Fermato pazialmente un disastro urbanistico grazie alla denuncia e alla mobilitazione delle associazioni ambientaliste ed al ruolo di mediazione svolto dal Consiglio Regionale.
Il WWF e le altre associazioni ambientaliste attendono ora il testo definitivo per valutare i singoli aspetti e la portata sul territorio delle norme approvate in una corsa contro il tempo che, comunque, non ha giovato all'ambiente abruzzese.
Alcune delle norme più contestate, come quella relativa alle strutture turistiche che avrebbero potuto chiudere terrazzi, verande e logge, quella che permetteva di allargare del 20% non solo le piccole abitazioni, ma tutti gli edifici, residenziali e non e per qualsiasi cubatura, e quella relativa alle aree e agli edifici da escludere che permetteva interventi finanche nei centri storici e sugli edifici vincolati, sembrano essere state cassate.
Pur nel generale disappunto per una norma che aumenta la quantità di cemento sul territorio e per il tentativo di blitz estivo, su questi punti specifici le associazioni esprimono soddisfazione ricordando che grazie alla loro mobilitazione, molti scempi saranno evitati.
Per le associazioni appare evidente che l'obiettivo di ottenere un governo del territorio fondato sulla sostenibilità ambientale non può essere colto in questo modo, con tentativi di blitz estivi pro-cemento in cui spicca il ruolo giocato da alcuni funzionari nel proporre scelte dirompenti senza alcun confronto con la società abruzzese, se non con i costruttori.
Su questo aspetto la Giunta deve riflettere per evitare ulteriori passi falsi, anche in vista del dibattito sulla nuova legge urbanistica.
Le Associazioni vogliano ringraziare il presidente della seconda Commissione, Consigliere Ricciuti, ed i singoli consiglieri regionali per il ruolo svolto nel determinare un ripensamento su alcune delle norme pi§ contestate.