18.9.08

Roseto degli Abruzzi, zona Ex-Monti: inquinate le falde

La falda dell’area dell’ex stabilimento Monti, in pieno centro a Roseto degli Abruzzi, è inquinata. Le analisi dell’ARTA, realizzate nell’agosto 2008, hanno accertato in 4 piezometri posti nel sito, attualmente interessato dalla realizzazione di un grosso intervento edilizio, un inquinamento da Cloroformio, Ferro e Manganese, superiore ai limiti del testo unico sull’ambiente (Decreto Legislativo n. 152/2006).
In particolare, nel piezometro n. 4 (referto ARTA n. 262-R/2008 del 5 agosto 2008), posto vicino alla ferrovia, il Cloroformio ha assunto valori di 12 microgrammi/litro quando il limite è di 0,15 microgrammi/litro. Sempre nel piezometro n. 4 il ferro ha assunto valori di 318 microgrammi/litro rispetto ad un limite di 200 e il manganese di 147 microgrammi/litro a fronte di un limite di 50. Nel piezometro 2 (referto ARTA n. 260-R/2008) il Cloroformio ha raggiunto il valore di 5,7 microgrammi/litro, simile al valore riscontrato nel piezometro n. 1 (5,3 microgrammi/litro). Sempre nel piezometro n. 1 (Referto ARTA n. 259-R/2008) si sono riscontrati i valori più alti di ferro e manganese: il ferro ha assunto valori di 1030 microgrammi/litro rispetto ad un limite di 200 e il manganese di 299 microgrammi/litro a fronte di un limite di 50.
Il WWF ricorda che le aree industriali dismesse dovrebbero essere monitorate attentamente attraverso un piano di caratterizzazione per individuare la presenza di eventuali residui inquinanti prima di restituirle agli usi residenziali.
Le analisi dello scorso agosto, da un lato sono molto preoccupanti perché indicano la presenza di inquinamento in un'area in pieno centro a Roseto e dall'altro destano sconcerto in quanto da circa un anno si stanno costruendo residenze sul sito beneficiando di un progetto PRUSST.
Il WWF sta procedendo ad un accesso agli atti presso tutti gli Enti coinvolti nel procedimento per capire come mai si accerti questo inquinamento solo oggi.
L'inalazione di cloroformio ha un effetto deprimente sul sistema nervoso centrale (da cui il suo effetto anestetico): un'esposizione prolungata può produrre danni al fegato e ai reni. Sperimentazioni su topi hanno dimostrato che l'esposizione durante la gravidanza può produrre aborti o nascite di cuccioli malformati. Sospetto cancerogeno, è stato bandito in molte nazioni dall'uso in prodotti farmaceutici o ausiliari (dentifrici, sciroppi, unguenti).
Il manganese può produrre danni al sistema nervoso e diversi studi hanno associato l'esposizione a questa sostanza al morbo di Parkinson.