7.10.10

Il Governo impugna la legge sulla caccia voluta da Febbo!

Povero Febbo! Non gliene va bene una. Ora ci si mette anche il Governo nazionale, del suo stesso colore politico, a bastonarlo.
Il Consiglio dei Ministri ha infatti impugnato la legge della Regione Abruzzo n. 39/2010 che detta il calendario venatorio per la stagione 2010/2011.
Il WWF aveva inviato ad agosto una precisa richiesta al Governo sollevando nei minimi dettagli le gravissime violazioni delle normative comunitarie e nazionali contenute nella legge, con particolare riferimento ai periodi di caccia.
La legge regionale approvata il 3 agosto, su 30 specie cacciabili, per ben 12 prevede periodi di caccia più lunghi rispetto a quanto dettato dalla Commissione Europea.
Inoltre l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, organismo nazionale delegato, tra l’altro, al controllo della programmazione venatoria) aveva chiesto alla Regione di introdurre particolari precauzioni su 15 delle 30 specie dichiarate cacciabili dalla Regione Abruzzo, ma quest'ultima non ha seguito queste indicazioni.
Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF: "La Regione ha varato il calendario venatorio direttamente con legge regionale dopo le due pesanti sconfitte al TAR dello scorso anno. Un escamotage per evitare nuovi ricorsi visto che le associazioni non possono impugnare le leggi davanti al tribunale amministrativo. Approfittando di questo fatto e infischiandosene delle precise osservazioni presentate dal WWF nella commissione consiliare durante un'audizione, la Regione ha pensato bene di introdurre periodi di caccia completamente in contrasto con le normative comunitarie in materia di tutela delle specie. Il WWF ha subito inviato un dettagliatissimo documento al Governo chiedendo di impugnare queste norme. Nel frattempo Febbo ha continuato ad attaccarci. Ora dovrebbe chiederci scusa e ridare almeno la delega alla caccia visto che continua ad accumulare censure come mai si era verificato nella storia della caccia nella regione".