8.2.20

Discarica di Atri: bocciato il terzo ampliamento


Nella seduta del 6 febbraio scorso il Comitato VIA della Regione Abruzzo ha bocciato l’ampliamento della discarica di Santa Lucia di Atri e confermato il parere negativo già espresso nella seduta del 30 settembre 2019.
Non sono serviti i 90 giorni concessi al Consorzio Piomba Fino per dimostrare la correttezza del proprio progetto e superare le criticità messe in luce dalle numerose osservazioni presentate dal WWF, dal Comitato Tutela Ambientale Santa Lucia e dal Comune di Atri (che ha recentemente coinvolto anche l’avvocato ambientalista Francesco Paolo Febbo).
Con la definitiva bocciatura si chiude una vicenda che si è trascinata per circa 20 anni. Non poteva andare diversamente: questa lunga battaglia in difesa dell’ambiente, della salute cittadini e dei reali interessi della comunità ha dimostrato come il territorio si possa ottimamente difendere con il lavoro di squadra e la partecipazione collettiva dei cittadini tutti. Uniti si vince.
È giusto sottolineare l’impegno, all’inizio solitario, del Comitato Santa Lucia e del WWF, i quali si sono spesi moltissimo in questi anni per far comprendere alla comunità Atriana l’importanza di questa battaglia. Il WWF Teramo da sempre ha seguito la vicenda e creato alleanze importanti con i cittadini, attraverso l’azione del Comitato Santa Lucia e con l’attuale Amministrazione municipale che ha saputo comprendere l’importanza della vicenda e scegliere di stare dalla parte del proprio territorio. Importante anche l'apporto della locale sezione di Italia Nostra sempre in prima fila per la difesa del territorio e dell'Osservatorio atriano. 
L’importante decisione del 6 febbraio scorso tuttavia non chiude la questione: è necessario concentrarsi ora sulla giusta bonifica dei vecchi invasi e sulla definitiva cancellazione dal Piano Regionale Rifiuti della previsione dei 360.000 mc della discarica Santa Lucia. Su questi temi il WWF Abruzzo continuerà a tenere alta l’attenzione.
Il WWF Teramo è pronto intanto a incontrare il Consorzio Piomba Fino per collaborare all’implementazione di tante attività necessarie: la creazione di un centro del riuso per lavorare sulla riduzione dei rifiuti, il compostaggio di comunità per trattare meglio la frazione organica, il miglioramento della qualità della raccolta differenziata e la valutazione del suo effettivo recupero.
I cittadini di Atri producono circa 5000 tonnellate annue di rifiuti e ogni cittadino contribuisce con 425 kg annui (dati 2018): troppi per una città che vuole fare della tutela ambientale la propria caratteristica principale. La riduzione dei rifiuti deve divenire l’obiettivo principale di Atri tutta: Consorzio, Amministrazione e cittadini.
«Chiediamo – commenta Filomena Ricci, delegato regionale del WWF Abruzzo - alla Regione, al presidente Marsilio e all’assessore Campitelli di dare una sterzata decisiva alla gestione del settore, da troppi anni in un pericoloso stato di stallo. Mancano impianti per trattare la frazione organica e non sono state implementate, come si dovrebbe, iniziative volte a ridurre la produzione dei rifiuti. È inoltre quanto mai necessario dare certezza alla governance: la Regione deve esprimersi sull’attivazione dell’AGIR (Autorità Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani): l’attuale incertezza rende per tutti i Comuni difficile e costosa la gestione del proprio pattume. Per questo chiediamo a Marsilio e Campitelli la convocazione degli stati generali dei rifiuti».