6.6.12

Riserva del Borsacchio: punita l'arroganza!


Il Collegio per le Garanzie Statutarie della Regione Abruzzo boccia la legge di riperimetrazione della Riserva del Borsacchio.
Il Collegio per le Garanzie Statutarie della Regione Abruzzo (a cui avevano fatto ricorso i consiglieri regionali di Italia dei Valori, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Ecologia e Libertà e Verdi) ha bocciato la legge di revisione dei confini della Riserva Naturale Guidata del Borsacchio.
Il trio Rabbuffo, Venturoni e Ruffini hanno fatto rimediare una pessima figura al Consiglio Regionale d’Abruzzo ed al Presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha votato la legge. È veramente triste vedere mortificare in questo modo il massimo organo decisionale regionale: ad una scelta sbagliata ha fatto da cornice una incredibile sciatteria legislativa.
Eppure durante le ore di interventi nel consiglio regionale dell’8 maggio scorso i consiglieri di opposizione (ad esclusione di quelli del PD) avevano evidenziato le gravi mancanze e contraddittorietà della legge. Nonostante questo encomiabile lavoro, una maggioranza trasversale ha voluto andare avanti.
Nei giorni successivi abbiamo assistito ad entusiastiche conferenze stampa e dichiarazioni roboanti! Oggi il tutto suona come una presa in giro dei cittadini da parte di consiglieri regionali, profumatamente pagati, ma incapaci di fare una legge corretta dal punto di vista procedurale. Ed è chiaro che i ritardi che continuano ad accumularsi sono esclusivamente colpa di quei consiglieri regionali che invece di seguire i consigli della società civile hanno scelto di seguire l’interesse di qualcuno.
Ora la discussione torna in Consiglio regionale.
Sarebbe auspicabile che i consiglieri regionali vogliano affrontare seriamente la questione, mettendo da parte la discussione sul perimetro della riserva (che va avanti inutilmente da 3 anni!) e dotando finalmente l’area protetta del Borsacchio di un comitato di gestione e di un piano di assetto naturalistico che da un lato salvaguardi l’ambiente ed i legittimi interessi dei residenti e dall’altro respinga le mira speculative di pochi.