Il TAR ha accolto pienamente il ricorso del WWF contro la Regione Abruzzo sul calendario venatorio 2009-2010 annullando le scelte della Giunta Regionale sulla preapertura alla Quaglia al 6 settembre e sul posticipo al 31 gennaio della caccia alla Beccaccia.
Il TAR ha rilevato come le scelte della Giunta Regionale su questi due punti non fossero adeguatamente motivate, nonostante dovessero superare le obiezioni scientifiche del parere dell'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca sull'Ambiente, ISPRA, massimo organo statale in materia di fauna.
E' stata la vittoria della razionalità e della cautela a favore della tutela di un bene comune come la fauna sull'atteggiamento filo-venatorio tenuto dall'assessorato regionale che peraltro si è dimostrato chiuso al confronto tecnico e al dialogo.
Il TAR ha rilevato come le scelte della Giunta Regionale su questi due punti non fossero adeguatamente motivate, nonostante dovessero superare le obiezioni scientifiche del parere dell'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca sull'Ambiente, ISPRA, massimo organo statale in materia di fauna.
E' stata la vittoria della razionalità e della cautela a favore della tutela di un bene comune come la fauna sull'atteggiamento filo-venatorio tenuto dall'assessorato regionale che peraltro si è dimostrato chiuso al confronto tecnico e al dialogo.
La Regione Abruzzo ha prima varato un calendario con numerose scelte che avrebbero causato gravi danni al patrimonio faunistico della regione. Nonostante i nostri reiterati suggerimenti, avanzati per tempo sia in consulta venatoria dal nostro rappresentante sia per lettera, ha prima incassato una bocciatura storica da parte dell'ISPRA che ha rilasciato un parere fortemente negativo sulla prima versione del calendario venatorio.
Nonostante ciò, l'assessore Febbo e la giunta regionale hanno recepito le indicazioni dell'ISPRA solo in parte, forzando su Quaglia e Beccaccia senza avere alcun dato per motivare queste scelte. La Regione Abruzzo si è quindi presentata a difendersi dal nostro ricorso davanti al TAR senza poter smontare le solide argomentazioni negative dell'ISPRA.
Fin dall'inizio avevamo suggerito un atteggiamento di maggiore cautela all'Assessore regionale Febbo visto che il WWF da anni denuncia che la Regione Abruzzo è completamente inerme e priva di proprie informazioni scientifiche circa il patrimonio faunistico.
Tra censure dell'ISPRA recepite forzatamente e la sentenza del TAR di oggi, l'assessore si è visto letteralmente stravolto il calendario che aveva portato in consulta per blandire i cacciatori che in quella sede avevano smodatamente lodato l'assessore senza tener conto delle gravi lacune che emergevano.
E' una sonora sconfitta non solo per l'Assessore Febbo, ma anche per le associazioni venatorie, che prima si autodefiniscono i maggiori amanti della Natura e poi applaudono chiunque cerca di permettere loro di sparare su specie a forte rischio.