14.11.09

Svincolo Lotto Zero alla Gammarana: non c'è limite al peggio!

Cartina tratta da: http://gammarana.blogspot.com

Il principio di fondo che guida il WWF nella valutazione delle opere pubbliche è sempre quello di un utilizzo del territorio che risponda alla reali esigenze della collettività e che non provochi un danno all’ambiente non sostenibile e comunque non strettamente necessario.
Come è noto, il WWF ha sempre ritenuto il Lotto Zero un’opera inutile e devastante. Inutile perché non risolverà i problemi della viabilità cittadina, devastante perché ha sostanzialmente determinato la distruzione del tratto urbano del fiume Tordino e del suo parco fluviale.
Oggi, però, il Lotto Zero sta andando avanti. Forse un giorno qualcuno riuscirà pure ad inaugurarlo e si tratta di limitare i danni, già enormi, ed i costi che questa tangenziale ha avuto ed avrà.
In attesa che il Tribunale Amministrativo Regionale valuti i condivisibili motivi oggetto dal ricorso proposto dal Comitato di quartiere della Gammarana inerenti il procedimento amministrativo relativo allo svincolo progettato all’altezza della zona della Gammarana, è necessario sottolineare che la discrezionalità delle scelte amministrative non dovrebbe mai perdere di vista l’obiettivo del minore impatto ambientale possibile.
Rispetto ad altre ipotesi proposte e praticabili, l’attuale soluzione di svincolo, oltre ad avere maggiori costi, crea dal punto di vista pratico pesanti problemi ad aree, quali il centro sportivo dell’Acquaviva ed il vivaio del Corpo Forestale, che andrebbero estese e salvaguardate piuttosto che assediate da rotonde e rampe.
Ma la più grande preoccupazione è l’inutile “consumo” di quel territorio che, già irrimediabilmente compromesso dal Lotto Zero, viene ora ancora gravato da uno svincolo che, anziché raccordare subito l’uscita della variante alla viabilità cittadina interna, va a tagliare le zone di cui si è detto dopo essersi affiancato al tracciato principale per diverse centinaia di metri: provenendo da Montorio al Vomano si dovrebbe quindi tornare indietro, mentre arrivando da Giulianova si percorrerebbe un’inutile terza corsia. Con la conseguenza negativa di parcellizzare ulteriormente un polmone verde a ridosso della città, farne diminuire la qualità ambientale e creare le condizioni per il suo possibile degrado.
La città di Teramo può e deve cambiare strategia urbanistica: un’Amministrazione non si valuta positivamente solo se costruisce di più della precedente.
Anche se è più facile adottare una variante urbanistica ad ogni cambio di consigliatura, permettendo alla giunta di turno di introitare risorse per chiudere i bilanci realizzando opere pubbliche che, in base a logiche ormai da cambiare, portano consenso e quindi rielezione, alla base di scelte urbanistiche realmente vantaggiose ci deve essere una programmazione basata sulla lungimiranza e sull’eco-compatibilità.
Pertanto, il WWF invita l’Amministrazione Comunale a rivedere il progetto, accettando il contributo della cittadinanza, dei comitati e delle associazioni e dotandosi del parere di adeguati organi tecnici: oltre all’effetto immediato di migliorare le attuali scelte, questo mutato atteggiamento sarebbe un importante passo verso una gestione del territorio improntata all’efficienza, ma nello stesso tempo alla tutela dell’ambiente che è un diritto inviolabile di tutti.