Ieri sera nessuno dei 21 parlamentari eletti in Abruzzo ha accettato di partecipare all’incontro sul problema della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, organizzato dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Teramo.
È sconcertante che nessuno dei parlamentari abbia ritenuto utile confrontarsi su un tema che riguarda la vita di 700.000 abruzzesi. Tutti i deputati e i senatori eletti in Abruzzo hanno almeno una parte del territorio della loro circoscrizione che utilizza l’acqua dal Gran Sasso: dovrebbe essere un loro interesse primario occuparsi di un bene così importante per l’ambiente, la salute dei cittadini e lo sviluppo di un’intera regione.
Ieri sera solo l’On. Valentina Corneli del Movimento 5 Stelle aveva annunciato la sua presenza, comunicando però a pochi minuti dall’inizio dell’incontro l’impossibilità a raggiungere Teramo a causa del blocco delle strade per il maltempo. Da parte degli altri parlamentari risposte di circostanza e in diversi casi neppure quelle.
La politica nazionale è stata una delle grandi assenti del dibattito dopo l’incidente dell’8/9 maggio 2017: i parlamentari eletti nella passata legislatura non hanno assunto nessun reale ruolo e sono mancate anche le più semplici iniziative. Se le assenze di ieri sera sono un segnale di quanto avverrà anche in questa legislatura, la situazione è veramente preoccupante.
I rappresentanti delle associazioni che formano l’Osservatorio e alcuni cittadini intervenuti hanno comunque tenuto una riunione nel corso della quale si è fatto il punto sulla situazione e si sono programmate prossime azioni.
Prima fra tutte la partecipazione di una delegazione alla riunione della “Commissione tecnica per la gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso” che si terrà lunedì 25 giugno a L’Aquila. In questa riunione, dopo più un anno dall’ultimo incidente dell’8/9 maggio, dovrebbero essere presentati i progetti di messa in sicurezza richiesti all’Istituto di Fisica Nucleare e alla Strada dei Parchi. Fino ad ora la Regione si è sempre rifiutata di far partecipare come uditori i rappresentanti dell’Osservatorio alle riunioni della Commissione, nonostante la partecipazione dovrebbe essere garantita a dei portatori di interesse riconosciuti dalla Costituzione.
Lunedì l’Osservatorio sarà fisicamente presente in Regione a L’Aquila con una propria delegazione e chiederà ancora una volta di poter partecipare non essendovi alcuna plausibile ragione a questo divieto di partecipazione.
Sarà inoltre di certo riproposto dall’Osservatorio il confronto con i parlamentari perché fermamente convinti della necessità di portare a livello nazionale la problematica della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e perché non si ritiene che i massimi rappresentanti della collettività possano sottrarsi al confronto con i cittadini su un tema così importante.
L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso è costituito dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI.