9.5.20

Giornata mondiale degli uccelli migratori: «Gli uccelli uniscono il nostro mondo: impariamo a rispettarli»

Codirossone. Ph Fernando Di Fabrizio
Si festeggia oggi la Giornata mondiale degli uccelli migratori (WMBD), istituita nel 2006 dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, con la finalità di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia degli uccelli migratori e dei loro habitat naturali.
La migrazione è un sorprendente fenomeno biologico, gli uccelli migratori volano anche per centinaia e migliaia di chilometri alla ricerca di condizioni ambientali in grado di garantire loro cibo, rifugio, possibilità di riproduzione e allevamento della prole. Quando le condizioni diventano per loro sfavorevoli, gli uccelli partono, alla ricerca di luoghi dove possono avere la possibilità di continuare il loro ciclo vitale.
Ogni anno, sono 50 miliardi gli uccelli, appartenenti a molte migliaia di specie, che attraversano gli ambienti più svariati per spostarsi dalle aree di nidificazione a quelle di svernamento e viceversa. Si contano circa 200 specie che dal continente euroasiatico si spostano in Africa per passare l’inverno. L’Italia è un luogo di fondamentale importanza per moltissime di queste specie: grazie alla sua posizione geografica fa praticamente da ponte tra Europa e Africa. Le isole e le aree umide presenti nel nostro Paese rappresentano importanti occasioni di sosta per questi animali che attraversano il Mediterraneo e alcuni anche il Sahara. L’Italia ospita inoltre pure diverse specie che nidificano più a nord in Europa o nelle aree orientali del continente euroasiatico, ma che si fermano nella nostra penisola per trascorrere l’inverno.

Upupa. Ph Fernando Di Fabrizio
È davvero sorprendente come gli uccelli, dai più piccoli luì, alle rondini, fino alle grandi cicogne bianche possano compiere rotte di molti chilometri con tanta precisione ritornando nei luoghi dove sono nati.
«Il tema della giornata di quest’anno è Birds Connect Our World: Gli uccelli uniscono il nostro mondo - dichiara Filomena Ricci, delegato regionale del WWF Abruzzo – proprio per sottolineare come sia importante garantire agli uccelli continuità ecologica e la presenza di aree integre interconnesse tra loro. La frammentazione degli habitat, la distruzione di aree umide, la presenza di infrastrutture come linee elettriche o impianti eolici e, purtroppo, ancora oggi il bracconaggio, che solo nel nostro paese comporta l’uccisione illegale di milioni di uccelli, sono ostacoli difficili da superare. A questo si aggiungono i cambiamenti climatici che stanno modificando i cicli vitali di molte specie e il loro comportamento etologico. Si stima che circa il 35% delle specie migratrici sia in cattivo stato di conservazione».
La migrazione resta uno dei fenomeni più incredibili della natura e proprio questo periodo dell’anno è tempo di ritorni. Anche in Abruzzo hanno ormai fatto ricomparsa rondini, rondoni e balestrucci che ci fanno compagnia durante la bella stagione, ma tante altre sono le specie che trascorrono i mesi estivi e primaverili negli ambienti più vari della nostra regione. Alcune specie sono particolarmente belle da osservare, come quelle immortalate negli splendidi scatti di Fernando Di Fabrizio, direttore della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Lago di Penne”: codirossoni, gruccioni, upupe, rigogoli e tanti altri uccelli stanno riempendo di colori e suoni la natura intorno a noi. Impariamo a riconoscerle e a rispettarle.