13.1.11

A Teramo non si può più manifestare

Con il Decreto prefettizio con protocollo n. 39808 Area 1 del 23 dicembre 2010 (si trova sul sito www.prefettura.it/teramo), il Prefetto di Teramo ha impedito la possibilità di organizzare manifestazioni nelle vie centrali della città.
Al riguardo, le Associazioni ambientaliste hanno inviato una lettera al Prefetto che riportiamo qui sotto.

Ill.mo Sig. Prefetto,
su invito delle nostre realtà teramane, le scriventi Associazioni, da anni impegnate a portare avanti a livello abruzzese le istanze del movimento ambientalista e della difesa della natura hanno preso visione del Decreto prefettizio con protocollo n. 39808 Area 1 del 23 dicembre 2010.
A nostro parere, il contenuto di questo provvedimento non è condivisibile.
La limitazione che si introduce a quello che è il diritto costituzionalmente garantito di riunirsi e manifestare liberamente in luogo pubblico il proprio pensiero è talmente forte e generalizzata da non trovare giustificazione.
Le nostre Associazioni hanno da sempre organizzato manifestazioni a Teramo come in tante altre città senza che questo abbia mai provocato il ben che minimo danno a persone o beni.
Ci piace ricordare una delle più grandi manifestazioni che si sono svolte a Teramo, quella del 17 novembre 2001 contro il terzo traforo del Gran Sasso che fu caratterizzata dalla partecipazione di oltre 6.000 abruzzesi intenzionati a difendere la loro montagna e la falda acquifera in essa contenuta. Il grande corteo si svolse lungo le strade del centro di Teramo tra due ali di cittadini che applaudivano al passaggio degli striscioni, delle bandiere e dei gonfaloni dei circa 50 Comuni che avevano aderito.
Oggi quella manifestazione, determinante per la difesa della montagna e dell’acqua che beviamo, stante le disposizioni emanate con il Suo Decreto del 23 dicembre scorso, non sarebbe possibile.
Anche se non riteniamo che il capoluogo aprutino abbia mai avuto grandi problemi di ordine pubblico, comprendiamo la Sua volontà di rendere Teramo una città sempre più sicura, ma non possiamo condividere gli effetti che il Decreto in questione produrrebbe: l’impossibilità di manifestare, in maniera pacifica e nei modi più efficaci a farlo conoscere, un nostro eventuale dissenso, che è spesso lo stesso della maggioranza dei cittadini, come testimonia la recente battaglia contro la petrolizzazione dell’Abruzzo.
Le rivolgiamo pertanto un appello affinché Lei voglia rivedere le disposizioni del Decreto del 23 dicembre 2010 anche avviando momenti di confronto con le realtà sociali che operano in città.
Teramo, 13 gennaio 2011

Documento approvato e sottoscritto dalle seguenti Associazioni:
ALTURA – Daniele Valfré, Responsabile regionale Abruzzo
Abruzzo Social Forum – Renato Di Nicola, Portavoce
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni – Claudio Censoni, Portavoce
Italia Nostra – Giancarlo Pelagatti, Presidente regionale Abruzzo
Legambiente – Angelo Di Matteo, Presidente regionale Abruzzo
LIPU – Stefano Allavena, Delegato regionale Abruzzo
Mare Vivo – Paola Barbuscia, Presidente regionale Abruzzo
Mountain Wilderness – Massimo Fraticelli, Responsabile regionale Abruzzo
WWF – Camilla Crisante, Presidente regionale Abruzzo