Da domani e fino a venerdì, una delegazione composta da rappresentanti del WWF Internazionale e del WWF Italia, della quale faranno parte, tra gli altri, Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia, e Dante Caserta, abruzzese, Consigliere nazionale del WWF Italia, sarà – tra le Organizzazione Non Governative – al G8 de L’Aquila.
Anche in questa occasione le attività del WWF saranno incentrate principalmente sul tema dei cambiamenti climatici che costituiscono uno dei sintomi più evidenti del fatto che i Paesi ricchi stanno vivendo al di sopra delle possibilità del Pianeta. Sia la crisi economica che quella ambientale ci insegnano che c’è un margine di consumo oltre il quale le conseguenze diventano catastrofiche. E se il Pianeta va in bancarotta, non c’è prestito che possa salvarlo.
Mancano poco più di 5 mesi alla Conferenza sul Clima dell’ONU che avrà luogo a Copenhagen a dicembre, e che dovrà produrre un accordo per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Nel momento in cui il mondo si confronta con una crisi economica senza precedenti, i leader dei Paesi più ricchi non devono dimenticare la loro responsabilità nel garantire a Copenhagen un accordo globale (Global Deal) equo, ambizioso e fondato su basi scientifiche. E devono cogliere l’opportunità di assicurare che la ripresa economica contribuisca positivamente alla tutela del clima.
I vertici del G8 e del MEF (Major Economies Forum) de L’Aquila offrono ai leader mondiali l’occasione per concordare iniziative comuni che risolvano le crisi che stiamo affrontando: quella climatica, quella economica e quella della povertà, tra loro collegate. Tutte queste crisi devono essere risolte: un forte impegno sui cambiamenti climatici costituirà un contributo fondamentale sia alla protezione di milioni di persone (in particolare i più poveri del Pianeta, prime vittime di cicloni, siccità e inondazioni), sia alla creazione di nuovi posti di lavoro “verdi” attraverso investimenti in settori produttivi sostenibili che rappresentano la vera via d’uscita dalla crisi economica.
In particolare i Paesi del G8 devono sentire la propria responsabilità e mostrare capacità di leadership. A tale scopo il comunicato finale del vertice dovrà chiarire che sono pronti a procedere con le necessarie riduzioni delle emissioni nel medio e lungo termine e a sostenere con nuovi finanziamenti l’adattamento e lo sviluppo a bassa emissione di carbonio.
Il WWF auspica che dalle vette del Gran Sasso d’Italia, il Ghiacciaio del Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa, ormai quasi scomparso a causa dell’innalzamento delle temperature, sia da monito a chi può prendere decisioni importanti per i sei miliardi di abitanti di questo Pianeta.
Anche in questa occasione le attività del WWF saranno incentrate principalmente sul tema dei cambiamenti climatici che costituiscono uno dei sintomi più evidenti del fatto che i Paesi ricchi stanno vivendo al di sopra delle possibilità del Pianeta. Sia la crisi economica che quella ambientale ci insegnano che c’è un margine di consumo oltre il quale le conseguenze diventano catastrofiche. E se il Pianeta va in bancarotta, non c’è prestito che possa salvarlo.
Mancano poco più di 5 mesi alla Conferenza sul Clima dell’ONU che avrà luogo a Copenhagen a dicembre, e che dovrà produrre un accordo per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Nel momento in cui il mondo si confronta con una crisi economica senza precedenti, i leader dei Paesi più ricchi non devono dimenticare la loro responsabilità nel garantire a Copenhagen un accordo globale (Global Deal) equo, ambizioso e fondato su basi scientifiche. E devono cogliere l’opportunità di assicurare che la ripresa economica contribuisca positivamente alla tutela del clima.
I vertici del G8 e del MEF (Major Economies Forum) de L’Aquila offrono ai leader mondiali l’occasione per concordare iniziative comuni che risolvano le crisi che stiamo affrontando: quella climatica, quella economica e quella della povertà, tra loro collegate. Tutte queste crisi devono essere risolte: un forte impegno sui cambiamenti climatici costituirà un contributo fondamentale sia alla protezione di milioni di persone (in particolare i più poveri del Pianeta, prime vittime di cicloni, siccità e inondazioni), sia alla creazione di nuovi posti di lavoro “verdi” attraverso investimenti in settori produttivi sostenibili che rappresentano la vera via d’uscita dalla crisi economica.
In particolare i Paesi del G8 devono sentire la propria responsabilità e mostrare capacità di leadership. A tale scopo il comunicato finale del vertice dovrà chiarire che sono pronti a procedere con le necessarie riduzioni delle emissioni nel medio e lungo termine e a sostenere con nuovi finanziamenti l’adattamento e lo sviluppo a bassa emissione di carbonio.
Il WWF auspica che dalle vette del Gran Sasso d’Italia, il Ghiacciaio del Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa, ormai quasi scomparso a causa dell’innalzamento delle temperature, sia da monito a chi può prendere decisioni importanti per i sei miliardi di abitanti di questo Pianeta.