29.11.08

Discarica La Torre: udienza rinviata per "motivi elettorali"

Il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Teramo, accogliendo la richiesta dei difensori degli imputati, ha disposto il rinvio al 20 gennaio 2009 dell'udienza preliminare per l'inchiesta sul crollo della discarica La Torre "per ragioni elettorali", visto che diversi indagati sono candidati alle prossime elezioni regionali.
Il Presidente del WWF Italia, Enzo Venini, ha comunque presentato, tramite l’Avvocato Tommaso Navarra, la costituzione di parte civile nel procedimento penale per il crollo della discarica “La Torre” a Teramo.
Come si ricorderà il 17 febbraio 2006 nella discarica comunale di Teramo si verificò il crollo dell’intera massa dei rifiuti abbancata che si riversò nel laghetto sottostante, determinando così la fuoriuscita di acqua e percolato verso i fossi Fece e Trentamano, affluenti del fiume Vomano, principale fiume della nostra provincia.
Il WWF ha seguito la vicenda fin dall’inizio, collaborando anche con il locale Comitato di cittadini che aveva denunciato lo stato di pericolo nella discarica dall’aprile 2005 fino a poche settimane prima della frana.
Nel procedimento penale instauratosi dopo la frana sono indagati, tra gli altri, gli ex sindaci di Teramo, Gianni Chiodi ed Angelo Sperandio, il Presidente della Provincia, Ernino D’Agostino, l’ex Presidente della Provincia, Claudio Ruffini, l’ex vice sindaco di Teramo, Berardo Rabbuffo, oltre ai progettisti della discarica ed a tecnici di ARTA, Comune di Teramo, Provincia e Regione.
Del caso si è anche occupato il settimanale "L'Espresso" nel numero attualmente in edicola.
Il WWF è presente in tutte e tre i procedimenti penali che si sono instaurati dopo gli eventi del 2006, quando nel giro di poche settimane l’intero sistema impiantistico di smaltimento dei rifiuti della nostra provincia collassò a seguito del sequestro da parte della magistratura delle discariche di Atri, Notaresco e Teramo.
Spiace constatare che, a distanza di oltre due anni, la situazione non sia cambiata di molto con i rifiuti del teramano che continuano ad essere spediti fuori provincia, mentre si continua ad insistere nel voler prolungare la vita di quelle stesse discariche, ormai sature da anni, già interessate dai sequestri da parte della magistratura.