7.3.12

Continua il ping-pong sulla Riserva del Borsacchio

Ieri il Consiglio regionale ha deciso l’ennesimo rinvio sulla Riserva regionale del Borsacchio. Nessuna delle tre proposte di legge è stata affrontata e discussa: né le due che ne chiedono la riduzione (presentate da Rabbuffo di FLI e da Ruffini del PD) né quella che ne chiede la completa cancellazione (presentata da Venturoni del PDL).
I consiglieri hanno deciso di ritornare di nuovo in Commissione.
WWF, Italia Nostra, Comitato per la Riserva del Borsacchio e Comitato per la difesa dei Beni Comuni hanno partecipato al Consiglio con una folta rappresentanza, tanto che diverse persone hanno dovuto attendere fuori, essendosi raggiunta la capacità massima dell’aula consiliare.
Sono due anni che il Consiglio regionale è impegnato a discutere sulla proposta di riperimetrare la Riserva del Borsacchio: come è possibile che il massimo organo decisionale della Regione non abbia niente di meglio da fare?
Le scuse di chi vuole tagliare o cancellare la riserva sono ormai tutte saltate, a cominciare dal Contratto di quartiere dell’Annunziata a Giulianova: le previsioni di tale strumento urbanistico, essendo precedente alla nascita della Riserva stessa, potrebbero essere fatte salve o attraverso il Piano di Assetto Naturalistico o attraverso un semplice emendamento esplicativo, senza tagliare nulla dell’area protetta. Il tutto potrebbe risolversi in 30 minuti di discussione in Consiglio regionale!
Identica situazione per i campeggi presenti nella Riserva: coloro che vogliono svolgere l’attività di campeggiatori non hanno nulla da temere dall’essere inclusi in un’area protetta, come dimostrano i tantissimi campeggi presenti nelle aree protette italiane.
In realtà ben altri sono gli appetiti che uno dei pochi tratti liberi della costa abruzzese hanno da sempre suscitato ed è per questo che vari consiglieri regionali si prestano a proporre e sostenere una riperimetrazione priva di senso: facendo così, però, stanno bloccando l’applicazione di leggi che loro stessi hanno votato, impedendo alla Riserva del Borsacchio di superare la fase transitoria delle norme di salvaguardia e di arrivare al funzionamento degli ordinari strumenti di gestione previsti per le aree protette regionali.
La responsabilità di questo ricade interamente su quei consiglieri regionali che, a distanza di sette anni dall’istituzione della Riserva, dopo 4 modifiche dell’originaria legge istitutiva e la spesa di 230.000 euro per la predisposizione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva, costringono ancora il consiglio regionale ad infinite ed ingiustificabili discussioni.

Comitato per la Riserva del Borsacchio
Italia Nostra
WWF