Sette chilometri di mare e suggestivi paesaggi, dove passeggiare, immergersi e vivere a stretto contatto con la natura grazie ad un susseguirsi di coste, litorali sabbiosi e un territorio ricco di straordinaria flora e fauna, ma anche di storia e cultura.
Questa è l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, situata sul territorio di Pineto lungo la costa adriatica ed inaugurata ufficialmente venerdì 23 luglio a Pineto.
Anni di intenso lavoro ed oggi finalmente è realtà. Era il lontano 1997 quando venne predisposto un disegno di legge da presentare alla Camera dei Deputati con la proposta di un parco che proteggesse l’area del Cerrano. Celere l’approvazione da parte del parlamento e, con l’art.4 della legge n.344, nell’ottobre successivo, “Torre del Cerrano” entrò nell’elenco delle aree di reperimento per l’istituzione di un’Area Marina Protetta.
Istituita dunque con Decreto del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del mare del 21.10.2009, pubblicato in G.U. della Repubblica Italiana n.80 del 7.04.2010, l’Area Marina Protetta del Cerrano, prima area marina protetta abruzzese, sarà gestita da un consorzio costituito da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Pineto e Silvi.
Nata dalla volontà popolare e grazie allo sforzo congiunto dei Comuni, della Provincia e della Regione, uniti in una strategia di rilancio delle risorse marittime quale elemento determinante di sviluppo locale sostenibile, l’area si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 chilometri dei quali 2.5 di duna sabbiosa lungo la riva (dalla foce del torrente Calvano che attraversa l'abitato di Pineto, fino al centro di Silvi, alla corrispondenza a mare della stazione ferroviaria).
La superficie dell'Area Marina Protetta (A.M.P.) è di circa 37 chilometri quadrati e comprende una ristretta zona B, un quadrato di circa un chilometro di fronte a Torre Cerrano, una zona C di 14 chilometri quadrati che si sviluppa per l'intera estensione del fronte mare fino a circa 2 km dalla costa e un'ampia zona D, di forma trapezoidale, di circa 22 chilometri quadrati, che si estende fino al limite delle tre miglia.
La protezione della ricca fauna e ampia varietà di flora è la ragione che ha spinto l’istituzione dell’Area Marina Protetta. Tipici di questo ecosistema sono il Fratino (Charadrius alexandrinus) e lo Zafferanetto delle spiagge (Romulea rollii).
L’area è inoltre caratterizzata dalla presenza di tre habitat dunali costieri inclusi nella Direttiva Habitat: dune con presenza di Euphorbia terracina, stagni temporanei mediterranei, dune mobili con presenza di Ammophila arenaria.
Anche l’habitat marino è caratterizzato da diverse tipologie ecosistemiche presenti nella Direttiva Habitat: banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina, distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea e potenziali Posidonia beds.
Ma la varietà e la ricchezza della fauna marina della zona, non sono l’unica ragione per cui si è chiesta la fruizione regolamentata.
E’ noto, infatti, che i fondali del Parco Marino sono ricchi di importanti e numerosi reperti archeologici di varie epoche e civiltà. Ricerche di archeologia subaquea hanno infatti rilevato la presenza di grandi blocchi di pietra d’Istria, confermando la presenza sui fondali antistanti Torre Cerrano di manufatti di epoca romana. Comunque antecedente all’approdo, ben conosciuto, che tanto fu utilizzato in epoca medievale e che arrivò pienamente funzionante fino al 1447, quando la flotta della Repubblica di Venezia devastò sistematicamente gran parte dei porti dell’Adriatico, fra cui quello di Cerrano.
Natura in primo piano anche per il logo dell’Area Marina che è stato studiato graficizzando due peculiarità naturalistiche dell’area: lo Zafferanetto delle spiagge e la Trivia adriatica entrambi elementi importanti per la loro rappresentatività di flora e fauna protette, ma anche e soprattutto per la loro rarità in Adriatico e presenti nei due habitat principali dell’AMP (costiero-dunale e marino-profondo).
Di seguito i componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta:
Benigno D’Orazio (presidente)
Enzo Costantini (Vicepresidente)
Emiliano Di Matteo (per la Regione Abruzzo)
Orazio Di Febo (per la Provincia di Teramo)
Carlo Ciferni, Sergio Mazzone (per il Comune di Silvi),
Marco Verticelli, Giorgio Parisse (per il Comune di Pineto)
Fabio Vallarola (per le associazioni ambientaliste)
Questa è l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, situata sul territorio di Pineto lungo la costa adriatica ed inaugurata ufficialmente venerdì 23 luglio a Pineto.
Anni di intenso lavoro ed oggi finalmente è realtà. Era il lontano 1997 quando venne predisposto un disegno di legge da presentare alla Camera dei Deputati con la proposta di un parco che proteggesse l’area del Cerrano. Celere l’approvazione da parte del parlamento e, con l’art.4 della legge n.344, nell’ottobre successivo, “Torre del Cerrano” entrò nell’elenco delle aree di reperimento per l’istituzione di un’Area Marina Protetta.
Istituita dunque con Decreto del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del mare del 21.10.2009, pubblicato in G.U. della Repubblica Italiana n.80 del 7.04.2010, l’Area Marina Protetta del Cerrano, prima area marina protetta abruzzese, sarà gestita da un consorzio costituito da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Pineto e Silvi.
Nata dalla volontà popolare e grazie allo sforzo congiunto dei Comuni, della Provincia e della Regione, uniti in una strategia di rilancio delle risorse marittime quale elemento determinante di sviluppo locale sostenibile, l’area si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 chilometri dei quali 2.5 di duna sabbiosa lungo la riva (dalla foce del torrente Calvano che attraversa l'abitato di Pineto, fino al centro di Silvi, alla corrispondenza a mare della stazione ferroviaria).
La superficie dell'Area Marina Protetta (A.M.P.) è di circa 37 chilometri quadrati e comprende una ristretta zona B, un quadrato di circa un chilometro di fronte a Torre Cerrano, una zona C di 14 chilometri quadrati che si sviluppa per l'intera estensione del fronte mare fino a circa 2 km dalla costa e un'ampia zona D, di forma trapezoidale, di circa 22 chilometri quadrati, che si estende fino al limite delle tre miglia.
La protezione della ricca fauna e ampia varietà di flora è la ragione che ha spinto l’istituzione dell’Area Marina Protetta. Tipici di questo ecosistema sono il Fratino (Charadrius alexandrinus) e lo Zafferanetto delle spiagge (Romulea rollii).
L’area è inoltre caratterizzata dalla presenza di tre habitat dunali costieri inclusi nella Direttiva Habitat: dune con presenza di Euphorbia terracina, stagni temporanei mediterranei, dune mobili con presenza di Ammophila arenaria.
Anche l’habitat marino è caratterizzato da diverse tipologie ecosistemiche presenti nella Direttiva Habitat: banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina, distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea e potenziali Posidonia beds.
Ma la varietà e la ricchezza della fauna marina della zona, non sono l’unica ragione per cui si è chiesta la fruizione regolamentata.
E’ noto, infatti, che i fondali del Parco Marino sono ricchi di importanti e numerosi reperti archeologici di varie epoche e civiltà. Ricerche di archeologia subaquea hanno infatti rilevato la presenza di grandi blocchi di pietra d’Istria, confermando la presenza sui fondali antistanti Torre Cerrano di manufatti di epoca romana. Comunque antecedente all’approdo, ben conosciuto, che tanto fu utilizzato in epoca medievale e che arrivò pienamente funzionante fino al 1447, quando la flotta della Repubblica di Venezia devastò sistematicamente gran parte dei porti dell’Adriatico, fra cui quello di Cerrano.
Natura in primo piano anche per il logo dell’Area Marina che è stato studiato graficizzando due peculiarità naturalistiche dell’area: lo Zafferanetto delle spiagge e la Trivia adriatica entrambi elementi importanti per la loro rappresentatività di flora e fauna protette, ma anche e soprattutto per la loro rarità in Adriatico e presenti nei due habitat principali dell’AMP (costiero-dunale e marino-profondo).
Di seguito i componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta:
Benigno D’Orazio (presidente)
Enzo Costantini (Vicepresidente)
Emiliano Di Matteo (per la Regione Abruzzo)
Orazio Di Febo (per la Provincia di Teramo)
Carlo Ciferni, Sergio Mazzone (per il Comune di Silvi),
Marco Verticelli, Giorgio Parisse (per il Comune di Pineto)
Fabio Vallarola (per le associazioni ambientaliste)