Martedì 9 ottobre convegno nazionale a Roma sulla situazione delle ricerche di idrocarburi in Italia.
Argomento di grande interesse anche per l’Abruzzo: attualmente oltre il 50% del territorio abruzzese e circa 6.000 km quadrati di mare antistante la costa abruzzese sono interessati da istanze di ricerca ed estrazione di idrocarburi.
La decisione del TAR Lazio della scorsa settimana che ha bocciato i decreti di compatibilità ambientale del permesso di ricerca di idrocarburi al largo di Punta Penna di Vasto (CH) rilasciato alla Petroceltic Italia srl è un segnale importante per fermare la “deriva petrolifera” che colpisce tutta la regione.
Solo la settimana scorsa altri due progetti di ricerca di idrocarburi (Santa Filomena in provincia di Chieti e Villa Mazzarosa in provincia di Teramo) sono andati alla verifica di assoggettabilità ambientale al Comitato VIA regionale.
E lunedì 1° ottobre, si è aperta al Ministero dello Sviluppo Economico una conferenza di servizi sull’iter di autorizzazione relativo ad un’istanza di coltivazione del giacimento di gas naturale “Colle Santo”, nel Comune di Bomba (CH), nonostante la Regione Abruzzo e gli Enti locali, aderendo alle richieste di associazioni ambientaliste, associazioni di categoria e comitati di cittadini, abbiano già manifestato la netta contrarietà a questo intervento che ricade in un’area dove sono presenti ben sei Siti di Interesse Comunitario della Rete Natura2000 dell’Unione Europea.