6.2.11

Biciclette: la situazione in provincia di Teramo

È ancora inverno, ma già si preannunciano i tepori della primavera. E il popolo della bicicletta è pronto ad ingrossarsi con decine di appassionati che tirano fuori i cavalli d'acciaio dai garage per passeggiare su strade e sentieri abruzzesi. Ma cosa è cambiato nel territorio dall'estate scorsa?
Purtroppo, nonostante proclami ed annunci, ben poco.
C'è da segnalare il Comune di Sant'Omero, che ha sistemato alcuni percorsi, tabellandoli e riportandoli su apposita cartografia, creando un sistema di viabilità "campestre" denominato "Via delle Pinciare", molto frequentato da appassionati di ippica e mountain bike.
Nella stessa Val Vibrata il Comune di Sant’Egidio ha riaperto i bandi per il completamento di percorsi ciclabili, spogliandoli però di tutte le opere complementari (arredo urbano, illuminazione, ecc.). Un passo indietro rispetto al progetto della precedente Giunta comunale ma, in tempi di ristrettezze economiche, è comunque un segnale positivo.
Sul fronte marino procedono i lavori del ponte stradale sul Tronto, che collega Marche e Abruzzo anche con una corsia ciclabile a doppio senso di marcia, mentre è sfumata l'ipotesi di un collegamento fiancheggiante il nuovo ponte ferroviario. Occorrerà, adesso, unire i percorsi ciclopedonali del litorale con il nuovo attraversamento, magari utilizzando una piccola parte dei finanziamenti stanziati per il miglioramento idraulico (basterebbe prevedere, sulla sommità dei nuovi argini, percorsi ciclabili), realizzando un fondamentale collegamento di quello che è la pista ciclabile più ampia di Italia, il "Corridoio Adriatico", che unisce Rimini a Santa Maria di Leuca.
Spostandosi più a sud sembra che Giulianova riuscirà, finalmente, a colmare il "vuoto" creato dalla presenza del porto sul suo percorso ciclabile litoraneo. Si profila un accordo con la capitaneria che risolverebbe il problema del passaggio all'interno della struttura portuale.
Da Roseto ancora nessuna notizia, nonostante Piano Spiaggia e bozza di Piano Regolatore Generale prevedano collegamenti ciclabili da Cologna ai confini con Pineto.
Pineto, invece, si conferma una delle città più sensibili nel campo della mobilità ciclistica. Recente è l'inaugurazione di un sottopasso ferroviario con annesso passaggio ciclabile nonché del Parco Filiani, con all'interno percorsi per Mountain Bike. Sono allo studio, inoltre, implementazione delle piste già esistenti, sia sulla direttrice litoranea nord-sud sia verso l'interno.
Silvi rimane fanalino di coda, con zero km di piste, ma con un progetto (Salinas) congiunto con Montesilvano per la passerella ciclopedonale che dovrebbe unire i due Comuni ed un ambizioso progetto di bike sharing. Speriamo che il tutto si concretizzi presto.
Spostandoci verso l'interno la situazione non appare rosea. Mentre centinaia di ciclisti affollano, anche nei mesi invernali, le strade provinciali e statali, gli Enti competenti non fanno nulla per migliorarne la sicurezza. Basterebbero anche pochi segnali, o sistemazioni di slarghi nelle carreggiate, per permettere agli amanti della bicicletta di non rischiare la vita ad ogni chilometro.
Interessante esperimento è stato portato avanti dalla Riserva dei Calanchi di Atri, con un circuito percorribile, con un po' di difficoltà, anche da mountain bike, che dovrebbe essere ampliato fino al fiume Vomano. Sembre nell'ambito delle aree protette l'ambizioso progetto dell'ippovia-ciclovia del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, al contrario, sembra essersi arenato e, a parte una cartina generale, non giungono notizie di ulteriori iniziative nonostante le nostre montagne siano frequentatissime di bikers, in ogni stagione, e a Prati di Tivo sia attiva una scuola di Mountain Bike.
In ambito cittadino la città capolugo, Teramo, a parte il servizio di bike sharing, apprezzatissimo dai residenti, e qualche parcheggio (abbastanza ben segnalato, in verità) per biciclette, non ha aggiunto molto alla rete ciclabile che interessa esclusivamente i lungofiume. Tra l'altro permane ancora l'interruzione dovuta ai lavori del lotto zero, che non permette agli appassionati di percorrere l'intero itinerario.
Da altri comuni solo silenzio. Esistono percorsi "spontanei" per mountain bike, come la "Via dei Borghi", annunciata con tanto di convegno dal Comune di Torricella Sicura, e altri tracciati, che mancano, però, di idonea segnaletica e di cartografia adeguata. Un interessante esperimento di cartografia era stato portato avanti dal GAL APPENNINO TERAMANO, Ma il tutto si è inspiegabilmente arenato.
Tutto questo, con l'approssimarsi dell'estate e con l'annunciato arrivo di turisti dal nord europa, non farà fare certo bella figura alla nostra Provincia, che si è spesso candidata come territorio verde, dei parchi, dei borghi e dei percorsi gastronomici, storici, culturali e religiosi.
Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (www.abruzzoinbici.it/) riprenderà presto la sua opera di sensibilizzazione con incontri e convegni sui vari temi della ciclabilità.
Speriamo che Enti e Associazioni di categoria facciano la loro parte. Nel frattempo il popolo della bici continua a pedalare.