Per la prima volta la Regione Abruzzo ha consentito all'Osservatorio di assistere ai lavori dell'ultima riunione della Commissione per l'emergenza idrica del Gran Sasso. Una delegazione dell'Osservatorio si è infatti "autoinvitata" alla riunione di lunedì 25 giugno.
Una riunione durata più di tre ore, densa di contenuti che ha delineato non solo le prospettive, ma anche i ritardi e la cronistoria di una vicenda che ha origine nella costruzione dei tunnel autostradali.
Ad un anno dai fatti del maggio 2017, la Regione Abruzzo, tramite il Vicepresidente Giovanni Lolli, finalmente ha convenuto di seguire quanto l'Osservatorio ha chiesto dall'inizio della vicenda, ripartendo di fatto dalla relazione del Commissario Balducci per chiarire come l’unico vero obiettivo perseguibile debba essere la messa in sicurezza dell’acquifero ed il rispetto delle diverse normative ambientali da parte di Strada dei Parchi e Laboratori.
I progetti presentati dall'INFN e dalla Strada dei Parchi, che ovviamente ci riserviamo di esaminare con attenzione, si inseriscono nella proposta di messa in sicurezza e dell’isolamento delle due realtà potenzialmente inquinanti.
Abbiamo avuto il piacere di ascoltare, durante l’incontro, molte delle proposte e richieste avanzate nell'ultimo anno dall’Osservatorio. Se si fosse consentito da subito la partecipazione alla Commissione, i tempi forse sarebbero stati più brevi.
In particolare riteniamo importante che si sia chiarito come ogni attività e qualsiasi esperimento dei Laboratori del Gran Sasso dovranno essere sottoposti a Valutazione di Incidenza Ambientale con lo scopo di accertare preventivamente se determinate attività possano avere incidenza significativa sul delicatissimo territorio che li ospita. I Laboratori non potranno più pensare di essere “padroni” di un territorio, ma dovranno, di volta in volta, essere sottoposto a giuste valutazioni relativamente ai possibili effetti dei loro esperimenti. Inoltre tale procedura consentirà alle associazioni di intervenire e controllare.
Nelle proposte presentate da Strada dei Parchi invece è emersa l'agghiacciante riproposizione della costruzione di un terzo tunnel quale elemento di sicurezza: proposta respinta dall'intera Commissione. In ogni caso l'Osservatorio continuerà nella sua opera di informazione alla cittadinanza e di studio dei progetti che entro settembre dovranno essere dettagliati e pronti per la fase del finanziamento.
Resta ancora da affrontare con maggiore coraggio il superamento della normativa Seveso per i Laboratori. Nello specifico lo stoccaggio delle sostanze pericolose all'interno dei Laboratori rappresenta ancora un rischio molto grave per la nostra acqua. Attendiamo di leggere il cronoprogramma che l'INFN dovrà presentare indicando il termine di alcuni esperimenti e l’allontanamento delle sostanze pericolose.
Cogliamo in modo positivo l'apertura di fatto non solo alle proposte delineate in questo anno, ma soprattutto alla partecipazione dell'Osservatorio alla Commissione augurandoci che alla prossima riunione la nostra presenza sia garantita da un invito formale secondo i principi della partecipazione e della trasparenza.
Una riunione durata più di tre ore, densa di contenuti che ha delineato non solo le prospettive, ma anche i ritardi e la cronistoria di una vicenda che ha origine nella costruzione dei tunnel autostradali.
Ad un anno dai fatti del maggio 2017, la Regione Abruzzo, tramite il Vicepresidente Giovanni Lolli, finalmente ha convenuto di seguire quanto l'Osservatorio ha chiesto dall'inizio della vicenda, ripartendo di fatto dalla relazione del Commissario Balducci per chiarire come l’unico vero obiettivo perseguibile debba essere la messa in sicurezza dell’acquifero ed il rispetto delle diverse normative ambientali da parte di Strada dei Parchi e Laboratori.
I progetti presentati dall'INFN e dalla Strada dei Parchi, che ovviamente ci riserviamo di esaminare con attenzione, si inseriscono nella proposta di messa in sicurezza e dell’isolamento delle due realtà potenzialmente inquinanti.
Abbiamo avuto il piacere di ascoltare, durante l’incontro, molte delle proposte e richieste avanzate nell'ultimo anno dall’Osservatorio. Se si fosse consentito da subito la partecipazione alla Commissione, i tempi forse sarebbero stati più brevi.
In particolare riteniamo importante che si sia chiarito come ogni attività e qualsiasi esperimento dei Laboratori del Gran Sasso dovranno essere sottoposti a Valutazione di Incidenza Ambientale con lo scopo di accertare preventivamente se determinate attività possano avere incidenza significativa sul delicatissimo territorio che li ospita. I Laboratori non potranno più pensare di essere “padroni” di un territorio, ma dovranno, di volta in volta, essere sottoposto a giuste valutazioni relativamente ai possibili effetti dei loro esperimenti. Inoltre tale procedura consentirà alle associazioni di intervenire e controllare.
Nelle proposte presentate da Strada dei Parchi invece è emersa l'agghiacciante riproposizione della costruzione di un terzo tunnel quale elemento di sicurezza: proposta respinta dall'intera Commissione. In ogni caso l'Osservatorio continuerà nella sua opera di informazione alla cittadinanza e di studio dei progetti che entro settembre dovranno essere dettagliati e pronti per la fase del finanziamento.
Resta ancora da affrontare con maggiore coraggio il superamento della normativa Seveso per i Laboratori. Nello specifico lo stoccaggio delle sostanze pericolose all'interno dei Laboratori rappresenta ancora un rischio molto grave per la nostra acqua. Attendiamo di leggere il cronoprogramma che l'INFN dovrà presentare indicando il termine di alcuni esperimenti e l’allontanamento delle sostanze pericolose.
Cogliamo in modo positivo l'apertura di fatto non solo alle proposte delineate in questo anno, ma soprattutto alla partecipazione dell'Osservatorio alla Commissione augurandoci che alla prossima riunione la nostra presenza sia garantita da un invito formale secondo i principi della partecipazione e della trasparenza.