Il WWF interviene sulla questione del referendum sul destino del vecchio stadio comunale.
L’Associazione ritiene che la cosa più importante resti il rispetto della regola che è alla base di un buon sviluppo urbanistico e che impone che ogni parte della città sia prima pensata e poi realizzata, avendo in mente un disegno complessivo che, con razionalità ed armonia, consideri le necessità della collettività.
A Teramo, invece, le realizzazioni urbanistiche degli ultimi anni, ed anche il progetto di cui oggi si parla nell’area dello stadio, sono caratterizzate da una mancanza di pianificazione perché determinate di volta in volta dagli interessi dei privati: in tali operazioni vi è la difficoltà per i cittadini, attraverso i propri rappresentanti o in forma diretta e partecipativa, di far valere i propri interessi, anche ambientali, di fronte a chi “ci mette i soldi”.
Il quadro finale che ne emergerà non sarà una città sviluppata armonicamente, ma un insieme di interventi che certo non aiuteranno la crescita sociale ed economica di Teramo.
Il WWF poi non può che guardare con favore alle iniziative che promuovono la partecipazione dei cittadini alle scelte importanti. Le battaglie della nostra Associazione sono sempre state fatte grazie alla gente che si è attivata volontariamente e che, con parole e fatti, ha orientato ed a volte cambiato le scelte amministrative.
Il WWF, pertanto, invita tutti a firmare la richiesta per l’indizione del referendum consultivo sul vecchio stadio comunale e si augura che tutti i protagonisti della vicenda, ognuno nel proprio ruolo, vogliano rendere effettiva la partecipazione per poter arrivare alla scelta migliore.
Il verde del vecchio stadio comunale, teatro di tante sfide sportive, deve essere non un luogo di scontro sociale, ma di incontro tra persone ragionevoli che dialogano per un corretto sviluppo della città, riflesso di un’attenzione all’ambiente, anche urbanistico.
L’Associazione ritiene che la cosa più importante resti il rispetto della regola che è alla base di un buon sviluppo urbanistico e che impone che ogni parte della città sia prima pensata e poi realizzata, avendo in mente un disegno complessivo che, con razionalità ed armonia, consideri le necessità della collettività.
A Teramo, invece, le realizzazioni urbanistiche degli ultimi anni, ed anche il progetto di cui oggi si parla nell’area dello stadio, sono caratterizzate da una mancanza di pianificazione perché determinate di volta in volta dagli interessi dei privati: in tali operazioni vi è la difficoltà per i cittadini, attraverso i propri rappresentanti o in forma diretta e partecipativa, di far valere i propri interessi, anche ambientali, di fronte a chi “ci mette i soldi”.
Il quadro finale che ne emergerà non sarà una città sviluppata armonicamente, ma un insieme di interventi che certo non aiuteranno la crescita sociale ed economica di Teramo.
Il WWF poi non può che guardare con favore alle iniziative che promuovono la partecipazione dei cittadini alle scelte importanti. Le battaglie della nostra Associazione sono sempre state fatte grazie alla gente che si è attivata volontariamente e che, con parole e fatti, ha orientato ed a volte cambiato le scelte amministrative.
Il WWF, pertanto, invita tutti a firmare la richiesta per l’indizione del referendum consultivo sul vecchio stadio comunale e si augura che tutti i protagonisti della vicenda, ognuno nel proprio ruolo, vogliano rendere effettiva la partecipazione per poter arrivare alla scelta migliore.
Il verde del vecchio stadio comunale, teatro di tante sfide sportive, deve essere non un luogo di scontro sociale, ma di incontro tra persone ragionevoli che dialogano per un corretto sviluppo della città, riflesso di un’attenzione all’ambiente, anche urbanistico.