In vista della votazione in plenaria del Parlamento Europeo sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020, annunciata per il prossimo 11 marzo, il WWF insieme alle Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura biologica e biodinamica italiane credono sia giunto il momento di voltare pagina e finanziare solo le buone pratiche agricole che rispettano la Natura e che producano cibo sano con modalità che siano sostenibili anche per le future generazioni.
Per questo hanno lanciato a livello europeo, anche in lingua italiana, una petizione online indirizzata ai parlamentari europei impegnati nei prossimi giorni a decidere sul futuro dell’agricoltura e che si può firmare all'indirizzo http://it.farmingfornature.eu.
277 associazioni ed organizzazioni europee hanno già inviato una lettera aperta a tutti gli europarlamentari per ribadire perché la politica agricola europea ha bisogno di urgenti riforme.
Con la petizione online tutti i cittadini europei possono far sentire la loro voce per sostenere una autentica riforma verde della PAC che renda l’agricoltura europea più pulita, sostenibile, sana e giusta.
Per più di cinquant’anni l’Unione Europea ha incentivato e finanziato pratiche agricole dannose che inquinano i nostri suoli, le nostre acque e la nostra aria, mentre la buona agricoltura biologica e biodinamica veniva sempre più penalizzata e marginalizzata, sprecando in questo modo i soldi dei contribuenti.
L’attuale crisi economica colpisce un’agricoltura già attraversata da una profonda crisi strutturale, in Italia le aziende sono calate in 10 anni del 32,2% e il loro reddito del 25,3%, mentre in Europa nell’ultimo decennio si sono persi complessivamente 3,7 milioni di posti di lavoro nell’agricoltura.
Il 92% dei fiumi e dei laghi di tutta Europa sono inquinati per l’uso eccessivo di concimi chimici e pesticidi e soffrono per l’eccessivo prelievo di acqua destinata all’agricoltura (in Italia il 60% dei consumi idrici), negli ambienti agricoli dal 1980 ad oggi sono andati persi oltre 300 milioni di uccelli selvatici.
I dati sull’ambiente in Europa evidenziano una crisi generalizzata della biodiversità e il consumo di suolo agricolo negli ultimi sessant’anni, un milione e mezzo di ettari dei terreni più fertili in Italia, mette a rischio anche la sicurezza alimentare. Questa crisi è il punto di arrivo di un modello di agricoltura non più sostenibile per modalità di produzione e di consumo.
Tutto questo non è più accettabile.
Gli eurodeputati a metà marzo potranno votare per una politica agricola più verde. Per la prima volta nella storia infatti hanno il potere di votare per una politica agricola amica della Natura che non sperperi i nostri soldi e che serva a produrre cibo sano in maniera più sostenibile, come chiedono le Associazioni WWF LIPU, Legambiente, Federazione nazionale Pro Natura , AIAB, Federbio, FIRAB, UPBio, FAI, Italia Nostra, Touring Club Italiano, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, SIEP (Società Italiana Ecologia del Paesaggio) e Slow Food.
La mobilitazione delle Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica e biodinamica europee e nazionali intende ribaltare alcune decisioni assunte dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo considerate insostenibili per l’ambiente e penalizzanti per le pratiche agricole più virtuose e sostenibili.
Nella plenaria di marzo le Associazioni chiedono per questo ai Parlamentari Europei di votare per una vera riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che:
1. ASSICURI l’adozione delle migliori pratiche agricole per la tutela dell’ambiente da parte di tutti gli agricoltori che beneficiano dei pagamenti diretti della PAC (il cosiddetto “greening”), mentre la proposta attuale prevede l’esclusione delle aziende sotto i 10 ettari;
2. RESPINGA i doppi pagamenti illegali proposti dalla Commissione Agricoltura, che consentirebbero di pagare due volte gli agricoltori per le stesse attività;
3. REINTRODUCA l’obbligo per gli agricoltori del rispetto delle normative europee in materia di tutela dell’ambiente, sicurezza alimentare, benessere animale e salute pubblica per poter ricevere i finanziamenti comunitari, attraverso la cosiddetta “condizionalità”.
4. SOSTENGA maggiormente l’agricoltura biologica ed i sistemi agricoli di Alto Valore Naturale.
In questo scenario l’agricoltura biologica deve assumere un ruolo completamente nuovo rispetto al passato, utile per il futuro di tutta l’agricoltura, diventando metodo produttivo centrale dal quale partire per un nuovo modello di riferimento basato su valori etici e sociali e sulla tutela dei beni pubblici.
Sono, infatti, proprio le aziende biologiche che attraverso la diversificazione (base fondante dei principi del biologico) hanno saputo interpretare la multifunzionalità in misura maggiore rispetto alle altre e che oggi si dimostrano più resilienti anche sul piano economico e in sintonia maggiore con l’ambiente e i bisogni dei cittadini. Per questo l’agricoltura biologica deve essere maggiormente sostenuta da un’autentica riforma della PAC.