28.8.18

Il WWF chiama all’azione: firma la petizione on-line per salvare il mare dalla plastica

https://www.wwf.it/petizione_plastica.cfm
 
La stagione estiva volge al termine e mai come quest’anno il tema della plastica a mare è stato posto all’attenzione dell’opinione pubblica.
La presenza di plastica negli Oceani è infatti ormai del tutto fuori controllo: ogni anno 8 milioni di tonnellate finiscono nei mari del mondo. Il 95% dei rifiuti del Mar Mediterraneo è composto da plastica, con impatti devastanti. Ben 134 delle specie presenti nel Mare Nostrum sono vittime di ingestione da plastica: tra queste tutte le specie di tartaruga marina che scambiano i sacchetti per prede. Ma non è solo un problema per la fauna. La plastica, infatti, frammentandosi in granuli, viene ingerita dai pesci e finisce nella catena alimentare che spesso ha al vertice l’uomo: in pratica finiamo per mangiarci la plastica che buttiamo.
“Basta farsi una passeggiata sulla battigia dopo una mareggiata per vedere come la maggior parte dei rifiuti spiaggiati sia composto da oggetti in plastica, un materiale nato per durare nel tempo e che invece utilizziamo per i prodotti usa-e-getta”, dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia. “Persino durante le escursioni in montagna in alta quota è facile imbattersi in bottigliette o buste che hanno ormai invaso ogni ambiente. Del resto l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo e solo nel nostro Paese ne vengono consumati ogni anno 2,1 milioni di tonnellate solo per gli imballaggi. Siamo tutti chiamati ad assumere comportamenti più sostenibili, utilizzando prodotti duraturi e facendo sempre una corretta raccolta differenziata. Al tempo stesso le Istituzioni devono agire. I Comuni, seguendo l’esempio di alcune amministrazioni virtuose, devono vietare o fortemente limitare l’utilizzo di prodotti usa-e-getta: in Abruzzo lo ha fatto pochi giorni fa il sindaco di San Vito Chietino ed è un primo passo importante. Il Governo e il Parlamento devono adottare normative che scoraggino l’uso di plastica per i prodotti monouso e devono mettere in campo risorse per eliminare la plastica già rilasciata in ambiente”.
Di fronte a questa situazione il WWF Italia ha lanciato in questi giorni una petizione on-line chiedendo ai cittadini di far sentire la propria voce. La petizione può essere firmata qui e chiede che:
  1. il Governo italiano faccia pressione sulla Commissione Europea perché divenga al più presto realtà la Proposta di Direttiva, annunciata il 28 maggio scorso, che chiede a tutti gli Stati membri di vietare 10 prodotti di plastica monouso (tra cui posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti e bevande);
  2. venga introdotta nel nostro Paese una cauzione sugli imballaggi monouso che stimoli i consumatori a riconsegnare i piccoli imballaggi di plastica a circuiti ben congegnati che favoriscano il loro riciclaggio, diminuendo così i rifiuti, con l’obiettivo del 100% di imballaggi in plastica riciclabili o riutilizzabili entro il 2030;
  3. siano messe fuori produzione in Italia le microplastiche da tutti i prodotti (a cominciare dai detergenti) entro il 2025, confermando anche il divieto delle microplastiche nei cosmetici dal primo gennaio 2020, stabilito dalla Legge di Bilancio 2018;
  4. sia finanziato il censimento degli attrezzi da pesca “fantasma”, cioè dispersi in mare, e il loro recupero e corretto smaltimento in adeguate strutture portuali.
“L'inquinamento da plastica è un problema globale causato dall’eccessivo consumo e da una cattiva o mancata gestione dei rifiuti”, dichiara Luciano Di Tizio, delegato WWF Abruzzo. “All’inizio dell’estate a Pescara con la mostra Il mare del futuro? abbiamo fatto vedere tutto il materiale che si trova sulla nostra costa e che i volontari del WWF continuamente raccolgono. È sciocco e irresponsabile pensare di poterci liberare di oggetti destinati a durare per molti decenni, buttandoli via dopo averli utilizzati per pochi minuti. Ricordiamoci sempre che quello che buttiamo a mare, il mare prima o poi ce lo restituisce!”.

Stop glifosato: stop all’assurdo principio "Chi inquina, viene pagato"


La condanna inflitta da un giudice di San Francisco alla multinazionale Monsanto (oggi della tedesca Bayer), chiamata a risarcire un giardiniere malato in conseguenza dell’impiego continuo di glifosato, sta avendo conseguenze anche in Italia. Il presidente Enrico Rossi, nel chiedere un immediato intervento del Governo, ha pubblicamente annunciato che la Regione Toscana, come aveva già deliberato la Regione Calabria a dicembre del 2016, varerà un provvedimento per escludere dai premi del Piano di Sviluppo Rurale le aziende che fanno uso del diserbante, dichiarato “probabile cancerogeno” dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ed accertato essere molto nocivo per gli organismi degli ecosistemi acquatici dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).
La Toscana del resto aveva già da qualche anno vietato, sia pure con qualche possibile eccezione, l’uso del glifosato in ambito extra-agricolo e ARPA Toscana è fra le poche - insieme con le agenzie della Lombardia e del Veneto - che oggi ricerca con regolarità i residui di questo pesticida nelle acque. La stessa Regione Toscana ha però di recente eliminato il divieto di utilizzo del glifosato in prossimità delle sorgenti captate per uso potabile: un evidente paradosso che deve essere subito sanato.
A livello europeo il permesso all’uso del glifosato, nonostante l’opposizione di numerose organizzazioni, compreso il WWF, riunite in Italia nella Coalizione #StopGlifosato e il voto contrario, tra gli altri, della Francia e dell’Italia, è stato prorogato nel dicembre 2017 per altri 5 anni. Se ne riparlerà nel 2022, ma intanto le Regioni possono fare qualcosa, come dimostra l’esempio della Calabria e della Toscana.
Il divieto di uso del glifosato dovrebbe inoltre essere subito previsto per i siti Natura 2000 e le altre aree naturali protette per il suo accertato impatto sugli organismi acquatici, come hanno già deliberato i Parchi Nazionali del Cilento Vallo di Diano e dell'Appennino Lucano, in base al Decreto del Mipaaf del marzo 2015, in applicazione del Piano di Azione Nazionale sull'uso sostenibile dei pesticidi.
«Chiediamo alla Regione – spiega il delegato Abruzzo del WWF Italia – di allinearsi ai provvedimenti già adottati dalla Regione Calabria e dai due Parchi Nazionali del sud Italia e annunciati dalla Toscana condizionando le premialità e i finanziamenti del PSR Abruzzo 2014-2020 verso la produzione agricola al non uso di una sostanza potenzialmente cancerogena o quantomeno che la rinuncia al glifosato faccia lievitare i punteggi delle aziende agricole che lodevolmente puntano su una produzione più sicura per la salute dei consumatori».
La Regione Abruzzo deve inoltre procedere rapidamente all'integrazione del divieto di utilizzo del glifosato nelle misure di conservazione per le ZSC (Zone Speciali di Conservazione) della Rete Natura 2000 dove sono presenti ecosistemi acquatici, nel pieno rispetto dell'applicazione della Direttiva europea sull'uso sostenibile dei pesticidi.
In Italia del resto i prodotti fitosanitari contenenti il glifosato non possono essere impiegati nelle aree frequentate dalla popolazione quali: parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all'interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie. Ne è inoltre vietato l’impiego in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura e l'uso non agricolo su suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all'80%, nelle aree vulnerabili e nelle zone di rispetto al fine di tutelare le acque sotterranee.
«Un’altra fondamentale esigenza – conclude il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – è quella di ricercare sempre la presenza del glifosato nelle acque tra le analisi di routine che l’ARTA compie sulle acque potabili e di falda. I controlli sono il primo passo per garantire la sicurezza dei cittadini e per comprendere anche la diffusione del fenomeno. Lo strumento necessario ci risulta essere finalmente in fase di acquisto; speriamo si riescano a bruciare per quanto possibile i tempi e che la Regione nei prossimi bilanci metta in primo piano l’esigenza di adeguare l’intera strumentazione dell’ARTA, oggi in parte obsoleta, in difesa della salute di tutti i cittadini».

23.8.18

Orso Bruno Marsicano: se ne parla domani all'Oasi WWF delle Gole del Sagittario

 
Segnaliamo una iniziativa un po' lontana dalla provincia di Teramo, ma comunque molto importante.
Domani, venerdì 24 agosto 2018 alle ore 18, l’Oasi WWF Riserva regionale “Gole del Sagittario”, insieme al Comune di Anversa degli Abruzzi, al WWF Abruzzo e all’Istituto Abruzzese Aree Protette, ha organizzato un incontro pubblico ad Anversa degli Abruzzi dal titolo “Convivere con l’Orso”.
L’incontro costituisce un nuovo momento di informazione e confronto sulla gestione dell’Orso Bruno Marsicano, una delle più importanti risorse del nostro territorio, simbolo della regione Abruzzo.
L’occasione per organizzare l’incontro è nata a seguito della presenza da alcune settimane all’interno dell’Oasi di un orso. L’esemplare, costantemente monitorato dal personale dell’area protetta, non sta creando alcun disturbo, anche perché finora non sono stati riscontrati segnali di “confidenza” o “problematicità”. La sua presenza però non è passata inosservata e così sono stati postati sui social network alcuni filmati in cui l’orso viene inseguito di notte da un auto. Si tratta di comportamenti assolutamente da evitare che possono mettere a rischio la vita di uno degli ultimi esemplari di Orso Bruno Marsicano rimasti e che rischiano di creare problemi anche alle persone.
“L’Orso Bruno Marsicano non è pericoloso per l’uomo”, dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia, che sarà presente all’incontro di venerdì. “Si deve però sempre ricordare che si ha a che fare con un animale di grossa taglia che non deve sentirsi minacciato. La presenza di fauna di assoluto rilievo come orsi, lupi o cervi è molto importante: può costituire un’attrattiva turistica anche perché è la prova di un territorio sano e di un ambiente ben tenuto. Al tempo stesso però ci carica tutti di una responsabilità: facilitare la convivenza tra le attività umane e la presenza di questi animali. La cosa è possibile, basta seguire alcune semplici regole e adottare comportamenti attenti ai luoghi in cui ci si trova”.
Durante l’incontro, oltre a fornire informazioni sull’Orso Bruno Marsicano, si comunicheranno le procedure previste dal Protocollo della Rete di Monitoraggio per l’Orso in Abruzzo e Molise che l’Oasi sta seguendo fin dal primo avvistamento e le misure messe in atto nell’areale dell’Orso, anche grazie a un apposito finanziamento regionale, per affrontare e risolvere eventuali situazioni problematiche.
“Prevenzione, sorveglianza, informazione e supporto ai residenti: ci muoviamo su un percorso ben definito che quando viene applicato garantisce una tranquilla convivenza”, conclude Sefora Inzaghi, direttore dell’Oasi. “La conferma della presenza di un animale così importante nella nostra area protetta ci riempie d’orgoglio e ci spinge a lavorare sempre di più per la tutela di questi luoghi e per la loro valorizzazione. Ma chiediamo l’aiuto di tutti: l’incontro con un orso è sempre emozionante, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo una responsabilità verso questo animale e che l’obiettivo di tutela e conservazione è una priorità che ci deve vedere pronti a collaborare”.

Le dune e le stelle della Riserva del Borsacchio

 
 
Nuova iniziativa per la tutela e la valorizzazione della Riserva regionale del Borsacchio.
Una serata per l'osservazione delle stelle preceduta da una semplice escursione notturna di circa 2,5 km tutti pianeggianti.
Programma:
Ore 20.50 Raduno al Lido Bora Bora
Ore 21.00 Partenza escursione
Ore 21.15 Prima tappa: spiaggia Camping Villaggio Gilda
Ore 21.20 Seconda tappa: spiaggia Villaggio Lido d'Abruzzo
Ore 21.45 Arrivo al punto di osservazione delle stelle
La visita sarà a cura delle Guide della Riserva del Borsacchio.
Si consiglia di portare scarpe comode, torcia elettrica e acqua.

21.8.18

Rally d’Abruzzo: la decisione del Parco è un atto dovuto

Immagine tratta dal sito rally.it. 

Comprendiamo che per l’organizzazione del Rally d’Abruzzo il diniego dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga al percorso ipotizzato rappresenti un problema. Deve però riconoscersi con onestà che il diniego da parte del Parco costituisce un atto dovuto.
Il percorso ipotizzato interessava aree di assoluto pregio naturalistico che l’Ente Parco ha il dovere di tutelare, applicando le normative fortunatamente vigenti a livello nazionale ed europeo. Le aree in cui si sarebbe svolto il rally sono in parte ricomprese, oltre che in uno dei parchi nazionali più importanti d’Italia, all’interno di zone di protezione speciale e di siti di interesse comunitario della Rete Natura2000 destinati alla conservazione della biodiversità europea.
Il disturbo alla fauna (lupi, caprioli e cervi solo per citare alcune specie presenti) sia per il rumore prolungato della corsa sia per lo scarico delle auto sarebbe stato eccessivo e probabilmente avrebbe spinto la fauna ad abbandonare le valli e i boschi attraversati. Senza considerare che per un turista di un’area naturale protetta non è certo piacevole durante un’escursione vedere sfrecciare macchine come in qualsiasi autostrada o strada di città.
La richiesta di un percorso del genere non si sarebbe neanche dovuta ipotizzare, considerato che il Parco è stato creato nel 1991 e che il regime vincolistico vigente dovrebbe essere ben noto a chi vuole organizzare manifestazioni al suo interno.
Va peraltro osservato che in questo caso l’Ente Parco sembra aver agito con speditezza. Dall’atto di diniego del Parco risulta che la richiesta per l’autorizzazione risalga al 31 luglio scorso. Già il 10 agosto l’Ente aveva richiesto integrazioni che sono state inviate dall’organizzazione dopo tre giorni. Il 17 agosto è stata fatta la valutazione di incidenza ambientale che, com’era prevedibile, è risultata negativa e il 20 agosto c’è stato il provvedimento finale. Probabilmente se l’organizzazione si fosse confrontata con il Parco sulle tappe prima di definirle, si sarebbe potuto individuare un percorso alternativo capace di coniugare le esigenze sportive con quelle della conservazione che all’interno di un parco devono essere sempre al primo posto.
Visto che l’organizzazione, prevedendo anche una prova destinata alle sole auto elettriche, ha dimostrato un certo interesse alla tutela dell’ambiente, sarebbe opportuno cogliere questa occasione per ipotizzare una iniziativa veramente a basso o nullo impatto ambientale, individuando un percorso lontano delle aree di pregio naturalistico e accompagnandovi una serie di iniziative parallele destinate a far conoscere questi luoghi attraverso forme di turismo veramente sostenibile come deve essere all’interno delle aree naturali protette.
E su quest’ultimo punto, una considerazione finale. Leggiamo di critiche mosse al Parco perché avrebbe bloccato una delle poche iniziative di promozione turistica in un territorio che dal terremoto non riesce più ad attrarre i visitatori come meriterebbe. Qualsiasi iniziativa tesa a dare vitalità a questi luoghi è importante, ma si deve anche iniziare a fare una programmazione di più ampio respiro che tenga conto della vocazione di questi luoghi che non può che essere quella della valorizzazione del territorio attraverso la sua attenta conservazione. Eventi unici, concentrati in poche ore o al massimo in uno o due giorni, concerti con amplificazioni, dj-set improvvisati o feste paesane in luoghi incontaminati lontani dai paesi ormai spopolati non faranno mai riprendere questo territorio perché non fanno altro che replicare, male, quanto è già presente in tantissimi altri posti senza valorizzare l’unicità del contesto. Si deve al contrario puntare sulle particolarità di queste aree, offrendo ai turisti iniziative semplici, immerse nella natura con possibilità di vivere esperienze ed emozioni diverse da quelle che si possono provare in una qualsiasi città.

8.8.18

Domenica 2 settembre: partecipate alla Mangialonga dei Borghi!

 
La Mangialonga si svolgerà domenica 2 settembre a partire dalle ore 8.30 e sarà una passeggiata facile con diverse tappe che si concluderà verso le ore 13. Nelle tappe e all’arrivo sarà possibile assaggiare prodotti tipici locali (è previsto un menù vegetariano).
L’itinerario parte dal Centro di Educazione all’Ambiente WWF “Monti della Laga” di Cortino e passerà per Casagreca, Servillo, Pagliaroli, Fonte Palumbo. Il percorso – indicativamente di 4 ore comprese le soste – sarà di circa 8,5 km con un dislivello di 380 mt in discesa e 186 mt in salita: si tratta quindi di un’escursione facile, adatta anche ai bambini. Ricorda però che è sempre un’escursione in montagna quindi è necessaria voglia di camminare e soprattutto massima disponibilità ad ascoltare le indicazioni delle guide.
Importante portare scarpe da trekking (o equipollenti: niente tacchi, infradito, ecc.), piccolo zaino, borraccia di acqua, k-way (o mantellina antipioggia) e maglietta di ricambio.
L’organizzazione si riserva il diritto di non far partecipare quanti non avranno attrezzature adeguate (in particolare le scarpe). Utili binocolo e macchina fotografica.
Poiché il percorso non è un anello, le auto saranno lasciate presso il Centro e al termine dell'escursione l'autista dell'auto (1 autista per auto) sarà accompagnato a riprenderla con un servizio navetta (è quindi possibile dover aspettare un po' di tempo in attesa del proprio turno).
 
Per partecipare è indispensabile inviare una richiesta a teramo@wwf.it, attendere la risposta e seguire le indicazioni che saranno fornite per la prenotazione.
 
IMPORTANTE. L’evento è necessariamente limitato ad un certo numero di persone che vengono scelte in base all’ordine di prenotazione: se si prenota e poi non si partecipa, di fatto si toglie la possibilità ad altri di partecipare. Se sorgono dei problemi è bene contattare l’organizzazione al più presto seguendo le indicazioni che saranno fornite al momento della conferma.

5 semplici regole per aiutare il Fratino

 
Il WWF Teramo e il Comune di Alba Adriatica, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, l’Associazione di albergatori “Albatour e il Comitato nazionale per la conservazione del Fratino, hanno lanciato una campagna informativa sul Fratino, il piccolo trampoliere a rischio estinzione presente sulle nostre coste.
Anche grazie a una splendida immagine del fotografo Vincenzo Iacovoni, sono stati realizzati dei manifestini informativi per il Progetto “Il mondo del Fratino” che WWF e Amministrazione Comunale portano avanti per il secondo anno consecutivo nell’ambito del più ampio Progetto “Salvafratino Abruzzo” fortemente voluto dal WWF Abruzzo e dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano.
“I manifestini, che saranno diffusi ad Alba Adriatica e che si spera possano essere replicati anche in altri comuni costieri, forniscono cinque semplici regole per aiutare il Fratino”, dichiara Fabiola Carusi, responsabile del WWF Abruzzo per il Progetto Salvafratino. “Cittadini, turisti e balneatori sono tutti invitati a rispettarle per contribuire alla salvezza di questa specie e diventare protagonisti di un grande progetto di conservazione. Siamo felici del fatto che l’associazione di albergatori Albatour abbia accettato di sottoscrivere questo nostro invito. La collaborazione con il mondo imprenditoriale è molto importante. Anche gli operatori economici devono fare la loro parte per la salvaguardia della nostra biodiversità. Con il “turismo verde” in crescita, porre attenzione all’ambiente è ormai un’esigenza per tutti gli operatori del settore”.
 
Ecco le 5 regole da seguire per aiutare il Fratino:
  1. Non avvicinarti ai nidi di Fratino: per ammirarli o fotografarli resta ad almeno 20 metri.
  2. Non cercare di prendere i piccoli di Fratino e non toccare le uova nei nidi. Se vedi qualcuno che crea disturbo, invitalo ad allontanarsi e se non ti ascolta avverti le Forze dell’Ordine.
  3. Non distruggere la vegetazione litoranea e dunale: può ospitare un nido e lì il Fratino può trovare le sue fonti di nutrimento.
  4. Non lasciare il tuo cane libero in spiaggia, ma accompagnalo sempre al guinzaglio: anche involontariamente, potrebbe calpestare i nidi distruggendoli.
  5. Non spostare le piccole reti cilindriche che i volontari del Progetto Salvafratino pongono a difesa dei nidi contro i predatori.

Il cammino dell'Adriatico

 
Segnaliamo una bella iniziativa dell'Associazione “Paliurus – natura, storia ed ecoturismo”.
Da domenica 12 a sabato 18 agosto l'Associazione promuoverà il progetto del “Cammino dell’Adriatico” attraverso una mostra fotografica sulle peculiarità storiche e naturalistiche della costa abruzzese nel tratto teramano e pescarese.
L’esposizione avrà luogo a Pineto presso Villa Filiani, con ingresso libero, dalle 19 alle 23.
L'inaugurazione si terrà domenica 12 agosto alle ore 19.

6.8.18

Il mondo del Fratino

 
Ad Alba Adriatica grazie alla collaborazione tra il Comune e il WWF è sorta la prima piccola area dedicata alla tutela di due specie simbolo della nostra costa, la “Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare”. Si tratta di una porzione di spiaggia lasciata libera di seguire il corso naturale del litorale: una piccola oasi che ci racconta come era la nostra costa prima del suo sfruttamento massiccio a scopo turistico.
Dopo il successo della serata di venerdì 3 agosto, dove al Parco di Villa Flaiani si è tenuto l’incontro pubblico “Alla scoperta del Fratino”, le iniziative per far conoscere questo piccolo trampoliere, simbolo della nostra costa e purtroppo a rischio estinzione, continueranno per tutti i lunedì del mese di agosto con quattro laboratori didattici negli stabilimenti balneari di Alba Adriatica. Incontri gratuiti, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, dedicati soprattutto ai più piccoli, ma non solo. Questo il programma degli incontri: 6 agosto alle ore 17.00 presso La Primula; 13 agosto alle ore 17.00 presso il Piccolo Chalet; 20 agosto alle ore 17.00 presso il Copacabana; 27 agosto alle ore 17.00 presso l’Alba Beach.

La Regione vuole approvare la legge urbanistica last-minute!

 
Questa mattina la seconda Commissione consiliare della Regione Abruzzo, quella che si occupa di territorio, ambiente e infrastrutture, ha in calendario alcune audizioni sul progetto di legge n. 492/2018 “Legge Regionale sul Governo, la tutela e l’uso del territorio” di iniziativa del consigliere regionale Donato Di Matteo.
Si suppone che si tratti dello stesso disegno di legge “Norme in materia di governo, tutela e uso del territorio” che venne approvato, su iniziativa dell’allora assessore Di Matteo, dalla Giunta della Regione Abruzzo lo scorso 15 dicembre. Si suppone, ma le WWF, Italia Nostra e Legambiente non hanno certezze in tal senso, poiché alle audizioni odierne sono stati chiamati soltanto i rappresentanti di INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), ANCI (l’associazione dei comuni) e CGIL.
Sicuramente dovranno esserci altre audizioni, a fronte di un testo che, come la Regione stessa annunciò dopo l’approvazione in Giunta di dicembre, “modifica ampiamente la precedente legge urbanistica 18/1983”.
Le Associazioni hanno subito inviato a tutti i consiglieri regionali una prima nota sulle criticità del disegno di legge chiedendo un reale e preliminare confronto democratico.
La discussione in aula non è stata calendarizzata e, con l’attuale consiglio regionale ormai a fine legislatura, è impossibile che, seguendo un iter corretto, la proposta possa arrivare al voto definitivo in tempo utile.
La normativa regionale del resto prevede la concertazione e l’ascolto dei portatori di interesse: WWF, Italia Nostra e Legambiente, al pari delle altre associazioni ambientaliste e di tutela del territorio, si aspettano di essere convocate per poter esprimere la propria opinione. In casi come questi la qualità del progetto e la sua condivisione contano assai più della fretta. Ma questo la Regione Abruzzo lo sa bene, visto che ha tuttora in sospeso il Piano paesaggistico regionale, strumento di enorme rilievo per la gestione del territorio, obbligatorio dal gennaio 2004 e fermo da allora alle fasi preliminari.
 
Nella nota inviata a tutti i consiglieri regionali vengono riportate le prime osservazioni sulla proposta di legge insieme a un appello perché una legge di tale importanza non venga approvata con un assurdo blitz di ferragosto, senza un adeguato confronto con il territorio e le Associazioni.
 
Qui di seguito il testo integrale della nota inviata ai consiglieri regionali:
 
ALCUNE PRIME NOTE SULLA PROPOSTA DI LEGGE URBANISTICA REGIONALE CHE SI VORREBBE PORTARE ALL’APPROVAZIONE MARTEDÌ 7 E L’APPELLO RIVOLTO DA ITALIA NOSTRA, LEGAMBIENTE E WWF AFFINCHÉ SU DI ESSA SI APRA PRELIMINARMENTE UN CONFRONTO DEMOCRATICO.
NIENTE BLITZ DI FERRAGOSTO: VENGANO ASCOLTATE ANCHE LE ASSOCIAZIONI
Si sottolinea in premessa che una normativa di tale importanza per lo sviluppo e la tutela del territorio regionale avrebbe richiesto un vasto processo di condivisione con le diverse articolazioni sociali e culturali della Regione, basato su:
  • una valutazione sintetica dei processi di sviluppo nella regione e un recente quadro di problemi emergenti in relazione alle differenti realtà regionali (dai piccoli comuni dell’interno alla conurbazione costiera e alle aree di integrazione insediativa),
  • una valutazione degli esiti della precedente normativa non più capace di rapportarsi con i processi di trasformazione profondamente mutati negli ultimi decenni,
  • un bilancio sullo stato della pianificazione ai vari livelli e una valutazione della contraddittoria armatura urbana che ne deriva (ne abbiamo avuto idea nella Carta dei Luoghi e Paesaggi in corredo alla precedente e superata redazione del PPR).
Il testo di legge pare ispirarsi alla ultraliberista nuova LUR della Regione Emilia Romagna, proposta che ha destato l’allarme dei più avvertiti settori dell’urbanistica nazionale (cfr. Consumo di luogo, a cura di I. Agostini, edito lo scorso anno) e contiene numerosi riferimenti espunti dalla LUR Toscana (LR 65/14) senza alcuna conseguenzialità con le normative rigorose presenti nella legge toscana.
Alcune osservazioni preliminari sulle questioni di maggior rilievo:
  • Fra gli obiettivi della legge (art. 2), tutti rispettabili e condivisibili come di rito, si omette la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico della regione. Tant’è che nella menzione dei contenuti del PTR (art. 4) non si fa nessun riferimento al sistema dei beni storico culturali che così profondamente segnano i caratteri della nostra regione. Una dimensione rinviata alla sola pianificazione comunale notoriamente non sempre adeguata allo scopo.
  • Il rilancio del settore edilizio (con l’alibi del contenimento del consumo di suolo) è affidato a strumenti e procedure di rigenerazione urbana nelle modalità definite nei “piani casa” con gli stessi enormi limiti della LR 49/12. Al di là della confusione terminologica che caratterizza il testo, la titolarità della pianificazione scivola sempre più verso l’attribuzione di ruolo e competenze ai soggetti privati determinando un’ulteriore marginalità della pianificazione pubblica.
  • La legge pare interessarsi solo degli ambiti in cui la rendita fondiaria è in grado di svolgere un ruolo di traino alle trasformazioni territoriali senza considerare che la nostra regione è al 65% montana e caratterizzata dalla diffusione di piccoli comuni. Così si elude nuovamente il problema delle adeguatezze delle scale di pianificazione. Con il confuso ridimensionamento del ruolo delle Province e l’indebolimento della pianificazione intermedia nulla è previsto per favorire processi di adeguamento del livello di pianificazione (ogni comune continuerà a perseguire una propria area artigianale, servizi, ecc.) mentre dell’area metropolitana Chieti Pescara, vero nodo problematico per una indispensabile programmazione coordinata, non si fa menzione alcuna (se non impropriamente all’art. 5 con la menzione di una non meglio definita “città metropolitana Chieti- Pescara”).
  • Il problema del consumo di suolo, retoricamente riferimento delle diverse norme dell’articolato, è sostanzialmente riguardato in termini edilizi, di sola densificazione, senza riferimenti alla qualità, all’efficienza e all’adeguatezza dell’armatura urbana degli insediamenti, senza considerazione delle dotazioni infrastrutturali e ambientali, con la riproposizione della monetizzazione degli standard. Non si coglie la dimensione territoriale dei problemi e il ruolo delle reti infrastrutturali verdi e grigie per la riqualificazione del territorio (di rete ecologica quale infrastruttura ambientale strategica per la rigenerazione urbana ne parla l’Europa ma la LUR non ne fa neppure menzione).
  • Sulle modalità per rendere la pianificazione più agevole, trasparente e partecipate non si parla, né si affronta la problematica del rapporto fra strumenti urbanistici e quelli di valutazione (VAS) lasciando questi ultimi nell’indecoroso ruolo di giustificazione di quanto già previsto nei piani.
  • Assolutamente nulla si dice su uno strumento essenziale per la pianificazione (attendibilità dei dati analitici, conoscenza condivisa, partecipazione, ecc.): il Sistema Informativo Territoriale.
  • Ma l’aspetto più inquietante in una legge verbalmente centrata sul risparmio di suolo, è la conferma delle norme della vecchia 18/83 sulle aree agricole! (art. 36, ex 68 – art. 38, ex 69 – art. 39, ex 70, art. 40 ex 71, art. 41 ex 72; l’art. 37 cita esornativamente i piani di sviluppo aziendale senza dare ad essi un ruolo pertinente e una relativa regolamentazione). Quelle stesse norme (il titolo VII della LUR 18/83) che hanno contribuito al consumo di tante superfici e colture produttive di pregio, che hanno favorito lo sprawl urbano e sprinkling, consumato irragionevolmente territori agricoli e paesaggio rurale non solo nelle aree forti della regione.
Italia Nostra, WWF e Legambiente rivolgono un appello ai consiglieri regionali delle forze politiche di maggioranza e di minoranza affinché il Consiglio Regionale non approvi martedì questa legge disorganica, inadeguata e pericolosa. Abbiamo invece bisogno dell’attivazione di un processo di riflessione collettiva capace di favorire una nuova stagione che ridia centralità ed efficacia al governo pubblico del territorio e alla pianificazione urbanistica.

5.8.18

Inchiesta di Radio Radicale sulla situazione dell'acquifero del Gran Sasso

Un'inchiesta di Radio Radicale sulla situazione dell'acquifero del Gran Sasso d'Italia. Con l'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso si ripercorrono gli ultimi 20 anni di storia.

Tartaruga recuperata morta a Tortoreto Lido


Ieri a Tortoreto Lido è stata recuperata una delle tante tartarughe che ogni anno muoiono a causa di “incidenti di pesca”.
Gli operatori del Centro Studi Cetacei, che si sono recati sul posto, non hanno potuto far altro che accertarne la morte.
L’esemplare è stato ritrovato con un grosso amo in bocca. La morte, molto probabilmente, è dovuta ad annegamento (le tartarughe possono stare in apnea per molto tempo, ma comunque devono respirare).
Le 7 specie di tartaruga marina che abitano i nostri mari e oceani sono fortemente minacciate dall'uomo. La cementificazione, il degrado delle coste e dei litorali prescelti per la nidificazione e soprattutto l'impatto con i sistemi di pesca costituiscono le principali minacce per questa specie. Basti pensare alle reti a strascico, agli ami dei palangari e alle reti fisse che catturano un gran numero di tartarughe accidentalmente: più di 40.000 tartarughe perdono la vita ogni anno. 
Inoltre la presenza di plastica soffoca le tartarughe marine: una tartaruga marina su due nel Mar Mediterraneo ha ingerito plastica. Uno studio di 10 anni sulla tartaruga marina comune (Caretta caretta) ha dimostrato che il 35% degli esemplari analizzati hanno inghiottito rifiuti plastici. Alcuni esemplari hanno ingerito fino a 150 frammenti. La presenza di plastica sulle spiagge può compromettere anche le nidificazioni: la sabbia in cui mamma tartaruga depone le sue uova, in presenza di frammenti di plastica non mantiene la stessa umidità e modifica la temperatura, con ripercussioni sullo sviluppo e la schiusa. 
Ogni anno circa 900 tartarughe ferite vengono soccorse e accolte nei centri di recupero del WWF. Sostieni il WWF nell'azione in difesa delle tartarughe e del mare.

4.8.18

Agosto a tutta natura con il WWF Teramo!

Una delle tante attività del WWF Teramo per il nostro territorio

Come ogni anno il WWF di Teramo ha messo a punto un fittissimo calendario di appuntamenti alla scoperta della natura del territorio provinciale.
“La nostra provincia è un vero e proprio scrigno di biodiversità”, dichiara Dante Caserta del WWF Teramo. “Dalle vette più alte degli Appennini fino alle dune costiere, ospitiamo ambienti naturali di pregio che si accompagnano a borghi e opere realizzate dall’uomo di grande valore artistico e architettonico. Come WWF, attraverso i nostri volontari, operiamo in vari comuni del teramano per far conoscere questi luoghi ai turisti, ma anche a tanti nostri concittadini che non sempre sono a conoscenza dello straordinario patrimonio che li circonda. Si tratta di attività per la maggior parte gratuite, aperte a tutti, organizzate grazie ai nostri volontari che dedicano tempo ed energie a proteggere questi luoghi, ma anche a farli conoscere: conservazione e promozione sono le due attività che come WWF portiamo avanti da anni per valorizzare il nostro territorio”.
Le attività del WWF Teramo si concentrano principalmente in quattro comuni: Atri, dove è presente da anni l’Oasi WWF dei Calanchi, Roseto degli Abruzzi nella Riserva regionale del Borsacchio, Alba Adriatica con la “Spiaggia del Fratino e del Giglio di mare” e Cortino con il Centro di Educazione all’Ambiente “Monti della Laga”. Per ognuno di questi posti sono state organizzate nell’estate 2018 tante iniziative che proseguiranno per tutto il mese di agosto e si concluderanno a settembre.

Oasi WWF dei Calanchi di Atri.
Grazie ad un accordo con l’Amministrazione Comunale, il WWF gestisce la Riserva regionale dei Calanchi di Atri da due decenni. In questi anni sono state fatte centinaia di attività che durante il periodo estivo si moltiplicano proprio per far conoscere a tutti quest’area protetta così particolare.
Anche quest’anno c’è un ricchissimo calendario di eventi difficile da riassumere (il programma si trova su www.riservacalanchidiatri.it) con laboratori didattici per bambini (La combriccola del Panda, tutti i mercoledì in Oasi), le escursioni lungo i sentieri dei calanchi (il martedì e il venerdì), lezioni di yoga in natura e le stupende escursioni notturne con la luna piena (prossime date 26 e 27 agosto).

Riserva regionale del Borsacchio.
Da anni qui il WWF Teramo, in collaborazione con le associazioni locali, organizza un calendario di eventi gratuiti che attirano centinaia e centinaia di visitatori. Da quest’anno, grazie alla costituzione dell’associazione delle Guide del Borsacchio, a seguito di un corso di formazione, le iniziative sono ancora più belle e interessanti. Durante i mesi di luglio e agosto, solo grazie al volontariato, senza nessun contributo da parte del Comune che si ostina a non investire su questa splendida area naturale protetta, sono stati programmati tanti eventi. I prossimi saranno:
“Dalle antiche cantine al Borsacchio”, sabato 11 agosto, dalle ore 15.45. Una semplice escursione alla scoperta delle antiche cantine Mazzarosa Devincenzi, del Muse, delle antiche carrozze e delle tecniche di vinificazione. Da questi luoghi ci si sposterà verso la spiaggia nel percorso più suggestivo sui crinali della Riserva del Borsacchio, alla scoperte delle erbe spontanee e dei loro usi.
“Alla scoperta del riso”, sabato 18 agosto dalle ore 17. Biciclettata verso il Fiume Vomano per riscoprire le antiche colture, i boschi del lungo fiume e ricordare l’antica doganella d’Abruzzo.

La Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare ad Alba Adriatica.
Ad Alba Adriatica grazie alla collaborazione tra il Comune e il WWF è sorta la prima piccola area dedicata alla tutela di due specie simbolo della nostra costa, la “Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare”. Si tratta di una porzione di spiaggia lasciata libera di seguire il corso naturale del litorale: una piccola oasi che ci racconta come era la nostra costa prima del suo sfruttamento massiccio a scopo turistico.
Dopo il successo della serata di ieri, venerdì 3 agosto, dove al Parco di Villa Flaiani si è tenuto l’incontro pubblico “Alla scoperta del Fratino”, le iniziative per far conoscere questo piccolo trampoliere, simbolo della nostra costa e purtroppo a rischio estinzione, continueranno per tutti i lunedì del mese di agosto con quattro laboratori didattici negli stabilimenti balneari di Alba Adriatica. Incontri gratuiti, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, dedicati soprattutto ai più piccoli, ma non solo. Questo il programma degli incontri: 6 agosto alle ore 17.00 presso La Primula; 13 agosto alle ore 17.00 presso il Piccolo Chalet; 20 agosto alle ore 17.00 presso il Copacabana; 27 agosto alle ore 17.00 presso l’Alba Beach.

Centro di Educazione all’Ambiente “Monti della Laga” a Cortino.
Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel piccolo comune di Cortino, il WWF gestisce da anni un Centro di Educazione all’Ambiente, il primo di questo comprensorio e uno dei primi in Italia. Il Centro ha due sale-laboratorio, una dedicata al bosco e una all’energia sostenibile. Qui si svolgono attività con le scuole e con ricercatori interessati allo studio dei Monti della Laga.
Domenica 2 settembre proprio dal CEA prenderà il via la “Mangialonga” una facile escursione nel territorio di Cortino, che farà conoscere le bellezze di questi luoghi, ma che permetterà nelle varie tappe lungo il cammino anche di assaggiare i prodotti tipici del luogo. L’iniziativa si inquadra nel calendario di eventi “Good Morning, Parco!” organizzati grazie al contributo del Parco nazionale del Gran sasso e Monti della Laga.

Le informazioni su tutte queste iniziative e sulle tante altre in programma, possono essere richieste a teramo@wwf.it e si trovano sul blog http://lagramigna.blogspot.com, oppure sulle pagine WWF Teramo di Facebook e Instagram.

2.8.18

Alla scoperta del Fratino

 
Da alcuni anni WWF e Comune di Alba Adriatica collaborano insieme per la gestione della “Spiaggia del Fratino e del Giglio di mare”, un piccolo tratto di spiaggia lasciata libero dall’Amministrazione e affidata al WWF che vi realizza interventi di conservazione, promozione turistica ed educazione ambientale.
Dallo scorso anno, a questo primo intervento, nato nell’ambito del più ampio Progetto Salvafratino portato avanti su tutta la costa abruzzese dall’Area Marina Protetta Torre di Cerrano e dal WWF Abruzzo, si è affiancato il nuovo intervento “Il mondo del Fratino”, nato per sensibilizzare cittadini e turisti sull’importanza di tutelare il Fratino, specie a rischio di scomparsa dalle coste italiane principalmente a causa della pressione antropica, e tutta la rara vegetazione litoranea.
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, l’iniziativa viene riproposta anche quest’anno con una serie di attività.
Venerdì 3 agosto, dalle ore 21 nel Parco di Villa Flaiani ad Alba Adriatica si terrà l’incontro pubblico “Alla scoperta del Fratino”. Parteciperanno Fabiola Carusi, Referente WWF Abruzzo per il Progetto Salvafratino, e Franco Sacchetti, Autore del libro “Fratini d’Italia. Cronache di resistenza delle nostre spiagge” Terra Nuova Edizioni. Nel corso della serata sarà illustrato il progetto della “Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare” di Alba Adriatica e sarà esposta una mostra con i disegni degli studenti dell’Istituto comprensivo “D’Alessandro-Risorgimento” di Teramo. L’iniziativa, ad ingresso gratuito, è organizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale e la ProLoco di Alba Adriatica.
Da lunedì 6 agosto, i volontari del WWF Teramo terranno negli stabilimenti balneari di Alba Adriatica quattro laboratori didattici gratuiti sul mondo del Fratino, dedicati soprattutto ai più piccoli. Questo il programma degli incontri:
  • 6 agosto ore 17.00 - La Primula
  • 13 agosto ore 17.00 - Piccolo Chalet
  • 20 agosto ore 17.00 - Copacabana
  • 27 agosto ore 17.00 - Alba Beach
Inoltre, sempre grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale di Alba Adriatica, sono stati realizzati anche locandine, adesivi e depliant per pubblicizzare la “Spiaggia del Fratino e del Giglio di Mare” e per dare indicazioni su come comportarsi quando si ha la fortuna di incontrare un Fratino.