18.5.18

Incremento tumori? Serve chiarezza sui dati


In merito alle notizie che qualche giorno fa sono state diffuse circa un presunto aumento di tumori “nell’area a ridosso dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso”, sarebbe bene che coloro che hanno diffuso tali notizie fornissero in maniera chiara e pubblica i dati in loro possesso così da permettere un confronto serio e avviare le dovute verifiche.
Non è possibile fare affermazioni di un certo tipo e non fornire al contempo prove e documentazione in merito a quanto sostenuto. Trattandosi di questioni che attengono alla vita di centinaia di migliaia di cittadini è importante agire con responsabilità e correttezza scientifica.
D’altra parte, poiché certe affermazioni arrivano da un medico e da un consigliere regionale, si deve supporre che si basino su dati certi e riscontri precisi che invitiamo a produrre al più presto così da consentire un vero confronto sul tema con i competenti organi sanitari.
La questione delle interferenze tra l’acquifero del Gran Sasso e i Laboratori di Fisica Nucleare, ma anche delle gallerie autostradali, è un tema molto importante. Se si ha contezza di un presunto aumento di patologie gravi in una determinata area e se si hanno prove o anche sospetti fondati di un collegamento tra questo presunto aumento e gli esperimenti condotti nei Laboratori si ha l’obbligo di fornire tutte le informazioni sin qui acquisite perché sarebbe necessario prendere immediati provvedimenti.
In generale, l’incidenza dell’inquinamento ambientale sulla salute umana è cosa ben nota e acclarata. Molto più difficile è individuare i collegamenti causa-effetto tra fonti effettivamente inquinanti e patologie. Proprio per questo l’Osservatorio e le associazioni che lo compongono hanno chiesto da anni approfondimenti negli studi medici su questa come su varie altre situazioni nella nostra regione (si pensi al caso della discarica di Bussi sul Tirino).
In attesa che vengano forniti i dati a conferma del presunto aumento di tumori nell’area dei Laboratori e che su tali dati si proceda ai necessari approfondimenti, l’Osservatorio ricorda che già oggi vi è però un dato certo: l’acquifero del Gran Sasso d’Italia, che rifornisce circa 700.000 abruzzesi, è potenzialmente a rischio poiché il sistema di captazione delle acque, legato alle opere di drenaggio delle gallerie autostradali e dei Laboratori di Fisica Nucleare, è riconosciuto da tutti come non sicuro.
Come Osservatorio ci sentiamo di dover ricordare per l’ennesima volta che siamo ancora in attesa di un progetto di messa in sicurezza definitiva dell’acquifero e che sarebbe opportuno che la Regione Abruzzo si mostrasse molto più trasparente e partecipativa di quanto non sia stata fino ad oggi. Si rammenta al riguardo che siamo in attesa da più di 1 mese di un riscontro da parte del Presidente della Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture” della Regione Abruzzo al quale abbiamo richiesto un incontro.