11.11.11

Riserva del Borsacchio: solite cattive abitudini

Non c’è niente di nuovo sotto il sole.
Cambiano le compagini amministrative. Si avvicendano sindaci ed amministratori, ma non cambiano le cattive abitudini. Nei quasi sette anni ormai trascorsi da quando la Riserva Naturale del Borsacchio è stata istituita con legge regionale, si sono dati il cambio tre governatori regionali (Pace, Del Turco, Chiodi), due presidenti di provincia (D’Agostino e Catarra), due sindaci (Di Bonaventura e Pavone), eppure non è stato nominato l’organismo di gestione, peraltro gratuito, dell’area naturale protetta, non è stato adottato un piano di assetto naturalistico (PAN) degno di questo nome e non è stata neppure apposta lungo i confini della riserva e sulle strade di accesso la segnaletica prescritta.
In compenso, grazie a cotanta inettitudine amministrativa, i territori e le popolazioni sono tenuti ostaggio di norme di salvaguardia che, provvisorie sulla carta, rimangono in vigore non si sa per quanto tempo ancora. I finanziamenti che la Regione Abruzzo ha assicurato a tutte le altre Riserve in questi anni, a Roseto non sono arrivati perché un organo di gestione non c’era. In sette anni abbiamo perso quasi un milione di euro. E la Riserva continua ad essere solo un problema insoluto, non un’opportunità di sviluppo economico, ambientale e turistico.
Negli ultimi giorni le precipitazioni che hanno causato lutti e distruzioni in altre parti d’Italia, hanno dato occasione di evidenziare che anche i nostri corsi d’acqua richiedono controlli necessari ad evitare straripamenti, compreso il Borsacchio. Eppure il nostro Presidente della Provincia non si è ricordato, neppure dopo questo segnale di allarme, di dover nominare l’organo di gestione della Riserva, necessario per occuparsi anche di questo oltre che di tutto il resto che riguardi l’area protetta.
Il Sindaco di Giulianova ha preso la parola solo per dire che l’inclusione del territorio giuliese nel perimetro della Riserva sarebbe stata la causa della mancata realizzazione del contratto di quartiere dell’Annunziata.
Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito.
Ecco, i nostri amministratori non hanno fatto il loro dovere compiendo, nei tempi dettati dalla legge, le scelte necessarie, e la colpa di chi è? Ma naturalmente di chi ha cercato di proteggere e custodire il territorio per lasciarlo, bello come Dio lo ha fatto, alle future generazioni!

Avv. Fabio Celommi

Presidente Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio