Nei giorni scorsi il Coordinamento provinciale di Teramo delle Associazioni venatorie ha inviato un comunicato stampa nel quale ha sostenuto che nella Riserva regionale del Borsacchio sul territorio dei Comuni di Roseto degli Abruzzi e Giulianova, non essendo stata ancora tabellata, sarebbe possibile cacciare.
Tale affermazione non risponde assolutamente al vero: da anni giurisprudenza e dottrina sostengono che, una volta emanata la legge istitutiva di un’area protetta con il divieto di caccia, questo è immediatamente vigente, indipendentemente da ritardi nella tabellazione.
La stessa Corte di Cassazione in più occasioni ha ribadito che è compito di chi vuole esercitare l’attività venatoria, informarsi delle aree dove la caccia è consentita. Del resto i confini della Riserva sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e devono essere richiamati negli strumenti di pianificazione messi a disposizione dei cacciatori da Provincia ed Ente gestore dell’Ambito Territoriale di Caccia.
“La riserva regionale del Borsacchio è stata istituita nel febbraio 2005”, dichiara Dante Caserta, Presidente regionale del WWF Abruzzo, “per cui è impensabile che chi voglia andare a caccia non si sia ancora informato sui suoi confini. Certamente i Comuni di Roseto degli Abruzzi e Giulianova sono in ritardo nella tabellazione dell’area protetta, così come per molti altri adempimenti previsti dalla legge, ma questo non giustificherebbe assolutamente l’ingresso di cacciatori all’interno della riserva. Viene anzi da chiedersi se negli anni passati ci siano state violazioni di questo tipo, visto questo intervento dei cacciatori. Proprio per questo, in vista dell’ormai prossimo avvio della stagione venatoria, il WWF invita la Polizia provinciale ed il Corpo Forestale dello Stato ad incrementare l’opera di controllo nella Riserva naturale del Borsacchio, così come in tutte la altre aree protette della regione Abruzzo”.
Tale affermazione non risponde assolutamente al vero: da anni giurisprudenza e dottrina sostengono che, una volta emanata la legge istitutiva di un’area protetta con il divieto di caccia, questo è immediatamente vigente, indipendentemente da ritardi nella tabellazione.
La stessa Corte di Cassazione in più occasioni ha ribadito che è compito di chi vuole esercitare l’attività venatoria, informarsi delle aree dove la caccia è consentita. Del resto i confini della Riserva sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e devono essere richiamati negli strumenti di pianificazione messi a disposizione dei cacciatori da Provincia ed Ente gestore dell’Ambito Territoriale di Caccia.
“La riserva regionale del Borsacchio è stata istituita nel febbraio 2005”, dichiara Dante Caserta, Presidente regionale del WWF Abruzzo, “per cui è impensabile che chi voglia andare a caccia non si sia ancora informato sui suoi confini. Certamente i Comuni di Roseto degli Abruzzi e Giulianova sono in ritardo nella tabellazione dell’area protetta, così come per molti altri adempimenti previsti dalla legge, ma questo non giustificherebbe assolutamente l’ingresso di cacciatori all’interno della riserva. Viene anzi da chiedersi se negli anni passati ci siano state violazioni di questo tipo, visto questo intervento dei cacciatori. Proprio per questo, in vista dell’ormai prossimo avvio della stagione venatoria, il WWF invita la Polizia provinciale ed il Corpo Forestale dello Stato ad incrementare l’opera di controllo nella Riserva naturale del Borsacchio, così come in tutte la altre aree protette della regione Abruzzo”.