5.8.18

Tartaruga recuperata morta a Tortoreto Lido


Ieri a Tortoreto Lido è stata recuperata una delle tante tartarughe che ogni anno muoiono a causa di “incidenti di pesca”.
Gli operatori del Centro Studi Cetacei, che si sono recati sul posto, non hanno potuto far altro che accertarne la morte.
L’esemplare è stato ritrovato con un grosso amo in bocca. La morte, molto probabilmente, è dovuta ad annegamento (le tartarughe possono stare in apnea per molto tempo, ma comunque devono respirare).
Le 7 specie di tartaruga marina che abitano i nostri mari e oceani sono fortemente minacciate dall'uomo. La cementificazione, il degrado delle coste e dei litorali prescelti per la nidificazione e soprattutto l'impatto con i sistemi di pesca costituiscono le principali minacce per questa specie. Basti pensare alle reti a strascico, agli ami dei palangari e alle reti fisse che catturano un gran numero di tartarughe accidentalmente: più di 40.000 tartarughe perdono la vita ogni anno. 
Inoltre la presenza di plastica soffoca le tartarughe marine: una tartaruga marina su due nel Mar Mediterraneo ha ingerito plastica. Uno studio di 10 anni sulla tartaruga marina comune (Caretta caretta) ha dimostrato che il 35% degli esemplari analizzati hanno inghiottito rifiuti plastici. Alcuni esemplari hanno ingerito fino a 150 frammenti. La presenza di plastica sulle spiagge può compromettere anche le nidificazioni: la sabbia in cui mamma tartaruga depone le sue uova, in presenza di frammenti di plastica non mantiene la stessa umidità e modifica la temperatura, con ripercussioni sullo sviluppo e la schiusa. 
Ogni anno circa 900 tartarughe ferite vengono soccorse e accolte nei centri di recupero del WWF. Sostieni il WWF nell'azione in difesa delle tartarughe e del mare.