Una decina di discariche abusive, un canale di scarico di liquidi provenienti chissà da dove, inerti, eternit e quant’altro. Il tutto abbandonato lungo l’argine sud dell’alveo del fiume Vomano.
Un danno ambientale di proporzioni non indifferenti, scoperto dal Sindaco del Comune di Pineto Luciano Monticelli nel corso di un blitz organizzato con la collaborazione del Comando della polizia municipale (presenti il comandante Giovanni Cichella e alcuni agenti), dei volontari della protezione civile Gran Sasso Italia, coordinati dal responsabile Sandro Lelli, e di Carla Giansante, direttrice del laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico del Cerrano.Sono stati eseguiti prelievi in 5 diversi punti del fiume Vomano, dall’interno sino a raggiungere la foce. Sono stati anche catturati dei pesci, compresa un’anguilla, che verranno ora sottoposti a delle analisi particolari per accertare il tasso di inquinamento presente nei loro tessuti.“Abbiamo trovato di tutto”, ha commentato il sindaco Monticelli, “non mancava davvero nulla. C’erano persino dei bidoncini gettati in mezzo ai cespugli a ridosso degli argini, contenenti prodotti chimici utilizzati per realizzare pavimentazioni nelle strutture in costruzione. Più a monte abbiamo scoperto pezzi di autovetture abbandonati in prossimità del Vomano. Evidentemente qualche carrozziere ha gettato lì materiale che invece andrebbe smaltito diversamente”.
Un danno ambientale di proporzioni non indifferenti, scoperto dal Sindaco del Comune di Pineto Luciano Monticelli nel corso di un blitz organizzato con la collaborazione del Comando della polizia municipale (presenti il comandante Giovanni Cichella e alcuni agenti), dei volontari della protezione civile Gran Sasso Italia, coordinati dal responsabile Sandro Lelli, e di Carla Giansante, direttrice del laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico del Cerrano.Sono stati eseguiti prelievi in 5 diversi punti del fiume Vomano, dall’interno sino a raggiungere la foce. Sono stati anche catturati dei pesci, compresa un’anguilla, che verranno ora sottoposti a delle analisi particolari per accertare il tasso di inquinamento presente nei loro tessuti.“Abbiamo trovato di tutto”, ha commentato il sindaco Monticelli, “non mancava davvero nulla. C’erano persino dei bidoncini gettati in mezzo ai cespugli a ridosso degli argini, contenenti prodotti chimici utilizzati per realizzare pavimentazioni nelle strutture in costruzione. Più a monte abbiamo scoperto pezzi di autovetture abbandonati in prossimità del Vomano. Evidentemente qualche carrozziere ha gettato lì materiale che invece andrebbe smaltito diversamente”.
Il WWF si complimenta con l’Amministrazione Comunale di Pineto per l’iniziativa condotta nei giorni scorsi e per aver evidenziato lo stato di grave inquinamento riscontrato lungo le sponde del Fiume Vomano.
Negli anni passati, il WWF anche insieme all’Associazione Pro Vomano, aveva più volte denunciato lo stato di abbandono in cui versa il Fiume dove continuamente vengono create nuove discariche abusive con residui edili, elettrici, meccanici, alimentari e quant’altro.
Una situazione molto grave che denota uno scarso controllo del territorio estremamente pericoloso.
“La criminalità organizzata”, dichiara Umberto Di Loreto, del WWF Terre del Cerrano, “cerca luoghi come questi, facilmente raggiungibili e scarsamente controllati, proprio per localizzarci discariche abusive, anche di rifiuti pericolosi. È grave che alle nostre denunce degli anni, non siano mai seguiti atti concreti, perché in questo modo si lascia intendere che quel determinato territorio è terra di nessuno”.
Bene ha fatto quindi l’Amministrazione Comunale di Pineto ed il Sindaco Monticelli a compiere il blitz dei giorni scorsi, ma ora è necessario affrontare definitivamente questo problema.
“Le cose da fare si sanno”, dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo. “Vanno aumentati i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, vanno poste delle telecamere di controllo nei luoghi dove normalmente vengono abbandonate i rifiuti, ma soprattutto, vanno chiusi gli accessi alla strada che costeggia il Fiume Vomano. Vanno poste delle sbarre chiuse con lucchetti le cui chiavi devono essere fornite solo a coloro che per lavoro o per motivi di sicurezza hanno necessità di percorrere quella strada: in questo modo si eviterà che tutti possano raggiungere facilmente l’alveo fluviale per scaricarci di tutto”.
Oltre a quello dell’abbandono dei rifiuti, il Fiume Vomano presenta moltissimi problemi: dall’erosione legata al rilascio di acqua dalle dighe dell’ENEL, alle escavazioni più o meno abusive nell’alveo, all’inquinamento da insediamenti agricoli, civili ed industriali, al taglio indiscriminato della vegetazione spondale che puntualmente qualche Amministrazione mette in atto. È ora che tutte queste tematiche vadano affrontate in maniera organica così da restituire dignità al principale corso d’acqua della provincia teramana.
Negli anni passati, il WWF anche insieme all’Associazione Pro Vomano, aveva più volte denunciato lo stato di abbandono in cui versa il Fiume dove continuamente vengono create nuove discariche abusive con residui edili, elettrici, meccanici, alimentari e quant’altro.
Una situazione molto grave che denota uno scarso controllo del territorio estremamente pericoloso.
“La criminalità organizzata”, dichiara Umberto Di Loreto, del WWF Terre del Cerrano, “cerca luoghi come questi, facilmente raggiungibili e scarsamente controllati, proprio per localizzarci discariche abusive, anche di rifiuti pericolosi. È grave che alle nostre denunce degli anni, non siano mai seguiti atti concreti, perché in questo modo si lascia intendere che quel determinato territorio è terra di nessuno”.
Bene ha fatto quindi l’Amministrazione Comunale di Pineto ed il Sindaco Monticelli a compiere il blitz dei giorni scorsi, ma ora è necessario affrontare definitivamente questo problema.
“Le cose da fare si sanno”, dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo. “Vanno aumentati i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, vanno poste delle telecamere di controllo nei luoghi dove normalmente vengono abbandonate i rifiuti, ma soprattutto, vanno chiusi gli accessi alla strada che costeggia il Fiume Vomano. Vanno poste delle sbarre chiuse con lucchetti le cui chiavi devono essere fornite solo a coloro che per lavoro o per motivi di sicurezza hanno necessità di percorrere quella strada: in questo modo si eviterà che tutti possano raggiungere facilmente l’alveo fluviale per scaricarci di tutto”.
Oltre a quello dell’abbandono dei rifiuti, il Fiume Vomano presenta moltissimi problemi: dall’erosione legata al rilascio di acqua dalle dighe dell’ENEL, alle escavazioni più o meno abusive nell’alveo, all’inquinamento da insediamenti agricoli, civili ed industriali, al taglio indiscriminato della vegetazione spondale che puntualmente qualche Amministrazione mette in atto. È ora che tutte queste tematiche vadano affrontate in maniera organica così da restituire dignità al principale corso d’acqua della provincia teramana.