Ancora una volta la Riserva Naturale del Borsacchio ha resistito agli attacchi di chi vorrebbe eliminare dal suo perimetro le aree più appetibili.
Nel corso dell’ultimo consiglio regionale, grazie all’azione portata avanti dai Consiglieri Regionali Maurizio Acerbo, Walter Caporale, Cesare D’Alessandro ed Antonio Saia fino a tarda notte, si è riusciti a bloccare la riperimetrazione della Riserva.
In occasione del dibattito in aula, Italia Nostra, WWF ed il Comitato Cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio avevano inviato a tutti i Consiglieri Regionali una nota nella quale, grazie ad una relazione tecnica prodotta dai Professori dell’Università de L’Aquila, Gianfranco Pirone e Giovanni Pacioni, hanno elencato le ragioni che impongono la conservazione di questa importante area, comprendente uno degli ultimi tratti di costa sabbiosa rimasti liberi dalla cementificazione.
La discussione in aula ha fatto emergere in maniera chiarissima come alcuni Consiglieri Regionali si siano trasformati in semplici portavoce delle istanze di alcuni proprietari di campeggio che vogliono a tutti i costi uscire dalla riserva. Questa volontà è molto strana: in tutte le aree protette, infatti, sono presenti campeggi.
Viene da chiedersi se non si sia l’interesse di trasformare le strutture esistenti. Risulta, infatti, che sono stati da tempo commissionati ad importanti società di progettazione della Capitale studi per la conversione dei bungalow dei campeggi in villette e miniappartamenti, così da poterli offrire sul mercato del residenziale, abbandonando definitivamente le attività di tipo ricettivo e turistico all’aria aperta. Tutto ciò a scapito del territorio e della collettività, che vi vive e lavora, e che nulla ha da guadagnare da altri appartamenti che non darebbero lavoro ed occupazione se non per il tempo strettamente necessario alla loro realizzazione.
È avvilente vedere Consiglieri Regionali, che dovrebbero rappresentare tutta la collettività, andare a prendere “suggerimenti” da coloro che portano avanti esclusivamente i propri interessi personali. Consiglieri che, anziché preoccuparsi della tutela degli interessi comuni e della salvaguardia di una Riserva Naturale che lo stesso Consiglio Regionale ha istituito, cercano invece di accontentare chi vuole speculare sugli ultimi tratti di costa rimasta libera.
Italia Nostra, WWF ed il Comitato Cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio ancora una volta si rivolgono ai Consiglieri Regionali ed al Presidente Chiodi affinché essi tutelino gli interessi di tutti e, nel farlo, tutelino la loro stessa dignità di rappresentanti di tutti gli abruzzesi, smascherando le mire di quei pochi che ambiscono ad arricchirsi a costo di esaurire e consumare irreversibilmente il territorio e le opportunità di crescita, sviluppo e occupazione.
Nel corso dell’ultimo consiglio regionale, grazie all’azione portata avanti dai Consiglieri Regionali Maurizio Acerbo, Walter Caporale, Cesare D’Alessandro ed Antonio Saia fino a tarda notte, si è riusciti a bloccare la riperimetrazione della Riserva.
In occasione del dibattito in aula, Italia Nostra, WWF ed il Comitato Cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio avevano inviato a tutti i Consiglieri Regionali una nota nella quale, grazie ad una relazione tecnica prodotta dai Professori dell’Università de L’Aquila, Gianfranco Pirone e Giovanni Pacioni, hanno elencato le ragioni che impongono la conservazione di questa importante area, comprendente uno degli ultimi tratti di costa sabbiosa rimasti liberi dalla cementificazione.
La discussione in aula ha fatto emergere in maniera chiarissima come alcuni Consiglieri Regionali si siano trasformati in semplici portavoce delle istanze di alcuni proprietari di campeggio che vogliono a tutti i costi uscire dalla riserva. Questa volontà è molto strana: in tutte le aree protette, infatti, sono presenti campeggi.
Viene da chiedersi se non si sia l’interesse di trasformare le strutture esistenti. Risulta, infatti, che sono stati da tempo commissionati ad importanti società di progettazione della Capitale studi per la conversione dei bungalow dei campeggi in villette e miniappartamenti, così da poterli offrire sul mercato del residenziale, abbandonando definitivamente le attività di tipo ricettivo e turistico all’aria aperta. Tutto ciò a scapito del territorio e della collettività, che vi vive e lavora, e che nulla ha da guadagnare da altri appartamenti che non darebbero lavoro ed occupazione se non per il tempo strettamente necessario alla loro realizzazione.
È avvilente vedere Consiglieri Regionali, che dovrebbero rappresentare tutta la collettività, andare a prendere “suggerimenti” da coloro che portano avanti esclusivamente i propri interessi personali. Consiglieri che, anziché preoccuparsi della tutela degli interessi comuni e della salvaguardia di una Riserva Naturale che lo stesso Consiglio Regionale ha istituito, cercano invece di accontentare chi vuole speculare sugli ultimi tratti di costa rimasta libera.
Italia Nostra, WWF ed il Comitato Cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio ancora una volta si rivolgono ai Consiglieri Regionali ed al Presidente Chiodi affinché essi tutelino gli interessi di tutti e, nel farlo, tutelino la loro stessa dignità di rappresentanti di tutti gli abruzzesi, smascherando le mire di quei pochi che ambiscono ad arricchirsi a costo di esaurire e consumare irreversibilmente il territorio e le opportunità di crescita, sviluppo e occupazione.
Nella foto il consigliere regionale Maurizio Acerbo