchi di Atri”, in località colle della Giustizia, dà il via ad una serie di sei incontri divulgativo-scientifici per bambini.
“Nonostante per il 2014 il nostro C.E.A., come tutti quelli abruzzesi, non abbia ricevuto alcun finanziamento regionale, abbiamo comunque deciso autonomamente di continuare nella sensibilizzazione delle future generazioni sulle tematiche ambientali”, spiega il direttore dell’Oasi, Adriano De Ascentiis.
Gli incontri si terranno domenica 4 maggio, giovedì 8, giovedì 15, domenica 18, domenica 25 e giovedì 29, sempre al Centro Visite, sempre alle ore 16:30.
Per i bambini tante, tante curiosità sulla natura e sugli animali. Una piccola anticipazione: lo sapevate che il tasso, tozzo e simpatico animale, è un tipico abitante della nostra Oasi? Dal carattere prudente e sospettoso, è molto difficile da osservare in natura anche a causa delle abitudini prevalentemente notturne, ma i “piccoli paleontologi” sapranno di certo come scovarne la presenza!
Non mancheranno, inoltre, attività prettamente laboratoriali, durante le quali i bimbi potranno mettere alla prova la loro manualità, come ad esempio nella realizzazione della carta riciclata o nella creazione di manufatti con materiali di riciclo.
Gli incontri sono gratuiti e la prenotazione è obbligatoria nelle 48 ore precedenti.
Per informazioni su date ed eventi invitiamo a consultare il sito www.riservacalanchidiatri.it oppure la pagina facebook “Oasi WWF Calanchi di Atri Riserva Naturale Regionale”.

25.4.14

Tutta discesa a Teramo


Ci avevamo provato qualche mese fa, ma la neve ci aveva bloccato. E allora ci riproviamo...
Giovedì 8 maggio alle ore 17, presso la sala convegni dell'Associazione Teramo Nostra in via Fedele Romani n. 1, incontro con Marina Girardi, autrice del libro a fumetti "Tutta discesa". Il racconto di una cavalcata appenninica su due ruote da Bologna fino al nostro Abruzzo. Ma non solo perché Marina presenterà a Teramo un vero e proprio spettacolo di fumetti folk e canzoni di viaggio. 

19.4.14

Il Parco della Costa Teatina ci salverà dalla piattaforma Ombrina Mare 2


Bisogna perimetrare urgentemente il Parco nazionale della Costa teatina e modificare in Parlamento l'art.35 del Decreto Passera: solo così salveremo l'Abruzzo dal progetto petrolifero proposto dalla Medoilgas. La sentenza del TAR Lazio del 16 aprile è un tassello straordinario nella lotta contro la deriva petrolifera, ma ora bisogna chiudere la partita.
La storia del progetto Ombrina mare corre in parallelo con quella dell'Istituzione del Parco nazionale della Costa teatina. Il primo prende avvio nell'agosto 2002, con la richiesta di istanza di ricerca di idrocarburi nel tratto di mare antistante San Vito Chietino, mentre l'iter di Istituzione del Parco inizia un anno prima, il 23 marzo 2001, con l'approvazione della Legge 93/2001. Appare paradossale che solo 12 anni dopo sia il TAR del Lazio a far esplodere fragorosamente la contraddizione tra una politica di tutela e valorizzazione del territorio come quella prevista con il Parco e il progetto Ombrina mare 2 che svilirebbe un tratto di mare di una bellezza straordinaria con una piattaforma e una raffineria galleggiante.
In realtà i semplici cittadini sono stati i primi a muoversi, molto prima delle istituzioni, avviando la lotta nel 2008 presentando decine di osservazioni contrarie alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale avviata dal Ministero. Il movimento che si batte contro le trivellazioni da subito ha iniziato non solo a denunciare i gravissimi rischi per l'ambiente e la salute derivanti dal progetto Ombrina mare e in generale dalla deriva petrolifera ma anche a sostenere un'idea concreta per un'economia pulita e sostenibile nella nostra regione.
Maria Rita D'Orsogna, che è stata tra i primi ad impegnarsi contro il progetto, commenta così la sentenza del TAR Lazio: "Questo risultato dimostra ancora una volta l'importanza dell'impegno collettivo: l'Abruzzo non ha eguali in Italia nel contrastare i progetti riguardanti gli idrocarburi, Ombrina è il decimo progetto (vedi elenco in calce) che l'industria del fossile avrebbe voluto installare, ma che i cittadini, le associazioni, i comitati, le amministrazioni, i professori universitari  riescono efficacemente a contrastare, coinvolgendo anche una fetta importante delle imprese che operano nella regione nel campo agro-alimentare e turistico. Occorre rendersi conto di quanto potere abbiamo come collettività e usare questo potere per le mille altre emergenze di questa regione: la perimetrazione del Parco della costa teatina, la bonifica dei fiumi malati e il risanamento del territorio della Val Pescara avvelenato dal disastro del polo chimico di Bussi".

Le Associazioni e le organizzazioni impegnate in questa lotta lanciano un appello affinché la politica ponga la parola fine non solo sul progetto della Medoilgas ma in generale sulla deriva petrolifera che potrebbe avverarsi in Abruzzo a seguito dell'approvazione della Strategia Energetica Nazionale. Nella SEN, infatti, si prevede di trasformare la nostra regione in distretto minerario con il coinvolgimento anche dell’Adriatico Centrale. È fondamentale che il Ministero approvi senza ulteriori indugi la perimetrazione del Parco che si attende da 13 anni. Il Parlamento ed i Governo devono modificare subito il famigerato art. 35 del Decreto "Passera" che ha riattivato l'iter amministrativo del progetto Ombrina (e di altri pericolosi progetti nei mari italiani). All'impegno dei cittadini non possono corrispondere proclami o atti parlamentari privi di reale effetto. Servono leggi chiare che tutelino il nostro Abruzzo, il cui futuro non può essere nero-petrolio e a rischio di terremoti (si veda il recente rapporto ICHESE sulle relazioni tra estrazioni petrolifere e terremoti, che ha costretto la Regione Emilia Romagna a bloccare ogni nuova trivellazione in tutta la regione) a causa della schizofrenia di un sistema politico in cui a parole sono tutti bravi ad evocare la sostenibilità ambientale ma in pratica troppo spesso si favoriscono i profitti delle lobby petrolifere.

Progetti ostacolati dai cittadini
Mare
505B.R.EL Petroceltic; Elsa Petroceltic Cygam Energy Italia; Ombrina Medoil Gas.
Terra
Colle Santo Bomba Forest Oil; Santa Liberata 1DIR  Medoil Gas; Cipressi Adriatica Idrocarburi ENI; San Venere Adriatica Idrocarburi ENI;  Agnone Medoil Gas; San Buono Medoil Gas; Centro Oli  Miglianico  Adriatica Idrocarburi ENI.

LA STORIA SINTETICA DEL PROGETTO OMBRINA MARE 2

Agosto 2002 la Società Gas della Concordia, inoltra richiesta di istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, denominata d.491B.R.-GC, al Ministero dello Sviluppo Economico in un'area dove precedentemente la ERG aveva trivellato il pozzo Ombrina mare 1 che risulta mineralizzato (decidendo di non sfruttarlo).

5 maggio 2005, la Società Gas della Concordia ottiene il permesso di ricerca denominato B.R269.GC, con durata di anni 6 e una superficie a mare di 271,25 Kmq estesa lungo il tratto compreso tra Ortona e Torino di Sangro.

26 aprile 2005, la Società Gas della Concordia cede l’intero ramo d’azienda alla sua controllata Società Intergas Più S.r.l. che, in data 28 luglio 2005, diventa titolare del permesso di ricerca.

3 novembre 2006, la Società Intergas Più, presenta al Ministero dell’Ambiente istanza di pronuncia di compatibilità ambientale per la realizzazione del pozzo esplorativo Ombrina Mare 2, 6 dicembre 2007, parere favorevole alla realizzazione del pozzo Ombrina mare 2.

11 marzo 2008, la Società Intergas Più chiede al Ministero dello Sviluppo Economico l’intestazione delle quote di titolarità dei permessi di ricerca e delle concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi alla Società Medoilgas.

16 aprile 2008, il Ministero accorda il passaggio della titolarità alla Società Medoilgas.

23 giugno 2008, la Società Mediterranean Oil & Gas Plc comunica il completamento del pozzo Ombrina Mare 2, risultato mineralizzato ad olio e a gas, che la Società Italiana Mineraria (SIM) certifica in 20.000.000 di barili di olio di riserve accertate (1P e 2P) e in 140-250.000.000 standard metri cubi di gas.

17 dicembre 2008, la Società Medoilgas presenta al Ministero della Sviluppo Economico istanza di concessione denominata d30B.C.-MD ricadente all’interno del permesso di ricerca B.R269.GC..

3 dicembre 2009, Società Medoilgas inoltra al Ministero dell’Ambiente istanza di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al progetto di Sviluppo del giacimento Ombrina Mare nell’ambito dell’istanza di conferimento della Concessione di coltivazione convenzionalmente denominata d30B.C.-MD.

7 ottobre 2010, con parere 541, la Commissione nazionale Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale (CTVA) esprime giudizio negativo di compatibilità ambientale in quanto, la concessione di coltivazione risulta ricadente all’interno delle aree di interdizione individuate dal Decreto Legislativo 29 giugno 2010 n. 128 (Decreto Prestigiacomo).

8 novembre 2010, il Ministero dell’Ambiente comunica alla Società Medoilgas, prima della formale adozione di un provvedimento negativo, i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza.

22 novembre 2010, la Società Medoilgas invia al Ministero dell’Ambiente le proprie osservazioni circa il parere negativo espresso dalla Commissione nazionale Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale.

23 febbraio 2011, la Società Medoilgas inoltra al Ministero dello Sviluppo Economico istanza di sospensione del decorso temporale del permesso di ricerca, successivamente accordata in data 7 novembre 2011, con efficacia dal 5 maggio 2011 al 5 maggio 2012.

29 aprile 2011, la Società Medoilgas presenta al Ministero dello Sviluppo Economico istanza di riduzione del permesso di ricerca, in modo da renderlo coincidente con l’area dell’istanza di concessione di coltivazione d30B.C.-MD, che viene concessa in data 7 novembre 2011.

23 febbraio 2011, la Società Medoilgas avanza al Ministero dello Sviluppo Economico istanza di proroga triennale del permesso di ricerca che viene concessa in data 27 aprile 2012.

11 luglio 2012, il Ministero dell’Ambiente, in virtù dell’entrata in vigore del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83 (Decreto Sviluppo) che modifica i termini del Decreto Prestigiacomo, scrive alla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale (CTVA), non avendo la scrivente, nelle more degli adempimenti di cui all’art. 10bis  della Legge 241/90, ancora conclusa la procedura di VIA con decreto di compatibilità ambientale negativo, alla luce della normativa di recente introduzione, chiedendo di proseguire nell’attività istruttoria, a suo tempo intrapresa, al fine di giungere ad una compiuta analisi nel merito del progetto, e invita la Regione Abruzzo a voler far pervenire il proprio parere di competenza.

22 novembre 2012, il Ministero dell’Ambiente comunica alla Provincia di Chieti, ai Comuni di Ortona, San Vito Chietino, Fossacesia e Vasto, e per conoscenza alla Regione Abruzzo, alla Società Medoilgas e alla Commissione nazionale Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale, il riavvio del procedimento relativo al progetto di Sviluppo del giacimento Ombrina Mare.

25 gennaio 2013, con parere 1154, la Commissione nazionale Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale (CTVA) esprime giudizio positivo di compatibilità ambientale al progetto di Sviluppo del giacimento Ombrina Mare.

4 marzo 2013, la Regione Abruzzo scrive al Ministero dell’Ambiente evidenziando, oltre al mancato ricevimento delle comunicazioni innanzi richiamate, perplessità sulla legittimità formale e procedurale del provvedimento inerente la compatibilità ambientale del progetto di Sviluppo del giacimento Ombrina Mare.

3 aprile 2013, la Commissione nazionale Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale (CTVA) esprime nuovamente giudizio positivo di compatibilità ambientale sul sito del Ministero dell’Ambiente

13 aprile 2013, sfilano a Pescara 40.000 persone contro il progetto Ombrina mare, con oltre cento associazioni, 3 diocesi, decine di enti locali e numerose organizzazioni di categoria.

8 luglio 2013, il Ministro Orlando invita la Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali del MATTM a disporre un supplemento di istruttoria ai fini della sottoposizione alla procedura A.I.A.. La Società Medoilgas propone ricorso avverso il provvedimento.

16 aprile 2014, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio rigetta il ricorso della Società Medoilgas.

18.4.14

Assemblea Associazione WWF Teramo

Ai sensi dello statuto è convocata l’Assemblea dell'Associazione WWF Teramo in prima convocazione per il giorno Domenica 27/04/2013 alle ore 8.00 a Teramo presso la sede dell’Associazione in Via De Vincentiis e all'occorrenza, in seconda convocazione per il giorno Lunedì 28 Aprile 2013 alle ore 20.30 presso lo stesso luogo con il seguente ordine del giorno:

1. Relazione del Presidente sulle attività del 2013
2. Presentazione ed approvazione bilancio consuntivo 2013
3. Presentazione ed approvazione programma 2014 e bilancio preventivo
4. Dimissioni membro consiglio direttivo e sua sostituzione
5. Varie ed eventuali

Il Presidente Claudio Calisti

No Ombrina, sì Parco


“I 40.000 cittadini che parteciparono alla grande manifestazione del 13 aprile 2013 hanno fatto la cosa giusta chiedendo di fermare la grande piattaforma e la nave-raffineria che la Medoilgas vuole realizzare di fronte alla Costa dei trabocchi in Abruzzo” è questo il primo commento delle associazioni e delle organizzazioni alla sentenza depositata ieri dal TAR del Lazio.
E' significativo che nel provvedimento il collegio evidenzi l'interesse naturalistico e storico-culturale dell'area, individuata come Parco nazionale della Costa teatina, e di uno dei simboli della costa adriatica, i Trabocchi, protetti da una legge regionale. Il logo della manifestazione del 13 aprile, un trabocco contrapposto alla piattaforma, si è materializzato direttamente nella sentenza, a rendere ancora più stridente il contrasto tra due idee di economia e gestione del territorio. Da un lato la deriva petrolifera con un Abruzzo nero petrolio, proposta per la Regione da una miope Confindustria regionale e dalle aziende che fanno profitto con gli idrocarburi ferendo la Terra. Dall'altro l'economia del turismo e della qualità ambientale e dei prodotti eno-gastronomici della nostra regione promossa dai cittadini, dalla chiesa, dalle associazioni delle categorie del commercio, dell'agricoltura e del turismo e da tantissimi enti locali.
Alla fine il TAR del Lazio ha dato ragione al Ministero dell'Ambiente e al Ministro Orlando che, nonostante le fortissime pressioni dei petrolieri ha giustamente bloccato l'iter che il suo predecessore Ministro Clini voleva a tutti i costi portare avanti, addirittura ignorando le regole poste a tutela dell'ambiente. Ricordiamo che la Commissione Valutazione di Impatto Ambientale aveva inopinatamente approvato Ombrina, senza la procedura di A.I.A., il 3 aprile 2013, quando gli abruzzesi avevano già indetto ed organizzato quella che si sarebbe rivelata da lì a pochi giorni la più grande manifestazione mai svolta nella regione.
La valutazione del Ministero dell'Ambiente sulla necessità di assoggettare da subito il progetto a procedura di A.I.A. si è rivelata fondata giuridicamente. Riteniamo che la manifestazione del 13 aprile 2013 sia stato un formidabile esempio di civiltà da parte dei cittadini abruzzesi, indispensabile per richiamare l'attenzione delle istituzioni al rispetto delle norme poste a tutela del territorio. Purtroppo nel nostro paese ciò che dovrebbe essere normale deve essere conquistato ogni giorno dai cittadini con manifestazioni, appelli, osservazioni.
Ora la lotta continua, non abbasseremo la guardia. Invitiamo Confindustria regionale a meditare sulla posizione che ha tenuto finora, visto che non è in sintonia con la stragrande maggioranza degli abruzzesi. Dovrebbe consigliare la Medoilgas ad abbandonare ogni velleità su questo progetto, evitando ricorsi al Consiglio di Stato. E' un intervento che deve essere ritirato. In caso contrario continueremo a difendere strenuamente il territorio abruzzese seguendo l'eventuale proseguio del'iter del progetto Ombrina, che, ricordiamo si fermerebbe sicuramente con una modifica da parte del Parlamento dell'Art.35 del Decreto Sviluppo e perimetrando finalmente il Parco della Costa teatina. Contrasteremo inoltre anche la Strategia Energetica Nazionale che vuole trasformare l'Abruzzo in distretto minerario.

 
I NUMERI DEL PROGETTO OMBRINA MARE PROPOSTA DALLA MEDOILGAS
A 6 km dalla Costa dei Trabocchi, individuata fin dal 2001 dal Parlamento Italiano come parco nazionale, dovrebbe sorgere la Piattaforma Ombrina delle seguenti dimensioni: 35 metri X 24 metri X 43,50 metri di altezza sul livello medio marino (come un palazzo di 10 piani). Essa sarà collegata ai 4-6 pozzi che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9 mesi. Solo in questa fase verrebbero prodotti 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione. La piattaforma sarà collegata ad una grande nave della classe Panamax riadattata per diventare una vera e propria raffineria galleggiante, definita Floating Production, Storage and Offloading (FPSO), posizionata con ancoraggi a 10 km di distanza dalla costa. La nave avrebbe le seguenti dimensioni: 320 metri di lunghezza per 33 di larghezza e 54 metri di altezza massima (le fiancate si alzeranno dal mare per 22 metri; per paragone, l'ingombro dello Stadio Adriatico da curva a curva è 220 metri, quindi 2/3 della lunghezza della nave, si veda la simulazione allegata). Essa è destinata alle operazioni di separazione dell'olio dal gas, dissalazione e al delicato processo di desolforazione del gas, tre fasi normalmente considerate negli schemi dei petrolieri proprie della raffinazione (che, poi, ne comprende anche altre). La FPSO potrà stoccare 50.000 tonnellate di olio oltre a 10.000-15.000 mc di acqua di formazione. Ogni mese per 25 anni, la FPSO verrà avvicinata da un'altra nave che caricherà l'olio per trasportarlo verso altre destinazioni. A collegare piattaforma, nave FPSO e Campo S. Stefano (dove viene diretto il gas addolcito), sarebbero realizzati da 36 a 42 km di condotte per olio, gas e acqua di produzione/strato, o posate o affossate in trincee scavate sul fondale. Per questa ragione, lungo 16-17 km di queste condotte sarà vietato l'ancoraggio a tutte le navi per una fascia larga 926 m; pertanto, considerando anche una zona di divieto di 500 metri dalla FPSO e dalla Piattaforma, tra 1531 a 1624 ettari di mare saranno interdetti all'ancoraggio. Tutte queste strutture rimarrebbero per almeno 26 anni, di cui 6-9 mesi destinati alla perforazione e 25 anni alla produzione, rilasciando nel mare una quantità di metalli pari a 29 tonnellate. La produzione giornaliera dovrebbe essere di 5-7.000 barili di olio e di 85.000 Smc di gas, pari, rispettivamente, allo 0,41-0,57% del consumo giornaliero di petrolio in Italia (se si considerasse tutta l'energia consumata il dato sarebbe sensibilmente più basso) allo 0,0001% del consumo di gas (entrambi, peraltro, in forte calo negli ultimi anni). Sulla FPSO le attività di separazione e desolforazione comporterebbero, soprattutto a causa dell'energia necessaria agli impianti e all'incenerimento dei gas di scarto, l'immissione in atmosfera di 2.413.000 tonnellate complessive nei 25 anni di attività. in caso di emergenza. è prevista l'emissione 50,740 tonnellate/ora di fumi di combustione di gas acido.

Guida ornitologica della Riserva Regionale di Castel Cerreto


Appuntamento domenica 4 maggio a Penna Sant'Andrea per la presentazione della "Guida ornitologica della Riserva Regionale Castel Cerreto" di Carlo Artese e Cesare Baiocco. 

14.4.14

Discariche abusive nel Comune di Teramo


Il WWF Teramo ha segnalato al Comune di Teramo, alla Polizia Municipale ed alla Teramo Ambiente la presenza di due microdiscariche abusive lungo la Strada Provinciale n. 50 per Castagneto nei presi del bivio per Pantaneto.
Le aree erano già state in passato interessate da abbandono di rifiuti ed erano state ripulite.
“È incredibile che nel 2014 ci sia ancora gente che abbandona i rifiuti lungo le strade e nei fossi” dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Il servizio di raccolta rifiuti è esteso in tutte le aree del Comune di Teramo. Esiste anche un servizio di ritiro ingombranti che viene effettuato a richiesta nelle case, eppure ci sono ancora degli incivili che abbandonano i rifiuti in questo modo. In questo modo si deturpa l’ambiente e si reca un danno economico a tutti noi cittadini che siamo poi costretti a pagare la bonifica delle aree attraverso le tasse comunali per la raccolta dei rifiuti. Senza considerare che con l’arrivo del caldo, proprio dalle microdiscariche abbandonate si sviluppano incendi che poi distruggono le aree verdi. Al di là dell’intervento di ripulitura delle aree interessate, è necessaria una decisa azione repressiva che miri a punire i responsabili di questi comportamenti”.
 




8.4.14

Castel di Lama, pericolo finito? E le altre concessioni?

Luciano Di Tizio, Presidente WWF Abruzzo
La concessione per la ricerca ed estrazione di idrocarburi di Castel di Lama di Medoilgas, ENI, Edison e Sviluppo Risorse Naturali, sita tra la provincia di Teramo in Abruzzo e le Marche, libera i territori (184 kmq) dalla sua ingombrante presenza.
Come tutte le altre 8 concessioni a terra d'Abruzzo, Castel di Lama non ha mai versato neppure un solo euro di royalty sulla produzione di idrocarburi, non avendo mai superato la franchigia, la quota al di sotto della quale non scatta la tassa calcolata in percentuale sul greggio o gas estratto. Un dato che dimostra chiaramente quello che da anni associazioni, cittadini e realtà economiche vanno denunciando, riguardo i costi e i benefici - ambientali ed economici - di questo genere di attività. Le royalty nelle concessioni a terra sono nei fatti semplicemente inesistenti; in quelle a mare sono veramente ridotte, come già evidenziato nel dossier del WWF "Regali petroliferi anche in Abruzzo".
"In ogni caso – sottolinea il Presidente del WWF Abruzzo, Luciano Di Tizio - lo stato disastroso delle nostre acque e delle nostre coste, tra inquinamento e ingressione marina/erosione costiera, non permette l'accoglimento di ulteriori concessioni, men che meno di una come Ombrina Mare, con la sua vicinanza alla costa, la intrinseca complessità del progetto e la presenza di una nave raffineria in un contesto così delicato e fragile. Dopo le belle parole e gli ordini del giorno, alla politica si chiedono atti concreti anche per rispetto di quei 40mila abruzzesi che il 13 aprile 2013 hanno sfilato a Pescara per chiedere un futuro diverso per la regione verde d'Europa".
"Il WWF – spiega Fabrizia Arduini, referente energia WWF Abruzzo – accoglie con soddisfazione la dipartita di Castel di Lama dalle terre abruzzesi e marchigiane, e coglie l'occasione per spingere i politici tutti a dar seguito ai due atti approvati in rapida successione dal Parlamento, rispettivamente nella Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e nella Commissione Ambiente del Senato, entrambi sostanzialmente contrari a nuove concessioni entro le 12 miglia. Bisogna varare immediatamente un Decreto Legislativo che migliori il Decreto Passera e si conformi alle nuove direttive dell'Unione Europea: Direttiva Offshore e Direttiva sulla Strategia del Mare e degli Oceani, anche per eliminare il semplice sospetto di azioni puramente elettoralistiche, poiché la salute della terra e del mare sono un bene insindacabile di tutti gli esseri viventi".