Dagli amici dell'Associazione Impronte di Giulianova riceviamo e pubblichiamo.
Ebbene sì: l’ENI è scivolata sullo spot che in questi giorni gira sui principali network televisivi.
Tutto perfetto, soprattutto la scelta del testimonial, Massimo Ghini, già visto nei panni del mitico Enrico Mattei nella fiction televisiva andata in onda su RAIUNO, dal titolo “Enrico Mattei, l’uomo che guardava al futuro”.
E in effetti Massimo Ghini entra in scena ricordando Enrico Mattei, padre dell’ENI, la più grande compagnia energetica italiana.
L’ENI è partecipata dallo Stato nella misura del 27,83% e sempre allo Stato ha versato quest’anno qualcosa come 3 milioni di euro.
È presente in 70 Stati tra cui la Nigeria, dove, come denunciato nella puntata del 7 giugno di Report, insieme ad altre compagnie, brucia il gas che sarebbe non economico trasportare fino ai mercati finali, causando danni all’ambiente ed alla salute delle popolazioni locali.
Ma torniamo allo spot. Massimo Ghini entra in scena come James Bond e dopo qualche secondo alle sue spalle compare un bellissimo paesaggio: il mare, il cielo e, dulcis in fundo, la linea dell’orizzonte interrotta da una piattaforma che sarà a non più di un miglio dalla costa!
Non è una novità: lo sanno bene gli amici di Vasto che con le piattaforme in mare ci convivono, ma che l’Eni facesse uno spot del genere...
Ma la cosa migliore è il finale tragi-comico di Massimo Ghini: “ … è un’azienda che guarda al futuro e investe nella ricerca per darti un’energia sempre più sostenibile e per continuare a crescere insieme a te”.
I “creativi” dell’ENI si sono veramente superati: cosa c’è di più sostenibile di una piattaforma in mare a ridosso della costa e del suo idrogeno solforato o bruciare il gas all’aria aperta?
Tutto perfetto, soprattutto la scelta del testimonial, Massimo Ghini, già visto nei panni del mitico Enrico Mattei nella fiction televisiva andata in onda su RAIUNO, dal titolo “Enrico Mattei, l’uomo che guardava al futuro”.
E in effetti Massimo Ghini entra in scena ricordando Enrico Mattei, padre dell’ENI, la più grande compagnia energetica italiana.
L’ENI è partecipata dallo Stato nella misura del 27,83% e sempre allo Stato ha versato quest’anno qualcosa come 3 milioni di euro.
È presente in 70 Stati tra cui la Nigeria, dove, come denunciato nella puntata del 7 giugno di Report, insieme ad altre compagnie, brucia il gas che sarebbe non economico trasportare fino ai mercati finali, causando danni all’ambiente ed alla salute delle popolazioni locali.
Ma torniamo allo spot. Massimo Ghini entra in scena come James Bond e dopo qualche secondo alle sue spalle compare un bellissimo paesaggio: il mare, il cielo e, dulcis in fundo, la linea dell’orizzonte interrotta da una piattaforma che sarà a non più di un miglio dalla costa!
Non è una novità: lo sanno bene gli amici di Vasto che con le piattaforme in mare ci convivono, ma che l’Eni facesse uno spot del genere...
Ma la cosa migliore è il finale tragi-comico di Massimo Ghini: “ … è un’azienda che guarda al futuro e investe nella ricerca per darti un’energia sempre più sostenibile e per continuare a crescere insieme a te”.
I “creativi” dell’ENI si sono veramente superati: cosa c’è di più sostenibile di una piattaforma in mare a ridosso della costa e del suo idrogeno solforato o bruciare il gas all’aria aperta?