“Davvero
un pessimo modo per festeggiare il 24 maggio, Giornata europea dei Parchi”,
dichiara Dante Caserta, Presidente
del WWF Italia. “I nostri Parchi
nazionali, attraverso i quali si tutelano specie ed habitat naturali unici al
mondo e dove si sperimenta concretamente la vera Green Economy di cui tanto si
parla, sono a rischio paralisi. Da un lato sono quasi tutti privi dei
propri consigli direttivi, in alcuni casi attesi da anni; dall’altro stanno
subendo tagli così pesanti nei finanziamenti da parte dello Stato da mettere
realmente in pericolo la possibilità di fare interventi concreti a tutela della
natura”.
Mentre
si attendono notizie sugli organi di gestione dei parchi si ha notizia dall’inizio
del 2014 di almeno tre tagli ai finanziamenti previsti dallo Stato sia per le
aree naturali protette a terra che per quelle a mare.
Il capitolo di
bilancio “Gestione/interventi Parchi nazionali” ha registrato un taglio di
circa 865.000 euro, passando dagli originari 5.800.000 euro circa di inizio
anno agli attuali 4.960.000 circa (un taglio del 15%). Ancora peggio il
capitolo di bilancio “Gestione/interventi Aree Marine Protette” che ha
registrato un taglio di oltre 1.200.000 euro, passando da poco più di 5.000.000
di inizio anno agli attuali 3.790.000 euro circa (taglio di circa il 24%).
Dopo
qualche recente tentativo da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare di garantire finanziamenti adeguati al sistema
nazionale delle aree naturali, da quest’anno si deve così registrare la ripresa
dei tagli lineari che finiscono per rendere ancora più problematica la gestione
dei parchi nazionali e la loro reale capacità di intervento sul territorio.
Riguardo alla
governance su 23 parchi nazionali esistenti in Italia, attualmente solo 3 (Dolomiti
Bellunesi, Gran Paradiso e Sila) hanno un Presidente ed un consiglio direttivo
operativo.
Negli altri 20
parchi è stato nominato solo il Presidente, a volte dopo commissariamenti
duranti anni, ma non il consiglio direttivo, determinando così una gestione
anomala, peggiore persino del commissariamento degli Enti. I Presidenti
nominati senza il consiglio direttivo saranno presto costretti ad una gestione
provvisoria che nei fatti determinerà la paralisi dell’ordinaria gestione degli
Enti Parco.
Tale situazione, oltre a rappresentare un vero e proprio deficit di democrazia e
partecipazione (nei consigli direttivi dei parchi siedono, a titolo gratuito,
rappresentanti degli Enti locali, dei Ministeri competenti, del mondo
scientifico ed ambientalista), indebolisce di molto l’azione dei Parchi che non
possono operare nel pieno delle loro funzioni.
Il
ritardo nelle nomine dei consigli direttivi, di competenza del Ministro
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in alcuni casi è
realmente imbarazzante: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e
quello della Majella sono senza consiglio dal 2007, il Parco del Gargano e
quello dell’Asinara dal 2008. e così via (vedi tabella).
Il
WWF ricorda che la riforma legislativa entrata in vigore ad aprile 2013 (DPR n.
73/2013) ha riformato i consigli direttivi dei parchi, riducendone il numero
dei componenti da 12 ad 8.
A
seguito di questa semplificazione ci si sarebbe aspettata una rapida
ricomposizione dei consigli con un ritorno alla normalità, ma purtroppo questo
non è avvenuto. Su richiesta del Ministero le Associazioni ambientaliste hanno
provveduto alle designazioni di loro competenza già dal novembre 2013 e nel
frattempo molte Comunità del Parco hanno trasmesso al Ministero i loro 4
rappresentanti nei rispettivi consigli direttivi. L’imbarazzo nasce dall’assenza
delle nomine di diretta competenza dei due Ministeri interessati, Ambiente ed Agricoltura,
nonché dell’ISPRA.
“La
situazione è veramente difficile”, continua Caserta. “Per quanto riguarda le
nomine rivolgiamo un appello al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti,
affinché recuperi i ritardi che sono stati accumulati nel passato e proceda
rapidamente. Per quanto attiene invece ai tagli, l’appello è rivolto a tutto il
Governo. Sappiamo bene che in questo periodo di crisi tutti gli Enti, compresi
i parchi, devono fare la loro parte nella riduzione delle spese, ma il settore
ambientale appare il più penalizzato. E come sempre si tratta di scelte. Con quanto
l’Italia spenderà per un solo cacciabombardiere F35 si potrebbero assicurare
finanziamenti alle aree naturali protette di questo Paese per molti anni. Di
cosa ha più bisogno l’Italia? Di un ennesimo aereo da guerra o di un funzionale
sistema di parchi, capace di tutelare aree naturali di enorme pregio che ogni
anno attirano milioni di visitatori e turisti dall’Italia e dall’estero?”.
Parchi con Presidenti in carica, ma privi di Consigli direttivi
Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: privo del Consiglio direttivo dall’11
luglio 2012
Parco
Nazionale dell’Alta Murgia: privo del Consiglio Direttivo dal 26 settembre 2010
Parco
Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri e Lagonegrese: consiglio direttivo
mai nominato
Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco - Emiliano: privo del Consiglio direttivo dal 30
maggio 2012
Parco
Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena: privo del Consiglio direttivo dal 27
dicembre 2012
Parco
Nazionale dell’Arcipelago Toscano: privo del Consiglio direttivo dal 1° marzo
2012
Parco
Nazionale dell’Asinara: privo del Consiglio direttivo dal 17 dicembre 2008
Parco
Nazionale Aspromonte: privo del Consiglio direttivo dal 23 settembre 2012
Parco
Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: privo del Consiglio direttivo
dal 31 dicembre 2013
Parco
Nazionale delle Cinque Terre: privo del Consiglio direttivo dal 19 aprile 2010
Parco
Nazionale del Circeo: privo del Consiglio direttivo dal 7 agosto 2012
Parco
Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: privo del
Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013
Parco
Nazionale del Gargano: privo del Consiglio direttivo dal 27 giugno 2008
Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: privo del Consiglio direttivo dal
22 gennaio 2007
Parco
Nazionale della Majella: privo del Consiglio direttivo dal 20 settembre 2007
Parco
Nazionale dei Monti Sibillini: privo del Consiglio direttivo dal 27 dicembre
2012
Parco
Nazionale del Pollino: privo del Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013
Parco
Nazionale dello Stelvio: privo del Consiglio direttivo dal 26 dicembre 2010
Parco
Nazionale della Val Grande: Consiglio direttivo in parte nominato nel 2012, ma
non insediato
Parco
Nazionale del Vesuvio: privo del Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013
Parchi con
Presidenti e Consigli Direttivi in carica:
Parco
Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
Parco
Nazionale del Gran Paradiso
Parco
Nazionale della Sila