30.5.09

Elezioni & Ambiente

Il WWF di Teramo ha programmato un incontro con i tre candidati alla carica di sindaco per lunedì 1° giugno alle ore 16 presso la Sala del Mutilato in piazza Dante a Teramo.
Paolo Albi, Maurizio Brucchi e Sandro Santacroce si confronteranno su temi importanti della vita cittadina e proporranno le loro idee per la città.
Teramo si caratterizza da anni per una forte disattenzione delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda le tematiche ambientali. Il WWF solleciterà i tre candidati per capire come pensano di risolvere i tanti problemi.
Rifiuti e discarica. Una scriteriata gestione della discarica La Torre ha portato al suo crollo. Al di là del danno ambientale, da tre anni i teramani sono costretti a pagare per lo smaltimento fuori provincia. La discarica ancora presenta problemi per la messa in sicurezza e non è stata individuata un’ipotesi alternativa: l’Amministrazione Comunale ha insistito, riportando sconfitte sia in sede amministrativa che giudiziale, per costruire una nuova discarica a fianco a quella franata, sempre in zona a rischio frana.
È cresciuta la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata, ma è ancora lontana dagli obiettivi di legge. Inoltre, la raccolta della frazione umida attraverso i cassonetti stradali non assicura il recupero del materiale raccolto che risulta troppo sporco per essere trasformato in compost. La TEAM non ha inteso fino ad oggi passare alla raccolta “porta a porta”, l’unica che garantisce alte percentuali e possibilità reale di recupero.
Mobilità. Teramo è soffocata dal traffico. Le poche zone chiuse al traffico non sono controllate e le macchine sono parcheggiate persino intorno al Duomo. Manca un serio Piano Urbano del Traffico e della Mobilità e tutte le soluzioni al traffico che vengono prospettate sono rivolte alla costruzione di nuove strade. È ormai chiaro a tutti che il Lotto Zero, presentato a suo tempo come elemento “risolutore” del traffico teramano, se mai sarà finito, non risolverà proprio nulla, tanto che tutti coloro che lo votarono parlano ora della necessità di realizzare una tangenziale a nord.
Non ci sono piste ciclabili e quando si costruiscono nuove strade o si fanno interventi di manutenzione di quelle vecchie (vedi ad esempio Ponte San Ferdinando) non si lasciano spazi per la realizzazione di piste dedicate alle biciclette, come prevede la normativa.
L’arretramento della ferrovia e l’occupazione degli spazi lasciati liberi con alberghi ed altre costruzioni di fatto impedirà il prolungamento della linea ferroviaria che arriva a Teramo ed il suo sfruttamento come metropolitana di superficie.
Verde pubblico. A Teramo manca un piano del verde. Non esiste gestione e cura del verde. Continuamente vengono tagliate piante per lasciare spazio a parcheggi o costruzioni. I parchi fluviali sono sporchi e poco fruibili. Quello sul Tordino è definitivamente compromesso dal Lotto Zero, mentre quello del Vezzola viene periodicamente privato di vegetazione (oltre a soffrire per la mancanza di acqua del torrente).
Energia. Manca un piano energetico comunale, mancano interventi e prescrizioni per adottare sistemi di costruzione che garantiscano risparmio energetico e maggiore efficienza delle costruzioni. Mentre continua ad essere pendente la richiesta per la costruzione di una centrale turbogas sulla quale l’Amministrazione Comunale si è pronunciata favorevolmente.
Urbanistica. A Teramo si costruisce molto, inseguendo le richieste dei privati. Attraverso lo strumento del project financing le Amministrazioni di fatto stanno rinunciando a pianificare lo sviluppo del territorio, lasciando all’interesse privato le scelte strategiche. Cosa deve diventare Teramo? Quel è il ruolo del suo centro cittadino, pieno di auto e sempre meno “vitale”, in perenne concorrenza con un centro commerciale che viene utilizzato come luogo di aggregazione dove vengono trasferite tutte quelle iniziative che un tempo animavano la città?

29.5.09

Riserva del Borsacchio: passa il tempo e nulla cambia

Nulla di nuovo. È questa la novità. Dopo il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, anche il Presidente della Provincia Ernino D’Agostino trascura gli impegni sulla Riserva Naturale del Borsacchio. Dopo aver promesso, dinanzi al Consiglio Provinciale riunitosi il 21 aprile 2009, l’immediata nomina del Comitato di Gestione della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, ha dimenticato ogni promessa. E la collettività aspetta.
La Regione Abruzzo ha istituito la Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio l’8 febbraio 2005. E in più di quattro anni le Amministrazioni Comunali di Giulianova e di Roseto degli Abruzzi, nel cui territorio ricade la riserva, non hanno neppure nominato l’Organo di Gestione, rendendo così di fatto impossibile l’avvio dell’area protetta. Nel frattempo l’area del Borsacchio è stata oggetto di appetiti speculativi che sono stati bloccati grazie alla continua vigilanza delle associazioni ambientaliste e del Comitato cittadino che da sempre si batte per la Riserva.
La Legge istitutiva (L.R. n. 6 dell’8 febbraio 2005) prescriveva l’elaborazione di un progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati, avvalendosi delle Associazioni di Protezione Ambientale, di consulenti, di Istituti particolarmente qualificati, del Corpo Forestale dello Stato, dell’Università e dell’Istituto Zooprofilattico per l’Abruzzo e il Molise, entro novanta giorni dall’approvazione della legge (vale a dire entro la data del 9 maggio 2005). Neppure questo è stato fatto. -
Sempre la Legge istitutiva prescriveva la sistemazione dei cartelli segnaletici lungo il perimetro e lungo le strade di accesso alla Riserva entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge (vale a dire entro la data del 9 maggio 2005). E dopo quattro anni, nessun cartello è stato sistemato.
La stessa redazione del Piano di Assetto Naturalistico della riserva è durata anni ed alla fine è stato predisposto uno strumento pianificatorio che, se approvato, avrebbe consentito, all’interno della riserva, la realizzazione di un nuovo quartiere su un’area di circa 50.000 metri quadri. Una previsione contraria alla normativa che ha fatto sì che il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi, grazie alle denunce del mondo ambientalista, non sia riuscito ad approvare il PAN.
Di fronte all’immobilismo dei Comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi, la Giunta della Regione Abruzzo ha affidato la gestione della Riserva Naturale Borsacchio alla Provincia di Teramo, al fine di realizzare tutte le attività di programmazione e attuazione della legge istitutiva della Riserva, per evitare che eventuali ritardi pregiudicassero gli interessi ambientali protetti. Ma l’inerzia dei due Comuni, come un morbo contagioso, sembra essersi trasmessa anche alla Provincia di Teramo.
Dal 27 novembre 2008, giorno in cui la Regione Abruzzo ha affidato alla Provincia di Teramo la gestione della Riserva, ancora nulla è stato fatto.
Dopo tanti solleciti, solo a fine aprile, a seguito di una mozione approvata dal Consiglio provinciale, si è arrivati alla richiesta di segnalare i propri nominativi ai soggetti istituzionali che devono designare i componenti del Comitato di gestione. Ed ancora una volta l’inerzia ha avuto la meglio poiché il Comune di Roseto ha fatto sapere di non essere intenzionato a fare alcun nome.
Il mandato di questo Consiglio provinciale si avvia alla conclusione e la Riserva del Borsacchio è rimasta ancora una volta al palo!
Il Comitato cittadino per la Riserva e le Associazioni ambientaliste rivolgono un ultimo appello al Presidente D’Agostino affinché si giunga almeno alla nomina del Comitato di gestione che rappresenterebbe il primo atto concreto per l’avvio dell’unica area protetta costiera della provincia di Teramo.

28.5.09

Elezioni & Ambiente

Il WWF incontra i candidati alla carica di sindaco della città di Teramo sull'ambiente.
Paolo Albi, Maurizio Brucchi e Sandro Santacroce si confrontano con il mondo ambientalista su traffico, verde, rifiuti, ecc.
Lunedì 1° giugno alle ore 16 appuntamento presso la sala del Mutilato in Piazza Dante a Teramo per l'incontro pubblico "Elezioni & Ambiente".

27.5.09

Fermiamo i cambiamenti climatici

Una segnalazione che varca i confini della nostra provincia.
Lo sherpa nepalese Apa Sherpa ha portato sulla vetta del mondo il messaggio del WWF “Stop Climate Change, Let the Himalayas Live!” (Fermiamo il cambiamento climatico, lasciamo vivere l’Himalaya!) nella sua 19° scalata sulla cima dell’Everest, effettuata nei giorni scorsi per ricordare al mondo la sua responsabilità nel preservare questo inestimabile patrimonio dell’umanità.
Apa Sherpa, che scala l’Himalaya dal 1990, è una delle persone più accreditate per lanciare questo messaggio al mondo, avendo osservato in prima persona i mutamenti del paesaggio himalayano dovuti al cambiamento climatico, sperimentandone sulla propria pelle le conseguenze più disastrose, dallo scioglimento dei ghiacciai all’allargamento dei crepacci.
Sulla vetta, Apa ha anche posto un vaso sacro contenente 400 diversi ingredienti rituali per ripristinare la “santità” delle valli dell’Himalaya contro gli impatti negativi dei cambiamenti ambientali.
In quello che il WWF ha ribattezzato “Anno del Clima”, l’evento rappresenta un forte messaggio nel cammino verso il G8 di luglio e la Conferenza sul Clima di Copenhagen del dicembre prossimo, durante la quale il WWF auspica che verrà definito un nuovo accordo globale per il clima in grado di orientare le politiche e le strategie della comunità mondiale verso un futuro sostenibile, a basso contenuto di carbonio.

25.5.09

Aree protette costiere e marine

Ieri a Pineto, presso Villa Filiani, è stato presentato il volume "Aree protette costiere e marine. Pianificazione e forme di finanziamento".
L'interessante pubblicazione, curata da Fabio Vallarola, contiene gli Atti dei seminari AIDAP svoltisi nel 2008 nel corso dell'iniziativa "Benevenuto Parco" per il lancio dell'Area marina protetta di Torre del Cerano.
Lo scopo era quello di migliorare la conoscenza delle tematiche legate alla pianificazione e gestione delle aree protette marine e costiere. Il risultato è stato un insieme di contributi di ricerca ed iniziative di programmazione futura che si sono volute raccogliere in questo volume affinché possano rimanere come importante traccia di un percorso di crescita e sviluppo incentrato sulle risorse naturali e culturali locali.
Il libro contiene articoli di: Daniela Addis, Sabrina Agnesi, Nerina Alonzo, Mario Castorina, Marco Cestari, Adriano De Ascentiis, Umberto Di Loreto, Taira Di Nora, Carlo Franzosini, Piero Mazzone, Luciano Monticelli, Ida Nardi, Lucia Naviglio, Vincenzo Olivieri, Ippolito Ostellino, Stefano Picchi, Alessandra Pomè, Maurizio Spoto, Daniela Talamo, Leonardo Tinesi, Mauro Vanni e Fabio Vallarola.
Il volume è disponibile presso la sede del WWF di Teramo in via Tevere n. 24.

21.5.09

A Roseto degli Abruzzi nulla si muove

L’Amministrazione Comunale Rosetana ostacola la realizzazione della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, opponendosi alla nomina dell’Organo di Gestione della Riserva, prescritta dalla legge.
L’atteggiamento è grave ed ingiustificabile, ma non certo nuovo. Questa Amministrazione Cittadina si è finora messa in evidenza per immobilismo ed incapacità di fare.
L’unica iniziativa intrapresa, quella di redigere il PAN (Piano di Assetto Naturalistico), ha prodotto un risultato tanto mostruoso e lontano da quanto le leggi prevedono per un’area naturale protetta che il progetto non ha superato neppure il vaglio del Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi. L’Amministrazione Municipale è stata pertanto dichiarata inerte dalla Regione Abruzzo che, in via sostitutiva, ha affidato ogni competenza alla Provincia di Teramo.
Di fronte al comportamento del Comune di Roseto, le Associazioni ambientaliste ed il Comitato cittadino per la Riserva chiedono, ancora una volta, al Presidente della Provincia di rispettare gli impegni da lui presi in più occasioni, anche dinanzi al Consiglio Provinciale riunitosi in data 21/04/2009, nominando il Comitato di Gestione della Riserva, nonostante il rifiuto irragionevolmente opposto dall’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi.
Il triste sistema adottato da dieci anni a questa parte dal Comune di Roseto, di non decidere mai nulla, paralizzando ogni cosa (Variante Generale del PRG, Piano Spiaggia, Piano Antenne, ecc.), sta conducendo questo territorio verso l’isolamento totale.
Gravissimo poi il silenzio più assoluto dell’Amministrazione Comunale sul progetto “Villa Mazzarosa”, che prevede trivellazioni petrolifere della società MEDOILGAS ITALIA in tutta l’area compresa fra Cologna Spiaggia ed il fiume Vomano (dalla spiaggia alla collina). E che, unitamente alle piattaforme previste in mare, avrebbe pesanti ricadute negative sull’agricoltura, sulla pesca, sul turismo e sulla salute dei cittadini.
Tanto per cambiare, la pista ciclabile del Corridoio Verde Adriatico s’interrompe proprio nel territorio di Roseto degli Abruzzi. Eppure la realizzazione dell’opera sarebbe ovviamente strategica per il futuro dell’offerta turistica oltre che della mobilità ciclopedonale.
La ciclabile che scende da Cupra Marittima (e tra qualche anno raggiungerà Civitanova) presto sarà collegata fino a Cologna Spiaggia, con la realizzazione del passaggio sul Tronto e da Scerne presto si potrà proseguire fino al vastese grazie alle mille iniziative in atto nei Comuni di Pineto, Silvi, Pescara e lungo la Costa teatina.
A Roseto invece nulla si muove: un buco nero amministrativo che tutto inghiotte. Novecentocinquanta metri di ciclabile sul lungomare sembrano bastare!
La colpevole inazione dell’Amministrazione rosetana evidenzia, per contrasto, l’efficace operosità di altre Amministrazioni della costa.
Si spera, a questo punto, in una reazione della Cittadinanza, fisicamente isolata e forse non pienamente consapevole di quanto gli è stato finora negato, invitando la Provincia di Teramo a procedere, comunque, alla nomina del Comitato di Gestione della Riserva, sopperendo all’inerzia dell’Amministrazione del Comune di Roseto degli Abruzzi.

Documento sottoscritto da: Comitato cittadino per la riserva regionale del Borsacchio, WWF, LIPU, Legambiente e Coordinamento ciclabili Abruzzo teramano

19.5.09

Tutela del paesaggio e promozione turistica

Venerdì 22 maggio alle ore 21, a Bellante nella sala del Consiglio comunale si terrà l'incontro pubblico "Tutela della biodiversità e promozione turistica del territorio".
Nel corso della prima parte sarà presentato il libro fotografico "Biodiversità aprutina. Viaggio nella natura della provincia di Teramo": parteciperanno i due Autori, Piero Angelini e Gianluca Pisciaroli.
Nella seconda parte si svolgeranno due interventi sullo sviluppo delle piste ciclabili, quale valorizzazione sostenibile del territorio.
Le relazioni saranno curate da Mauro Vanni, Presidente dell'Associazione ITACA, e da Giustino Vallese, dell'Ufficio di Piano della Provincia di Teramo.
L'incontro sarà moderato da Fabio Vallarola dell'Istituto Abruzzese Aree Protette.
A chiusura dei lavori sarà possibile ricevere una copia omaggio del libro.
Sarà presente un banchetto per firmare la petizione contro la petrolizzazione dell'Abruzzo.

18.5.09

L'Oasi dei Calanchi di Atri su "Il Carabiniere"

Sull'ultimo numero de "Il Carabiniere" è presente un bell'articolo dedicato alla nostra Oasi dei Calanchi di Atri a firma della giornalista Lelia Saini Bertelli.

15.5.09

Raccolta firme contro la deriva petrolifera

Domani, sabato 16 maggio, dalle ore 16, il WWF sarà presente alla manifestazione "Una ricostruzione possibile" che si svolgerà presso l'auditorium di Ancarano (TE), con un banchetto per la raccolta delle firme per chiedere una moratoria sulle autorizzazioni per le ricerche petrolifere in Abruzzo.

13.5.09

Nuova escursione

Domenica 17 maggio, nuova escursione del programma escursionistico WWF.
Questa volta si tratta di un'escursione storico-paesaggistico-musicale nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, nelle vicine Marche.
Il tracciato ripercorre un'importante via di comunicazione storica tra Visso e Norcia, attraverso uno degli ambienti meno frequentati del Parco, la verde e silenziosa valle di Visso dove, elusivo, si muove ancora il Lupo appenninico.
L'escursione termina a Campo Vecchio, suggestivo borgo medioevale arroccato su un colle con una magnifica veduta sulla valle Campiana, ricco di storia con i suoi palazzetti splendidamente restaurati e con la chiesa del XIV secolo dedicata a Sant'Andrea.
Nel pomeriggio breve spostamento nella vicina Ancarano dove, nella chiesa romanica della Madonna Bianca, si terrà uno spettacolo musicale del gruppo "Errabondi musici", giovani musicisti che si esibiscono in costume utilizzando copie di antichi strumenti: eseguiranno un vasto repertorio che comprende brani del Medioevo, del Rinascimento e del Barocco, in linea con il loro spirito che è un po' anche il nostro, quello del continuo peregrinare.

11.5.09

Il corso di laurea in scienze ambientali L'Aquila riprende nell'Oasi WWF del Lago di Penne

Da oggi, lunedì 11 maggio, per le prossime quattro settimane, l’Oasi di Penne si trasformerà in un vero e proprio “campus universitario” per rendere possibile la ripresa dell’attività didattica degli studenti e insegnanti del corso di Laurea di Scienze Ambientali dell’Università di L’Aquila. Si potrà così portare a termine la sessione interrotta a seguito dell’evento sismico del 6 aprile scorso che ha colpito la città di L’Aquila e l’Abruzzo, rendendo impossibile continuare le lezioni nei locali della Facoltà di Scienze Ambientali.
Nel “campus” sarà offerto vitto e alloggio nella foresteria del Centro di Educazione Ambientale dell’Oasi “Antonio Bellini” e le lezioni si svolgeranno nelle aule e nei laboratori della riserva, oltre che nel laboratorio di chimica dell’Istituto tecnico “Marconi” di Penne.
L’iniziativa, fortemente voluta dal WWF e determinata dalla collaborazione che da sempre unisce l’Associazione alla Facoltà, è stata possibile anche per uno specifico finanziamento della Legacoop e della Regione Abruzzo, per la volontà del Comune di Penne e la professionalità della Cooperativa COGECSTRE che da sempre gestisce l’Oasi.
La volontà di tutti gli Enti e le Associazioni coinvolti è quella di consentire all’Università di tornare all’operatività nel più breve possibile, così da permettere agli studenti di continuare a frequentare l’Ateneo aquilano e non disperdere questo grande patrimonio di impegno e conoscenza.
L’accordo siglato con l’Università, oltre all’ospitalità per la conclusione della sessione, prevede anche la gestione dei crediti formativi per gli studenti.
Inoltre, si sta predisponendo un ricco programma di attività aperte al territorio con escursioni, incontri e seminari che vedranno la partecipazione di esperti e tecnici del WWF, delle aree naturali protette e dell’Università.
Con questa iniziativa continua l’impegno dell’Associazione nel più ampio ambito del “Progetto WWF per l’Abruzzo”.
Sono due, in particolar modo, gli ulteriori filoni di attività nei quali si articola il progetto:
- programmi giornalieri all’interno delle Oasi WWF, con visite guidate ed animazione per i bambini;
- vacanze verdi per i ragazzi aquilani che saranno ospiti dei Campi avventura organizzati nelle strutture di turismo sostenibile WWF.
L’Oasi WWF – Riserva regionale del Lago di Penne rappresenta un modello per la rete delle aree protette della Regione Abruzzo e per il sistema delle Oasi del WWF Italia.
Ospita al suo interno un centro visita, un centro di educazione all’ambiente, un centro di documentazione ambientale, strutture per la ricerca scientifica come il Centro Lontra, nonché il Laboratorio per le Aree Protette Italiane e lo Sviluppo Sostenibile (LAPIS) dove ogni anno vengono svolti corsi di formazione, seminari, incontri con le scuole, ecc.L’Oasi è anche una realtà imprenditoriale, nei settori agricolo (con produzione e commercializzazione di prodotti biologici), editoriale con numerose collane di libri, mostre fotografiche, riviste, ecc., e della falegnameria con utilizzo di legname proveniente da coltivazioni certificate a basso impatto ambientale.

10.5.09

Una cicogna bianca all'Oasi dei Calanchi di Atri

Una solitaria Cicogna bianca ha visitato in questi giorni l'Oasi WWF dei Calanchi di Atri , fermandosi durante la sua migrazione dall'Africa alle aree di nidificazione nord europee.
Il fotografo naturalista Davide Ferretti ha immortalato l'evento con le bellissime fotografie che potete ammirare.
L'Oasi WWF dei Calanchi di Atri è posta a pochi chilometri dalla linea di costa dell'Adriatico, che viene seguita da moltissimi uccelli durante la migrazione primaverile da sud a nord. Non è infrequente, quindi, osservare specie di interesse conservazionistico che si concentrano nei rari luoghi poco antropizzati rimasti lungo la costa.
Gran parte delle cicogne bianche che passa in Abruzzo è diretta nelle aree di riproduzione in Germania, Ungheria e in altri paesi del nord-est dell'Europa. Questo fa capire il ruolo importante delle nostre aree protette per la tutela di specie che non conoscono i confini geografici e chiarisce le nostre responsabilità per la conservazione di un patrimonio che abbiamo in comune sia con altri paesi europei che con altri continenti come l'Africa e l'Asia.
Da alcuni anni, inoltre, grazie a diversi progetti di conservazione, anche nel nostro paese esistono nuclei di Cicogna bianca che si riproducono. Sono segnali importanti di recupero del nostro patrimonio ambientale, frutto di investimenti mirati basati su attente analisi scientifiche.

Corso di giardinaggio

"Il verde e la memoria": è questo il titolo del corso di giardinaggio organizzato dall'Oasi WWF dei Calanchi di Atri.
Quattro incontri presso il giardino Sorricchio in vico De Donatis ad Atri per scoprire il proprio "pollice verde" e conoscere il mondo delle piante da appartamento e giardino.
Tutte le informazioni sono sul sito dell'Oasi (http://www.riservacalanchidiatri.it/).
Se siete interessati, affrettatevi: sono disponibili solo 30 posti; la partecipazione è gratuita, ma è necessario essere iscritti al WWF (è possibile iscriversi all'inizio del corso).

5.5.09

5 x 1000 al WWF!

Nella tua dichiarazione dei redditi scegli di destinare il tuo "5 per mille" al WWF.
Basta inserire inello spazio “codice fiscale del beneficiario” il codice fiscale del WWF che è 80078430586.
Potrai vincere anche uno dei 5 week-end (dal venerdì alla domenica, pensione completa) per due persone in un agriturismo delle Fattorie del Panda, strutture immerse nelle aree protette per riscoprire il contatto con i ritmi della natura.
Tutte le info su http://www.wwf.it/.

2.5.09

Porta la sporta e rinuncia alla plastica!

Questa campagna promossa dall'Associazione Comuni Virtuosi, con il patrocinio del WWF, è una campagna totalmente propositiva che vuole dimostrare come sia facile modificare stili di vita errati semplicemente diventandone completamente coscienti ed attuando semplici accorgimenti per poterli prevenire.
Stiamo parlando dell'uso o meglio dell'abuso della busta di plastica che è l'oggetto che più abbonda nelle nostre case (provate a contarle...), che riveste e trasporta ogni nostro acquisto, un oggetto usato per pochi minuti, ma che può durare anche 100 anni.
Spesso ci viene dato “gratuitamente”, ma il costo è nascosto in un pesante pedaggio che tutti paghiamo; in un inutile spreco di risorse energetiche non rinnovabili (deriva dal petrolio), ma soprattutto in termini di danno ambientale.
Purtroppo i sacchetti vengono spesso incivilmente abbandonati o finiscono comunque nell'ambiente per opera di agenti naturali come acqua e vento, intasando scarichi con conseguenti allagamenti e attraverso corsi d'acqua raggiungono mari e oceani.
Qui avvengono i maggiori danni poiché i sacchetti agiscono come serial killer per la fauna marina e per gli uccelli che vi rimangono imprigionati.
La plastica dopo la morte dell'animale torna libera di uccidere ancora e dopo un lentissimo processo di foto degradazione di centinaia di anni si scompone in particelle tossiche sempre più piccole che è dimostrato siano già entrate nella catena alimentare dell'uomo.
Questa campagna si è ispirata e si affianca a molteplici iniziative internazionali che associazioni di diversa composizione, su base volontaria, stanno attivando in ogni parte del mondo (ad esempio il movimento "Plasticbagfree cities" in Inghilterra) dimostrando che è possibile bandire questo oggetto dal nostro quotidiano utilizzando borse e altri contenitori riutilizzabili come si andrà a vedere.
Si è scelto la busta di plastica non perché questa da sola rappresenti il principale nemico per l'ambiente, ma perché il livello raggiunto nella sua diffusione e la sua presenza pervasiva ne hanno fatto l'icona di un consumismo selvaggio e fuori controllo.Vuoi maggiori informazioni? Visita il sito http://www.portalasporta.it/.