28.5.12

Domenica 3 giugno: torna la Biciclettata Adriatica


Nell’ambito del BicItalia Day proposto dalla FIAB si svolgerà il 3 giugno 2012 la seconda edizione della Biciclettata Adriatica. Sul Corridoio Verde per una mobilità sostenibile.
Oltre alla ciclostaffetta lungo il litorale adriatico con partenza da nord dal Comune di San Benedetto del Tronto (AP), e da sud dal Comune di Francavilla al Mare (CH), e arrivo a Pineto (TE), ci sarà anche una passeggiata a piedi sulla Costa dei Trabocchi, da Fossacesia a San Vito. A piedi e non in biciclettata perché si è ancora in attesa che la ferrovia dismessa venga trasformata in praticabile pista ciclopedonale (“la Via Verde della Costa dei Trabocchi”).
Scopo della manifestazione è quello di evidenziare e di far conoscere il percorso della Ciclovia Adriatica (itinerario n° 6 della rete Bicitalia, che partendo da Santa Maria di Leuca, attraverserà la costa abruzzese per giungere sino a Ravenna), e di sensibilizzare la popolazione e gli Amministratori per arrivare quanto prima alla creazione di un percorso ciclo-pedonale lungo la costa adriatica abruzzese.
Le amministrazioni interessate hanno già, in parte, realizzato percorsi ciclabili, ma è necessario completare il “corridoio verde adriatico” e mettere in atto serie politiche per favorire la mobilità ciclistica urbana ed extraurbana.
Per la Provincia di Chieti occorre realizzare la pista ciclo-pedonale sul sedime dell’ex ferrovia Vasto-Ortona, il collegamento ciclo-pedonale da Ortona a Francavilla al Mare, ad esempio sull’ex tracciato della SS 16, e da Francavilla al Mare a Pescara.
Per la provincia di Pescara mancano ancora il collegamento tra Pescara e Montesilvano e la realizzazione del ponte ciclo-pedonale e per il filobus sul Saline.
In provincia di Teramo occorre realizzare una ciclabile sul lungomare di Silvi Marina in modo da collegarla con quella di Pineto attraverso l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, creare una semplice corsia ciclabile protetta sull’esistente ponte della SS16 che attraversa il Vomano e, cosa più importante e urgente, realizzare un collegamento ciclabile tra Roseto degli Abruzzi e Cologna spiaggia (Borsacchio).
Infine occorre investire sul collegamento Marche-Abruzzo: raccordi ciclopedonali sulle due sponde del Tronto che colleghino le rispettive ciclabili litoranee sfruttando il nuovo ponte SS16 dotato di corsia ciclabile.
Altro obiettivo della manifestazione è quello di promuovere l’approvazione della Legge Regionale sulla Mobilità Ciclistica, un ottimo strumento per pianificare e realizzare a livello regionale, provinciale e comunale questo itinerario in modo funzionale, armonioso e coerente, evitando interventi episodici, discontinui e difformi. Si creerebbe così una superstrada per biciclette in grado di offrire un’alternativa agli spostamenti quotidiani lungo la conurbazione costiera, e si aprirebbero grandi opportunità per il turismo e per la mobilità sostenibile in generale. Il patrimonio storico-culturale e paesaggistico che questa ciclabile andrebbe ad attraversare sarà di sicuro richiamo per visitatori italiani e stranieri, un’occasione di divertimento per le famiglie oltre che un’opportunità di sviluppo per imprenditori agricoli, turistici e commerciali.
Il cicloturismo è un settore in rapida crescita: tra il 2008 e il 2009 i cicloturisti che hanno transitato sulla ciclabile dell’Elba sono raddoppiati, mentre in Trentino nel 2009 la ciclabile del Garda ha generato una ricaduta economica sul territorio di 75 milioni di euro, circa il 22% del giro d’affari complessivo generato dal turismo negli ambiti attraversati da questa ciclabile. Si ritiene dunque importante riproporre un’intera giornata dedicata alla promozione di questo progetto di “Via Verde” al fine di arrivare quanto prima alla sua completa realizzazione. La realizzazione di una rete di piste ciclabili, percorsi protetti, zone 30, ecc., permetterebbe, inoltre, oltre allo sviluppo del cicloturismo e del cosiddetto “turismo lento”, anche di incentivare la mobilità sostenibile all’interno delle nostre città, favorendo gli spostamenti quotidiani verso i luoghi di lavoro, di studio, di svago, ecc.

La BICICLETTATA sarà strutturata in forma di ciclostaffetta amatoriale. Infatti è prevista una sosta circa ogni 5 km. In questo modo chi non se la sente di proseguire può tornare indietro, ma a chi il fiato non manca, può arrivare sino a Pineto dove saremo accolti dall’Amministrazione comunale che predisporrà punti di ristoro (pranzo a carico dei partecipanti) sotto la splendida pineta e nel pomeriggio, in collaborazione con la Provincia di Teramo e l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, ci sarà la possibilità di visitare l’antica Torre di Cerrano.
Il ritorno potrà avvenire o con mezzi propri oppure utilizzando il treno (per orari e carrozze abilitate al trasporto bici informarsi presso stazioni o sul sito web di TrenItalia. Treni Pineto>Francavilla e Pineto>San Benedetto del Tronto).
I più in forma potranno risalire di nuovo in sella per tornare a casa.

I punti di arrivo/partenza sono:
Direzione sud
SAN BENEDETTO – ore 8:30, Piazza Giorgini
PORTO D'ASCOLI – 9:00, rotonda Salvo D’Acquisto
MARTINSICURO - ore 9:30, molo foce del Tronto
ALBA ADRIATICA - ore 10:00, nei pressi Bambinopoli – Rotonda Nilo
TORTORETO - ore 10:30, Rotonda Carducci
GIULIANOVA - ore 11:00, Piazza Dalmazia
COLOGNA SPIAGGIA - ore 11:30, a sud del ponte ciclabile
ROSETO DEGLI ABRUZZI - ore 12.00, L.mare Celommi-Lido Celommi
SCERNE DI PINETO - ore 12:30, via Vomano Vecchio/Lungomare Scerne
PINETO - ore 13:00, Villa Filiani

Direzione nord
FRANCAVILLA AL MARE - ore 08:30, inizio di via F. P. Tosti
FRANCAVILLA AL MARE - ore 9:30, Piazza Adriatica
PESCARA - ore 10:00, Piazza Le Laudi
PESCARA - ore 10:30, Nave di Cascella
PESCARA - ore 11:00, Rotonda Paolucci
MONTESILVANO - ore 11:20, incrocio via Arno-Lungomare
MONTESILVANO - ore 11:20, spiazzo di fronte alla Warner Village
SILVI MARINA - ore 12:30, Piazza G. Marconi
PINETO - ore 13:30, Villa Filiani

LA PASSEGGIATA SULLA COSTA DEI TRABOCCHI
Partenza dalla vecchia stazione di Fossacesia alle 10:00
Arrivo a San Vito (Vallevò) verso le 12:00 con appuntamento finale sul trabocco di Punta Tufano dove, chi vuole, potrà fare un aperitivo (costo 5 €).
La passeggiata si farà a piedi e non in biciclettata perché si è ancora in attesa che la ferrovia dismessa venga trasformata in praticabile pista ciclopedonale ("la Via Verde della Costa dei Trabocchi").

26.5.12

La matematica non è un'opinione... ma i numeri del consigliere Norante, sì!


Sul quotidiano “Il Centro” del 23 maggio scorso, a pagina VIII, in cronaca di Roseto, si leggeva l’articolo: “Borsacchio, il Comune accusa gli ambientalisti”; con l’occhiello: “Norante: dicono bugie sui confini”.
Dati alla mano non possiamo che ribadire quanto affermato: con la nuova perimetrazione, approvata qualche giorno fa dal Consiglio Regionale, è stata sottratta alla Riserva Naturale del Borsacchio una superficie di 40 ettari circa (1180 ettari – 1140 ettari = 40 ettari).
La fascia costiera è stata ridotta di 2/3 circa (con l’esclusione delle due aree di foce del Borsacchio e del Tordino).
La Pineta Mazzarosa è stata tagliata in due parti (la prima, quella data in affitto alla società EDILIZIA TRIS srl e teatro di numerosi e ripetuti abusi edilizi, fuori; la seconda, a nord, rimasta dentro l’area protetta).
Tutti questi dati sono tecnicamente verificabili, confrontabili e calcolabili con l’esame e l’utilizzo delle planimetrie prodotte dallo stesso Consiglio regionale. E siamo pronti a qualsiasi confronto con il consigliere Norante.
È d’altro canto ben noto che, col toponimo “Pineta Mazzarosa”, si identificava e ancora si identifica tutta la storica pineta litoranea, fattavi piantare dall’allora Ministro del Regno d’Italia, senatore Giuseppe Devincenzi, ed oggi appartenente agli eredi Mazzarosa.
Il ridimensionamento e lo stravolgimento della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, che gli amministratori locali e buona parte dei consiglieri regionali hanno approvato, col consenso dello stesso Governatore Chiodi, costituiscono, pertanto, dati di fatto incontrovertibili. Altrettanto certo è che la ferita arrecata al territorio, con la riperimetrazione, rimarrà un danno grave e irreparabile per le aspettative di crescita economica, sociale, culturale ed ambientale della popolazione che vi risiede.
I responsabili dello scempio sono tutti identificabili con nome e cognome.
Ma questo non potrà certo consolare né noi né le generazioni future. Perché i danni non sono risarcibili!

L'orso arriva a Bellante


Da sabato 19 a martedì 22 maggio la mostra "Orsi tra le nuvole!" è stata ospite dell'Istituto comprensivo Aurelio Saliceti di Bellante.
L'hanno visitata centinaia di bambini accompagnati dagli animatori del WWF Teramo.

24.5.12

La Repubblica siamo noi!


Sabato 2 giugno, tutte e tutti a Roma per una vera Festa della Repubblica.
Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, saremo ancora una volta in piazza per ricordare che vogliamo il rispetto del voto referendario.
Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che appartiene a tutte e tutti: saremo a Roma anche per ricordare che la Repubblica siamo noi!

19.5.12

All'Oasi dei Calanchi di Atri per festeggiare la Giornata delle Oasi WWF

Domenica 20 maggio torna l'appuntamento nazionale con le Oasi del WWF e anche in Abruzzo si festeggia la biodiversità con iniziative aperte al pubblico in sei aree gestite dal WWF in collaborazione con i comuni, le Oasi delle Sorgenti del Pescara a Popoli (PE), l'Oasi del Lago di Penne (Pe), l'Oasi delle Cascate del Rio Verde a Borrello (Ch), l'Oasi del Lago di Serranella a Casoli, S.Eusanio del Sangro e Altino (Ch), l'Oasi dei Calanchi di Atri (TE) e l'Oasi delle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi (AQ).
A queste si aggiungono un “Oasi WWF per un giorno”, la Riserva naturale regionale Marina di Vasto, perchè la giornata nazionale delle oasi quest'anno è dedicata alla costa italiana e, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, altre tre aree, l'Azienda Pilota Monte Corvo a Popoli, il Museo Barasso a Caramanico Terme e la Riserva Naturale Lago di Campotosto (AQ).
Dieci occasioni per conoscere una Natura meravigliosa strettamente tutelata. Manca l'Oasi della Diga di Alanno a causa del grave incendio che ha colpito quest'area lo scorso anno. I programmi dettagliati di ogni singola area sono in coda.
Il 20 maggio il WWF in Italia aprirà gratuitamente al pubblico oltre 100 aree naturali protette dal Panda, insieme a 30 riserve del Corpo Forestale dello Stato. I programmi degli eventi in tutta Italia su www.wwf.it . Quest'anno a livello nazionale la giornata è dedicata alla tutela delle aree costiere, una Natura straordinaria troppo spesso rovinata da cementificazione ed inquinamento. Tante oasi del WWF preservano un patrimonio unico, grazie al supporto di migliaia di sostenitori. Quest'anno il WWF chiede l’aiuto di tutti per proteggere tre preziose aree costiere in Sardegna, Puglia e Veneto: si dona via sms al 45503.
In Abruzzo, la giornata delle Oasi sarà festeggiata con escursioni, aperitivi con prodotti agricoli locali, laboratori didattici per i più piccoli, letture all'aperto di testi letterari, proiezioni di documentari naturalistici e tanto altro. Alle Sorgenti del Pescara si potrà ammirare lo splendido percorso fotografico sull'acqua appena inaugurato. Il tutto in aree e su sentieri dove vivono specie rarissime e simboliche, come lontre, orsi bruni e fratini. Sono i protagonisti delle immagini più belle della straordinaria video-gallery raccolta nelle ultime settimane, che racconta la vita "segreta" degli animali nelle Oasi WWF, dove centinaia di specie, anche rare e a rischio estinzione, vivono al sicuro da ogni minaccia.

Il programma dell’Oasi dei Calanchi di Atri
ore 10:00 escursione guidata alla scoperta dei calanchi
ore 10:30 Ri-creazione. Laboratorio di eco-arte a cura di Bordelò (Caterina Sciarra e Davide Pela)
ore 13:00 Aperitivo con i prodotti del nostro territorio a cura di coop. Pachamama
ore 16:00 Escursione guidata alla scoperta dei calanchi
ore 16:30 Insolite pigne. Laboratorio creativo sui temi della natura a cura di Alessia Ferretti

Per maggiori informazioni consultare il sito www.riservacalanchidiatri.it, oppure chiamare lo 085.87.80.088, o inviare una email a info@riservacalanchidiatri.it.

Il fratino abruzzese su Il Venerdì di Repubblica

Sul numero uscito ieri de Il Venerdì di Repubblica è stato pubblicato un bellissimo articolo sulla campagna di tutela del Fratino sulle coste abruzzesi.

Al Borsacchio vince il cemento!

Questa mattina conferenza stampa presso il Centro di Documentazione Ambientale del WWF su quanto deciso lo scorso 8 maggio dal Consiglio Regionale abruzzese che, sotto la guida di un variegato e trasversale terzetto di consiglieri regionali (Rabbuffo, FLI, Ruffini, PD, e Venturoni, PDL) ha votato la riperimetrazione della Riserva del Borsacchio.
Si è così segnato un punto veramente basso per il nostro territorio, un tempo chiamato regione dei parchi; è stata scelta la strada per tagliare le aree protette e cementificare anche uno dei pochi tratti di litorale teramano rimasti liberi.
La Riserva del Borsacchio dovrebbe tutelare, come specificato nella relazione dei Professori Pirone e Pacioni del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila, l’ambiente costiero, uno dei più aggrediti d’Abruzzo ed in particolare del teramano. Tra Martinsicuro e Silvi sono ormai pochissime le aree rimaste prive di costruzioni. Le Istituzioni abruzzesi non sono state finora in grado di tutelare la natura del nostro litorale, ad esclusione di piccolissimi tratti che sono sfuggiti alla cementificazione. Tra questi vi è quello della Riserva Naturale del Borsacchio che i consiglieri regionali hanno voluto tagliare.
Il nuovo perimetro, contrariamente a quanto dichiarato, è di 40 ettari inferiore a quello precedente ed ha tagliato vari chilometri di fascia costiera. In particolare:
  • ha escluso aree di pregio naturalistico, come la Pineta Mazzarosa che è stata tagliata in due (una dentro e l’altra fuori dalla Riserva);
  • ha escluso aree già interessate da una sentenza di condanna del Tribunale penale di Teramo con ordine di demolizione delle opere abusive realizzate;
  • ha buttato via 230.000 euro spesi per il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva, in quanto sarà necessario procedere alla predisposizione di un nuovo piano, essendo stato modificato il perimetro della Riserva in maniera sostanziale;
  • ha escluso l’area di foce del Fiume Tordino, che deve essere invece tutelata e salvaguardata;
  • ha escluso la foce del torrente Borsacchio, col risultato di creare la prima area protetta al mondo che non contiene al suo interno l’oggetto della sua tutela;
  • ha aperto la strada ad ulteriori modifiche del perimetro della Riserva, poiché accontentando le pretestuose richieste di qualcuno, si è costituito un grave precedente che aprirà necessariamente la strada ad ulteriori concessioni;
  • è stata depotenziata la tutela che i comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi avevano contro la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, che, come ben noto, sono vietate all’interno delle aree protette e nei tratti di mare prospicienti fino a 12 miglia marine.
Ci sono voluti tre anni di discussione in consiglio regionale per conseguire tale desolante risultato: i consiglieri regionali abruzzesi hanno discusso del taglio della Riserva del Borsacchio più di quanto abbiano fatto sul terremoto de L’Aquila.
La Riserva del Borsacchio, fin dalla sua nascita, è sempre stata al centro dell’attenzione di alcuni consiglieri regionali: il massimo organo regionale, infatti, dalla legge istitutiva del 2005 fino all’ultima legge dello scorso 8 maggio, ha legiferato su questa area protetta ben 5 volte!
Il tutto con un unico obiettivo: quello di non rendere operativa la Riserva del Borsacchio. Mentre il Consiglio regionale discuteva dove e come tagliare l’area protetta, i Comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi, nei cui territori è ricompresa la stessa, non hanno fatto nulla di quanto la legge imponeva loro:
  • non hanno provveduto alla tabellazione dell’area;
  • non hanno predisposto il piano di sviluppo sociale ed economico dell’area attraverso il progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati;
  • non hanno nominato l’organo di gestione;
  • non hanno fatto approvare il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva (PAN).
Su quest’ultimo punto, il Comune di Roseto degli Abruzzi è riuscito solo a far predisporre un Piano di Assetto Naturalistico della Riserva, costato ben 230.000 euro (cifra mai pagata per nessun altro piano delle riserve abruzzesi, quasi cinque volte più delle tariffe ordinarie), contenente la possibilità di realizzare nuovi insediamenti abitativi su una superficie di 50.000 metri quadrati: una previsione assolutamente illegittima ed insensata, tanto che lo stesso Comune non è riuscito a far adottare il PAN in consiglio comunale.
Di fronte all’inerzia delle Amministrazioni dei due Comuni, la Regione Abruzzo, il 27 novembre 2008 ha commissariato le Amministrazioni comunali assegnandone i compiti all’Amministrazione Provinciale di Teramo.
Ma la situazione non è cambiata: dal novembre 2008, la Provincia di Teramo non ha fatto nulla e la Riserva Naturale è rimasta in una situazione di stallo che le ha impedito di diventare, come tante altre aree protette regionali, strumento di sviluppo economico, sociale e turistico oltre che di conservazione ambientale.
Del tutte pretestuose le ragioni che sono state utilizzate per tagliare la Riserva. In maniera strumentale si è anche voluto cavalcare il contratto di quartiere dell’Annunziata nel Comune di Giulianova. Un vero e proprio falso, dato che lo stesso Piano di Assetto Naturalistico, predisposto come detto al costo di 230.00 euro e mai adottato, nelle sue norme tecniche di attuazione ha fatto salvi gli strumenti urbanistici vigenti, citando espressamente il contratto di quartiere dell’Annunziata.
Per realizzare tale contratto di quartiere, invece di riperimetrare la Riserva, sarebbe stato sufficiente approvare il Piano di Assetto Naturalistico, eliminando la parte illegittima che proponeva nuovi insediamenti abitativi su 50.000 metri quadrati di superficie.
In questi giorni, Comitati ed Associazioni stanno valutando tutte le strade per fermare questa legge: sono stati già evidenziati profili di sua incostituzionalità e sarà interessata l’Unione Europea perché il taglio della riserva compromette la tutela del fratino, uccello che nidifica sulla costa e che è protetto come l’aquila reale.
Ma è certo che la riperimetrazione della Riserva non è stata solo una sconfitta degli ambientalisti, ma di tutta la gente abruzzese e dei comuni interessati che vedono il loro territorio sempre più compromesso e che non riescono a salvaguardare neppure le ultime aree non cementificate.
E questa sconfitta è il risultato della miope azione di una classe politica e dirigente vecchia, capace di vedere l’ambiente solo come luogo da sfruttare e non come occasione di reale sviluppo.
Comitato per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni
Italia Nostra
Legambiente
WWF

16.5.12

Tre orsi a spasso per l'Oasi WWF

Nel video potete vedere tre orsi a spasso nell'Oasi WWF delle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi (AQ).
Domenica 20 maggio le Oasi WWF vi aspettano!

15.5.12

Il Borsacchio sotto assedio

Riportiamo integralmente una lettera pubblicata oggi su Il Centro.

Lettera aperta al Presidente della Regione Chiodi.
In una intervista apparsa su questo giornale, il capogruppo consiliare della Sua maggioranza in Regione, Venturoni, ha spiegato le ragioni del provvedimento di riperimetrazione della riserva del Borsacchio. Senza molti giri di parole, alle accuse mosse al provvedimento, di favorire la speculazione edilizia e la cementificazione dell’area, il nostro ha sentenziato testualmente che “questa operazione permetterà, dopo sette anni di immobilismo, di effettuare... interventi edilizi..” (sic!). Non Le sfuggirà che in questa risposta c’è un che di assurdo. È come dire: non per soldi ma per denaro. E ancora: “La crisi ci impone di pensare ai nostri figli e a costruire qualcosa, piuttosto che difendere ciecamente una Riserva inutile”. Forse non ci sarebbe bisogno di commenti. La prima dichiarazione è la conferma spudorata, se mai ce ne fosse stato bisogno, del motivo dell’“operazione”. La seconda, lascia basiti. Non vogliamo pensare che sia solo protervia o ignoranza. Anzi, vogliamo ipotizzare che il consigliere Venturoni sia in buona fede e convinto di quel che dice. Ma proprio questo, signor Presidente, lungi dal consolarci, aumenta ancor più lo sgomento e l’inquietudine. Pensare che si possano giustificare decisioni di questo genere, per il bene e “il futuro” dei nostri figli e delle prossime generazioni, può gettare nella disperazione anche le menti più forti. In queste due grottesche dichiarazioni, c’è tutta la “cultura” di una classe politica che ha portato il mondo sull’orlo della catastrofe.
Quest’uomo, già inquisito per reati ambientali, concreto e lungimirante, ci dice saggiamente che è meglio lasciare ai nostri figli, o forse ai suoi, un appartamento o un’area edificabile, strappata all’ultimo lembo di litorale, piuttosto che un mondo ancora vivibile, salvaguardando l’aria, gli alberi o le chiari fresche e dolci acque, che ritiene forse, fisime da poeti.
In un mondo distrutto da speculazione, sfruttamento selvaggio di ogni risorsa naturale, inquinamento, stravolgimenti ambientali e climatici che stanno cambiando la nostra vita, rendendo insicuro il futuro, abbiamo qualcuno, come il Suo capogruppo che bada al sodo e definisce una Riserva naturale: “inutile”. Vogliamo sperare che Lei, signor Presidente, non sia dello stesso avviso, che senta il dovere di smentire il Suo consigliere e voglia rassicurare gli abruzzesi che, il lascito che vuol fare alle prossime generazioni, non siano aree edificabili e ancor più cemento presso le foci dei fiumi o entro le ultime oasi verdi. Vogliamo sperare che anche Lei abbia coscienza che il tempo in cui la relazione con la Terra era strettamente economica ed implicava privilegi senza obblighi è finito. Ma soprattutto, vogliamo ardentemente sperare che qualcuno impedisca al consigliere Venturoni di occuparsi del futuro dei nostri figli.
Mario Frattarelli, Controguerra

45503 per donare al WWF


Claudia Pandolfi

Quest’anno la Festa delle Oasi WWF è dedicata alla tutela delle coste.
Dal 29 aprile al 20 maggio tutti possono dare il proprio contribuito: mandando un sms di 2 euro al numero 45503 da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Noverca, o chiamando lo stesso numero da rete fissa Teletu; donando 2 o 5 euro con chiamate da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.
Sarà inoltre possibile donare su tutti gli sportelli automatici (ATM) UniCredit dal 14 maggio al 27 maggio o presso le filiali UniCredit dal 14 maggio al 26 maggio.
I fondi raccolti saranno utilizzati per dare vita alla nuova Oasi di Scivu ad Arbus, in Sardegna, per bonificare la spiaggia delle Cesine in Puglia, invasa dai rifiuti, e per ripristinare i preziosi ecosistemi della Golena di Panarella, nel Delta veneto del Po.

Un mare di vita


Nell’anno del mancato “Countdown blu” per la tutela delle aree marine - una scadenza internazionale talmente in “alto mare” da essere posticipata al 2020 - Coin risponde all’appello del WWF per la tutela delle nostre coste e dei nostri mari. Dal 10 maggio infatti ha lanciato la campagna di sensibilizzazione per il Mediterraneo “A sea of love, a sea of life” per aiutare il WWF nell’ambizioso obiettivo scelto per la Festa Oasi WWF 2012 (che avrà luogo il 20 maggio): creare l’Oasi di Scivu ad Arbus in Sardegna. Un vero paradiso di dune alte sabbiose e fitta macchia mediterranea, dove sopravvivono ginepri secolari e il raro cervo sardo. Un’oasi per conservare nella sua integrità uno dei tratti di costa più' belli del Mediterraneo.
Testimonial della campagna WWF il campione di nuoto Massimiliano Rosolino, la comica Teresa Mannino e il conduttore Francesco Facchinetti.
Per sostenere il progetto Coin dedicherà al Mediterraneo e all’Oasi di Scivu ad Arbus le vetrine dei negozi di tutta Italia e realizzerà un braccialetto e una T-Shirt in cotone organico. Il ricavato della vendita e delle donazioni che sarà possibile effettuare nei negozi a maggio e giugno, sarà interamente devoluto al WWF per sostenere la nascita della nuova Oasi di Scivu ad Arbus.
Pur custodendo l’8% di tutte le specie marine, a oggi meno dell’1% del Mediterraneo è protetto e la sua salute è messa a rischio ogni giorno da inquinamento, pesca eccessiva, turismo di massa e dalla forte antropizzazione. Mentre su circa 8000 chilometri di costa italiana, meno del 30% sono ancora allo stato naturale. E la salute delle coste risente inevitabilmente della salute del mare.
Ma in quali condizioni e con quali fattori di rischio? Anche per questo il WWF ha deciso di dedicare al mare e agli ambienti costieri la Festa delle Oasi 2012, avviando con il Progetto Scivu un nuovo ambizioso obiettivo di conservazione, da realizzare con l’aiuto di tutti www.wwf.it/oasi.

11.5.12

Chi ha votato la riperimetrazione della Riserva del Borsacchio?



I nuovi "barbari" fanno a pezzi la Riserva del Borsacchio

Dopo averla di fatto congelata per sette anni, i “nuovi barbari” hanno sottratto alla Riserva naturale del Borsacchio delle aree di pregio per servirle su un piatto d’argento ad un manipolo di speculatori.
Definire “nuovi barbari” i 26 Consiglieri Regionali che l’8 maggio hanno votato a favore del taglio della Riserva suona quasi come un complimento; i Barbari veri, almeno, nutrivano un profondo rispetto per la natura. Questi invece hanno dimostrato di disprezzarla.
La “banda dei 26” è stata perseverante. Malgrado gli innumerevoli problemi di cui soffre l’Abruzzo, è riuscita a dedicare quasi una decina di sedute del Consiglio Regionale a quello che deve essere parso a molti osservatori il vero problema della nostra regione: la riperimetrazione di una piccola riserva regionale estesa appena 1.100 HA.
E così, per editto, si ritrovano fuori dalla Riserva un lungo e bellissimo tratto di spiaggia che dalla Pineta Mazzarosa si spinge fino al Quartiere Annunziata di Giulianova e la Contrada Giammartino.
Per effetto della riperimetrazione il nostro territorio si trova ad essere più esposto al pericolo della cementificazione e della petrolizzazione; Giulianova, in particolare, risulta totalmente esclusa dalla Riserva e rinuncia così non solo ad un’importante occasione di riqualificazione socio-economica dell’intera area dell'Annunziata - che, ribadiamo, non avrebbe perso i benefici del “contratto di quartiere” - ma anche alle proprie origini visto che i resti del ponte di epoca romana erano all’interno della Riserva.
Tristi primati per una città a vocazione turistica.
I Consiglieri detrattori della Riserva hanno incassato l’appoggio pieno ed incondizionato dei Comuni di Roseto e Giulianova - il primo a guida centrodestra, il secondo centrosinistra - ma responsabili entrambi, quanto la Provincia di Teramo, di non aver dotato la Riserva né degli Organi di Gestione né di un Piano di Assetto Naturalistico.
Le tre amministrazioni hanno tenacemente perseguito la volontà di non far mai decollare la riserva, nonostante abbiano avuto a disposizione e speso 250.000 euro per la predisposizione del Piano di Assetto Naturalistico dell’area! Soldi che sono stati spesi per studi e progetti su un perimetro che ora è stato modificato.
Alle argomentazioni di giuristi e naturalisti di fama nazionale che hanno evidenziato la valenza dell’area e l’inopportunità di modificare il suo perimetro si sono contrapposte argomentazione da bar. Quanto sono lontani questi politici dai bisogni concreti delle persone!
Come associazioni vogliamo ringraziare pubblicamente quei consiglieri regionali che, con tutte le loro forze, hanno cercato di fermare il taglio della riserva. A loro va il merito di aver tentato fino all’ultimo di impedire che si compisse uno scempio vergognoso.
La ferita inferta alla Riserva è viva e profonda, come vivo e profondo resterà per lungo tempo il ricordo di questo amaro 8 maggio.
La risposta di tutte le associazioni ambientaliste sarà durissima: valuteremo tutte le strade possibili per fermare la legge approvate ieri in consiglio regionale e combatteremo quanti hanno compiuto tale scelta, in particolare chi tenta continuamente di issare la bandiera di un becero e falso ambientalismo di maniera.
La guerra non è ancora finita. Anzi, deve avere ancora inizio.

7.5.12

Volontari per il fratino

Dopo il primo nato a Martinsicuro, continuano le segnalazioni di nuove nascite di fratino sulle spiagge della nostra provincia. Dobbiamo però vigilare affinché questi splendidi ospiti del nostro litorale possano convivere senza problemi con bagnanti ed operatori turistici.
Il WWF da anni porta avanti un progetto di tutela di questa specie e cerca volontari per l'opera di controllo dei nidi.
Se siete interessati scrivete a teramo@wwf.it.

Lontra, star dei video!


Un eccezionale video con protagonista la rarissima Lontra raccolto con una “foto-trappola” a infrarossi, sul fiume Aventino, affluente del Sangro in Abruzzo, è stato presentato dal WWF e dalle ricercatrici delle Università del Molise e di Roma 3, impegnate in uno studio sulla presenza di questa specie nel bacino del Sangro-Aventino.
La ricerca è partita nel 2010 dopo che un precedente studio del 2007, finanziato dall'Oasi del WWF delle Cascate del Rio Verde, posta proprio lungo il Sangro, aveva permesso di accertare il ritorno nell’area di questa rarissima specie-simbolo dei fiumi, fino a quell’anno ritenuta estinta in Abruzzo e di cui restano in Italia appena 320-350 esemplari difficilissimi da osservare. Oggi le indagini genetiche sul DNA estratto dagli escrementi (inaspettatamente profumati), e l’utilizzo della tecnologia delle video-camere nascoste a infrarossi, hanno permesso di accertare la presenza di almeno 6 lontre nel bacino Sangro-Aventino, che risulta frequentato dalla specie dall’area a valle della diga di Barrea nel Parco nazionale d’Abruzzo fin quasi alla foce del Sangro, passando per le due Oasi del WWF delle Cascate del Rio Verde e di Serranella (entrambe in provincia di Chieti). Un’ottima notizia, che arriva proprio nel mese delle Oasi WWF, quest’anno dedicato alla tutela delle coste, foci dei fiumi comprese, e che il 20 maggio aprirà gratuitamente al pubblico le oltre 100 aree naturali protette dall’Associazione in tutta Italia, tra cui - in Abruzzo, Campania e Basilicata – anche le Oasi in cui la lontra trova un rifugio sicuro. E' un motivo in più per rafforzare la richiesta di tutela di questo bellissimo animale, che deve garantire la sua rete ecologica dalle oasi montane fino al mare.
Ecco le voci delle ricercatrici che hanno fatto l’eccezionale scoperta e del WWF che partecipa al progetto di tutela:
Dichiara Laura Lerone, dottoranda dell'Università Roma 3 e autrice del video: “La mia ricerca consiste nel monitorare costantemente alcuni punti di campionamento posti lungo il fiume. La Lontra marca tipicamente il proprio territorio lasciando i propri escrementi sui massi più grandi o su quelli in posizione preminente, anche presso elementi artificiali che possono fungere da punto di riferimento come i ponti. Gli escrementi, detti spraint, sono, a dispetto del pensiero comune, profumati e presentano un odore estremamente particolare e caratteristico. Questi non solo rappresentano segnali utilissimi per accertare la presenza della specie ma possono essere usati per realizzare stime di popolazione visto che le moderne tecniche di analisi genetica consentono di estrarre DNA che può essere analizzato fino a riconoscere il profilo genetico di ogni singolo individuo. Su circa 250 campioni analizzati presso l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca dell'Ambiente il 35% ha permesso di ottenere DNA sufficiente per identificare l'individuo: possiamo così dire con certezza che nel bacino del Sangro-Aventino vi sono attualmente almeno 6 individui. Uno di questi, un maschio, si è spostato di almeno 10 km lungo l'asta fluviale in una sola notte. Possiamo dirlo perché abbiamo trovato la sua traccia genetica negli escrementi lasciati nella stessa notte in due punti diversi del fiume. Il bacino del Sangro-Aventino è risultato frequentato dalla Lontra dai piedi della Diga di Barrea nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise fin quasi alla foce, passando per le due Oasi del WWF delle Cascate del Rio Verde e dell'Oasi di Serranella. Anche l'affluente Aventino vede la presenza della Lontra come mostrato dal video registrato proprio lungo questo affluente”.
Dichiara Anna Loy, docente di zoologia all'Università del Molise: “La Lontra è presente in Italia con circa 320-350 esemplari con una popolazione ristretta in due nuclei, quello dei bacini fluviali abruzzesi e molisani con circa 60 individui e quello dei bacini di Campania, Basilicata, Puglia e Calabria con circa 260 individui. E' una specie particolarmente protetta a livello europeo ed è una tipica specie ombrello e bandiera. Ombrello perché se tuteliamo la Lontra conserviamo anche le altre specie che vivono nei corsi d'acqua. Bandiera perché è il simbolo più accattivante dei nostri fiumi rendendo possibile l'avvio di campagne di sensibilizzazione della popolazione alla difesa dell'ambiente. Dopo il ritrovamento che abbiamo fatto nel 2007 il Fiume Sangro è stato subito inserito nell'Action Plan nazionale del Ministero dell'Ambiente su questa specie, essendo un'area strategica rappresentando il limite di distribuzione settentrionale della Lontra lungo la costa adriatica. Inoltre è un bacino importante con affluenti ricchi di acque, come il Fiume Aventino che possono consentire l'insediamento di diversi territori. Ogni Lontra ha bisogno di vasti tratti fluviali, spesso di decine di chilometri, ricchi di prede come anfibi e pesci, visto che si nutre esclusivamente di animali acquatici. L'aspetto fondamentale per garantire la possibilità di riprodursi è la presenza della vegetazione ripariale, visto che la Lontra come tana utilizza cavità lungo le sponde formate da grandi alberi. Ad esempio, i tratti di sponda artificiali e quelli in cui vi sia una forte escursione nel livello delle acque, come avviene nei bacini artificiali, anche se pescosi, rendono impossibile la riproduzione”.
Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF: “Questa ricerca testimonia l'importanza delle Oasi del WWF e delle altre aree protette diffuse sul territorio italiano, istituzioni che tutelano l'ambiente e che sono promotrici di conoscenza del territorio e della sua biodiversità. L'ambiente cambia ed è necessario attuare programmi di monitoraggio costanti visto che fino al 2007, anno della ricerca promossa dall'Oasi WWF Cascate del Rio Verde di Borrello (CH), la Lontra si riteneva estinta in Abruzzo. Questa informazione è di fondamentale importanza per la corretta gestione del territorio, visto che proprio il fiume Aventino, dove è stato girato il video, è a rischio di una captazione a scopi idroelettrici che lo ridurrebbe ad un rigagnolo per chilometri. Il WWF in extremis, con una segnalazione al Ministero dell'Ambiente, ha bloccato l'opera che aveva ricevuto inopinatamente tutte le autorizzazioni. Questo video e i segni di presenza riscontrati in diversi punti di questo corso d'acqua, sia a monte che a valle del lago di Casoli, confermano tutti i dubbi che avevamo. Dopo tante alterazioni che questi fiumi hanno subito finora bisogna garantire la possibilità di espansione in Italia di questa specie conservando i pochi tratti di fiume integri e garantendo la rinaturalizzazione delle sponde. Il Fiume Sangro, anche grazie alle due oasi del WWF – la già ricordata e spettacolare Cascata del Rio Verde, la più alta dell'Appennino, e l'oasi di Serranella che compie quest'anno 25 anni di vita – è potenzialmente idoneo per questa specie fino alla foce che è tutelata dalla Riserva Naturale della Lecceta di Torino di Sangro.  E', quindi, uno dei pochissimi casi nella fascia adriatica dove un fiume può ancora mantenere una certa naturalità dalle montagne fino alla foce, nonostante gli attacchi subiti, come la costruzione di una darsena a poca distanza dalla foce su cui peraltro vi è stata la condanna dell'Unione Europea su denuncia del WWF. A scala nazionale per la Lontra è fondamentale applicare il Piano d'Azione nazionale ripristinando gli ambienti in grado di sostenere popolazioni vitali, come esempio il ripristino degli ambienti allagati alla foce del fiume Sinni nell’oasi di Policoro, in Basilicata, e fermando interventi infrastrutturali e di eccessiva captazione delle acque che pone a rischio quegli assi fluviali e quegli ecosistemi fluviali prioritari per la specie. L'azione del WWF e in particolare la giornata delle Oasi 2012 del prossimo 20 maggio in cui si chiede agli italiani di contribuire alla tutela di tre preziose oasi costiere, è volta proprio a dimostrare che si deve ricomporre un paesaggio frammentato, a partire dalle aree costiere che sono tra le più danneggiate dall'azione dell'uomo”.
Non a caso proprio le foci dei fiumi sono tra le tre tipologie di zone costiere, più fragili e preziose, scelte come simbolo della nuova campagna WWF “Un mare di Oasi per te” avviata in vista della Festa delle Oasi il 20 maggio, dedicata alla tutela delle coste, “profilo fragile dell’Italia”, che quest’anno vuole coinvolgere gli italiani per proteggere tre preziose aree costiere in Sardegna, Puglia e nel Delta veneto del Po. Tutti possono contribuire inviando un sms di 2 euro al 45503 o presso agenzie e sportelli automatici UniCredit in tutta Italia (dettagli in coda e su www.wwf.it)
E il 20 maggio, insieme alle oltre 100 oasi su tutto il territorio nazionale, sarà possibile visitare anche le Oasi WWF dove la lontra è presente e tutelata: in Abruzzo l’Oasi Cascate del Rio Verde (Borrello, CH), l’Oasi del Lago di Serranella (comuni di Casoli, S. Eusanio del Sangro e Altino, CH) e l’Oasi Lago di Penne, dove è presente il Centro Lontra per la riproduzione della specie in cattività; in Campania l’Oasi di Serre Persano (SA) e l’Oasi di Conza (AV); in BASILICATA: l’Oasi di Policoro (MT), Oasi di San Giuliano (MT).

5.5.12

Quale educazione ambientale?

Giovedì 10 maggio il WWF promuove un incontro sulle sue attività di educazione ambientale.