30.10.10

Ruspe in azione sul Tordino: ma che fine ha fatto il Piano d'Area della Val Tordino?

Non c’è pace per i fiumi del teramano.
Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche per il Tronto che il Tordino subisce per l’ennesima volta il trattamento del taglio a raso di tutta la sua vegetazione spondale.
Nel tratto che affianca la Teramo-mare, all’altezza dell’uscita per Bellante, tutte le piante presenti per un ampio tratto sono state completamente tagliate.
Una scelta sbagliata che danneggia il fiume stesso ed il litorale. Il fiume, infatti, privo di vegetazione perde la sua capacità auto depurativa, aumentando così il carico inquinante che arriva al mare con conseguente peggioramento della qualità delle acque di balneazione. Rendere poi rettilineo un corso d’acqua non fa che aumentare la velocità dell’acqua con conseguente modifica degli apporti di materiale solido indispensabile per ricreare la spiaggia colpita dell’erosione.
Ma questo ennesimo attacco al Tordino fa sorgere la domanda su che fine abbia fatto il Piano d’Area della Media e Bassa Valle del Tordino, lo strumento attuativo del Piano Territoriale Provinciale, adottato dal Consiglio Provinciale nell’aprile 2009, il cui periodo delle osservazioni è scaduto il 31 dicembre 2009, e del quale si sono perse le tracce.
Il Piano d’Area, che interessa tutta l’asta fluviale del Tordino da Teramo al mare e i Comuni di Teramo, Bellante, Canzano, Castellalto, Mosciano Sant’Angelo, Notaresco, Giulianova e Roseto degli Abruzzi, prevede numerose azioni di tutela e valorizzazione del territorio fluviale, ipotizzando anche la creazione di un parco diffuso con un percorso ciclo-ippo-pedonale che colleghi le reti ciclabilli costiere e la città di Teramo.
L’insieme delle azioni previste, in ambito ambientale, urbano, produttivo, ecc., permetterebbero una seria programmazione di azioni che, ad esempio, avrebbero portato ad evitare episodi quali quelli che questa estate hanno interessato il torrente Vibrata.
Il Piano d’Area prevede la creazione di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate, la riorganizzazione dei centri urbani attraverso la riqualificazione dell’asse ferroviario, il potenziamento delle stazioni nonché una progettualità per la tutela del Fiume Tordino.Di tutto ciò, a nove mesi dalla scadenza delle osservazioni, non vi è più traccia. Sembra che nessuno sia più interessato a portare avanti una pianificazione indispensabile per un territorio complesso, e pieno di problemi, quale quello della provincia di Teramo.
Per il WWF è urgente riprendere il Piano, implementandolo e modificandolo se necessario: il nostro territorio, ed in particolare l’ecosistema fluviale del Tordino, ha infatti bisogno di una pianificazione sovracomunale che affronti i temi della sostenibilità e dell’ecologia.