27.8.15

Aumento del costo del biglietto e nessuna strategia sulla mobilità: così non si va da nessuna parte!

Il Coordinamento Abruzzese Mobilità Sostenibile, sigla che racchiude le maggiori Associazioni che, in Abruzzo, si occupano di ambiente e mobilità dolce, ha scritto una nota al Governatore della Regione Abruzzo e ai componenti della Giunta e del Consiglio Regionale, per evidenziare come l’aumento dei titoli di viaggio, previsto al prossimo settembre, senza che ci sia stato un miglioramento dei servizi, soprattutto in chiave di mobilità sostenibile, sia controproducente in termini di utilizzo dei mezzi pubblici.

Ecco il testo della lettera.

Il CAMS, preso atto delle notizie sull’aumento delle tariffe del Trasporto Pubblico Locale (TPL) e della contestuale diminuzione delle corse, pur consapevole che, in un momento di crisi come quello attuale, è necessario rivedere il sistema dei servizi pubblici, sottolinea che è necessario procedere ad una riorganizzazione generale del sistema del TPL, eliminando gli sprechi e migliorando i servizi.
Se l’aumento del costo del biglietto potrebbe essere necessario è altresì indispensabile migliorare e implementare il servizio, senza tagli indiscriminati e in assenza di una strategia generale sul TPL.
Che fine ha fatto il PRIT – Piano Regionale Integrato dei Trasporti – e i relativi Piani di Bacino di traffico del Trasporto Pubblico Locale di competenza provinciale? Perché non si prevede il biglietto unico regionale per gomma e ferro integrando il sistema dei trasporti pubblici locali con il sistema di bike sharing previsto dal progetto VIAVAI? Si è studiata una strategia per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, in ambito urbano ed extraurbano? Si è consapevoli che anche il bike sharing, in ambito urbano, può essere considerato un sistema di trasporto pubblico?
Mentre la Regione annuncia l’adesione al progetto "CROWD4ROADS", che incentiva ancor più l’utilizzo dell’auto privata, seppur in modalità condivisa, non c’è la stessa attenzione per lo sviluppo dell’unica strategia che potrebbe decongestionare le nostre città, e cioè l’utilizzo congiunto dell’intermodalità tra Trasporto Pubblico Locale e bicicletta. Eppure nelle poche riunioni del tavolo delle associazioni per la mobilità ciclistica (appena due), le richieste delle associazioni sono state chiare: favorire il trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici (treni e bus); incentivare un sistema di bike sharing che completi il sistema del trasporto pubblico urbano; adottare politiche, anche urbanistiche, per favorire l’utilizzo della bicicletta e del TPL in ambito urbano ed extraurbano; realizzare un piano regionale della mobilità ciclistica e una rete ciclistica regionale, in attuazione della L.R. 8/2013; favorire l’adozione, da parte dei Comuni, di Piani Comunali per la mobilità ciclistica (Biciplan); creare un ufficio regionale delle mobilità ciclistica; prevedere la figura del “mobility manager” sia all’interno della Regione Abruzzo che nelle Province e, almeno, nei Comuni capoluogo e di maggiore importanza. 
Attualmente acquistare e mantenere un auto, per una famiglia, costituisce un costo notevole, costo che si riversa anche sulla collettività in maniera indiretta, a causa dell’inquinamento, della congestione urbana, del rischio di incidenti, dell’occupazione del suolo pubblico, della necessità di sempre nuove infrastrutture, ecc.. Garantire, agli abruzzesi, la possibilità di potersi spostare facilmente, sia in città che nell’ambito della regione, senza dovere utilizzare l’automobile, oltre che un segno di civiltà, produrrebbe un notevole ed immediato risparmio sia per i singoli che per la collettività, oltre a rappresentare un impegno concreto della Regione Abruzzo per la riduzione delle immissioni in atmosfera di gas climalteranti, anche in vista della COP21 di Parigi che, a fine anno, dovrà adottare misure vincolanti per tutti Paesi in merito alla lotta ai cambiamenti climatici. Va inoltre considerato che le politiche per una mobilità che privilegi il trasporto pubblico e l’uso della bicicletta sono un ottimo modo per dare concretezza alla battaglia contro la deriva petrolifera che sta colpendo il nostro territorio ed il nostro mare.
Aumentare le tariffe senza, di contro, garantire un miglior servizio anche alla luce di quanto sopra esposto, sembra l’ennesimo provvedimento nato per fare cassa, provvedimento che, nel medio e lungo termine, si rivelerà controproducente perché sempre più persone saranno portate ad utilizzare il mezzo privato in alternativa ad un costoso, e poco efficiente, trasporto pubblico.
Chiediamo, quindi, di rivedere ed approvare immediatamente un PRIT che metta al centro il Trasporto Pubblico Locale e la mobilità ciclistica e pedonale, favorendo al massimo l’uso del mezzo pubblico e della bicicletta (sia privata che in modalità bike sharing), prevedendo, nei casi in cui non se ne possa fare a meno, sistemi di condivisione del mezzo privato.
Confidando in un positivo riscontro alle richieste di cui sopra si rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento e collaborazione anche attraverso il tavolo di lavoro per la mobilità ciclistica, istituito presso l'assessorato al cicloturismo.
Oltre al WWF, fanno parte del CAMS le seguenti organizzazioni: CAP - CICLISTI ANONIMI PESCARESI, COMITATO MOBILITÀ SOSTENIBILE MARSICANA, COORDINAMENTO CICLABILI ABRUZZO TERAMANO, FIAB, ITACA, LEGAMBIENTE e MTB TERAMO.