Nei giorni scorsi il WWF ha presentato al TAR di L'Aquila un ricorso contro l'approvazione del Piano del Demanio Marittimo del Comune di Roseto degli Abruzzi.
Il Piano non risulta essere stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), nonostante le enormi problematiche ambientali connesse all'erosione del litorale di Roseto.
Dichiara l'Avv. Fabio Celommi, che ha curato il ricorso per il WWF: “La VAS, in base al Testo Unico sull'Ambiente (Decreto Legislativo n. 152/2006), si applica a tutti i piani e i programmi che hanno un potenziale effetto sull'ambiente. E' del tutto evidente che un Piano che interessa l'utilizzo dell'intera fascia costiera del Comune di Roseto, lunga diversi chilometri, doveva essere assoggettato a VAS. Lo stesso Decreto prevede che siano nulli tutti gli atti adottati in assenza di questa procedura di valutazione ambientale che, ricordo, deriva da una Direttiva Comunitaria”.
Dichiara l'Avv. Fabio Celommi, che ha curato il ricorso per il WWF: “La VAS, in base al Testo Unico sull'Ambiente (Decreto Legislativo n. 152/2006), si applica a tutti i piani e i programmi che hanno un potenziale effetto sull'ambiente. E' del tutto evidente che un Piano che interessa l'utilizzo dell'intera fascia costiera del Comune di Roseto, lunga diversi chilometri, doveva essere assoggettato a VAS. Lo stesso Decreto prevede che siano nulli tutti gli atti adottati in assenza di questa procedura di valutazione ambientale che, ricordo, deriva da una Direttiva Comunitaria”.
La VAS deve essere avviata all'inizio della procedura di pianificazione e la deve accompagnare durante tutto l'iter di adozione, approvazione ed attuazione. Un Rapporto Ambientale deve essere approvato prima dell'adozione dell'atto. La VAS, inoltre, è lo strumento che per l'Unione Europea deve assicurare non solo una valutazione complessiva dell'effetto ambientale dei piani ma, soprattutto, la partecipazione dei cittadini. Questi devono essere coinvolti attivamente con incontri, conferenze, e con l'invio del rapporto preliminare ambientale.
"Purtroppo il Comune di Roseto", dichiara Camilla Crisante, Presidente del WWF Abruzzo, "si conferma refrattario al confronto su temi quali la difesa dell'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali. Peraltro il Piano approvato non solo ha questo importante vizio procedurale, ma non contiene alcuna norma di tutela del litorale che invece viene invaso da nuove strutture che determinerebbero una completa antropizzazione della spiaggia. Il tutto in un settore della costa di grande valore naturalistico (vi nidificano diverse coppie di Fratino e ospita la Riserva regionale del Borsacchio), ma pesantemente interessato dai fenomeni di erosione che dovrebbero portare ad un profondo ripensamento circa la cementificazione a cui è stato sottoposto il litorale teramano. Invece di cambiare rotta si insiste in un modello di gestione della costa completamente insostenibile. Tutti i principali centri di ricerca che si occupano di costa sostengono che la rinaturalizzazione delle spiagge tramite le dune è l'ultimo baluardo contro l'erosione. Inoltre tutti gli Stati e le loro articolazioni territoriali hanno l'obbligo di assicurare la tutela della biodiversità degli ambienti costieri. Il Comune di Roseto con questo Piano spiaggia elimina completamente qualsiasi ipotesi di gestione sostenibile del litorale”.