27.5.17

Gonfiate le gomme: torna la Biciclettata Adriatica!


Torna la "tradizionale" Biciclettata Adriatica: venerdì 2 giugno partiremo in bici o pattini da Francavilla a sud e dal San Benedetto del Tronto a nord verso Pineto dove arriveremo alle 13! 
Il percorso si può fare tutto o solo un tratto. 
Non è una competizione, è una festa! La festa della mobilità sostenibile!

Paradosso Gran Sasso: vietata la principale fonte di acqua per gli abruzzesi?


“Paradosso Gran Sasso”: secondo l’Osservatorio Indipendente dell’Acqua del Gran Sasso non vi è altro modo per commentare la notizia riportata oggi dalla stampa in merito all’orientamento della Regione Abruzzo che, con una comunicazione del 23 maggio, ha annunciato la non applicabilità della disciplina regionale sulle concessioni provvisorie alle captazioni del Gran Sasso, dichiarando di non poter neppure procedere con l’istruttoria per il rilascio della concessione.
In pratica, considerato che la concessione provvisoria in vigore scade a fine 2017, ci si trova in una situazione di pre-crisi idrica conclamata, tanto che i dirigenti regionali che hanno firmato la nota hanno invitato l’ERSI a prendere in considerazione l’ipotesi di presentare una specifica richiesta di autorizzazione al prelievo in emergenza, nelle more dell’adozione di soluzioni definitive.
Il paradosso nasce dal fatto che oltre la metà degli abruzzesi dovrebbero rinunciare ad un’acqua di alta qualità a causa delle interferenze sull’acquifero da parte dei Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e delle gallerie dell’Autostrada A24.
Alla fine sembra quasi che sia l’acqua ad essere un “ospite sgradito” della montagna e che a pagare il conto (molto salato) dovranno essere i cittadini.
Eppure le interferenze furono denunciate dalle associazioni ambientaliste e acclarate già alcuni mesi prima dell’incidente dell’agosto 2002! Talmente acclarate da far nominare un commissario straordinario che ha avuto a disposizione oltre 80 milioni di euro per la messa in sicurezza del sistema acquifero Gran Sasso.
L’Osservatorio trova incredibile che, a distanza di 15 anni, ci si trovi oggi in una situazione del genere. La necessità di un cambio radicale nella conduzione di questa vicenda è sotto gli occhi di tutti.
Confronto, trasparenza e coinvolgimento delle comunità nei processi decisionali sono gli elementi che devono caratterizzare la gestione del bene comune per eccellenza, l’acqua.
L’Osservatorio sta procedendo a chiamare Regione Abruzzo, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Autostrada dei Parchi ad un nuovo incontro pubblico per il fine settimana del 16/17 giugno a Teramo, al fine di continuare quel processo di informazione verso la cittadinanza, avviato con ARTA, ASL e Ruzzo Reti SpA nell’incontro del 20 maggio scorso.
L’Osservatorio sta anche continuando ad acquisire documentazione dagli organismi competenti sulla gestione dell’acqua e chiederà un incontro al Prefetto di Teramo per metterlo al corrente delle iniziative intraprese e da intraprendere.
Infine l’Osservatorio invita tutti gli Enti coinvolti a mettere in atto una vera e propria “operazione trasparenza” facilitando l’acquisizione e lo scambio di informazioni verso la collettività: come già ribadito più volte l’Osservatorio è pronto a partecipare a qualsiasi momento di confronto, anche istituzionale, dando il proprio contributo.
L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso è costituito da: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI e Italia Nostra.
L’adesione è aperta a tutte le associazioni interessate e a tutti i cittadini che vogliono impegnarsi su questa problematica.

22.5.17

Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso: bilancio del primo incontro pubblico e prossime iniziative

 
Sabato 20 maggio tantissime persone hanno partecipato all’incontro “Cosa è successo l’8 e il 9 maggio alla nostra acqua?”, organizzato dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso. Dal confronto tra i rappresentanti di ASL, ARTA e Ruzzo Reti SpA, oltre che dagli interventi delle associazioni e dei rappresentanti di Provincia, Comune di Teramo e Parco Gran Sasso-Laga, e di tanti cittadini, sono emersi elementi importanti per la ricostruzione dell’emergenza idrica vissuta nel teramano due settimane fa.
Le conclusioni dell’Osservatorio sui lavori di sabato possono essere così riassunti:
  • nella gestione dell’emergenza si sono verificati ritardi sia nelle procedure di analisi che nelle comunicazioni;
  • il sistema di comunicazione tra gli enti di controllo e verso sindaci e cittadinanza deve essere rivisto e sicuramente migliorato: peraltro tutti gli enti hanno riconosciuto come l’emergenza abbia evidenziato criticità nella comunicazione, tanto da annunciare la predisposizione di un nuovo protocollo operativo;
  • il sistema di controllo e analisi deve essere reso più facilmente e rapidamente accessibile e comprensibile;
  • gli stessi enti di controllo e gestione non hanno ad oggi il quadro completo degli interventi effettuati durante la gestione commissariale, mentre i cittadini hanno potuto apprendere che esiste un tavolo di confronto regionale sulla problematica solo a seguito dei problemi resi noti a dicembre 2016 e della crisi dell’8 e 9 maggio;
  • l’aver trovato sostanze che non dovrebbero essere presenti nell’acqua, al di là delle concentrazioni riscontrate, dimostra che il sistema di approvvigionamento idrico ha una permeabilità che potenzialmente rappresenta un pericolo, considerata la contiguità con i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le gallerie autostradali;
  • va approntato un sistema di partecipazione nella gestione di questa problematica, partendo da quanto prevede la legge: a tal proposito l’Osservatorio ricorda che fin dal 2007 (art. 2, comma 461, Legge n. 244/2007) è previsto l’obbligo per gli enti concedenti di coinvolgere le associazioni dei consumatori in vari aspetti della gestione dei servizi erogati, e che le normative di settore impongono la massima trasparenza sui dati ambientali;
  • l’affidamento dei prossimi interventi per la messa in sicurezza all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare costituisce un ulteriore elemento di preoccupazione: l’Osservatorio giudicherebbe un grave errore insistere su una gestione della problematica sul modello commissariale, senza un reale confronto e senza il coinvolgimento delle comunità locali.
L’Osservatorio valuta molto positivamente la volontà, annunciata dal Presidente della Provincia di Teramo, di chiedere alla Regione di coinvolgere l’Osservatorio stesso nel confronto avviato sul tema della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso. Se questa offerta dovesse essere fatta propria dalla Regione, l’Osservatorio è pronto a partecipare e a dare il proprio contributo.
In ogni caso, secondo quello che è stato fin da subito il nostro obiettivo, l’Osservatorio continuerà ad organizzare incontri pubblici allo scopo di conoscere e fornire ai cittadini una corretta informazione. Per questo, come è stato anticipato nel corso dell’incontro di sabato, si chiederà ai gestori dell’autostrada, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e alla Regione di partecipare ad un prossimo incontro pubblico da organizzare nel giro di un paio di settimane, per confrontarsi sull’attuale grado di sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, sulle sue carenze e sui programmi per la sua messa in sicurezza definitiva.
L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso è costituito da: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI e Italia Nostra.
L’adesione è aperta a tutte le associazioni interessate e a tutti i cittadini che vogliono impegnarsi su questa problematica.

20.5.17

La messa in sicurezza dell'acquifero affidata all'Istituto di Fisica Nucleare del Gran Sasso?


Alla vigilia della prima iniziativa dell' Osservatorio Indipendente delle Acque del Gran Sasso registriamo la positiva interpellanza d'urgenza congiunta dell'On. Serena Pellegrino e del Capogruppo Giulio Marcon di Sinistra Italiana tenutasi ieri mattina alle ore 10 presso la Camera dei Deputati. 
Restiamo basiti e sconcertati dalla risposta del Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi che ha di fatto messo in luce le gravi inefficienze della Regione Abruzzo la quale, avendo costituito dal 2011 una Commissione Tecnica per la valutazione della completa messa in sicurezza della protezione del sistema idrico Gran Sasso, solo dal 13 ottobre del 2014 ha individuato la necessità di acquisire gli atti della messa in sicurezza dell'acquifero a partire dall'intervento del Commissario Delegato nonché la necessità di attivare un piano di sicurezza complessivo dell'acquifero ed un monitoraggio continuo tra la Ruzzo Reti e la Direzione Regionale Sanità.
Inoltre nella ricostruzione del Sottosegretario emerge purtroppo, tramite l'ordinanza n°66 del 22 marzo 2013 emessa dal Capo del dipartimento della Protezione Civile, che l'Istituto Nazionale Fisica Nucleare, uno degli elementi di grave criticità per la sicurezza del nostro acquifero, è stato individuato quale Amministrazione competente in regime ordinario per il completamento delle iniziative avviate dal Commissario ed al quale è stata trasferita tutta la documentazione (progetti, documenti sui lavori effettuati e documenti contabili). 
Sono dunque tre anni che le autorità preposte devono condividere e comprendere cosa fare del più grande bacino idrico del centro Italia minacciato da impegni non mantenuti.
Proprio per seguire le vicende ed individuare le “assurde” situazioni che vengono a galla,
Le Associazioni ambientaliste e sociali teramane hanno costituito l’Osservatorio. 
Dopo il primo incontro, che si terrà oggi, sabato 20 maggio alle ore 16,30, nella sala Polifunzionale della Provincia, ne seguiranno altri:
• per capire bene il grado di sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso (caratterizzato da due realtà potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i trafori autostradali A24);
• per confrontarsi con le istituzioni sui loro programmi per la messa in sicurezza definitiva delle acque del Gran Sasso, visto che sono in corso da mesi riunioni a livello regionale che stanno ipotizzando nuovi interventi. 
Le Associazioni cittadine che promuovono l’Osservatorio: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI e Italia Nostra e molti cittadini che hanno aderito personalmente.

19.5.17

Domenica 21 maggio: la Natura raddoppia con la Giornata delle Oasi

 
Domenica 21 maggio torna la “Giornata della Oasi”, un’occasione straordinaria per celebrare la biodiversità del nostro Paese, ricchissimo di ambienti e specie naturali.
Quest'anno, grazie all’accordo siglato con l’Arma dei Carabinieri, alla tradizionale manifestazione del Panda si affiancherà anche la quinta edizione di “RiservAmica” dei Carabinieri Forestali. Saranno quindi oltre 200 le oasi, i parchi e le riserve che si potranno visitare per scoprire i tesori nascosti della natura italiana: dal nord al sud d’Italia ci attendono lupi, orsi, aquile, aironi, lontre, cervi e daini custoditi negli angoli più belli e suggestivi del nostro Paese.
Oltre alle Oasi WWF, anche le Riserve dello Stato, la cui gestione da quest’anno è passata all’Arma dei Carabinieri, saranno aperte al pubblico con un ricchissimo programma di visite gratuite, eventi, giochi e animazione.
Mancheranno all’appello soltanto la storica Oasi di Atri, nella quale si stanno completando i lavori al centro visite, e l’appena arrivata Oasi Marina di Vasto, affidata da pochi giorni: per entrambe l’appuntamento è rinviato alle iniziative della prossima estate.
Il nostro è un Paese straordinariamente ricco di biodiversità: la sua fauna conta oltre 58.000 specie, mentre sono presenti circa 8.100 specie di piante autoctone di cui 1.460 endemiche, un valore che fa dell’Italia il Paese col più alto numero di specie vegetali d’Europa.
“E se si parla di biodiversità e di natura, non si può non parlare dell’Abruzzo!”, dichiara Luciano Di Tizio, delegato regionale del WWF Italia. “La nostra regione è veramente straordinaria: dalle dune costiere al ghiacciaio del Calderone è un continuo susseguirsi di ecosistemi meravigliosi che ospitano specie vegetali e animali unici al mondo. Per tutelarli l’Abruzzo ha un sistema di aree naturali protette di cui fanno parte anche le Oasi WWF e le Riserve dello Stato che questa domenica apriranno le loro porte gratuitamente a quanti vorranno visitarle”.
 
Per l’Abruzzo sarà una vera e propria Festa della Natura con decine di eventi, escursioni, laboratori, incontri divulgativi, giochi e attività per bambini.
“Del resto, far conoscere la natura della nostra regione è fondamentale per far capire anche quanto essa sia delicata e quanto sia importante tutelarla”, conclude Luciano Di Tizio. “Nonostante questo immenso patrimonio, infatti, la biodiversità in Italia è costantemente a rischio. Caccia senza regole, bracconaggio, consumo del territorio, distruzione di habitat, impoverimento dei boschi, inquinamento di fiumi e laghi: le minacce alla natura sono veramente tante a partire da quelle contro specie simbolo come il Lupo, di cui vengono uccisi ogni anno circa 300 esemplari e per il quale si vorrebbe reintrodurre la possibilità di caccia. Anche per questo, come WWF, stiamo conducendo una battaglia molto difficile che chiediamo a tutti di sostenere. Abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi straordinaria dal titolo SOSLupo: inviando un sms al 45524 fino al 22 maggio si potrà contribuire con una piccola donazione di 2 euro: siamo convinti che tanti abruzzesi aderiranno a questa campagna”.
 
Il Programma di domenica 21 maggio 2017
Sono sette (4 Oasi WWF e 3 Riserve dello Stato) le aree protette che si potranno visitare gratuitamente in Abruzzo in occasione dell’edizione 2017 della Giornata delle Oasi.
Tutte offrono un programma di visite e attività.
 
Oasi WWF delle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi (AQ)
Le attività inizieranno alle ore 10:
Visita guidata “All’interpretazione ambientale di un tratto di Fiume”
Mostra ed esposizione disegni “SOS Lupo” a cura dei bambini degli Istituti Scolastici di Avezzano, Pescina e Sulmona.
“Viva il Lupo”, lettura ad alta voce e laboratorio didattico artistico per bambini e ragazzi.
Escursione lungo il sentiero geologico dalle sorgenti di Cavuto a Castrovalva.
 
Oasi WWF del Lago di Penne (PE)
Le attività inizieranno alle ore 10:
Laboratorio di tessitura e di arazzeria pennese
Volo del drone per il monitoraggio ambientale
Visite all’area floro-faunistica dell’Oasi (Centro anatre, Centro lontra e Orto botanico)
Dimostrazione a cura del Nucleo Cinofilo Antiveleno dei Carabinieri Forestali dell’impiego degli sniffer-dog (cani addestrati a individuare tracce di veleno o bocconi avvelenati per la loro rimozione)
 
Oasi WWF del Lago di Serranella di Altino, Casoli, Sant’Eusanio del Sangro (CH)
Le attività inizieranno alle ore 10:
Passeggiate naturalistiche lungo i sentieri dell’Oasi
Lezione gratuita di avvicinamento al Nordic Walking
La Natura in un click. Mini corso per fotografi naturalisti in erba
 
Oasi WWF delle Cascate del Rio Verde di Borrello (CH)
Le attività inizieranno alle ore 10:
Passeggiate naturalistiche lungo i sentieri dell’Oasi
 
Riserva dello Stato di Feudo Intramonti e Colle di Licco (AQ)
Le attività inizieranno alle ore 9.30:
Passeggiate naturalistiche lungo i sentieri della Riserva
Incontro pubblico sulla tutela della fauna selvatica e del territorio della Riserva
Incontro pubblico sulla convivenza tra Uomo e Orso
Incontro pubblico sul Cavallo Persano, una razza allevata dall’Arma dei Carabinieri
Incontro pubblico sull’interpretazione della Natura
Mostre e laboratori creativi
 
Riserva Naturale Orientata Monte Velino
Le attività inizieranno alle ore 9.30:
Passeggiate naturalistiche lungo i sentieri della Riserva
Incontro pubblico sulla tutela della fauna selvatica e del territorio della Riserva
Incontro pubblico sui progetti di conservazione del Grifone e dell’Aquila reale
Laboratori didattici di educazione e interpretazione ambientale
 
Riserva Lago di Campotosto (AQ)
Le attività inizieranno alle ore 10:
Passeggiate naturalistiche lungo i sentieri della Riserva
Attività di inanellamento degli uccelli
Laboratori sensoriali di educazione ambientale
 
Tutti i programmi si trovano sul sito www.wwf.it.

18.5.17

Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso: sabato 20 maggio confronto pubblico a Teramo

 
“Cosa è successo l’8 e il 9 maggio alla nostra acqua?”: sarà questa la domanda che l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso rivolgerà ai rappresentanti di ASL, ARTA e Ruzzo Reti SpA nel corso dell’incontro pubblico che l’Osservatorio ha organizzato sabato 20 maggio alle ore 16.30 presso la sala polifunzionale della Provincia in via Comi n. 11 a Teramo.
Saranno presenti all’incontro Francesco Chiavaroli, Direttore Generale dell’ARTA, Antonio Forlini, Presidente della Ruzzo Reti SpA, e dirigenti della ASL. Ad oggi hanno assicurato la loro presenza anche Renzo Di Sabatino, Presidente della Provincia di Teramo, e Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ma sono stati invitati anche il Presidente, gli assessori e i consiglieri della Regione Abruzzo, più tutti i sindaci della provincia di Teramo.
Fornire un’informazione completa su quanto è avvenuto nel corso dell’ultima emergenza idrica è un dovere degli organismi di gestione e controllo del bene comune per eccellenza, l’acqua.
Come Osservatorio siamo nati proprio per comprendere la situazione dell’acquifero che rifornisce più di metà degli abruzzesi: stabilire con certezza cosa è successo tra l’8 e il 9 maggio (e nei giorni immediatamente precedenti) è un passaggio fondamentale. Come abbiamo detto fin dalla costituzione non è nostro interesse fare indagini (che invece spettano alla magistratura); non è nostra volontà rincorrere l’ultima analisi mancante perché le analisi devono essere fornite a tutti i cittadini in maniera trasparente e accessibile; non è nostro intenzione sostituirci agli organismi di controllo, ma assicuraci che questi svolgano i loro compiti e informino la cittadinanza.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a tentativi, più o meno marcati, di “scaricabarile”, a critiche più o meno esplicite a funzionari e dirigenti di organismi di controllo, a sindaci che hanno avviato campagne di analisi in autonomia: a nostro parere tali situazioni dimostrano un certo grado di confusione che si può superare solo attraverso un confronto partecipato e trasparente.
Ed è quello che, come Osservatorio, vogliamo promuovere.
Dopo questo primo incontro, infatti, ne seguiranno altri:
  • per capire bene il grado di sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso (caratterizzato da due realtà potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i trafori autostradali A24);
  • per confrontarsi con le istituzioni sui loro programmi per la messa in sicurezza definitiva delle acque del Gran Sasso, visto che sono in corso da mesi riunioni a livello regionale che stanno ipotizzando nuovi interventi.
Nel frattempo l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso continua a crescere. Con le ultime adesioni del CAI e di Italia Nostra salgono a 10 le associazioni cittadine che promuovono l’Osservatorio: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI e Italia Nostra.
L’adesione è aperta a tutte le associazioni interessate e a tutti i cittadini che vogliono impegnarsi su questa problematica.

Il Cammino del Cerrano

 
Il WWF Teramo ha aderito a "Il Cammino del Cerrano", un'escursione che si svolgerà domenica 21 maggio in occasione della 17° edizione della giornata nazionale dei sentieri del CAI (Club Alpino Italiano) e in concomitanza della giornata mondiale della biodiversità, organizzata dall'associazione delle Guide del Cerrano in collaborazione con l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano.
"Il Cammino" è un'escursione panoramica alla scoperta delle bellezze storico e naturalistiche che circondano l'area marina protetta e le cittadine di Silvi e di Pineto.
La partenza è prevista alle ore 9.30 dal parcheggio antistante al sottopasso ferroviario di Torre Cerrano. Il percorso durerà 3 ore (lunghezza 8 km), con difficoltà media con tratti in salita. Si consigliano scarpe comode e borraccia d'acqua. Possibilità di pranzo al sacco dopo la visita alla torre sulla terrazza antistante.
Durante la giornata sono previste inoltre due visite alla torre alle ore 11 e alle ore 16.
Per informazioni e prenotazioni chiamare al numero 3357930903 oppure scrivere a: eventi@torredelcerrano.it.

16.5.17

Cosa è successo tra l'8 e il 9 maggio alla nostra acqua?

 
Cosa è successo tra l'8 e il 9 maggio alla nostra acqua?
Una semplice domanda a cui l'Osservatorio indipendente sulle acque del Gran Sasso proverà a dare una risposta sabato 20 maggio alle ore 16.30 presso la sala  polifunzionale della Provincia in via Comi n. 11 a Teramo.
Abbiamo invitato a confrontarsi tutti i soggetti che hanno gestito l'emergenza: ARTA, ASL e Ruzzo Reti.
Sono invitati tutti i cittadini e i rappresentanti di tutte le Istituzioni.
Non mancate!

13.5.17

Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso: prime iniziative


Ieri sera si è svolta una prima riunione dell’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso. L’Osservatorio, nato su iniziativa di alcune associazioni cittadine, vede ad oggi la partecipazione di: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia e FIAB.
L’adesione è aperta a tutte le associazioni interessate e a tutti i cittadini che vogliono impegnarsi su questa problematica. E sono già tanti i singoli cittadini che hanno segnalato la loro disponibilità anche come professionisti (avvocati, medici, biologi, ecc.).
C’è molta preoccupazione, ma anche una grandissima volontà di partecipazione alla quale tutti sono chiamati a dare una risposta.
L’Osservatorio si muoverà su tre obiettivi principali:
  1. Verificare cosa è successo tra l’8 e il 9 maggio (e nei giorni immediatamente precedenti). Non è scopo dell’Osservatorio fare indagini, perché per quello c’è già l’inchiesta della magistratura che verificherà eventuali responsabilità. Né interessa all’Osservatorio partecipare alla ricerca dell’ultima analisi mancante. Il compito dell’Osservatorio sarà quello di pretendere dagli Enti competenti di fare quello che impone la legge e che imporrebbe il loro stesso mandato di gestori di un bene primario come l’acqua: essere trasparenti!
  2. Avviare un confronto con gli Enti competenti per comprendere cosa non funziona nel sistema di approvvigionamento idrico dal Gran Sasso. Come sappiamo l’acqua del Gran Sasso è prelevata nelle immediate vicinanze di due realtà potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i trafori autostradali A24. Su questo sistema sono stati spesi milioni di euro, più di 80 solo attraverso la struttura commissariale. Cosa si voleva fare? Cosa è stato fatto? Cosa non è stato fatto? Anche su questo gli Enti competenti hanno l’obbligo di informare i cittadini.
  3. Comprendere quali sono gli attuali programmi per la messa in sicurezza definitiva delle acque del Gran Sasso. Sappiamo che sono in corso da mesi delle riunioni a livello regionale che stanno ipotizzando nuovi interventi. Anche per questo aspetto è indispensabile che le istituzioni informino i cittadini e si aprano al confronto.
Per perseguire questi obiettivi l’Osservatorio, oltre ad aver avviato l’accesso agli atti per raccogliere informazioni, intende organizzare innanzitutto una serie di incontri pubblici aperti a tutti per confrontarsi con le istituzioni che stanno gestendo queste problematiche.
Sul primo aspetto inviteremo ARTA, ASL e Ruzzo Reti SpA ad un confronto pubblico già nella prossima settimana, e porremmo loro una semplice domanda: “Cosa è successo?”. È doveroso, infatti, che i tre soggetti che hanno gestito l’emergenza raccontino nel dettaglio cosa si è verificato e come funziona il sistema di allerta in caso di situazioni problematiche. Come Osservatorio siamo fiduciosi che questi organi vorranno approfittare di questa occasione per informare la cittadinanza.
La prossima riunione dell’Osservatorio è fissata per martedì 16 maggio alle ore 18 presso la sede del WWF in via De Vincentiis n. 1 (Edificio Croce Rossa) a Teramo.

11.5.17

L’Abruzzo protagonista della campagna per la salvaguardia del Fratino

 
Nei prossimi giorni l’Abruzzo sarà protagonista della campagna per la salvaguardia del Fratino. Aderendo alla Giornata Nazionale del Fratino promossa in tutta Italia dal Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino, iniziative si svolgeranno il 12 Maggio nella Riserva regionale della Lecceta di Torino di Sangro, il 13 maggio nell’area del vastese e nella Riserva regionale del Borsacchio, il 14 maggio a Martinsicuro e a Pescara, il 15 maggio a Pineto, il 16 maggio ad Alba Adriatica e Tortoreto e il 17 maggio a Giulianova.
In particolare l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, il WWF Teramo e i volontari della Riserva naturale del Borsacchio hanno lanciato tre diverse iniziative sulla costa teramana per la tutela di questo piccolo limicolo in forte decremento e a serio rischio di estinzione a causa delle difficoltà riproduttive che incontra lungo le spiagge dove depone le uova.
I dati rilevati con i censimenti negli ultimi quattro anni dimostrano che la nidificazione del Fratino avviene in maggioranza all’interno di aree protette costiere che in provincia di Teramo sono la Riserva regionale del Borsacchio e l’Area Marina Protetta Torre Cerrano. È quindi importante porre particolare attenzione alle attività di pulizia delle spiagge per cui è fondamentale la collaborazione dei comuni: a fronte di una riuscita della riproduzione con alte percentuali nei Comuni di Pineto e Silvi, dentro e fuori le zone più delicate dell’Area Marina Protetta, nel Comune di Roseto degli Abruzzi, che ancora non trova un percorso gestionale della Riserva del Borsacchio, le percentuali di successo riproduttivo scendono.
 
I tre appuntamenti:
 
Sabato 13 maggio nella Riserva regionale del Borsacchio.
Uscita di osservazione ornitologica guidata dagli esperti nella Riserva. L’appuntamento è alle ore 15,30 al Lido Bora Bora alla fine di Via Makarska a Roseto degli Abruzzi.
Tra gli esperti che guideranno il gruppo: Adriano De Ascentiis, Direttore della Riserva regionale Oasi dei Calanchi di Atri, i due fotografi ed esperti birdwatcher, Davide Ferretti e Marco Cirillo, autori tra l’altro dell’avvistamento dell’Aquila minore al Borsacchio nello scorso inverno, Marco Cervellini, botanico e Responsabile dell’Area Floristica di Civitanova Marche, e Alberto Zocchi, naturalista autore del progetto del Sito di Interesse Comunitario del Borsacchio. A coordinare il gruppo, Marco Borgatti, conoscitore della riserva e Direttore del Corso Guide del Borsacchio.
 
Domenica 14 maggio a Martinsicuro nei pressi del Biotopo costiero.
Uscita alla ricerca dei nidi di Fratino per individuare i pulli appena nati. L’appuntamento è alle ore 16 presso il Lido La rosa blu nel lungomare nord.
A guidare il gruppo sarà Fabiola Carusi, coordinatrice per il WWF Abruzzo delle attività sul Fratino, che fornirà informazioni sulla specie e sull’ecosistema costiero.
 
Lunedì 15 maggio a Pineto nell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano.
Seminario per la presentazione del Progetto SalvaFratino 2017, un incontro pubblico di approfondimento sulle attività dell’AMP Torre del Cerrano, del WWF e delle altre realtà regionali impegnate nella tutela del Fratino. L’appuntamento è alle ore 15,30 nella Saletta riunioni al terzo piano di Torre Cerrano, S.S. 16 Adriatica Km 431 a Pineto.
Interverranno, tra gli altri: Marina De Ascentiis del Consiglio di Amministrazione dell’AMP Torre del Cerrano; Alessia Ferretti, Responsabile del progetto SalvaFratino dell’AMP Torre del Cerrano; Andrea Natale, Direttore della Riserva regionale della Lecceta di Torino di Sangro, Nicoletta Di Francesco, Presidente WWF Chieti-Pescara; Stefano Taglioli del Gruppo Fratino di Vasto; Fabiola Carusi, coordinatrice per il WWF Abruzzo delle attività sul Fratino. A moderare il tavolo di lavoro Fabio Vallarola, Direttore dell’AMP Torre del Cerrano e Commissario della Riserva regionale del Borsacchio.
 
La partecipazione a tutti e tre gli eventi, svolti in collaborazione con l’Associazione delle Guide del Cerrano, è aperta a tutti, gratuita e ha validità per l’acquisizione di crediti per il Corso Guide del Borsacchio.

Aperitivi scientifici: venerdì 12 maggio si parla di cambiamenti climatici

Quarto appuntamento con gli Aperitivi scientifici del WWF Teramo: domani venerdì 12 maggio alle ore 18.30 presso il Bar San Matteo, in Largo San Matteo a Teramo, incontreremo Domenico Cimini, Ricercatore CNR, Affiliato CETEMPS - Università degli Studi dell’Aquila.
Titolo dell’incontro “Osservare il clima che cambia: cattive notizie dal fronte nord-occidentale”.
Il tema dei cambiamenti climatici e delle politiche energetiche è di grandissima attualità visto il dibattito a livello internazionale, seguito all’approccio negazionista del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e considerato che si sta avviando la discussione in Italia sulla nuova Strategia Energetica Nazionale.
Grazie al dott. Cimini si potrà avere un quadro della situazione attuale e delle ricerche scientifiche condotte in tutto il mondo che attestano in maniera incontrovertibile le responsabilità dell’azione umana sui cambiamenti climatici e l’urgente necessità di porre in essere misure concrete per invertire la rotta.

10.5.17

Nasce l'Osservatorio sull'acqua del Gran Sasso d'Italia


Dopo circa 12 ore da incubo, questa mattina è arrivata la comunicazione della Prefettura che l’emergenza idrica nel teramano sarebbe rientrata.
Le nuove analisi rileverebbero dati conformi alla normativa vigente.
L’auspicato superamento dell’emergenza, da chiarire con dati alla mano, però non fa venire meno i problemi che permangono e che sono gli stessi evidenziati 15 anni fa.
L’approvvigionamento idrico di metà degli Abruzzesi dipende dalla falda del Gran Sasso che è a contatto con due fonti potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le gallerie autostradali A24. Per la messa in sicurezza di questo sistema fu anche nominato un commissario che ha avuto a disposizione milioni di euro che evidentemente però non sono stati sufficienti.
È da questa semplice verità che si deve ripartire se non si vuole vivere nuovamente la situazione paradossale di ieri quando una delle popolazioni più fortunate per l’abbondanza di risorse idriche si è ritrovata a litigare nei supermercati per le bottigliette di acqua minerale.
Le Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness e ARCI credono che sia arrivato il momento di affrontare una volta per tutte questa situazione.
Nel 2002 fu la società civile a far emergere i problemi del Gran Sasso, ma fu poi messa da parte da una gestione commissariale che non lasciò spazio a nessun tipo di partecipazione e dal disinteresse della classe politica e amministrativa che si dimenticò del problema.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ora si tratta di riprendere gli spazi di confronto necessari.
Le Associazione auspicano che si possa creare un movimento partecipato a partire dal territorio teramano e invitano le altre associazioni e i cittadini ad aderire ad un “Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso d’Italia”.
Primo obiettivo di questo Osservatorio sarà ottenere tutte le informazioni con i relativi dati dei prelievi effettuati in questo periodo di crisi: la massima trasparenza su quanto è accaduto, oltre ad essere prevista dalla legge, rappresenta l’unica strada per restituire ai cittadini la fiducia verso gli enti di gestione e quelli di vigilanza.
Secondo obiettivo è la convocazione, già nella prossima settimana, di un incontro cittadino per un confronto pubblico con tutti gli enti competenti per comprendere cosa è effettivamente successo nella giornata di ieri, qual è il grado di sicurezza del sistema di approvvigionamento idrico dal Gran Sasso e cosa deve essere fatto nel concreto per migliorarlo.
Tanti anni fa furono proprio le associazioni ambientaliste insieme alle altre associazioni della società civile ad avviare e portare avanti la battaglia per la difesa dell’acqua del Gran Sasso contro il terzo traforo e l’ampliamento dei Laboratori dell’INFN: ora si tratta di ricreare quel movimento ampio e trasversale per garantire nuovamente la sicurezza della nostra e delle generazioni future.
 
Chi è interessato può scrivere a teramo@wwf.it.

Emergenza idrica nel teramano: 15 anni non sono bastati per fare chiarezza

 
Di seguito il comunicato del WWF Abruzzo diffuso ieri sera.
 
“A seguito dei prelievi effettuati al Traforo del Gran Sasso, l’ARTA ha giudicato l’acqua in uscita non conforme, pertanto il SIAN dell’ASL di Teramo ha disposto l’uso per soli fini igienici. Sino a nuova disposizione è vietato l’uso potabile”: in queste poche righe, pubblicate sul sito di Ruzzoreti Spa, il dramma dei comuni del Teramano, capoluogo compreso, costretti ad affrontare l’ennesima crisi idrica. La prima denuncia del WWF sui problemi dell’acqua del Gran Sasso risale al 2002. Da allora sono stati spesi milioni di euro, sono state diffuse centinaia di rassicurazioni, presentati decine di esposti, ci sono stati un processo e un commissariamento… Evidentemente con ben pochi risultati se si continuano a verificare problemi.
Oggi è scattato il divieto di bere l’acqua dei rubinetti, determinato dai primissimi risultati dei rilievi dell’ARTA, che ha trovato “non accettabile” l’odore e il sapore dei campioni prelevati. Sono in corso approfondimenti e sono state disposte ulteriori indagini con il coinvolgimento anche dell’università di Padova. Si avranno notizie più approfondite solo nei prossimi giorni. Intanto il disagio resta. Devono spiegarci cosa è successo, ma bisogna anche imporre un cambio radicale della gestione di una risorsa così importante e assurdamente non adeguatamente gestita.
 
AGGIORNAMENTO: la Prefettura ha comunicato che la crisi è rientrata perché le nuove analisi hanno dato esiti conformi alla normativa vigente. A maggior ragione è arrivato il momento del cambiamento nella gestione ormai non rinviabile.

5.5.17

Vandalismi e disattenzione mettono a rischio il Fratino

Roseto degli Abruzzi, prima
Roseto degli Abruzzi, dopo

La tutela del Fratino dovrebbe essere un dovere e un interesse di tutti. Da un lato questa specie è tutelata da leggi nazionali e da accordi internazionali, dall’altro la sua conservazione può rappresentare anche un investimento per quelle amministrazioni e quegli operatori che sanno fare della tutela ambientale un volano per l’economia turistica.
Proprio per questo appaiono ancora più gravi i quattro episodi che si sono verificati recentemente in varie località della costa teramana.
L’altro ieri i volontari del WWF hanno trovato divelto un tratto della piccola recinzione che avevano posto a tutela della Spiaggia del Fratino e del Giglio di mare ad Alba Adriatica. La recinzione era stata messa a punto grazie ai fondi e al lavoro dei volontari che lo scorso 26 aprile hanno anche organizzato la terza edizione del Fratino Day coinvolgendo insegnati e alunni dell’Istituto comprensivo di Alba Adriatica.
Danno simile sulla spiaggia di Silvi nell’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano” dove un fuoristrada è entrato in spiaggia, nella zona della pineta del Cerrano, e ha distrutto il lavoro fatto nell’ultima settimana dagli operai dell’Area Marina Protetta per posizionare paletti e funi a delimitazione dei preziosi ambienti di duna. In questo modo, oltre a danneggiare molte specie di piante protette, è stato distrutto un nido di Fratino. Episodio di vandalismo non isolato, considerato che pochi giorni prima, è stato anche rovinato uno dei cartelli di benvenuto al Parco marino con il disegno di una svastica.
E se a Tortoreto sono state rubate dal nido le uova che erano state deposte, ancora più grave appare quanto accaduto a Roseto degli Abruzzi dove, nonostante le segnalazioni, è stata effettuata la pulizia con mezzi meccanici in un tratto di spiaggia sul lungomare nord dove aveva già nidificato una coppia di fratini. Ovviamente il nido, che oltretutto era evidenziato da una piccola rete protettiva, è stato distrutto ed è saltata la cova.
“Garantire la sopravvivenza di questa specie dovrebbe essere un impegno di tutti” dichiara Fabiola Carusi, responsabile del WWF Abruzzo per il Progetto Salvafratino. “Ricordiamo che il Fratino, nonostante il lavoro dei volontari e le azioni di qualche amministrazione più avveduta, continua ad essere a serio rischio di scomparsa dalle nostre spiagge. E questo rappresenterebbe un danno enorme, sia dal punto di vista ambientale che economico. Proprio per questo, gli atti di Alba Adriatica, Roseto degli Abruzzi, Silvi e Tortoreto sono molto gravi e sarebbe ora che si individuasse qualche responsabile, mettendo in atto azioni di prevenzione e, laddove necessario, repressione”.
 

4.5.17

Aree protette in Abruzzo: le associazioni lanciano una proposta di legge regionale

 
WWF, Legambiente, Ambiente e/è vita, Federparchi e Lega COOP hanno consegnato all'Assessorato ai Parchi una bozza di nuova Legge quadro sulle Aree protette abruzzesi.
“Abbiamo concluso un lavoro di rielaborazione della proposta di Legge quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo che modifica la Legge 38/1996 – dichiarano i firmatari della nuova proposta – e che è frutto di una visione condivisa e volta a formulare un testo adeguato per affrontare le sfide sulle strategie globali per frenare la perdita di biodiversità e valorizzare al meglio le aree protette presenti nella regione Verde d'Europa.”
Nei contenuti della nuova proposta, consegnata questa mattina all'assessore Di Matteo e agli uffici regionali competenti, si è cercato di valorizzare l’esperienza maturata in questi anni dalle aree protette di una regione che tutela specie e habitat tra i più importanti d’Europa. È stato in particolare sottolineata l’importanza del Parco regionale esistente e dell’intero sistema delle Riserve, in sinergia con i Parchi nazionali, cercando di porre le basi per la costruzione della Rete ecologica regionale valorizzando le Infrastrutture verdi, al fine di dare piena attuazione alle strategie Europee e nazionali per la tutela della Biodiversità.
Nel sistema di governance della nuova proposta di legge, si punta ad una programmazione unitaria delle risorse economiche dei progetti di conservazione di tutte le aree protette d’Abruzzo, a mettere a valore i successi ottenuti dai Parchi nazionali e al rilancio dell’Appennino Parco d’Europa che rappresenta ancora l’unica strategia di successo per la natura, la bellezza e la cultura delle aree interne.
Questo nuovo testo nasce dal coinvolgimento delle associazioni, delle aree protette e di Federparchi, con l'intento di costruire, insieme con la Regione, un percorso trasparente e valido, anche per far sì che la stessa Regione si doti di un serio Programma triennale per le aree naturali protette presenti in Abruzzo, attraverso il quale pianificare le risorse e le opportunità progettuali messe a disposizione dei territori protetti e delle comunità interessate.

Domani in discussione un impianto di mitilicoltura nel mare davanti a Roseto degli Abruzzi

I fattori di pressione sul Mar Mediterraneo
La Conferenza regionale della pesca marittima e acquacoltura nella seduta già convocata per venerdì 5 maggio prossimo sarà chiamata a valutare la proposta di istituzione di due impianti di acquacoltura per la produzione di cozze per complessivi 2,4 milioni di metri quadri di mare di fronte alla costa di Roseto degli Abruzzi. C’è già un precedente: la stessa Conferenza nella riunione del 10 marzo scorso esaminò una analoga proposta che prevedeva un impianto da 2,5 milioni di metri quadrati (1 km x 2,5 km) davanti San Vito Chietino. Una proposta respinta: “Il parere – si legge sul verbale della seduta - viene reso negativamente in ragione dell’eccessiva ampiezza dell’impianto, che confligge con altri usi del mare ed altri mestieri di pesca, e del fatto che la Conferenza ha riscontrato nelle motivazioni addotte a supporto i profili di approssimazione e di incongruenza verbalizzati, anche con riferimento alla presunta natura biologica delle produzioni. La Conferenza approva all’unanimità la sintesi resa dall’Assessore e formula conseguentemente avviso contrario alla richiesta”.
Nei loro interventi in quella sede sia la rappresentante dell’Istituto Zooprofilattico che quelli dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, al di là delle criticità intrinseche al progetto giustamente evidenziate, spiegarono che è necessario prima di qualsiasi atto che di fatto comporta la privatizzazione di un tratto di mare, un Piano di Utilizzazione delle Acque. Appare infatti evidente – come il WWF Internazionale ha sottolineato nel suo recente studio MedTrends sugli scenari di sviluppo di tutte le attività produttive nel Mediterraneo – che senza un piano generale di tutta la costa abruzzese qualsiasi scelta rischia di penalizzare altre attività, ad esempio piccola pesca e diporto nautico, che agiscono nella stessa area, determinando illogici e immotivati privilegi a coloro che per primi fanno domanda, e di aumentare a dismisura gli impatti ambientali su una risorsa comunque limitata.
«Gli allevamenti in mare, in particolare quelli di cozze, hanno – spiega il delegato regionale WWF Luciano Di Tizio - un impatto sull'ecosistema enorme, e vanno necessariamente sottoposti a una valutazione ambientale. Ci sono inoltre atti prioritari fondamentali senza i quali la Regione non potrà concedere alcuna concessione. Il Regolamento CE 854/04 prevede infatti che gli Stati membri provvedano a classificare le zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi e a istituire un Sistema di Sorveglianza sulle zone di classificazione e sugli impianti di produzione che permetta un costante monitoraggio della salubrità di tali prodotti e della qualità igienico-sanitaria delle acque. Lo stesso regolamento definisce anche la classificazione sanitaria delle acque marine per la produzione dei molluschi bivalvi».
«Va anche considerato – aggiunge il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – che nonostante gli allevamenti siano creati per la stragrande maggioranza con fondi pubblici non ci sono adeguati vincoli sulla corretta gestione né l’obbligo di utilizzo di materiali a basso impatto. Così oggi le spiagge sono invase dalle reti di plastica delle "calze" con cui vengono allevati i mitili gettate in mare dopo il loro utilizzo. È necessario inoltre, al di là dell’indispensabile Piano regionale di utilizzazione delle acque, la procedura di VAS e, considerando l'impatto che tali realizzazioni hanno sulle coste e sulle specie protette, una Valutazione di Incidenza per ogni singolo allevamento. Non si tratta di essere pregiudizialmente contrari agli impianti di acquacoltura, ma di garantire le condizioni affinché tali impianti non contribuiscono a danneggiare il già compromesso ecosistema marino».
Il WWF sottolinea infine come sia assurdo che la Conferenza regionale della pesca marittima e acquacoltura, che ha il “fine di sviluppare una pesca ed un’acquacoltura sostenibili sotto il profilo ambientale” - come recita il sito della Regione - non preveda la presenza di rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell’ambiente ai sensi dell’art. 13 della legge 394/86 e successive modificazioni.