Essi sono miracolosamente giunti fino a noi dalla Cina e ai “Tigli” furono impiantati all’epoca in cui Ignazio Rozzi si peritava di realizzare l’orto botanico in quella che sarebbe diventata poi “La Villa”.
Come piante alloctone pare non trovassero posto dopo la messa a dimora delle magnolie alla Villa e si decise quindi di ospitarle nel piccolo rifugio verde detto “I Tigli”, dove si sono sentite “a casa sua”. Che siano di buona fibra lo si è saputo dopo che un esemplare della stessa specie splende tutt’ora a Hiroshima, nonostante le radiazioni della bomba atomica.
Il Ginko splendente presente a Teramo è di sesso maschile, più fortunato delle compagne, poco gradite per le produzione di semi dall’odore ripugnante per gli umani. Ha la caratteristica della vistosa, unica, veste autunnale: le foglie mature sono divise in due semplici lobi nel loro brillante color limone ed ingialliscono tutte insieme, prima della loro caduta. Con l’arrivo del sole lo spettacolo ha inizio: le piante si “accendono” per il piacere degli occhi e il calore del cuore.