Domani, venerdì 13 maggio alle ore 18, si terrà a Teramo, presso il Centro di Documentazione Ambientale WWF “La Gramigna”, un incontro pubblico dal titolo “Consumo del territorio” organizzato dal WWF di Teramo e dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Teramo.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il documentario “Il suolo minacciato. Dalla Food Valley un allarme contro il consumo del territorio” del regista Nicola Dall’Olio che racconta la perdita di migliaia di ettari di suolo agricolo ad opera di una dilagante espansione urbana ed infrastrutturale nella pianura padana.
Dopo la proiezione seguirà un dibattito al quale prenderà parte Raffaele Di Marcello dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo.
“Il consumo del territorio sta assumendo livelli impensabili solo pochi alcuni anni fa”, dichiara Pino Furia, presidente WWF Teramo. “Un Dossier realizzato dal WWF Italia insieme all’Università de L’Aquila nel 2009 ha registrato come dal 1956 al 2001 la superficie urbanizzata del nostro Paese è aumentata del 500%: nel solo periodo che va dal 1990 al 2005 siamo stati capaci di trasformare oltre 3,5 milioni di ettari, cioè una superficie grande quasi quanto il Lazio e l’Abruzzo messi insieme. Un bel record se si considera che il nostro è un Paese montuoso che vede presenti significative superfici interessate da zone umide, laghi e fiumi. Eppure il 20% dei Comuni italiani ha urbanizzato oltre il 10% del proprio territorio; circa 500 Comuni hanno oltre il 25% della propria superficie urbanizzata e ben 100 comuni sono invece riusciti ad urbanizzare oltre il 50% delle aree di loro appartenenza”.
Per Giustino Vallese, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo, “il tema del consumo del territorio è molto dibattuto ma, purtroppo, non altrettanto affrontato con provvedimenti efficaci e risolutivi. In Italia, attualmente, esiste un patrimonio edilizio più che sufficiente al fabbisogno abitativo o produttivo, occorre solo che le politiche e le azioni del governo e delle pubbliche amministrazioni vadano nella direzione del recupero e della riqualificazione, evitando espansioni inutili e pianificando le opere infrastrutturali solo per lo stretto necessario. La vera ricchezza dell’Italia è il suo territorio, distruggerlo è una follia, anche dal punto di vista economico e sociale”.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il documentario “Il suolo minacciato. Dalla Food Valley un allarme contro il consumo del territorio” del regista Nicola Dall’Olio che racconta la perdita di migliaia di ettari di suolo agricolo ad opera di una dilagante espansione urbana ed infrastrutturale nella pianura padana.
Dopo la proiezione seguirà un dibattito al quale prenderà parte Raffaele Di Marcello dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo.
“Il consumo del territorio sta assumendo livelli impensabili solo pochi alcuni anni fa”, dichiara Pino Furia, presidente WWF Teramo. “Un Dossier realizzato dal WWF Italia insieme all’Università de L’Aquila nel 2009 ha registrato come dal 1956 al 2001 la superficie urbanizzata del nostro Paese è aumentata del 500%: nel solo periodo che va dal 1990 al 2005 siamo stati capaci di trasformare oltre 3,5 milioni di ettari, cioè una superficie grande quasi quanto il Lazio e l’Abruzzo messi insieme. Un bel record se si considera che il nostro è un Paese montuoso che vede presenti significative superfici interessate da zone umide, laghi e fiumi. Eppure il 20% dei Comuni italiani ha urbanizzato oltre il 10% del proprio territorio; circa 500 Comuni hanno oltre il 25% della propria superficie urbanizzata e ben 100 comuni sono invece riusciti ad urbanizzare oltre il 50% delle aree di loro appartenenza”.
Per Giustino Vallese, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo, “il tema del consumo del territorio è molto dibattuto ma, purtroppo, non altrettanto affrontato con provvedimenti efficaci e risolutivi. In Italia, attualmente, esiste un patrimonio edilizio più che sufficiente al fabbisogno abitativo o produttivo, occorre solo che le politiche e le azioni del governo e delle pubbliche amministrazioni vadano nella direzione del recupero e della riqualificazione, evitando espansioni inutili e pianificando le opere infrastrutturali solo per lo stretto necessario. La vera ricchezza dell’Italia è il suo territorio, distruggerlo è una follia, anche dal punto di vista economico e sociale”.