Vogliamo tornare a questo? |
Apprendiamo dalla stampa che il Coordinamento dei comitati di quartiere ritiene superato il sistema di raccolta differenziata domiciliare, il cosiddetto “porta a porta”.
Nulla di più sbagliato.
I costi della TEAM SpA, che poi si ripercuotono sulla tariffa, non possono essere addebitati a un sistema di raccolta attuato, ormai, in oltre il 50% dei comuni italiani e da circa l’80% dei cittadini: un sistema che ha consentito di raggiungere buoni risultati di qualità e quantità nella raccolta differenziata. I costi, semmai, devono essere ascritti ad errori gestionali nella TEAM SpA di cui più volte si è occupata la cronaca. Ma certamente ora le conseguenze negative non possono ricadere sull’ambiente e sui cittadini.
Tornare a un sistema di raccolta che, nella sostanza, si configura come il vecchio “servizio stradale” causerebbe al nostro Comune una diminuzione della percentuale di raccolta differenziata che oggi (dati 2017) si attesta al 61%, ancora quattro punti percentuale sotto l’obiettivo minimo del 65% (esistono comuni che hanno superato il 90% di raccolta differenziata). Ciò comporterebbe un ulteriore aumento dei costi per lo smaltimento di rifiuti indifferenziati con un danno ambientale non trascurabile.
Invece di fare passi indietro, è necessario guardare avanti.
Come WWF abbiamo sempre sostenuto, anche recentemente nel corso di un incontro con il sindaco, l’assessore all’ambiente e la TEAM, che siamo favorevoli ad un piano per ottimizzare il sistema di raccolta che preveda l’implementazione di isole ecologiche soprattutto in alcune piccole frazioni e case sparse dove il “porta a porta” spinto è antieconomico.
Sono poi necessari maggiori controlli e più sanzioni per gli incivili che si ostinano ad abbandonare rifiuti lungo le strade meno frequentate. Da sempre suggeriamo in alcune zone della città l’installazione di fototrappole, un sistema poco costoso e molto efficace per contrastare i furbetti dei rifiuti.
Va poi messa in atto una strategia per la riduzione a monte di rifiuti. Bando alla plastica per i prodotti monouso, diffusione del compostaggio domestico o di comunità (anche per abbattere i costi di trasporto dell’organico raccolto), promozione del vuoto a rendere, campagne informative.
Ad oggi il nostro Comune non ha ancora un programma per la riduzione della produzione dei rifiuti: è il momento di predisporlo e implementarlo ponendosi degli ambiziosi obiettivi per la riduzione della produzione annua di rifiuti procapite.
Ulteriore passo avanti da compiere è quello dell’attuazione della tariffa puntuale. Superare il sistema di pagamento legato ai metri quadri degli appartamenti e passare al pagamento in base ai rifiuti (in particolare quelli indifferenziati) prodotti.
Vi è poi tutto il problema legato all’impiantistica. A Teramo manca un centro di raccolta degno di questo nome e un centro del recupero e del riutilizzo, strumento fondamentale per attuare politiche di prevenzione dei rifiuti.
Scontiamo anche i ritardi della Regione Abruzzo: ritardi nell’erogazione dei finanziamenti acquisiti (fondi PAR FAS) per impiantistica di servizio a raccolta differenziata e prevenzione rifiuti; ritardi nell’attuare la nuova governance dei rifiuti (l’Autorità Gestione Integrata Rifiuti Urbani, AGIR, istituita nel 2013, a tutt’oggi è ancora lontana dall’essere attiva); ritardi nel creare un sistema impiantistico in grado di gestire la frazione organica, vera causa di tariffe elevate. Quest’ultimo punto è fondamentale: la frazione organica rappresenta circa il 50% dei rifiuti prodotti nelle città e il nostro Comune per recuperare tale frazione deve portare il materiale raccolto a centinaia di chilometri di distanza, con aggravio di costi nei trasporti e nello smaltimento.
Conclude Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo: “Come sempre ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione Comunale che prima dell’estate ha incontrato tutte le associazioni ambientaliste proprio sul tema dei rifiuti. È bene che questo confronto vada avanti e che sul punto si garantisca una piena partecipazione di tutti i portatori di interesse. Dobbiamo puntare ad avere in tempi rapidi:
- una nuova strategia cittadina sui rifiuti basata su riduzione della loro produzione, raccolta differenziata spinta e tariffazione puntuale;
- una vera ”rivoluzione” nella gestione dei rifiuti attraverso la creazione di un’unica realtà che riunisca tutti i comuni della provincia, come del resto vuole l’implementazione dell’AGIR regionale;
- un sistema impiantistico di qualità per il riutilizzo e il recupero di materia, superando il conferimento
- in discarica e allontanando per sempre qualsiasi ipotesi di inceneritore”.