Sabato 18 luglio, a Pescara, nella spiaggia antistante la Fontana della Nave di Cascella dalle ore 10:30, si terrà la manifestazione “Abruzzo libero dal petrolio per un futuro sostenibile”.
Sarà una giornata per sensibilizzare tutti i cittadini abruzzesi ed i turisti ad iniziare dai bagnanti che non sanno delle 16 piattaforme già operanti nel nostro mare e delle numerose altre in arrivo.
Le piattaforme stanno per essere installate anche a pochi chilometri dalla costa e rimarranno attive per decenni.
Una giornata per ricordare al Presidente della Regione ed a tutto il Consiglio regionale che non basta dire "no al centro oli di Ortona" sotto campagna elettorale perché TUTTO l'Abruzzo é in pericolo.
Sarà una giornata per sensibilizzare tutti i cittadini abruzzesi ed i turisti ad iniziare dai bagnanti che non sanno delle 16 piattaforme già operanti nel nostro mare e delle numerose altre in arrivo.
Le piattaforme stanno per essere installate anche a pochi chilometri dalla costa e rimarranno attive per decenni.
Una giornata per ricordare al Presidente della Regione ed a tutto il Consiglio regionale che non basta dire "no al centro oli di Ortona" sotto campagna elettorale perché TUTTO l'Abruzzo é in pericolo.
Il 50% del territorio abruzzese e l'80% della popolazione saranno infatti interessati dalle attività estrattive di gas e petrolio e dalle infrastrutture ad esse connesse.
L'Abruzzo sarà di fatto trasformato in distretto minerario con la distruzione di interi comparti economici e la svalutazione del patrimonio immobiliare nelle zone direttamente interessate.
L'Abruzzo sarà di fatto trasformato in distretto minerario con la distruzione di interi comparti economici e la svalutazione del patrimonio immobiliare nelle zone direttamente interessate.
Non vogliamo che l'Abruzzo diventi come Falconara, la Val D'Agri, Sarroch, Taranto, Priolo o Gela.
Emergenza Ambiente Abruzzo ha predisposto una lettera per i sindaci dei comuni abruzzesi interessati dalle ricerche ed etrazioni petrolifere ed una lettera ai Deputati e Senatori eletti in questa regione affinché si impegnino nella difesa del loro territorio. Sarà inoltre presentata la petizione con cui comuni, associazioni e cantine chiedono di fermare la follia del petrolio in Abruzzo. Una follia, ricordiamo, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico.
Alla manifestazione hanno aderito, oltre alle 70 associazioni e comitati che costituiscono Emergenza Ambiente Abruzzo, anche numerosi sindaci, in particolare della Costa Teatina, la Federpesca, Cantine vinicole e tanti cittadini.
In provincia di Teramo sono 40 i Comuni interessati da ricerche o richieste attinenti agli idrocarburi: Alba Adriatica, Ancorano, Atri, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castiglione M. R., Castilenti, Cellino Attanasio, Cermignano, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Cortino, Crognaleto, Giulianova, Montefino, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Martinsicuro, Mosciano Sant’Angelo, Nereto, Notaresco, Penna Sant’Andrea, Pineto, Rocca Santa Maria, Roseto degli Abruzzi, Sant’Egidio alla Vibrata, Sant’Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo, Torricella Sicura, Tortoreto, Tossicia, Valle Castellana.
La popolazione che vive nei comuni interessati ammonta a 276.720 su 306.067 degli abitanti complessivi della provincia di Teramo (il 90,4%).
La popolazione che vive nei comuni interessati ammonta a 276.720 su 306.067 degli abitanti complessivi della provincia di Teramo (il 90,4%).