20.4.19

Con la distruzione delle spiagge il Fratino sempre più a rischio


Il Fratino, piccolo trampoliere che nidifica sulle spiagge abruzzesi, sta scomparendo. Non c’è altro modo per dirlo. Come ogni anno i volontari impegnati nel Progetto Salvafratino Abruzzo, portato avanti dall’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano e dal WWF Abruzzo, stanno monitorando i nidi e purtroppo finora ne hanno riscontrato un numero molto basso, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Si conferma così, almeno in questa prima parte della stagione, il dato molto problematico del 2018. Ormai il numero di coppie presenti in Abruzzo è di poche decine: un trend negativo comune al resto d’Italia dove negli ultimi 10 anni la popolazione di Fratino è diminuita del 50%.
In questi giorni, fondamentali per la riproduzione della specie perché si costituiscono le coppie e si predispongono i nidi, tutta la costa abruzzese viene percorsa da ruspe che “arano” la spiaggia per la pulizia meccanica. Anche dove la spiaggia non è sporca o nei pochi tratti di spiaggia libera dove non devono essere posizionati gli ombrelloni, si effettua una pulizia con mezzi pesanti che distruggono nidi e uova e fanno scappare i Fratini che saltano così la riproduzione. Trasformare la spiaggia in una uniforme e livellata distesa di sabbia vuol dire distruggere un ecosistema complesso dove trovano posto specie animali e vegetali ormai rare e per questo tutelate dalla legge.
Il WWF Abruzzo ha scritto a fine febbraio a tutte le amministrazioni comunali affinché la pulizia della spiaggia venisse pianificata in modo da non creare eccessivo disturbo a questa specie. Stiamo anche collaborando con quanti ce lo chiedono per la pulizia di tratti di spiaggia a mano, ma purtroppo i nostri appelli alla collaborazione, salvo qualche eccezione, non vengono raccolti. E sono ancora rari i balneatori che si impegnano con noi per la tutela del Fratino con pochi e semplici accorgimenti che non compromettono minimamente la loro offerta turistica, anzi la migliorano e la qualificano.
I pochi nidi che riescono a scampare alle ruspe devono poi fare i conti con predatori naturali come le cornacchie o con i cani lasciati senza guinzaglio. In altri casi i nidi vengono vandalizzati dall’uomo che distrugge o ruba le uova.
Rivolgiamo l’ennesimo invito ai balneatori e agli amministratori e funzionari dei Comuni costieri: per non far scomparire il Fratino dalla costa abruzzese, per continuare a vederlo correre lungo le spiagge come siamo abituati a fare da sempre, è necessario soprattutto il loro impegno.
I volontari del Progetto Salvafratino sono al lavoro su tutta la costa (anche oggi c’è una giornata di formazione e monitoraggio nella Riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi), ma non possono essere ovunque. Se non vi sarà una presa di coscienza da parte di tutti sul reale pericolo che corre questa specie, simbolo della nostra costa, non ci sarà nulla da fare e il numero dei Fratino continuerà a scendere fino a scomparire.
Chiunque voglia svolgere attività di volontariato nel Progetto Salvafratino Abruzzo su tutti i comuni costieri della nostra regione può chiedere informazioni scrivendo a teramo@wwf.it.