15.11.08

Per una mobilità sostenibile

Questa mattina è stato presentato a Teramo, presso la sede del WWF, il documento "Per una politica di promozione della mobilità ciclistica".
Il documento contiene l'appello che ai candidati Presidenti e candidati consiglieri della Regione Abruzzo alle prossime elezioni regionali, al Presidente della Provincia di Teramo, ai Sindaci dei Comuni della Val Tordino ed al gruppo di lavoro provinciale per il Piano d'Area Val Tordino.

PREMESSA:
· La crescita abnorme della motorizzazione privata ha condotto a un vicolo cieco per le gravi conseguenze su:
1. ambiente e salute: qualità dell’aria, emissione di gas serra, vittime di incidenti, malattie cardiovascolari da scarsa attività fisica, costi sanitari;
2. qualità della vita: congestione del traffico e tempo perduto negli spostamenti, pregiati centri urbani italiani saturati da 35 milioni di auto;
3. economia: modello di crescita che necessita di continui, costosi ed alla lunga controproducenti incentivi alla rottamazione; quota di PIL bruciata per l’acquisto e il mantenimento dell’abnorme parco veicoli in circolazione;
4. sicurezza energetica: la motorizzazione privata di massa rende il paese più dipendente e vulnerabile dal punto di vista energetico;
5. turismo: la contraddizione di un paese a vocazione turistica con strade congestionate e aria pesantemente inquinata.
· Molte nazioni, in particolare europee, hanno da tempo puntato sulla ciclabilità come componente fondamentale di un modello di mobilità sostenibile, complementare ai mezzi pubblici su gomma e su ferro, sia nei contesti cittadini sia per il pendolarismo.
· Ormai l’opinione pubblica ha compreso l’importanza della bici e dei mezzi pubblici per contrastare uno de problemi considerati prioritari: il traffico e la sicurezza stradale sono priorità al pari della criminalità (rapporto ISTAT del 12/11/2008).
· Anche il cicloturismo deve trovare il sostegno dei pubblici poteri centrali e locali, tenuto conto delle positive ricadute anche occupazionali, di sviluppo delle economie locali.
· La bici non consuma risorse non rinnovabili e non produce emissioni, non ingombra e non fa rumore; è un mezzo ecologico per definizione, ad alta efficienza energetica, ad elevata accessibilità (mobilità di bambini, anziani), consente elevati risparmi economici e di tempo.
· Il nostro Paese (e l’Abruzzo più di altre regioni del Nord Italia) accusa ritardi sia nella promozione della mobilità su bici, sia nella realizzazione di una rete ciclabile.
RICHIESTE:
Alla politica spetta il ruolo di comprendere e governare la transizione verso un nuovo modello di mobilità attraverso azioni coerenti e coordinate a tutti i livelli amministrativi, con una visione che superi l’episodicità e sia di sistema.
Per dare impulso dunque alla mobilità ciclistica, sia a livello urbano, sia per la pratica del ciclo-escursionismo, visto anche l’interesse suscitato dal convegno e dalla manifestazione ciclistica, svoltisi a Giulianova l’8 e il 9 novembre 2008, dove è emersa la necessità di una più incisiva azione della parte politica alla risoluzione delle problematiche legate allo sviluppo della viabilità ciclabile, le Associazioni sotto elencate chiedono che si dia priorità assoluta alle seguenti opere:
1. Il completamento del Corridoio Verde Adriatico. La pista ciclopedonale è parte integrante del ramo n. 6 della rete nazionale BicItalia (http://www.bicitalia.org/). Una volta completata diventerà un percorso essenziale per la mobilità longitudinale costiera ed un percorso cicloturistico strategico ai fini della creazione di un flusso prevedibile in decine di migliaia di viaggiatori l’anno (il tracciato sul Danubio, da Passau a Vienna, è percorso, a tappe di più giorni, da oltre 1 milione di cicloturisti l’anno). Si chiede che tale intervento sia considerato di Priorità Regionale e pertanto venga completato anche con interventi diretti della Regione nel caso di Comuni che, con le loro inadempienze e ritardi, creino pregiudizio alla sua realizzazione.
2. I percorsi mare-monti lungo le valli fluviali (come ad esempio la Teramo-mare ciclabile) in grado di intercettare e convogliare i grossi flussi cicloturistici della costa verso l’interno, permettendo al visitatore di scoprire la fascia collinare e montana dei parchi. Essi costituirebbero un volano allo sviluppo dell’entroterra, contribuendo al riequilibrio ed allo sviluppo del territorio. Con il servizio bici + treno verrebbe ampliata l’offerta turistica della provincia e della regione, rispondendo alla crescente domanda di turismo “lento” che permette la conoscenza riflettuta dei luoghi (l’ambiente fluviale con la sua flora e la sua fauna, i borghi, le emergenze storiche e artistiche, gli antichi mulini, ecc.), potendo avvicinare ed apprezzare anche le realtà collinari e montane con appositi percorsi indicati per le bici da strada, la mountain bike, le ippovie. Non da ultimo è da considerare il ruolo di “presidio permanente” che andrebbero a svolgere i cicloturisti, i velo-clubs, le associazioni ambientalistiche ed i centri di educazione ambientale contribuendo al mantenimento ed al monitoraggio sul campo di realtà territoriali altrimenti abbandonate all’incuria e al degrado (problematica delle micro discariche lungo le sponde dei fiumi).
3. I percorsi all’interno dei centri abitati. Percorsi ciclopedonali in questi ambiti favoriscono non solo la mobilità su due ruote ma anche la circolazione dei pedoni (in particolare di anziani, bambini, madri con le carrozzine, persone con disabilità).
Le Associazioni chiedono inoltre una politica della mobilità coerente e articolata, attraverso:
1. l’adozione, da parte della Regione Abruzzo di un Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) nel quale vengano definiti gli obiettivi di sviluppo dell’uso della bicicletta, come mezzo di trasporto e per la pratica del cicloturismo, da perseguire nel corso della prossima legislatura;
2. la promozione di un sistema integrato, in primis bici+treno ed eventualmente bici+autobus e bici+taxi, mediante adeguamento del parco mezzi pubblici e con politiche di sostegno economico (ad esempio con l’eliminazione del biglietto supplementare per la bici sui treni);
3. il rifinanziamento della L.R. 14 settembre 1999, n. 72 e/o la promulgazione di una nuova legge regionale che favorisca la realizzazione ed il completamento di un ampio sistema di mobilità ciclabile in ambito regionale;
4. l’istituzione del Servizio Regionale per la Mobilità Ciclistica, con eventuali diramazioni presso le Province, per:
- la competenza istruttoria di tutti i provvedimenti in materia di sostegno alla mobilità ciclistica;
- la gestione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica;
- la rilevazione e il monitoraggio, attraverso l’apporto della Regione e delle Province, dell’estensione delle reti urbane ed extraurbane di itinerari e piste ciclabili (Censimento della Ciclabilità);
- la predisposizione della parte di competenza territoriale della Rete nazionale di percorribilità ciclistica (prevista dalla delibera CIPE del febbraio 2001) a partire dalla proposta della FIAB di rete BICITALIA;
- la promozione di politiche che incrementino l’uso modale della bicicletta con l’obiettivo di conseguire in un quinquennio il 10% degli spostamenti totali quotidiani con la bicicletta;
- la definizione di standard e di linee guida in materia di ciclabilità e di moderazione del traffico;
- il sostegno verso campagne di attenzione e di educazione ai contenuti della mobilità sostenibile;
- l’individuazione di forme di incentivazione e defiscalizzazione per sviluppare l’uso della bicicletta;
- l’individuazione di standard unificati al livello sovra comunale per la realizzazione e la gestione dei servizi di bike sharing, per agevolarne la diffusione in tutte le aree metropolitane e comprensoriali;
- l’organizzazione di eventi regionali, azioni pubblicitarie e di “marketing territoriale” per la promozione della bicicletta, quali ad esempio: l’adesione convinta alla settimana europea della mobilità sostenibile all’interno della quale dedicare una o più giornate alla bicicletta, invitando i Comuni e le Province ad attivarsi per organizzare specifiche iniziative; la messa a fuoco della bicicletta all’interno della giornata nazionale per la sicurezza stradale e della giornata nazionale dell’ambiente;
5. l’adozione, da parte delle Province, di un piano di intervento strategico per promuovere e sviluppare la mobilità a due ruote nel territorio di competenza, similmente a quanto già sperimentato dalla Provincia di Milano con il progetto MiBici (www.provincia.mi.it/pianificazione_territoriale/MiBici/index.html) da inserire all’interno dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale. Tale piano dovrebbe permettere la connessione della rete ciclabile esistente, completando e rimuovendo gli ostacoli e gli elementi di pericolo, estendendola in tutto il territorio provinciale in modo da permettere che la bicicletta non sia solo un mezzo utile per il tempo libero, ma diventi uno strumento effettivo di spostamento quotidiano tra la casa e l’ambito di lavoro e di studio e per raggiungere i luoghi delle principali funzioni pubbliche, i nodi di trasporto collettivo, i parchi;
6. l’inserimento nei nuovi Piani Regolatori Generali Comunali di percorsi ciclopedonali, possibilmente in sede propria, raccordati con la viabilità ciclabile intercomunale, che costituiscano un sistema di interconnessione tra aree verdi, impianti sportivi, scuole, punti rilevanti del territorio comunale, ecc.;
7. garantire che tutte le stazioni appaltanti di opere viabilistiche nella regione (Comuni, Provincie, ANAS e Regione) rispettino il Decreto Legislativo n. 366/98 che impone per le nuove strade e la manutenzione straordinaria di quelle esistenti la realizzazione di apposita viabilità ciclistica.
Alle Amministrazioni, alle forze politiche ed ai candidati impegnati nella campagna per le elezioni regionali del 2008 si chiede di valutare con attenzione il fatto che le risorse da dedicare alla promozione della mobilità ciclistica sono di contenuta entità e risultano ben spese, con un rapporto costi/benefici (e costi/consenso!) di gran lunga più favorevole – in taluni casi con rapporto da uno a dodici – rispetto ad ogni altro comparto degli investimenti nel settore dei trasporti.
Si chiede altresì alle Amministrazioni, ai candidati Presidenti regionali e candidati consiglieri, alle forze politiche, di sottoscrivere un impegno per dare attuazione alle proposte contenute nel presente documento.

Aderiscono a questo documento
WWF Abruzzo
WWF Sezione di Teramo
Centro di Educazione Ambientale di Giulianova
Centro Comunale di Educazione, Tutela, Ricerca e Documentazione Ambientali del Comune di Notaresco
Comitato per la Tutela della Val Tordino
Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio
Associazione sportiva dilettantistica RuotaLibera Veloteam Teramo
Associazione sportiva dilettantistica Polisportiva Life Club
Associazione sportiva dilettantistica Ciclilaga.it
Associazione culturale quartiere Gammarana
Legambiente Circolo di Giulianova
Legambiente Abruzzo
Asd Us Acli Teramo
Asd D'Ascenzo Bike
Asd Scuola di MTB Prati di Tivo – Gran Sasso d’Italia
Palestra Man and Voman – Teramo
Palestra Wellness Club - Teramo
Palestra New Olimpia – Teramo
Club Interamnia – Teramo
Italia Nostra Sezione di Atri
Italia Nostra Sezione di Teramo

Maggiori info su: http://xoomer.alice.it/abruzzoinbici/