12.10.17

Caos acqua!

 
La situazione che si sta vivendo in merito alla gestione dell’acquifero del Gran Sasso è oltre ogni immaginazione:
  • La notizia su trasporti di materiale radioattivo verso i Laboratori del Gran Sasso viene fatta uscire da una testata giornalistica e dalle Associazioni di volontariato.
  • La versione dei Laboratori per cui si sarebbe trattato di un test senza trasporto di materiale radioattivo viene comunicato al telefono dal Direttore dei Laboratori ad un rappresentante dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso.
  • La Regione che gestisce un tavolo tecnico sulla questione e ha promosso un protocollo sulla trasparenza e sulla gestione degli interventi nel Gran Sasso dichiara di non essere stata messa a conoscenza di attività nei Laboratori che riguardano materiale radioattivo.
  • Gli Enti locali e le altre Istituzioni si interessano alla vicenda a intermittenza. Se ne occupano nel momento delle emergenze, ma dopo tornano a “dormire”.
Come si può pensare di gestire in questo modo uno dei più importanti acquiferi del centro Italia?
Leggiamo che la Regione ora chiede la sospensione dell’esperimento con il materiale radioattivo nei Laboratori. Bene, ma non sufficiente. C’è una confusione enorme e sembra che ognuno possa continuare a fare ciò che vuole, dimenticando che si sta parlando della salute di metà della popolazione abruzzese.
L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso lo sta ripetendo da tempo: va cambiato radicalmente il modo di agire, altrimenti si continueranno a ripetere gli errori commessi fino ad oggi.
 
Sabato 15 ottobre, alle ore 11, l’Osservatorio ha organizzato una conferenza stampa a Teramo presso la sede del WWF Teramo in via De Vincentiis n. 1 per fare il punto sulla situazione e annunciare le prossime iniziative.
 
L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso è costituito da: WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI.