27.2.19

Passeggiamo e osserviamo la fauna selvatica


Domenica 3 marzo, in occasione della giornata mondiale della fauna selvatica, l'Associazione Paliurus, con il patrocinio dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano, del Comune di Pineto e del WWF Teramo, organizza una passeggiata nel patrimonio verde di Pineto, alla scoperta della fauna selvatica. In conclusione, sarà proiettata una raccolta di filmati sulle specie faunistiche che popolano il nostro territorio.
Partenza della passeggiata alle ore 15 davanti alla stazione ferroviaria di Pineto. Alle 17 proiezione dei filmati nella splendida cornice di Villa Filiani.
Per chi vuole è gradito un contributo libero all'Associazione Paliurus (info: Alberto 3386133644 o associazionepaliurus@gmail.com).

25.2.19

Continua la querelle sull’edificio da abbattere all’interno della Riserva dei Calanchi di Atri

Ci vediamo costretti a tornare sulla vicenda dell’edificio abusivo all’interno della Riserva regionale dei Calanchi di Atri, poiché i consiglieri Giuliani e Prosperi della Lista “Prima Atri” insistono con gravi dichiarazioni nei confronti del WWF.
Non si capisce peraltro che cosa vogliano i due consiglieri visto che la loro posizione coincide con quella che il WWF esprime dal lontano 2009.
Ribadiamo quindi che in questa vicenda il comportamento del WWF è stato chiaro e lineare:
  1. il WWF è stato a suo tempo uno dei soggetti che nel maggio 2009 segnalarono al Comune di Atri l’abuso, facendo così avviare la procedura che ha portato alla decisione di abbattere la casa;
  2. nel corso di un incontro richiesto dal WWF e svoltosi il 22 novembre 2018, il WWF, in qualità di soggetto del quale il Comune si avvale per la gestione della Riserva, ha evidenziato all’Amministrazione Comunale di non essere interessato alla struttura e, anzi, di ritenere che la struttura debba essere abbattuta in quanto esempio di abusivismo all’interno di un’area naturale protetta e in ottemperanza a quanto stabilito dal giudice amministrativo;
  3. se anche in una delibera del Comune fosse presente un generico riferimento al fatto che la struttura potrebbe essere adibita a servizio della Riserva, i due consiglieri dovrebbero rivolgersi all’estensore della delibera: come è noto il WWF non scrive né tanto meno vota le delibere comunali;
  4. i due consiglieri lamentano che il WWF e il direttore della Riserva non avrebbero risposto a loro e-mail e PEC sull’argomento. Tale comunicazione non risulta essere pervenuta, ma si tratta di un aspetto del tutto secondario: se anche fosse arrivata, infatti, non avrebbe cambiato la posizione del WWF espressa da sempre e ribadita nel corso della riunione con l’Amministrazione Comunale;
  5. risulta invece pervenuta una segnalazione via e-mail il 27 ottobre 2018 da parte di un soggetto privato la cui famiglia possiede una struttura ricettiva nelle immediate vicinanze dell’edificio abusivo: a tale e-mail fu risposto che ci si stava occupando della questione e che si era richiesto l’incontro al Comune sopra riportato;
  6. il WWF non viene invitato alle conferenze di servizi promosse dal Comune: a tali tipi di conferenze, come dovrebbe essere noto, partecipano gli enti pubblici chiamati a dare autorizzazioni e pareri. Nel caso specifico, visto che sull’argomento dovrebbe svolgersi una conferenza il prossimo 28 febbraio, è comunque intenzione dell’Associazione chiedere di essere audita: se tale richiesta dovesse essere accolta, si ribadirà quanto già evidenziato al Comune il 22 novembre scorso.
Questi sono i fatti.
Il resto sono polemiche che riguardano, da un lato, il confronto politico tra maggioranza e opposizione, dall’altro, gli interessi di privati. In ogni caso non riguardano il WWF che pertanto non è intenzionato ad alimentarle ulteriormente.
Resta comunque la piena disponibilità dell'Associazione a un confronto con i consiglieri Giuliani e Prosperi, così come con tutti i consiglieri comunali di Atri, su questi aspetti come su altri attinenti alla gestione della riserva.

23.2.19

Il CEA WWF "Monti della Laga" primo al bando del Ministero dell'Ambiente sull'educazione ambientale nei parchi!


Bel riconoscimento per il Centro di Educazione Ambientale WWF “Monti della Laga” di Cortino nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che si è classificato primo al bando del Ministero dell’Ambiente sull'educazione ambientale nei parchi nazionali.
Il progetto “Viva il Lupo, valorizzazione della biodiversità per una pedagogia della natura tra conflitto e resilienza”, presentato dal WWF Italia e da attuarsi presso il CEA è risultato primo tra i 45 progetti finanziati dal Ministero!
Oltre ad occuparsi della convivenza sullo stesso territorio di questo grande carnivoro con le attività umane, il progetto ha anche l’importante obiettivo di rilanciare le attività di educazione ambientale nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, colpiti dai terremoti del 2016, puntando sulla valorizzazione di due Centri di Educazione Ambientale del WWF attivi in queste aree protette.
Per la provincia di Teramo il progetto vede la collaborazione dell’Istituto Scolastico di Civitella del Tronto e la convinta adesione del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
“È per noi un motivo di grande orgoglio veder riconosciuta e apprezzata l’attività del nostro Centro”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Abbiamo puntato da sempre sull’educazione ambientale e proprio per questo creammo a Cortino un primo centro di educazione ambientale negli Anni ’80 quando ancora non esisteva il Parco ed esperienze di questo tipo erano veramente rare. Con gli anni, grazie alla collaborazione del Parco stesso e del Comune, abbiamo messo a punto un CEA che oggi è capace di svolgere tante attività di conservazione, sensibilizzazione e promozione del territorio. L’approvazione di questo progetto è uno stimolo a continuare su questa strada”.
Il WWF ha presentato altri 2 progetti al bando del Ministero e anche questi sono stati approvati: il progetto “Mediterraneo plastic free a partire dalle scuole” nel Parco nazionale della Maddalena in Sardegna e il progetto “Urbano, ma non troppo” dedicato alla citizen science nell’area urbana di Bologna.
“Con questi progetti, grazie al bando del Ministero, il WWF potrà far crescere la sensibilità e la cultura ambientale delle nuove generazioni”, aggiunge Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia. “Convivenza pacifica con i grandi carnivori, turismo sostenibile, riduzione della produzione di rifiuti di plastica, importanza degli spazi verdi urbani saranno i temi trattati dai progetti che coinvolgeranno oltre 6.000 ragazzi, 135 tra educatori e docenti sul territorio (con una ricaduta secondaria su 12.000 docenti a livello nazionale). Il tutto grazie alla consolidata rete di centri di educazione ambientale ed educatori del WWF che da sempre coinvolgono ragazzi e insegnanti in laboratori in classe e sul campo”.

Casa abusiva nell'Oasi dei Calanchi di Atri: il WWF risponde


Con un certo stupore abbiamo letto le dichiarazioni alla stampa dei consiglieri Ugo Giuliani e Alfonso Prosperi della Lista Prima Atri nel consiglio comunale di Atri. I due consiglieri sono intervenuti sulla vicenda di una struttura abusiva costruita più di 10 anni fa in località Cascianella all’interno della Riserva regionale dei Calanchi di Atri, gestita dal WWF. L’edificio, mai completato, dopo una lunga battaglia giudiziaria è stato giudicato abusivo e quindi da abbattere.
Tra le altre cose i due consiglieri, che si dichiarano contrari all’ipotesi di non abbattere la struttura e di recuperarla per realizzarvi una scuola, lamentano un presunto “imbarazzante” silenzio da parte del WWF che non avrebbe fatto nulla per “fermare lo scempio”.
Ad essere imbarazzante, in realtà, è la superficialità con cui i due consiglieri hanno coinvolto in polemiche partitiche e amministrative il WWF senza alcuna motivazione. Sarebbe bastato informarsi meglio, infatti, per sapere che il WWF, insieme a Italia Nostra, segnalò la costruzione abusiva agli organi competenti non appena ne venne a conoscenza, seguendo poi l’evolversi di tutta la vicenda giudiziaria conclusasi con la decisione della magistratura in merito all’abuso perpetrato.
Quanto alla volontà manifestata dal Comune di non procedere all’abbattimento dell’edificio, anche in questo caso, se i due consiglieri si fossero informati, avrebbero saputo che il 22 novembre scorso, su richiesta del WWF, si è svolto un incontro con l’amministrazione comunale nel corso del quale l’associazione ha fatto presente che, in qualità di soggetto cui il Comune ha affidato la gestione dell’area protetta, non era interessata all’acquisizione dell’edificio alla riserva e che, fermo restando le competenze comunali in ordine alle procedure di abbattimento, riteneva sbagliato non procedervi trattandosi di un abuso perpetrato all’interno di un’area naturale protetta e quindi comunque non accettabile.
Di quanto dichiarato il WWF può fornire, come sempre, ampia documentazione e prova, ed è disponibile ad un confronto anche pubblico con i consiglieri Giuliani e Prosperi. Del resto, il WWF ha sempre gestito l’Oasi dei Calanchi di Atri, come tutte le sue Oasi, in maniera trasparente e partecipata e nel corso degli anni ha fornito tutte le informazioni richieste da parte di consiglieri di maggioranza e minoranza.

Prepariamoci: sabato 30 marzo torna l'Ora della Terra


In questi giorni i sindaci di tutti i 305 comuni abruzzesi stanno ricevendo dal WWF l’invito formale a partecipare all’edizione 2019 dell’Ora della Terra (Earth Hour), in programma come sempre l’ultimo sabato di marzo. Si tratta della più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico, promossa dal WWF Internazionale e giunta alla sua dodicesima edizione.
La partecipazione all’iniziativa si fonda sulla semplicità, ma nello stesso tempo sulla significatività di un gesto: spegnere per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30, la luce di un edificio pubblico, di un monumento, di una strada o di una piazza, partecipando così a un’iniziativa di forte valenza simbolica per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti nella sfida globale al cambiamento climatico che minaccia gli ecosistemi e la biodiversità sulla Terra dai quali derivano il nostro benessere, la nostra salute, la nostra sicurezza e il nostro sviluppo. L’edizione dell’Ora della Terra dello scorso anno ha registrato un record di partecipazione: ben 188 Nazioni con quasi 18.000 tra monumenti e luoghi simbolici spenti, oltre 3,5 miliardi di messaggi sui social network e sul web attraverso #EarthHour, #connect2earth e tutti gli hashtag correlati. In Italia sono stati circa 400 i comuni (moltissimi anche in Abruzzo) che hanno aderito spegnendo le luci di un monumento, mentre più di 100 sono stati gli eventi organizzati dai volontari WWF con il coinvolgimento dei cittadini.
Quest’anno le luci si spegneranno sabato 30 marzo per un’ora dalle ore 20.30 alle 21.30.
Per aderire gli Enti locali e le aree protette devono semplicemente decidere quale monumento, edificio, strada, piazza… spegnere e comunicarlo agli indirizzi mail WWF di riferimento, che vengono comunicati nella lettera di invito alla partecipazione.
Aderendo all’Ora della Terra, le Istituzioni possono inoltre cogliere l’occasione per dichiarare in una Scheda informativa “L’Amministrazione amica del Clima” (da inviare entro il 15 marzo) quali siano le azioni in campo energetico e/o di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici che hanno compiuto e intendono compiere nella propria realtà per affrontare la crisi climatica e quindi per: azzerare le emissioni di anidride carbonica, diminuire drasticamente l’uso di combustibili fossili, adottare nuove strategie basate su risparmio, efficienza ed energie rinnovabili, favorire la mobilità sostenibile o adattare il tessuto urbano alla convivenza con i fenomeni estremi indotti dai cambiamenti climatici.
In Abruzzo il WWF ha inoltre deciso, seguendo l’esempio lanciato negli anni scorsi a Pescara, di organizzare, sempre il 30 marzo, nelle ore del mattino, una serie di azioni di pulizia della spiaggia, mobilitando i propri volontari e in collaborazione con scuole, altre associazioni e tanti cittadini, per preparare il litorale alla nidificazione del Fratino per ribadire il no alla plastica usa e getta che tanto danno sta creando all’ambiente e in particolare al mare.

19.2.19

A Martinsicuro la premiazione nazionale del concorso "Mi curo di te" del WWF Italia

 
Domani, mercoledì 20 febbraio alle ore 11.30, presso il Municipio di Martinsicuro (TE) saranno premiati 100 alunni in rappresentanza degli oltre 600 della Scuola Secondaria di I grado e della Scuola Primaria di Villa Rosa - Martinsicuro (TE). I ragazzi e i bambini dell’Istituto Comprensivo “S. Pertini” parteciperanno alla cerimonia di premiazione nella sala consiliare, per essersi attestati tra le prime 50 classi al concorso “Mi curo di te: il gesto di ognuno per il Pianeta di tutti” realizzato da WWF insieme all’azienda partner Sofidel.
“Il progetto è molto apprezzato dalle scuole italiane tanto che oggi sono iscritte alla piattaforma 8.500 classi con oltre 170.000 alunni coinvolti insieme alle rispettive famiglie. Sapere che a Martinsicuro tutte le classi del primo ciclo di istruzione hanno usufruito dei materiali didattici prodotti da WWF e Sofidel è una grande soddisfazione ed è un privilegio incontrarle” dichiara Maria Antonietta Quadrelli, responsabile educazione del WWF Italia.
Gli strumenti digitali, a integrazione delle esperienze reali sul campo, sono messi gratuitamente a disposizione dei docenti di tutta Italia grazie al progetto “Mi curo di te: il gesto di ognuno per il Pianeta di tutti”, creato da WWF Italia con il supporto di Sofidel, uno dei leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico noto in Italia in particolare per il marchio Regina, che dal 2008 collabora con il WWF per migliorare le sue performance ambientali, supportare progetti di conservazione dedicati a specie e habitat a rischio e favorire l’educazione ambientale tra i più giovani. Dal 2015 Sofidel è infatti al fianco del WWF anche nel progetto didattico “Mi curo di te”, nato per aiutare gli insegnanti, gli studenti e, indirettamente, le loro famiglie, a capire meglio il mondo in cui vivono, cogliendo la complessità e l’interconnessione di problemi sociali, economici e ambientali, rendendoli inoltre in grado di prendere decisioni e comportarsi in modo culturalmente adeguato e localmente significativo, per risolvere i problemi che minacciano il nostro futuro comune.
“Siamo contenti di essere al fianco del WWF in questo progetto di informazione e sensibilizzazione dei più giovani svolto all’interno delle scuole. Del resto la conoscenza e l’educazione, insieme alla collaborazione, sono requisiti fondamentali per costruire un futuro sostenibile. E sappiamo bene che ai ragazzi, più di tutti, appartiene il futuro” ha dichiarato Susanna Bellandi, Direttrice Comunicazione e CSR Sofidel.
Sono state ben 32 le classi di scuola primaria e secondaria di I° grado dell’Istituto “S. Pertini” che, per il secondo anno, hanno lavorato in verticale sul progetto educativo digitale del WWF Italia e un particolare ringraziamento va ai docenti che hanno accompagnato i ragazzi in questo progetto. Per gli insegnati dell’Istituto di Martinsicuro è stata “un’esperienza intensa che ha arricchito alunni e docenti. La metodologia utilizzata è stata innovativa e accattivante e gli argomenti hanno contribuito a creare una maggiore consapevolezza di ciò che ciascuno di noi può fare per aiutare il Pianeta. L’allenamento al concorso ha aiutato nell’apprendimento delle conoscenze e, attivando un sano confronto, ha portato a una crescita collettiva. I ragazzi sicuramente porteranno le competenze acquisite nella loro vita di cittadini del Pianeta”.
La premiazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo “S. Pertini” avverrà alla presenza del Sindaco Massimo Vagnoni, del Vicesindaco Giuseppina Camaioni, dell’assessore all’ambiente e protezione civile Marco Bruno Cappellacci, del Dirigente scolastico Barbara Rastelli, della Direttrice Comunicazione e CSR Sofidel Susanna Bellandi, del Presidente WWF Teramo Claudio Calisti, della responsabile dell'Oasi WWF Fosso Giardino di Martinsicuro Morena Ciapanna e della Responsabile Educazione WWF Italia Maria Antonietta Quadrelli.
Per partecipare e scaricare i materiali didattici i docenti si sono semplicemente registrati sul sito www.educazionedigitale.it/wwf/. Nell’ambito di “Mi curo di te” vengono messi gratuitamente a disposizione delle classi italiane: 
  • lezione interattiva multimediale di circa un’ora e mezzo, da usare in classe con l’obiettivo di stimolare l’attenzione degli alunni su varie problematiche ambientali e fornire approfondimenti sulle connessioni tra il nostro stile di vita e l’ambiente, con possibili scelte e soluzioni; 
  • approfondimenti tematici su importanti argomenti come l’acqua, il clima e le foreste e lo sviluppo sostenibile.
Nelle prossime settimane il portale dedicato sarà arricchito con nuovi contenuti soprattutto in connessione con i Sustainable Development Goals (SDGs), i 17 obiettivi individuati dalle Nazioni Unite nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In primavera, poi, avrà inizio una nuova edizione del concorso a premi.

13.2.19

Aperitivo scientifico: api e sostenibilità

 
Al via i cinque nuovi appuntamenti con gli aperitivi scientifici del WWF Teramo, organizzati nell’ambito dei Café scientifique del WWF Italia.
Tanti i temi che saranno affrontati con illustri relatori per avvicinare con leggerezza, ma con grande competenza ad argomenti legati alla natura, alla sostenibilità ambientale e alla salute.
“Siamo molto felici del successo di questa iniziativa” dichiara Fausta Filippelli del WWF Teramo. “Siamo arrivati alla quinta edizione e abbiamo messo a punto un programma a nostro parere molto interessante. La formula è efficace e prende spunto dai Café Scientifique anglosassoni, nati a Leeds nel 1998 e oggi attivi nel Regno Unito con oltre 40 esperienze sul territorio nazionale, il WWF ha lanciato in Italia questo nuovo modello di intrattenimento scientifico: si tratta di incontri della durata di 1 ora o poco più con esperti che provengono dal mondo universitario, della ricerca, ma anche attivisti e appassionati che affrontano un tema specifico e alla fine si intrattengono con i partecipanti per un aperitivo. I temi trattati sono vari e rappresentano uno stimolo per poi approfondire problematiche e argomenti”.
 
Il primo appuntamento è fissato per venerdì 15 febbraio alle ore 18 presso il locale “Stagioni” in circonvallazione Ragusa n. 20 a Teramo.
Il titolo dell’incontro è “To bee or not to bee. Api e sostenibilità” e vedrà la partecipazione di Michele Amorena, Professore Ordinario di Farmacologia e Tossicologia Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo.
 
Gli altri appuntamenti, che si svolgeranno sempre presso il locale “Stagioni”, sono:
  • Giovedì 7 marzo – ore 18: “Quando la natura ti stupisce. Le meraviglie dell'evoluzione” con Luciano Di Tizio, Delegato WWF Abruzzo.
  • Venerdì 29 marzo – ore 18: “Il clima è impazzito. Cambiamenti climatici e salute mentale” con Gianfranco Contini, psichiatra.
  • Venerdì 12 aprile – ore 18: “In bici dal Gran Sasso a capo Nord. Quando la natura diventa cammino” con Francesca Filippi, viaggiatrice.
  • Venerdì 10 maggio – ore 18: “Cosa rende un lupo sexy? Le strategie di scelta di coppia dei lupi italiani” con Marco Galaverni, Ufficio Conservazione del WWF Italia.

7.2.19

Due giornate per il Lupo

 
Due giornate ad Atri dedicate al Lupo e al suo mondo. Ad organizzarle sono l’Oasi WWF Riserva regionale dei Calanchi di Atri, il WWF Teramo e il gruppo di studio Project Wolf Ethology - CSEBA Teramo. Obiettivo: far conoscere le abitudini di questo splendido predatore, illustrare i risultati di un progetto di studio protrattosi nell’ultimo anno all’interno dell’area naturale protetta atriana e presentare le attività che si possono mettere in atto per garantire la convivenza di questo splendido predatore e con l’uomo.
Si inizia domani, venerdì 8 febbraio alle ore 10.30 presso l’Istituto tecnico agrario “Adone Zoli” di Atri con la seconda tappa del Wolf School Tour organizzato dal WWF Teramo e dal Project Wolf Ethology per diffondere la convivenza tra uomo e lupo attraverso conoscenza e divulgazione. L’incontro con gli studenti sarà coordinato da Daniela Magno, Dirigente scolastico, e vedrà la partecipazione dei ricercatori Andrea Gallizia, Federica Bava e Francesca Trenta del Project Wolf Ethology, nonché di Pierluigi Ricci del WWF Teramo che presenterà le attività che l’associazione svolge in tutta Italia per la tutela del Lupo. Al termine dell’incontro sarà anche presentato un lavoro svolto dagli studenti sulla tutela del Lupo.
Il giorno dopo, invece, sabato 9 febbraio alle ore 16 presso il Centro Visita dell’Oasi WWF a Colle della Giustizia ad Atri si terrà la tavola rotonda “Il Lupo: un anno di ricerche nell’Oasi WWF Riserva Naturale Regionale Calanchi di Atri”. Dopo i saluti di Alfonso Di Basilico, Assessore alle Aree Protette del Comune di Atri, e di Adriano De Ascentiis, Direttore dell’Oasi, ci saranno gli interventi di Filomena Ricci, Referente Conservazione del WWF Abruzzo, Andrea Gallizia, Federica Bava e Francesca Trenta del Project Wolf Ethology che illustreranno i risultati dello studio condotto sui Lupi presenti in riserva, e Antonio Pollutri del WWF Italia che presenterà le collaborazioni dell’Associazione con gli allevatori per la conservazione del Lupo. 

Taglio alberi lungo SS259: interviene la Soprintendenza del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali

 
Alla luce della lettera inviata dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo del Ministero per i Beni e le Attività culturali in data 7 febbraio 2019 con protocollo n. 1869 il WWF torna a chiedere che si fermi il taglio ingiustificato di alberi lungo la SS259.
Nella nota della Soprintendenza, che scrive a seguito del suo coinvolgimento da parte dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, vengono smentite le argomentazioni dell’ANAS SpA in merito alla possibilità di procedere al taglio delle piante lungo la SS259 senza le necessarie autorizzazioni, così come la necessità di tagliare tutte le piante poste a meno di 6 metri dalla careggiata stradale. Sempre nella nota si definiscono di particolare pregio paesaggistico i Tigli che si stanno tagliano, profilandosi anche un valore monumentale degli stessi.
Il WWF depositerà una integrazione all’esposto presentato il 4 febbraio scorso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, chiedendo nuovamente alla Procura di svolgere una verifica su quanto sta accadendo e di valutare un immediato intervento, considerato che anche in questi giorni sta proseguendo il taglio delle piante.
Il WWF auspica che anche i Comuni interessati facciano tutto quanto è nelle loro possibilità per interrompere questo scempio privo di giustificazioni. 

5.2.19

Taglio di alberi lungo la SS 259: il WWF Teramo presenta un esposto

 
Il Presidente del WWF Teramo Claudio Calisti ha presentato ieri a nome dell’associazione un esposto alla Procura di Teramo sul taglio delle alberature lungo la SS 259 in vari comuni della Val Vibrata, in particolare nel comune di Martinsicuro.
L’esposto, corredato da una serie di documenti, ricostruisce quanto sta avvenendo nelle ultime settimane a seguito della decisione dell’ANAS di procedere al taglio delle piante che da sempre accompagnano la SS 259 come tante altre strade abruzzesi e, più in generale, italiane.
Questo intervento ha determinato le proteste di istituzioni, associazioni e comitati di cittadini ed è del tutto ingiustificato. Le presunte ragioni di sicurezza che vengono avanzate sono palesemente contraddette dal fatto che, se da un lato si tagliano gli alberi, dall’altra si continua a consentire la presenza lungo le strade di cartelloni pubblicitari, muri ed edifici.
Nell’esposto peraltro si evidenzia come la normativa vigente non imponga affatto il taglio di tutte le piante poste lungo le strade, ma semplicemente vieta la piantumazione di nuovi alberi ad una certa distanza dalla strada. L’interpretazione estensiva dell’ANAS, alla base dell’intenzione di tagliare tutte le piante poste a meno di sei metri dalla carreggiata, contrasta con una serie di norme, circolari e documenti che negli anni sono stati prodotti dall’allora Ministero dei Lavori Pubblici, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nell’esposto il WWF chiede alla Procura di disporre gli opportuni accertamenti al fine di verificare se l’ANAS stia operando nel rispetto delle norme vigenti e se abbia acquisito tutte le autorizzazioni necessarie. Si chiede anche di verificare se lo smaltimento o l’eventuale recupero dei prodotti derivanti dagli abbattimenti venga effettuato nel rispetto delle norme vigenti.
“Siamo stati costretti a presentare questo esposto”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Come associazione, al pari di altri organismi e istituzioni, abbiamo auspicato che l’ANAS volesse avviare un confronto per giungere a soluzioni condivise, ma è stato tutto inutile. I tagli praticamente non si sono mai fermati e non ci sembra che ci sia alcuna intenzione di rivedere la pianificazione della completa eliminazione di tutte le piante che costeggiano la SS 259. Ora è tutto nelle mani della magistratura: speriamo che si possa approfondire la questione e che si proceda a verificare effettivamente se è possibile eliminare tutte le alberature che da sempre caratterizzano le strade italiane”.

2.2.19

Elezioni regionali: presentate le richieste del WWF ai candidati presidente


Conferenza stampa questa mattina a Pescara, presso la sede della Lega Navale Italiana, per la presentazione di “10 temi per un Abruzzo capace di futuro”, un dossier elaborato dal WWF in occasione delle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo.
“Il documento – ha spiegato il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – è stato inviato questa mattina, contestualmente alla presentazione al pubblico attraverso la conferenza stampa, ai quattro candidati presidenti ai quali chiediamo di farne tesoro. Soprattutto sarà utile per chi sarà scelto dai cittadini come nuovo Presidente per confrontarsi sulle scelte ambientali da attuare in regione”.
Il testo (può essere richiesto a abruzzo@wwf.it) si apre con una premessa di carattere generale nella quale si chiede ai candidati di riconoscere nei loro programmi la tutela ambientale quale superiore valore trasversale di cui tener conto nell’intera programmazione regionale; di impegnarsi nelle politiche di settore a perseguire i migliori standard ambientali, così come richiesto dalle norme comunitarie; di inserire nella contabilità pubblica indicatori di tipo ambientale che consentano di valutare anche il patrimonio naturale come componente non irrilevante della ricchezza delle comunità locali da non depauperare.
I dieci temi sviluppati nel dettaglio sono invece: 1. Biodiversità; 2. Aree protette e Rete Natura 2000; 3. Tutela della fauna selvatica e attività venatoria; 4. Governo del territorio: difesa del suolo e delle acque; 5. Mobilità, politiche dei trasporti e delle infrastrutture; 6. Valutazioni ambientali (VAS e VIA); 7. Lotta ai cambiamenti climatici e piano di adattamento; 8. Energia; 9. Gestione dei rifiuti; 10. Educazione per l’ambiente e per la sostenibilità. Per ciascuno di essi il documento propone un inquadramento di carattere generale cui seguono le proposte di dettaglio del WWF.
Sulla biodiversità, ad esempio, si chiede, tra l’altro, che la Regione si doti di un Piano di azione per la biodiversità e che individui e riconosca formalmente nelle norme e nella pianificazione ordinaria una “rete ecologica regionale”, come già è stato fatto in altre Regioni (Umbria e Marche per citare le più vicine), che garantisca la continuità ecosistemica anche al di fuori delle aree protette e tuteli i frammenti naturali residuali anche nei contesti più antropizzati. Degli obiettivi per la conservazione della biodiversità si deve tener conto anche nel piano paesistico e in agricoltura. Nel settore agricolo vanno anzi incrementate tutte le misure che contribuiscono in modo positivo alla conservazione della biodiversità, eliminando o riducendo in modo significativo i sussidi alle misure inutili e dannose.
Nel tema che analizza le aree protette, tra le altre cose, non possono mancare un esplicito riferimento alla approvazione della nuova legge quadro regionale oltre alla necessità di restituire piena governance ai Parchi scegliendo le figure apicali non in base alle vicinanze politiche, ma in base alla competenza specifica sulla materia; al rilancio delle Riserve regionali attraverso una pianificazione gestionale a lungo termine e la certezza nei finanziamenti. Il WWF chiede anche che venga ripreso l’iter istitutivo per il Parco regionale Simbruini-Ernici che sarebbe di grande importanza anche per favorire il collegamento con le aree protette del Lazio e che la Regione prema per l’immediata istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina, atteso ormai da due decenni.
Sul tema del Governo del territorio: difesa del suolo e delle acque, il WWF ricorda che negli anni ’80 del secolo scorso la Regione Abruzzo fu insignita del “Premio Attila” proprio per aver distrutto i propri fiumi cementificandoli, deviandoli e distruggendone le sponde. Purtroppo la situazione oggi non è migliorata di molto. Secondo il rapporto ISPRA sul consumo del suolo 2018 l’Abruzzo, “regione verde d’Europa”, ha 549 Kmq complessivamente artificializzati (pari al 5,08% del suo territorio) con un incremento annuo del 0,22% (dato nazionale: 0,23%). Nel litorale, dalla linea di costa entro i primi 300 metri, l’Abruzzo col 36,6% si colloca tra le regioni con la massima percentuale di suolo consumato mentre in collina ha addirittura il primato nazionale col 21,7%.
Il WWF chiede che si concluda al più presto, ma garantendo partecipazione e confronto, l’approvazione del Piano di tutela delle acque e che insieme venga avviato un piano straordinario di risanamento dei corsi d’acqua che sono lontani dal raggiungere gli obiettivi di qualità fissati dalla normativa italiana e da quella europea. Fiumi, torrenti e fossi devono essere gestiti in quanto ecosistemi, evitando gli interventi di taglio a raso della vegetazione spondale che da un lato aumenta il rischio di piene e esondazioni, dall’altro annulla la capacità autodepurativa. Più che mai da evitare, ovviamente, nuove costruzioni a ridosso dei fiumi, a cominciare da quelle assurdamente già in progetto come gli ampliamenti nella zona di Megalò.
Non poteva ovviamente mancare un riferimento all’acquifero del Gran Sasso che rifornisce oltre la metà degli abruzzesi è a rischio a causa delle gallerie autostradali e dei Laboratori sotterranei di Fisica Nucleare. La Regione deve essere capace di imporre una messa in sicurezza definitiva consentendo anche alla società civile (a partire dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso) di partecipare al processo decisionale.
Sulla Mobilità manca tuttora in Abruzzo il Piano Regionale dei Trasporti. Il WWF chiede che venga redatto basandosi una seria analisi delle domanda di mobilità e sulla necessità di superare lo squilibrio modale in favore della gomma attraverso la creazione di un sistema integrato dei trasporti e delle logistica. Un piano che abbia anche obiettivi ambientali espliciti in termini di: contenimento del consumo del suolo e della tutela del paesaggio, riduzione delle emissioni di CO2, riduzione del rumore. Tutto ciò anche attraverso il dare priorità all’ottimizzazione delle reti e delle opere esistenti a scapito alla realizzazione di nuove grandi opere.
Citiamo, infine, tra i dieci punti, la fondamentale questione dei cambiamenti climatici. Il WWF sottolinea che l’Abruzzo è caratterizzato dalla più alta diversità climatica dell'Italia peninsulare, passando dal clima temperato-caldo della fascia costiera al temperato freddo dei maggiori rilievi appenninici, e che chiede accelerazione per Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PACC). Sinora la Regione ha approvato il Profilo Climatico e le Linee Guida a definizione del PACC (DGR 860/2018). È necessario ora predisporre il Piano nel più breve tempo possibile, rispettando, migliorando e aggiornando quanto già indicato nelle Linee Guida, al fine di evitare sprechi di risorse, pianificazioni insulse, tragedie e disagi. Il Piano per poter ottenere reali effetti positivi dovrà inoltre essere preordinato e condizionante rispetto a ogni programmazione regionale.

1.2.19

Approvata la delibera regionale per la gestione del rischio nel sistema del Gran Sasso

 
La Giunta Regionale ha approvato la delibera n. 33 del 25 gennaio 2019 “Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso - DGR n. 643 del 7.11.2017. Definizione attività urgenti ed indifferibili”.
L'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso ribadisce quanto già affermato con il comunicato del 22 gennaio scorso: l’atto segna un passo avanti verso la soluzione del problema, ma siamo soltanto ad una prima dichiarazione di intenti.
L’impianto generale conferma quanto sostenuto in questi due anni dall’Osservatorio: molte delle nostre osservazioni si ritrovano nella proposta della Commissione Tecnica Regionale, ma non c'è molto da essere allegri perché tutto ciò dimostra che un coinvolgimento delle associazioni avrebbe accorciato i tempi e impedito i continui “rimandi” a cui si è assistito fino ad oggi.
Ci sono voluti quasi vent'anni, 82 milioni di euro, diversi incidenti e sversamenti di sostanze, il sequestro dei Laboratori, un processo con patteggiamento, un’altra inchiesta che ha portato a dieci indagati coinvolgendo la Ruzzo Reti SpA, l'INFN e la Strada dei Parchi SpA, decine di manifestazioni e iniziative pubbliche affinché, finalmente, la Regione Abruzzo e gli enti coinvolti proponessero un piano per la messa in sicurezza dell’acquifero.
Sul piano di messa in sicurezza l'Osservatorio si riserva di fare le proprie valutazioni tecniche analizzando i documenti progettuali, ma desta non poche perplessità il fatto che alcuni interventi siano stati indicati come “urgenti ed indifferibili”, mentre per altri ci si limiti a chiedere una valutazione di fattibilità tecnica con analisi costi-benefici senza indicare i tempi entro cui concluderla e chi dovrà effettivamente procedere a tale valutazione.
Assolutamente inaccettabile è poi che, ancora una volta, gli interessi dei Laboratori dell'INFN risultino prioritari rispetto all’interesse a bere acqua di 700.000 cittadini. Infatti, mentre la bozza di delibera indicava il 31/12/2019 come data ultima e non procrastinabile per la realizzazione del piano di dismissione degli esperimenti che comportano l’utilizzo di sostanze pericolose oltre la soglia del DLgs n. 105/2015 (Direttiva Seveso 3), magicamente nella delibera approvata la data si sposta di un anno al 31/12/2020. La motivazione di tale posticipo è contenuto in un passaggio della Delibera in cui si sostiene che, in virtù di accordi internazionali, i Laboratori indicano la data della fine del 2020. Eppure è noto da quasi due decenni che determinate sostanze non possono essere stoccate a contatto con un acquifero e tutti sapevano, quindi, che tale situazione doveva essere superata da molto tempo! Concedere ulteriori 24 mesi per fare quello che si sarebbe dovuto fare da anni rappresenta un nuovo schiaffo agli abruzzesi!