11.7.08

Riserva del Borsacchio al palo

Il Comitato Riserva naturale regionale del Borsacchio, WWF Abruzzo, Marevivo Abruzzo, Italia Nostra, la Sezione Abruzzo e Molise della Società Botanica Italiana, Associazione Micologia e Natura Abruzzese, LIPU Abruzzo hanno inviato una nota alla Regione Abruzzo chiedendo di attivare i poteri sostituitivi previsti dalla legge ed affidare la gestione della Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio all’Amministrazione Provinciale di Teramo.
La richiesta è giustificata dall’inerzia dei Comuni di Roseto degli Abruzzi e di Giulianova.
La legge istitutiva della Riserva prevedeva che, entro maggio 2005, i due Comuni avrebbero dovuto:
a) definire, mediante apposita intesa, l’Organo di Gestione della Riserva, la sua composizione, nonché le modalità di attuazione della gestione della Riserva stessa;
b) elaborare un progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati;
c) posizionare cartelli segnaletici lungo il perimetro e lungo le strade di accesso alla Riserva.
A distanza di più di 3 anni, nulla di questo è stato fatto, nonostante la realizzazione della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio sia stata inserita tra i progetti speciali dell’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi che è stato individuato come Comune capofila per la gestione della Riserva.
Si è inoltre in attesa del Piano di Assetto Naturalistico dell’area protetta, strumento indispensabile per la gestione della stessa e per metterla a riparo dalle mire speculative che la interessano. Ad oggi il Piano, nonostante dovesse essere pronto dal dicembre 2007 non è stato ancora discusso nei due consigli comunali, né presentato alle cittadinanze. E poiché per il Piano è prevista anche l’approvazione da parte del Consiglio regionale, non è difficile ipotizzare tempi ancora lunghi per la definitiva adozione ed approvazione.
“Dopo aver invitato ad agire, senza esito, il Comune di Roseto degli Abruzzi, ci siamo decisi a richiedere l’intervento della Regione”, dichiara l’Avv. Fabio Celommi, Presidente del Comitato della Riserva naturale regionale del Borsacchio, “perché è non è più rinviabile l’avvio della gestione concreta di una delle ultime aree libere dalla costa abruzzese. È incredibile che, a distanza di anni dall’istituzione della riserva, questa rimanga sulla carta. Al di là della necessità di una gestione naturalistica di questo territorio, l’immobilismo sta comportando anche la rinuncia ad occasione di sviluppo sostenibile. L’affidamento alla Provincia di Teramo, che nel passato ha più volte sollecitato l’adozione di atti concreti per far decollare la riserva, potrebbe essere un modo per imprimere un’accelerazione e rendere quest’area protetta finalmente operativa”.