È cominciato l’esame della proposta di modifiche del Piano Demaniale Marittimo Regionale nella competente commissione consigliere regionale. Nel finale della precedente legislatura regionale, grazie agli emendamenti proposti dal consigliere regionale Maurizio Acerbo ed alle proteste delle Associazioni ambientaliste, la proposta venne bloccata. I mesi trascorsi dall’insediamento potevano servire alla nuova giunta per ripensare il testo. Dobbiamo invece constatare che cambia la Giunta, ma le proposte rimangono le stesse.
Si continua a pensare ad un bene comune come il demanio marittimo ed alle nostre spiagge solo in funzione delle esigenze immediate dei balneatori come del resto dichiara esplicitamente la stessa relazione allegata alla proposta di modifica che ammette che la stessa rappresenta il recepimento delle richieste delle Associazioni di Categoria. Emerge, come al solito, il contrasto tra gli obiettivi dichiarati del piano “il recupero e la tutela ambientale e lo sviluppo ecosostenibile nell’uso del demanio marittimo” (art. 2) e le concrete previsioni.
In assoluta controtendenza rispetto a una sensibilità ambientale e paesaggistica sempre più diffusa, il PDM prevede aumenti di cubatura inaccettabili su un litorale, quello abruzzese, già per il 90% cementificato e occupato da strutture per gli usi più svariati. Inoltre si prevede di aumentare l’occupazione del fronte mare riducendo drasticamente quel poco che è rimasto di Vista Mare.
SPIAGGE LIBERE: l’attuale normativa prevede un preciso obbligo in capo ai comuni di prevedere la riserva di almeno il 20% delle spiagge in concessione da destinare a spiaggia libera. La modifica elimina l’obbligo ed introduce la facoltà per i Comuni che non dispongono del 20% di spiagge libere di recuperare tali aree dalle concessioni con fronte superiore a metri 100 (comma 1 bis): “ove ritenuto, potranno essere recuperati spazi”.
NUOVI VOLUMI: l’attuale normativa prevede un limite massimo per la superficie coperta di mq.250. La modifica prevede espressamente aumenti, in base al numero di abitanti, fino al 30% di tale superficie massima. Esclude poi da tale computo le cabine spogliatoio che possono essere realizzate in deroga fino a mq 22,5. Con la scusa di assicurare nelle strutture balneari l’abbattimento delle barriere architettoniche si prevede la creazione di volumi e superfici coperte e pavimentate totalmente al di fuori degli standard massimi concessi. Ulteriori volumi in deroga sono previsti per la realizzazione di “locali tecnici“ di non precisata natura, inspiegabilmente esclusi dai quasi 300 mq già costruibili.
VISTA MARE: Anche sotto quest’aspetto sono previsti ulteriori limitazioni della vista mare. L’aumento è del 5% rispetto all’esistente per le concessioni con fronte mare superiore a mt 40 e viene scomputato il fronte occupato dalle cabine.
CORRIDOI TRA CONCESSIONI: Lo spazio libero tra le attrezzature balneari di due concessioni contigue si riduce da 5 metri a 3 (si tratta di una fascia non solo di visuale e sicurezza, ma anche di spiaggia “libera” dove di solito prendono il sole cittadini che non affittano ombrelloni).
SCATOLONI SULLA SPIAGGIA DA SETTEMBRE A GIUGNO: La modifica proposta prevede che gli stabilimenti potranno essere completamente circondati da “pannelli rigidi”, per di più utilizzabili a fini promozionali (diventando enormi cartelloni pubblicitari).