30.5.19

Commissario Gran Sasso: nessuna partecipazione, fondi insufficienti, poca chiarezza su cosa si farà

 
Al Senato è stato presentato dalla maggioranza di governo un emendamento allo Decreto Sbloccacantieri che prevede la nomina di un commissario straordinario per la sicurezza dl sistema idrico del Gran Sasso.
Si è così scelto di ripercorrere la strada del 2003 agendo ancora una volta in un regime di straordinarietà nominando un commissario espressione del Governo d’intesa con la Regione.
L’emendamento è stato reso noto solo nella serata di ieri e l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia - GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, ha immediatamente evidenziato ai parlamentari che fino ad oggi si sono resi disponibili a seguire la vicenda le proprie osservazioni anche al fine di presentare eventuali sub-emendamenti.
Il testo proposto, infatti, contiene alcuni elementi problematici:
- Non sono previsti strumenti di informazione ai cittadini: in questo modo, per l’ennesima volta, come già avvenuto con il commissariamento Balducci, nessuno potrà sapere cosa si sta facendo e perché;
- È esclusa qualsiasi partecipazione alla società civile: né nella struttura commissariale, né nella cabina di coordinamento presieduta dal Presidente della Regione è prevista la partecipazione di rappresentanti delle associazioni che per prime hanno evidenziato i problemi su cui oggi si vuole intervenire;
- La somma stanziata per gli interventi è di 120 milioni di euro in tre anni a fronte di un fabbisogno di 172 milioni stimati dalla Regione nella delibera n. 33/2019 “Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso”;
- Nell’emendamento non si fa alcun cenno al lavoro svolto dal Comitato istituito dalla Regione e che ha portato alla richiamata delibera n. 33/2019 che ha definito le attività urgenti ed indifferibili per la messa in sicurezza delle gallerie autostradali e dei laboratori sotterranei. Questo vuol dire che si ripartirà da capo per individuare gli interventi da effettuare?
- Nell’emendamento è prevista la deroga all’art. 94 del Decreto n. 152/2006 che stabilisce le distanze di sicurezza delle strutture potenzialmente inquinanti dai punti di captazione delle acque destinate al consumo umano e non si fa alcun accenno alla necessità di portare via le sostanze pericolose stoccate nei Laboratori.
Quelli evidenziati sono aspetti che non possono essere trascurati.
È stato presentato, con prima firmataria la Sen. Loredana De Petris, un sub-emendamento che recepisce quanto segnalato. L’Osservatorio rivolge un pressante invito a tutti i parlamentari abruzzesi a sostenerlo, dimostrando di volere il bene di questo territorio al di là delle appartenenze politiche.