Il paesaggio abruzzese è a forte rischio ed in parte è stato già fortemente depauperato.
Il WWF Abruzzo ha presentato il dossier "STOP AL CONSUMO DI SUOLO, UN DECALOGO PER IL PAESAGGIO ABRUZZESE" (si può scaricare: http://www.wwf.it/UserFiles/File/AltriSitiWWF/Abruzzo/WWF%20DOSSIER-PaesaggioAbruzzo2010.pdf) che contiene dati estremamente preoccupanti sul paesaggio della regione e sulla sua qualità ambientale.
Il modello insediativo abruzzese, che vede un'occupazione pervasiva e diffusa delle aree urbane, delle strade e delle aree produttive, sta determinando una vera e propria crisi del paesaggio nella regione dei parchi ed un crollo della qualità ambientale.
L'Abruzzo è "superdotato" di infrastrutture stradali con le 4 province ai primi posti in Italia per l'indice di infrastrutturazione in questo settore.
La diffusione degli insediamenti ha prodotto un'enorme richiesta di mobilità soddisfatta quasi esclusivamente dalla gomma: gli abruzzesi sono secondi in Italia per emissione pro-capite di anidride carbonica per i trasporti.
Poche sono le aree libere da strade e da centri abitati. In un territorio poco industrializzato le falde e i fiumi sono pesantemente compromessi da quasi 1.200 siti inquinati.
Le acque sotterranee di tutti i fondovalle sono fortemente inquinate e il 63% dei fiumi non soddisfa gli obiettivi di qualità europei perchè non si riesce a depurare gli scarichi di tutti gli agglomerati sorti in maniera disordinata su colline e pianure.
Questi e altri dati contenuti nel dossier evidenziano una situazione estremamente preoccupante che si riflette nella perdita della qualità del paesaggio in cui viviamo.
Dichiara Camilla Crisante, presidente del WWF Abruzzo: "La cementificazione selvaggia della costa a fini residenziali e l'occupazione disordinata dei fondovalle da parte delle aree produttive non hanno insegnato nulla. In questi anni sono state aggredite le colline e anche le pregevoli aree montane attorno agli assi viari. Il paesaggio abruzzese sta perdendo qualità e con l'antropizzazione incontrollata gli indicatori ambientali stanno peggiorando notevolmente. La Regione Abruzzo è in procinto di varare provvedimenti importanti come la nuova legge sull'edilizia e le nuove norme urbanistiche e sta redigendo il nuovo piano paesistico regionale. In questi mesi siamo già intervenuti per contrastare scelte che non rispondono all'emergenza ambientale e paesaggistica resa evidente dai dati presenti in questo dossier. Abbiamo predisposto un decalogo che contiene le nostre richieste per la tutela del paesaggio abruzzese e per la qualità della vita dei cittadini. Il WWF reclama che il nuovo piano paesistico comprenda la rete ecologica regionale, che sia garantita la partecipazione reale dei cittadini ai processi di pianificazione, che sia svolta una verifica attenta su cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato del piano paesistico ancora vigente. Inoltre chiediamo la salvaguardia delle aree agricole e l'introduzione di norme severe per la compensazione degli interventi edilizi e per le grandi infrastrutture. In generale riteniamo opportuno perseguire l'azzeramento del consumo di suolo nella regione e collegare qualsiasi intervento insediativo alla presenza di reti per la mobilità sostenibile e per la corretta gestione delle acque."
Alla conferenza stampa di presentazione del decalogo e del dossier, che si è svolta venerdì scoirso a Pescara, ha partecipato anche Giuseppe Salvaggiulo, giornalista de La Stampa e coautore del libro "La Colata - Il Partito del cemento che sta cancellando l'Italia e il suo futuro", un testo che sta facendo discutere e che offre una visione generale del problema in Italia, con un capitolo sulla ricostruzione aquilana.
Giuseppe Salvaggiulo delinea un quadro preoccupante per la nostra regione: "L'Abruzzo segue un modello che sta letteralmente impoverendo l'Italia. La bellezza del nostro Paese è ormai compromessa in vaste aree da una miriade di interventi di scarsissima qualità. Negli ultimi quindici anni non solo la pianificazione non è stata all'altezza, immaginando una crescita infinita e abnorme della popolazione, ma gli amministratori e molti professionisti hanno inventato ogni tipo di strumento urbanistico, come ad esempio i fantasiosi accordi di programma, che nei fatti hanno premiato pochissimi costruttori a svantaggio della qualità della vita dei cittadini italiani".
La pagina de Il Centro di sabato 30 ottobre dedicata al Dossier WWF