Nei giorni scorsi, il WWF ha inoltrato una richiesta di informazioni al Direttore dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed al Comandante del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato competente per il territorio del Parco, in merito al taglio di piante all’interno dell’Abetina di Tossicia (TE) che ha interessato un’area di circa 2 ettari.
L’Abetina di Tossicia costituisce uno dei rari nuclei autoctoni di Abete Bianco all’interno del Parco, residuo dell’antico popolamento misto di Abeti e Faggi dell’Appennino: si tratta di una delle aree di maggior importanza dal punto di vista vegetazionale del Parco che ospita anche importanti specie animali che qui trovano rifugio.
Il WWF ha chiesto se il Parco fosse a conoscenza del taglio e se lo stesso sia stato correttamente autorizzato. A parere dell’Associazione ambientalista procedere ad un taglio del genere in una zona così delicata è assolutamente incompatibile con gli obiettivi di tutela che un’area naturale protetta si deve prefiggere.
L’Abete Bianco è un albero di prima grandezza che può superare i 60 metri di altezza ed i 300 anni di età con un diametro che può arrivare fino a 3 metri.
Si è diffuso sulla catena degli Appennini dalle Alpi Orientali durante l’ultimo periodo glaciale, terminato circa 10.000 anni fa. Nella fase di riscaldamento post-glaciale l’Abete Bianco risalì verso nord, inseguendo le temperature più rigide, e rimasero solo pochi nuclei isolati in competizione con il Faggio.
I principali nuclei abruzzesi di Abete Bianco sono proprio sui Monti della Laga e sul Gran Sasso e meritano di essere particolarmente protetti data la loro caratteristica di veri e propri “relitti glaciali”.
L’Abetina di Tossicia costituisce uno dei rari nuclei autoctoni di Abete Bianco all’interno del Parco, residuo dell’antico popolamento misto di Abeti e Faggi dell’Appennino: si tratta di una delle aree di maggior importanza dal punto di vista vegetazionale del Parco che ospita anche importanti specie animali che qui trovano rifugio.
Il WWF ha chiesto se il Parco fosse a conoscenza del taglio e se lo stesso sia stato correttamente autorizzato. A parere dell’Associazione ambientalista procedere ad un taglio del genere in una zona così delicata è assolutamente incompatibile con gli obiettivi di tutela che un’area naturale protetta si deve prefiggere.
L’Abete Bianco è un albero di prima grandezza che può superare i 60 metri di altezza ed i 300 anni di età con un diametro che può arrivare fino a 3 metri.
Si è diffuso sulla catena degli Appennini dalle Alpi Orientali durante l’ultimo periodo glaciale, terminato circa 10.000 anni fa. Nella fase di riscaldamento post-glaciale l’Abete Bianco risalì verso nord, inseguendo le temperature più rigide, e rimasero solo pochi nuclei isolati in competizione con il Faggio.
I principali nuclei abruzzesi di Abete Bianco sono proprio sui Monti della Laga e sul Gran Sasso e meritano di essere particolarmente protetti data la loro caratteristica di veri e propri “relitti glaciali”.