Questa mattina a Teramo, presso la sede del WWF, si è svolta una conferenza stampa del “Comitato per la Riserva Naturale del Borsacchio” e delle Associazioni ambientaliste.
Nel corso della conferenza è stato fatto il punto sulla prima area protetta della costa abruzzese che, insieme alla Riserva marina statale di Torre di Cerrano ed al biotopo di Martinsicuro costituisce uno dei pochi tratti di litorale teramano rimasto libero.
La Riserva Naturale del Borsacchio è stata istituita con Legge della Regione Abruzzo n. 6 in data 08/02/2005. Il perimetro della riserva è stato definitivamente approvato con Legge della Regione Abruzzo n. 34 in data 01/10/2007.
Sono trascorsi quasi tre anni da quando la Riserva è stata istituita, eppure:
1) Il Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) non riesce a pronunciare una parola definitiva sul megavillaggio Bluserena che si vorrebbero realizzare all’interno di quest’oasi naturale. Un intervento evidentemente incompatibile con le Norme di Salvaguardia vigenti in loco fino all’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva. Peraltro, tale comportamento è stato giudicato illegittimo anche dal Consiglio di Stato che, su istanza della società proponente il piano di lottizzazione, con ordinanza n. 3881 in data 17/07/2007, ha ritenuto fondata la domanda della società ricorrente volta ad ottenere la conclusione del procedimento di VIA nel rispetto della sopravvenuta normativa ambientale.
2) Il Piano di Assetto Naturalistico affidato al prof. arch. Gianluigi Nigro non è stato ancora riconsegnato al Comune di Roseto degli Abruzzi, nonostante sia decorso il termine massimo per la consegna (dieci mesi). Da notare che nella scelta del professionista l’Amministrazione Municipale ha ritenuto di non affidare l’incarico al Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di L’Aquila che lo avrebbe, peraltro, svolto (come per analoghi incarichi ricevuti) per compensi calcolati sulla base delle tariffe applicate negli studi naturalistici, pari ad € 50.000,00. Un costo quindi di gran lunga inferiore (di quasi cinque volte) rispetto a quello impegnato dall’Amministrazione Municipale, con fondi regionali, per l’attività del prof. arch. Gianluigi Nigro (€ 230.000,00).
3) L’Organo di Gestione della Riserva Naturale, da definire entro il mese di maggio 2005, secondo le previsioni della Legge Regionale istitutiva della Riserva, non è stato ancora nominato dal Comune di Roseto degli Abruzzi.
4) Il Piano Demaniale del Comune di Roseto degli Abruzzi (cosiddetto Piano Spiaggia, che attualmente è in fase di osservazioni) prevede la realizzazione di nuovi stabilimenti balneari all’interno di due tratti di costa inclusi nel perimetro della Riserva Naturale; in particolare di fronte ai campeggi di Roseto Nord e di fronte alla pineta Mazzarosa. È appena il caso di evidenziare che, secondo le Norme di Salvaguardia vigenti in loco, non è possibile realizzare alcun intervento nell’area naturale se non conforme alle previsioni del Piano di Assetto Naturalistico che attualmente è ancora in corso di preparazione.
5) Neppure il Progetto Pilota di Gestione della Riserva, finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati, secondo le previsioni della Legge Regionale istitutiva della Riserva, che il Comune di Roseto degli Abruzzi avrebbe dovuto approvare entro il mese di maggio 2005, è stato redatto. Si evidenzia, in proposito, che i fondi erogati, a tal fine, dalla Regione Abruzzo sono stati però già impegnati.
A fronte della situazione descritta, il Comitato e le Associazioni ambientaliste tornano a chiedere che si dia finalmente il via a questa area naturale protetta attesa da anni.
È necessario stabilire una volta per tutte che l’area non può ospitare il megavillaggio turistico “Bluserena” per il quale sono state proposte da tempo localizzazioni alternative in parti del territorio del Comune di Roseto già urbanizzato.
Il Comune deve sollecitare la consegna del Piano di Assetto Naturalistico delle Riserva anche per poter avviare una fase di confronto su questo importantissimo strumento di pianificazione con quanti da sempre studiano e si sono occupati di difendere questo tratto di costa e che, invece, fino ad oggi non sono stati assolutamente coinvolti.
Il Piano spiaggia che il Comune sta realizzando deve essere modificato eliminando qualsiasi nuovo stabilimento all’interno del perimetro della Riserva, rinviando qualsiasi ipotesi di intervento nell’area all’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico.Si devono accelerare i tempi per la redazione degli altri due strumenti di gestione della Riserva (Organo di Gestione e Progetto Pilota di Gestione), iniziando a prevedere quale modello di gestione si vuole per l’area protetta, così da farne uno strumento non solo di tutela, ma anche di valorizzazione del territorio.
Nel corso della conferenza è stato fatto il punto sulla prima area protetta della costa abruzzese che, insieme alla Riserva marina statale di Torre di Cerrano ed al biotopo di Martinsicuro costituisce uno dei pochi tratti di litorale teramano rimasto libero.
La Riserva Naturale del Borsacchio è stata istituita con Legge della Regione Abruzzo n. 6 in data 08/02/2005. Il perimetro della riserva è stato definitivamente approvato con Legge della Regione Abruzzo n. 34 in data 01/10/2007.
Sono trascorsi quasi tre anni da quando la Riserva è stata istituita, eppure:
1) Il Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) non riesce a pronunciare una parola definitiva sul megavillaggio Bluserena che si vorrebbero realizzare all’interno di quest’oasi naturale. Un intervento evidentemente incompatibile con le Norme di Salvaguardia vigenti in loco fino all’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva. Peraltro, tale comportamento è stato giudicato illegittimo anche dal Consiglio di Stato che, su istanza della società proponente il piano di lottizzazione, con ordinanza n. 3881 in data 17/07/2007, ha ritenuto fondata la domanda della società ricorrente volta ad ottenere la conclusione del procedimento di VIA nel rispetto della sopravvenuta normativa ambientale.
2) Il Piano di Assetto Naturalistico affidato al prof. arch. Gianluigi Nigro non è stato ancora riconsegnato al Comune di Roseto degli Abruzzi, nonostante sia decorso il termine massimo per la consegna (dieci mesi). Da notare che nella scelta del professionista l’Amministrazione Municipale ha ritenuto di non affidare l’incarico al Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di L’Aquila che lo avrebbe, peraltro, svolto (come per analoghi incarichi ricevuti) per compensi calcolati sulla base delle tariffe applicate negli studi naturalistici, pari ad € 50.000,00. Un costo quindi di gran lunga inferiore (di quasi cinque volte) rispetto a quello impegnato dall’Amministrazione Municipale, con fondi regionali, per l’attività del prof. arch. Gianluigi Nigro (€ 230.000,00).
3) L’Organo di Gestione della Riserva Naturale, da definire entro il mese di maggio 2005, secondo le previsioni della Legge Regionale istitutiva della Riserva, non è stato ancora nominato dal Comune di Roseto degli Abruzzi.
4) Il Piano Demaniale del Comune di Roseto degli Abruzzi (cosiddetto Piano Spiaggia, che attualmente è in fase di osservazioni) prevede la realizzazione di nuovi stabilimenti balneari all’interno di due tratti di costa inclusi nel perimetro della Riserva Naturale; in particolare di fronte ai campeggi di Roseto Nord e di fronte alla pineta Mazzarosa. È appena il caso di evidenziare che, secondo le Norme di Salvaguardia vigenti in loco, non è possibile realizzare alcun intervento nell’area naturale se non conforme alle previsioni del Piano di Assetto Naturalistico che attualmente è ancora in corso di preparazione.
5) Neppure il Progetto Pilota di Gestione della Riserva, finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati, secondo le previsioni della Legge Regionale istitutiva della Riserva, che il Comune di Roseto degli Abruzzi avrebbe dovuto approvare entro il mese di maggio 2005, è stato redatto. Si evidenzia, in proposito, che i fondi erogati, a tal fine, dalla Regione Abruzzo sono stati però già impegnati.
A fronte della situazione descritta, il Comitato e le Associazioni ambientaliste tornano a chiedere che si dia finalmente il via a questa area naturale protetta attesa da anni.
È necessario stabilire una volta per tutte che l’area non può ospitare il megavillaggio turistico “Bluserena” per il quale sono state proposte da tempo localizzazioni alternative in parti del territorio del Comune di Roseto già urbanizzato.
Il Comune deve sollecitare la consegna del Piano di Assetto Naturalistico delle Riserva anche per poter avviare una fase di confronto su questo importantissimo strumento di pianificazione con quanti da sempre studiano e si sono occupati di difendere questo tratto di costa e che, invece, fino ad oggi non sono stati assolutamente coinvolti.
Il Piano spiaggia che il Comune sta realizzando deve essere modificato eliminando qualsiasi nuovo stabilimento all’interno del perimetro della Riserva, rinviando qualsiasi ipotesi di intervento nell’area all’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico.Si devono accelerare i tempi per la redazione degli altri due strumenti di gestione della Riserva (Organo di Gestione e Progetto Pilota di Gestione), iniziando a prevedere quale modello di gestione si vuole per l’area protetta, così da farne uno strumento non solo di tutela, ma anche di valorizzazione del territorio.